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Davvero Serena Williams vuole tornare a giocare?
03 dic 2025
Alcune prove suggeriscono che potrebbe tornare già nel 2026.
(articolo)
9 min
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IMAGO / Panoramic by PsnewZ
(copertina) IMAGO / Panoramic by PsnewZ
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A volte certi sportivi non sanno davvero quando smettere, o meglio, non sanno davvero se smettere sia la scelta giusta. Michael Jordan si era ritirato a 35 anni, chiudendo con il saluto migliore che può ottenere un atleta: vincere con il tuo tiro decisivo. Michael Schumacher ha dato il suo addio alla F1 nel 2006 a 37 anni, con un’ultima gara strappalacrime rimontando dall’ultimo al sesto posto a suon di sorpassi e tempi sul giro. Entrambi non ce l’hanno fatta a resistere e sono tornati, il primo con due anni forse anche sottovalutati ma nei derelitti Washington Wizards, l’altro con un triennio in Mercedes deludente come risultati ma che ha messo le basi per il dominio successivo della scuderia di Brackley. Proprio per questo quando ieri ha iniziato a girare in maniera insistente la notizia, lanciata dal giornalista americano Ben Rothenberg, di un possibile ritorno alle competizioni di Serena Williams, il primo pensiero è stato: davvero? A 44 anni?

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L’ultima volta che abbiamo visto Serena Williams su un campo da tennis era il 2022. La leggenda americana aveva perso al primo turno di Wimbledon e la sua uscita di scena era stata programmata bene, per un ultimo US Open in casa. E considerando le condizioni fisiche di Serena Williams, che oltre ai suoi quasi 41 anni aveva avuto problemi al tendine d’Achille, era riuscita a fare un torneo commovente e soprattutto competitivo. Come in One Piece in cui i personaggi più forti grazie all’Ambizione del Re Conquistatore riescono a combattere, o addirittura far svenire, chi è più debole, Serena aveva vinto due partite giocando praticamente da ferma e di solo carisma, addirittura con lo scalpo al secondo turno della seconda testa di serie Anett Kontaveit, prima di salutare il tennis perdendo contro Alja Tomljanovic in una partita combattuta. Un ritiro onorevole, per quelli a cui interessano questo tipo di cose. Perché alla fine parliamoci chiaro: leggende come Serena Williams non devono niente a nessuno riguardo ai propri ritiri.

Certo non dev’essere stato facile separarsi dal tennis per una competitor del genere, che ha rincorso per tutti gli ultimi anni di carriera il ventiquattresimo Slam, sfuggito in quattro finali perse dopo il suo rientro dalla maternità del 2017. Un ultimo Slam che le avrebbe permesso di pareggiare il record di Margaret Court, che va detto ha beneficiato di anni in cui le tenniste migliori non andavano in Australia.

Ma torniamo all'annuncio di Serena Williams. La notizia l’ha data un giornalista ben informato sulle faccende del tennis americano come Ben Rothenberg, che si è basato su un fatto oggettivo. E cioè che Serena Williams ha chiesto alla ITIA (l’organismo che gestisce l’antidoping nel tennis) di essere rimessa nelle liste dell’anti-doping. A testimonianza c’è un documento ottenuto da Rothenberg a ottobre che testimonia come il nome di Serena sia tornato nelle liste dei tennisti statunitensi soggetti a controlli.

Non sappiamo quando Serena abbia fatto effettivamente richiesta di poter tornare nelle liste, ma ad ottobre il suo nome c’è, e a meno di errori dell’ITIA questo è una testimonianza evidente. Per chi non lo sapesse: ogni tennista, se vuole partecipare a tornei agonistici, è soggetto alla presenza nelle liste dell’anti-doping, e Serena ha comunicato il suo ritiro il giorno dopo la sua ultima partita, il 3 settembre 2022. Sul sito dell’ITIA infatti Williams compare ancora tra le giocatrici ritirate e non in quello dei reinstatements, come ad esempio Wozniacki, ma ci vuole tempo prima che la richiesta abbia effetto, quindi non vuol dire nulla. E come dice Rothenberg, il fatto che Serena Williams fosse presente nelle liste già ad ottobre implica che, alla peggio, potrebbe tornare a giocare già per aprile 2026. Una differenza sostanziale, per dire, con sua sorella Venus, che alterna periodi di inattività ad attività e che in tutto questo rimane sempre registrata nel pool delle liste dei controlli.

Nel tennis infatti se vuoi tornare a giocare hai bisogno di comunicarlo almeno sei mesi prima, in modo di poter tornare nelle liste. Di fatto un tennista, non importa di che fama sia, non può avere un ritorno in campo veramente segreto per via degli obblighi relativi ai controlli. E soprattutto non può tornare da un giorno all’altro, come sa bene Andy Roddick che nel 2014 provò a tornare per un doppio con il suo amico Mardy Fish allo US Open ma fu bloccato dalle norme ITIA, che non permettono un rientro nelle liste con così poco preavviso. E il motivo per cui molti tennisti che pure vorrebbero fare un'apparizione pop-up nel circuito non affrontano questo processo è semplice. Rientrare nelle liste ITIA implica che per i sei mesi precedenti alla tua prima partita (se vuoi giocare solo un torneo come Roddick) devi rendere noti ogni giorno i tuoi spostamenti all’anti-doping, non puoi assumere sostanze vietate e soprattutto sei soggetto a controlli casuali che possono avvenire anche in momenti sconvenienti. E finché sei un tennista professionista te lo fai andare bene, ma se sei un giocatore ritirato che vuole solo “divertirsi” per un torneo o due, chi te lo fa fare?

A quanto pare nemmeno Serena Williams vorrebbe farlo. Qualche ora dopo il report di Rothenberg l’ex (?) tennista americana ha negato su Twitter la possibilità di un ritorno in campo, anche se i suoi portavoce ufficiali si sono rifiutati di rispondere alle richieste del giornalista americano. Serena Williams nega, ma il portavoce dell’ITIA ha confermato a The Athletic che la 23 volte campionessa Slam ha fatto richiesta di rientrare nelle liste di controlli, iniziando quindi il processo di reinstatement. A questo punto è evidente che qualcuno stia mentendo, e viene difficile pensare che un portavoce dell’ITIA si metta a dire una bugia su una faccenda in cui le opinioni non contano, e contano solo le carte che Williams può aver mandato all’organo dell’antidoping tennistico mondiale.

Qualche indizio però Serena Williams lo ha seminato negli anni. Nel febbraio 2023, intervistata da E! News, la tennista di Saginaw aveva detto di non aver smesso di pensare ad un rientro in campo, convinta di poter giocare ancora ad un livello alto. Pur premettendo, nella stessa intervista, che voleva lasciare il tennis ancora in buone condizioni e che ogni giorno stava imparando sempre di più ad apprezzare la sua vita post-ritiro.

L’anno dopo, a Vanity Fair, aveva detto che finché si sentiva in forma il pensiero era sempre lì, ad un possibile ritorno. E più avanti aveva condiviso su X un video di lei che gioca a tennis, nel suo campo personale, sotto la pioggia. Quest’estate invece era stata la sorella Venus a suggerire un suo ritorno in campo, commentando proprio il video postato su Instagram da Serena e non escludendo un suo possibile ritorno: "Se tornerà vi farà sapere. Può giocare bene anche se non si allena da mesi, ha un talento tale da poterlo fare". È da notare tra l’altro che proprio durante il torneo di Washington, in cui Venus ha rilasciato queste dichiarazioni, le due sorelle si sono allenate insieme per venti minuti.

Quindi Serena Williams tornerà davvero a giocare? Non possiamo saperlo. Sempre secondo Rothenberg, la tennista statunitense aveva provato ad esplorare la possibilità di giocare il doppio dello US Open insieme alla sorella Venus, ma come per Roddick nel 2014 il tempo per tornare nelle liste era troppo poco. La vera notizia quindi è la possibilità che possa giocare con Jannik Sinner. Già, perché, come detto dal director of player relations dello US Open, Eric Butorac, nel podcast di Andy Roddick, Jannik Sinner ha parlato con lo US Open durante gli Internazionali d’Italia chiedendo se fosse possibile avere Serena Williams come partner nel doppio misto dello US Open.

Dall’anno scorso il doppio misto allo US Open è diventato un evento di due giorni con tante wild card date dall’organizzazione per formare coppie più glamour che dal valore tennistico, come Alcaraz ed Emma Raducanu, per attrarre i tennisti migliori. Quindi c’è sia la possibilità di una reunion con Venus che quella di una coppia dal valore clamoroso a livello tennistico (e mediatico) con Jannik Sinner.

La vera domanda però è quanto Serena si sottoponga a mesi di controlli pur di giocare un solo evento e giocare in doppio. Parliamo comunque di una campionessa e soprattutto una delle atlete più competitive della storia dello sport in generale. Davvero si “accontenterebbe” di tornare per tutto questo? Non è da escludere che Serena Williams ci stia ancora pensando e che sotto sotto speri di tornare competitiva anche in singolare. La sorella Venus, alla fine, proprio a Washington ha battuto una top 40 come Peyton Stearns, e in doppio Serena è probabilmente ancora in grado di fare la differenza.

Tra l'altro Serena Williams è molto più magra adesso di quando ha smesso di giocare, “merito” del GLP-1 ZepBound, un medicinale imparentato con il celebre Ozempic. Williams ha perso 15 chili dal 2023 ed è proprio grazie a questo dimagrimento che è diventata la portavoce di Ro, un’azienda di teleassistenza sanitaria di cui il marito Alexis Ohanian è dirigente. Ad oggi la WADA non vieta l’uso di questo ormone, ma è stato comunque incluso tra le sostanze da monitorare.

Siamo al confine tra la promozione ma, contando che Serena Williams non ha certo bisogno di soldi, non è escluso nemmeno che questo farmaco gli abbia dato davvero un nuovo orizzonte che fino a questo momento non aveva nemmeno preso in considerazione.

Insomma: Serena Williams crede davvero di poter vincere quel 24mo Slam che le sfugge o in generale di essere ancora competitiva? O davvero ritorna solo per giocare un doppio, sottoponendosi però a sei mesi di controlli e fastidi? Per quanto sia più magra rispetto a quando ha smesso Williams resta comunque una tennista che al momento del suo rientro in campo avrà 45 anni. A suo favore ci sono i già citati successi della sorella Venus, che è arrivata fino ai quarti di finale in doppio allo US Open, e il fatto che difficilmente avrà perso la sua potenza al servizio e da fondo che potrebbe ancora essere capace di esprimere anche da ferma. Va detto che il panorama competitivo del tennis femminile è nettamente di livello più alto ora rispetto al momento in cui si è ritirata, e viene difficile immaginare come una quarantacinquenne, seppur col talento di Serena Williams, possa realisticamente pensare di poter competere per vincere uno Slam, o vincere con tenniste come Aryna Sabalenka o Iga Swiatek.

Parliamoci chiaro, una leggenda come lei può veramente fare quello che vuole senza rendere conto a nessuno, e se vuole tornare anche solo per due doppi o perché si vuole “divertire” in singolare l’opinione di tutti gli altri non è importante. Di certo se questa vicenda andrà avanti lo sapremo per vie ufficiali e senza troppe speculazioni, e non può che essere una bella storia per il tennis e lo sport in generale che una campionessa del genere possa tornare sui campi alla sua età. E conoscendo Serena Williams sappiamo tutti che non lo farà senza provare a lasciare il segno, con la ferocia agonistica che l’ha sempre contraddistinta.

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