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Flavio Fusi
Prova a prendere Mbappé
15 mar 2017
15 mar 2017
Cinque azioni per conoscere meglio il prodigio francese.
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Flavio Fusi
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Il Monaco 2016/2017 è una vera e propria macchina da gol, ormai

 sui gol da diverse settimane, merito soprattutto dei talentuosissimi giocatori offensivi a disposizione di Leonardo Jardim, tra cui Kylian Mbappé, per ragioni biografiche (è del dicembre '98) e puramente stilistiche (il gioco esplosivo che ha già mosso verso dei paragoni elevati, tra cui quello con Henry, partito anche lui da Monaco) è sicuramente l’elemento più entusiasmante.

 

Cresciuto nell’AS Bondy (club di un comune in periferia di Parigi, in cui il padre di origine camerunense lavorava come educatore; la madre invece era una giocatrice professionista di palla a mano) Mbappé sembra avere un potenziale smisurato e sicuramente deve crescere sotto molto aspetti, ma a 19 anni (da compiere)  ha già offerto un contributo determinante con 11 gol e 5 assist in nemmeno 1000 minuti giocati complessivamente tra campionato e Champions League (a cui vanno aggiunti 5 gol nelle due coppe nazionali).

 



 

Ho scelto cinque giocate per descrivere le caratteristiche che fanno di Mbappé, allo stato attuale, un prodigio del calcio europeo, di quelli che varrebbe la pena seguire con una grossa cesta di pop-corn per molti anni ancora.

 

Mbappé nasce come esterno offensivo, pur potendo essere impiegato anche in posizione di attaccante centrale. Sulla fascia emergono le sue grandissime qualità nel dribbling, che può esercitare a varie velocità, con cambi di ritmo repentini, capace di disorientare praticamente ogni difensore. Quando arriva sul fondo cerca sempre di creare i presupposti ottimali per crossare, utilizzando finte e controfinte eseguite con una rapidità d’esecuzione che gli permette di crearsi lo spazio necessario a mettere il pallone in mezzo anche quando sembra ormai chiuso, senza spazio.

 

Esempio: come risolve un 2 contro 1 Mbappè? Finta di cross, controfinta con pallone che rimane incollato, dribbling e pallone servito in mezzo.

 



 

Se invece si ritrova in campo aperto è di fatto inarrestabile perché gli basta realmente solo un passo per lasciarsi alle spalle il proprio marcatore diretto.

Riesce praticamente sempre ad arrivare primo sui palloni filtranti e una volta che ha controllato il pallone, è praticamente fatta: quando comincia la sua progressione fatta di falcate ampie e frequenti, il difensore non può far altro che ammirarlo mentre arriva in porta.

 

Qui sotto la frequenza di corsa di Mbappé è doppia rispetto a quella del suo diretto avversario, e può arrivare indisturbato davanti al portiere, per poi segnare incrociando la conclusione.

 



 

 

 

Il francese è uno specialista nel risolvere situazioni in maniera decisamente poco convenzionale. La sua grande tecnica, ma soprattutto la sua fantasia, gli permettono di scegliere alternative inimmaginabili per la maggior parte degli altri giocatori. Per informazioni chiedere a Shkiri e Deplagne, che nella recente gara tra Monaco e Montpellier sono rimasti letteralmente frastornati da un suo numero impensabile, che ha costretto il primo ad un fallo da rigore.

 


 

 

 

Ma oltre ai dribbling, ai cross e alle corse in velocità, non gli manca nemmeno la confidenza con la porta. Non solo è estremamente veloce, ma Mbappé è in grado di leggere in anticipo le giocate dei compagni ed è di conseguenza letale quando attacca la profondità. Il resto lo fa il suo grande controllo di palla, che gli permette di stoppare anche i palloni più difficili nonché di attendere fino all’ultimo momento prima di calciare verso la porta, in modo da spiazzare il portiere.



 

 



 

 

Ogni volta, stupisce la freddezza con cui seleziona il piede con cui calciare (è praticamente ambidestro) e l’efficacia con cui è in grado di colpire la palla per farla arrivare là dove l’estremo difensore non può raggiungerla.

 

Emblematico in questo senso il gol segnato nell’andata dell’ottavo di Champions contro il Manchester City. Non solo Mbappé è stato lesto a ricevere il lancio alle spalle della difesa di Guardiola, ma è contemporaneamente tanto glaciale da lasciare rimbalzare il pallone una volta in più per dare un ultimo sguardo alla posizione di Caballero, prima di tirare a botta sicura sul primo palo, portando in vantaggio il Monaco.

 


 

 

 

Questo mix di qualità fanno di Mbappé un talento generazionale, di quelli che si vedono raramente. Visto il ritmo a cui cresce, è difficile persino intuire i confini del suo potenziale.

 

 

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