Uno dei problemi della gara di andata per il PSG è stata la mancanza di incisività nel possesso, che finiva per risolversi in un palleggio perimetrale. I francesi avevano difficoltà a giocare il pallone tra le linee, a causa di una carenza di movimenti senza palla e trasmissioni veloci per manipolare il blocco ordinato del Dortmund.
La disposizione talvolta asimmetrica del PSG, con Di Maria più tendente a stare largo rispetto a Neymar, spesso pescato sui canali centrali.
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La posizione allargata di Cavani e Sarabia, che si scambiavano spesso di lato, ha dato pochi riferimenti ai centrali del Borussia. I loro compagni sono stati bravi a riempire gli spazi centrali a turno, come nell’occasione del secondo gol, rifinito da Sarabia e finalizzato da Bernat.
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Tre situazioni in cui il PSG è riuscito a infilarsi facilmente con due doppie verticalizzazioni. Qualità e organizzazione.
Il PSG è riuscito a venir fuori molto più facilmente rispetto all’andata.
Un Borussia con poche idee e movimenti, con una buona pressione del PSG, non ha avuto neanche lo sbocco facile del lancio lungo verso Haaland, ben controllato.
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Il BVB avrebbe potuto insistere di più nello sfruttamento dello spazio ai fianchi di Di Maria e Neymar. Qua sopra, Sancho viene pescato dietro l’argentino e può puntare Kehrer, arrivando in area grazie a una triangolazione con Guerreiro.