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A che punto è l'insediamento di Xabi Alonso al Real Madrid
22 ott 2025
Lo spagnolo ha cambiato molto a livello tattico.
(articolo)
10 min
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IMAGO / Pressinphoto
(copertina) IMAGO / Pressinphoto
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Secondo l’influente giornalista catalano Marti Perarnau (l’autore del best seller Herr Pep) gli allenatori possono essere raggruppati in due categorie sulla base del loro profilo e del loro modo di lavorare. I costruttori/architetti e i gestori/amministratori. Per fare un esempio semplice: nella prima categoria la figura di riferimento è Pep Guardiola, nella seconda Carlo Ancelotti. Storicamente Barcellona e Real Madrid si sono divise queste due categorie: ai catalani i costruttori/architetti (come Cruyff e van Gaal), ai castigliani i gestori/amministratori (come Del Bosque e Zidane).

Negli ultimi 10 anni le grandi del calcio europeo hanno optato sempre di più per la prima categoria ma il Real Madrid è rimasto un'eccezione e ogni volta che ci ha provato è finita in fallimento. Pensate a Rafa Benitez nel 2015 o a Lopetegui nel 2018 - ogni volta il Real Madrid è tornato sui suoi passi, scegliendo dei gestori come Ancelotti e Zidane.

Quest'estate la "Casa Blanca" ci ha provato di nuovo andando a prendere uno degli allenatori architetti più quotati in circolazione, ovvero Xabi Alonso - un allenatore che ha trovato il successo al Bayer Leverkusen facendo un gioco di posizione all’avanguardia. La figura di Xabi Alonso però è diversa rispetto ad altri suoi giovani colleghi, che pure fanno il gioco di posizione, come Maresca o Kompany, e questa differenza sostanziale è che lui è stato un grande giocatore proprio del Real Madrid.

Come sta andando Xabi Alonso quindi? L'allenatore basco ha riportato quanto sviluppato al Leverkusen anche a Madrid, quindi un gioco di posizione con una grande enfasi sulla fluidità e sul gioco nello stretto una volta che il pallone arriva sulla trequarti. Con una maggiore attenzione alla costruzione della manovra i giocatori si muovono scambiandosi di posizione e aumentando o diminuendo l’ampiezza della struttura a seconda di dove si trova il pallone. Questo Real Madrid ha una manovra con il pallone decisamente più elaborata rispetto al passato e anche senza palla ha riportato la pressione uomo su uomo vista in Germania - una presa di posizione forte rispetto al 4-4-2 blocco medio scelto da Ancelotti con Mbappé e Vinicius davanti con quasi nessuna mansione difensiva.

I dati di Hudl Statsbomb ci aiutano a inquadrare meglio il gioco della "Casa Blanca". Il Real Madrid ha una media di 1.7 xG prodotti a partita (rigori esclusi) e come produzione offensiva è dietro al Barcellona anche considerando semplicemente i tiri a partita (18.78 contro i 20.78 della squadra di Flick). Il lavoro di Xabi Alonso si vede però anche da statistiche più particolari. Per esempio il primo posto in Liga per numero di passaggi completati negli ultimi 20 metri di campo (8.67 a partita) e quello per clear shots, cioè tiri senza alcun giocatore tra tiratore e portiere avversario (4.7; in entrambe le statistiche davanti al Barcellona). Le due squadre sono vicine anche per tiri arrivati da azioni di pressing alto (5.44 per 90 minuti, ancora dietro al Barcellona; ma da notare che la scorsa stagione erano 3.55). Insomma un po’ per il talento offensivo a disposizione e un po’ per come il sistema di Xabi Alonso è riuscito a dare i suoi frutti in tempi relativamente rapidi, il Real Madrid di inizio stagione ha un attacco che può rivaleggiare con quello della squadra campione in carica.

Siamo ancora in una fase iniziale della stagione e non ha ancora affrontato il Barcellona (la prima arriverà proprio dopo la partita contro la Juventus), ma guardando i dati di HudlStatsbomb, il nuovo Real Madrid ha modificato il modo di difendere optando per essere più proattivo della versione della scorsa stagione.

Grafico Hudl StatsBomb.

I numeri mostrano anche l'attenzione di Alonso verso il pressing alto, con il PPDA che è passato da 10.42 della scorsa stagione (praticamente in linea con la media della Liga) a 8.46 (attualmente la media della Liga è a 11.29 e solo altre due squadre hanno un valore più basso). Allo stesso tempo si è alzato l'altezza media degli interventi difensivi (passata da 45.46 a 49.52 metri dalla propria porta).

Rispetto alla scorsa stagione, insomma, ora è veramente la normalità avere un’azione d’attacco del Real Madrid che nasce da un recupero sulla trequarti. Nella vittoria contro il Villarreal di inizio ottobre, il gol del 3-1 di Mbappé nasce proprio da un intervento in scivolata altissimo sul campo di Jude Bellingham.

Ci sono ancora degli aggiustamenti da fare, com'è normale che sia. La tremenda eliminazione al Mondiale per Club per mano del PSG di Luis Enrique e la storica sconfitta nel derby di Madrid hanno mostrato come la squadra di Xabi Alonso faccia ancora fatica a reggere una partita a ritmi alti per 90 minuti, contro una squadra che va forte su tutti i contrasti fino ai piedi di Courtois. Squadre che sanno aggirare il pressing e che vanno velocemente in profondità.

Lo si è visto anche in alcune vittorie. Quella in Champions League contro l’Olympique Marsiglia di De Zerbi è stata molto faticosa proprio per l'attitudine della squadra francese a curare molto la prima costruzione e a puntare poi in verticale gli spazi creati. Il secondo tempo di quella partita dovrebbe essere preso a modello, se si vuole mettere in difficoltà questo Real Madrid.

Un'altra differenza grossa con il passato è stata la rotazione continua dei giocatori, che ha coinvolto anche nomi pesanti come Vinicius. Il giocatore di due stagioni fa arrivato a un passo dal Pallone d’Oro non è ancora tornato, e in questa stagione sembra ancora lontano dalla sua versione migliore: di fatto il Real Madrid scopre di partita in partita su quale Vinicius potrà contare, se quello in grado di deciderla con una giocata (come nelle partite contro Mallorca e Villarreal) o quello in lotta contro tutto e tutti, che si esclude da solo dall’incontro. Al momento il dualismo con Mbappé semplicemente non può esistere.

Questa infatti è finalmente la squadra di Mbappé, che è il fulcro dell’attacco e il giocatore di riferimento anche emotivo. Il giocatore che non viene mai tolto dal campo. Non a caso la peggiore partita di Mbappé ha coinciso con l’unica sconfitta stagionale finora.

È cambiata molto anche la difesa, su cui d'altra parte si era già concentrato il calciomercato. Il Real Madrid ha preso tre titolari ed è curioso che a funzionare da subito siano stati i due giovani Álvaro Carreras (il terzino sinistro) e Dean Huijsen (il centrale) e non invece Trent Alexander-Arnold, che doveva prendere il posto di Carvajal come terzino destro titolare e che invece tra partite poco ispirate e un infortunio alla coscia si è visto passare davanti dall’adattato Valverde.

L’uruguayano si è lamentato pubblicamente del fatto che venga considerato un terzino invece che un centrocampista, ma in campo ha mostrato di essere di gran lunga più adatto a questa squadra rispetto all’inglese. Certo, il recupero di Trent Alexander-Arnold sarà importante, perché il suo arrivo doveva servire anche a coprire l’ormai conclamata lacuna lasciata da Toni Kroos in termini di gestione del pallone. Per ora, però, avere due terzini che coprono così bene il campo come Carreras e Valverde sia in termini offensivi che di recuperi difensivi è evidentemente più importante.

Torno su Carreras e Huijsen, perché non si può dare per scontato l'impatto di due giocatori così giovani in una squadra come il Real Madrid. Quello di Huijsen è andato forse persino meglio del previsto, visto che oltre al suo dominio aereo, la sua calma e pulizia tecnica al centro della difesa hanno dato una dimensione che la scorsa stagione il Real Madrid non aveva. La coppia con Éder Militão è ben assortita e al momento già la migliore del campionato, e forse non è un caso se il secondo tempo da incubo nel derby sia arrivato con l’entrata in campo di Asencio per il brasiliano. C’è da vedere se con il ritorno a pieno regime di Rüdiger, previsto per dicembre, non cambino ancora le gerarchie o se Xabi Alonso deciderà di provare una difesa a tre.

A centrocampo Xabi Alonso ha avuto meno modo di sperimentare. Jude Bellingham è stato fuori fino a fine settembre, e questo ha responsabilizzato Arda Güler nel nuovo ruolo a centrocampo. In precampionato sembrava potesse nascere un dualismo tra lui e Franco Mastantuono, entrambi rifinitori mancini che amano muoversi sul mezzo spazio di sinistra. L’assenza di Bellingham, però, ha permesso a Xabi Alonso di schierarli entrambi come titolari e questo ha aiutato l'esplosione di Arda Güler.

Per Mastantuono, invece, le cose si stanno rivelando più difficili, con il talento argentino che fatica ad integrarsi nella trama della manovra e risulta più incisivo provando giocate individuali. In questo senso, la scelta di utilizzarlo come ala destra da una parte lo isola, dall’altra serve anche a evitare che la sua voglia di protagonismo gli faccia pestare i piedi con giocatori in questo momento più importanti e altrettanto talentuosi. La sensazione è che il Real Madrid abbia forzato un po' troppo i tempi con lui, anche e forse soprattutto per rispondere al fenomeno Lamine Yamal. Al momento il suo impatto per le sorti delle partite del Real Madrid è minimo e questo pesa ancora di più se si pensa che per fargli spazio la squadra ha lasciato Nico Paz al Como.

Mastantuono finora ottimo per i meme però.

“Güler non ammette discussioni”, ha titolato il giornale sportivo madrileno MARCA certificando il passaggio per Arda Guler da semplice promessa a elemento fondamentale della squadra. Contro il Getafe, il turco ha dimostrato la sua importanza con il suo assist a Mbappé, ma in generale il suo peso creativo all'interno della squadra è diventato molto rilevante (nel Real Madrid nessuno crea così tanti xG e passaggi chiave come lui). Arda Güler è un enorme talento tecnico, ma è soprattutto un talento associativo, un rifinitore che si esalta parlando la stessa lingua calcistica dei compagni.

La fioritura di Arda Güler ha agevolato anche Mbappé, che ha trovato così un compagno che interpreta i suoi smarcamenti in modo ormai quasi telepatico, che capisce quando deve forzare la verticalizzazione e quando invece dare pausa alla manovra. Per Mbappé è stata una scoperta non da poco e una parte della spiegazione del suo inizio tanto positivo da punta centrale, perché il calcio di Arda Güler è tutto quello che Bellingham, Camavinga e Valverde per questioni tecniche e di letture non potevano portare.

Il rapporto in campo tra Arda Güler e Mbappé esalta entrambi i giocatori e rappresenta in questo momento l’esperimento meglio riuscito di Xabi Alonso, che attraverso la loro connessione ha trovato il modo di attaccare centralmente contro squadre chiuse. Ognuno dei cinque assist stagionali di Arda Güler è stato per un gol di Mbappé.

Lo si è visto, come detto, nella partita contro il Getafe, in cui è bastata una singola occasione in cui Arda Güler ha avuto un po' di spazio per creare un passaggio in verticale sui piedi di Mbappé. Il francese poi è in una forma psicofisica tale da essere sempre letale in situazioni del genere.

Xabi Alonso è stato preso per portare in termini tattici il Real Madrid a correre sullo stesso percorso delle altre grandi d’Europa, mantenendo però la sua anima da squadra profondamente tecnica e in grado di esaltare il talento. È un compito arduo: gli viene chiesto un cambio di ciclo senza una rivoluzione totale nella rosa, essere allo stesso tempo l’erede di Ancelotti e un allenatore completamente diverso. Il tutto senza poter fare un precampionato completo, visto il Mondiale per Club giocato.

Certo, parliamo di Xabi Alonso - una figura che in campo e fuori ha sempre rappresentato l’immagine che i tifosi del Real Madrid storicamente proiettano sulla propria squadra: tecnico, elegante, composto, usando un termine spagnolo con señorío. Xabi Alonso a bordo campo vestito sempre bene, che dirige una squadra piena di giocatori fortissimi con cui in allenamento si può mettere lui stesso a giocare senza problemi. I tifosi madridisti non avrebbero sicuramente avallato con tanto entusiasmo nessun altro erede di Ancelotti oggi come Xabi Alonso, nessun altro allenatore oggi si sarebbe potuto permette di uscire totalmente indenne dalla sconfitta col PSG per 4-0 nel Mondiale per club e poi da un umiliante 5-2 nel derby contro l’Atlético nella Liga.

Un credito enorme che Xabi Alonso ha saputo sfruttare a suo vantaggio in questi mesi di inizio progetto, grazie alle vittorie in sequenza contro le squadre meno forti della Liga che hanno posto il Real Madrid in cima alla classifica con due punti sopra il Barcellona in vista del Clásico. Certo, la stagione è ancora lunga e non sappiamo quali altri ostacoli dovrà affrontare nei prossimi mesi. Tutto comincia da stasera, contro la Juventus.

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