René Marić non ha ancora compiuto trent’anni, ma il suo nome è famoso tra gli addetti ai lavori da diverso tempo. La sua attività di scrittore per uno dei blog calcistici più celebri e autorevoli a livello internazionale, Spielverlagerung, gli è valsa l’attenzione di diverse personalità nel mondo del professionismo. Maric ha iniziato a collaborare dal punto di vista didattico con club e federazioni nazionali, fino a diventare uno degli assistenti di Marco Rose, alla Red Bull Salisburgo (prima U19 e poi prima squadra), poi al Borussia Mönchengladbach e al Borussia Dortmund. In questa intervista ha risposto ad alcune domande sulla particolarità del suo percorso personale e sui compiti e metodi di lavoro nel corso delle esperienze, ma ci ha anche dato il suo punto di vista peculiare su questioni più ampie che riguardano il calcio nella sua globalità: metodologia, possibili tendenze tattiche, il regolamento, il calcio tedesco.
Cominciamo dalla tua storia personale. Ti sei laureato in psicologia e hai iniziato ad allenare da giovanissimo, oltre ad affermarti inizialmente come blogger di divulgazione tecnico-tattica su Spielverlagerung. C’è qualche elemento in comune tra queste tre strade, apparentemente così diverse ma che hanno finito per intrecciarsi?
In una tua intervista a The Athletic hai fatto riferimento all’importanza delle teorie dell’apprendimento nel tuo percorso. Puoi dirci qualcosa di più a riguardo? Come queste nozioni hanno influito sullo sviluppo delle tue conoscenze? Come ti condizionano oggi nella vita sul campo di allenamento?
C’è qualcosa nel tuo percorso formativo che potrebbe aver fatto la differenza, che lo ha reso a suo modo unico, secondo te?
Pensi che nel mondo del calcio in generale si dia il giusto spazio alla trans-disciplinarità? C’è una vera integrazione tra saperi diversi all’interno dei gruppi di lavoro ad alto livello, o ci sono margini di miglioramento?
Quali sono i tuoi compiti principali all’interno dello staff? C’è un aspetto del tuo lavoro che ti entusiasma di più rispetto agli altri?
Quali sono i tuoi/vostri cardini metodologici nell’organizzazione del lavoro di allenamento, i vostri principi irrinunciabili? C’è qualcosa che hai portato con te dai giorni della RB Salisburgo alle esperienze successive? E qualcosa che invece hai raccolto strada facendo?
Nella tua opinione, le più importanti innovazioni metodologiche nelle teorie dell’allenamento dell’ultimo decennio? Ti sei mai imbattuto in uno studio scientifico o in un’osservazione empirica che ha messo in crisi qualche tua convinzione o ha cambiato il tuo modo di vedere le cose?
Adesso parliamo un po’ di tattica. Hai notato dei trend più definiti, più curiosi, a livello globale nell’ultima stagione o negli anni passati? Diresti che la contaminazione tra stili diversi nel calcio di alto livello sia a livelli senza precedenti?
E cosa ti aspetti, invece, dal futuro? Quale potrebbe essere la prossima grande innovazione tattica?
Ci sono delle regole del gioco che cambieresti o introdurresti, per il tuo gusto personale o per questioni su cui reputi urgente intervenire?
Che momento è per il calcio tedesco, in generale? Innovazione, stabilizzazione o subbuglio? Da fuori la Bundesliga sembra frenetica.