Quando le cose vanno bene per un fighter, ogni combattimento è il più importante della sua carriera. Ho parlato la prima volta con Carlo Pedersoli Junior lo scorso aprile, prima dell’incontro contro Nicholas Dalby per la promotion inglese Cage Warriors, presentandolo come il “prossimo italiano in UFC” perché era nell’aria che con una vittoria, un fighter spettacolare e giovane come lui, avrebbe potuto meritarsi un contratto con la promotion più importante al mondo.
Così è stato e un mese dopo, con appena 15 giorni di preavviso, ha esordito in UFC, vincendo per giudizio non unanime contro Bradley Scott, portando il proprio record a 11-1. Era lecito aspettarsi, quindi, che il suo successivo incontro sarebbe stato ancora più impegnativo, ma nessuno avrebbe immaginato che l’UFC gli avrebbe chiesto di affrontare Alex “Cowboy” Oliveira, il numero 14 del ranking, il prossimo 22 settembre a San Paolo. Ancora una volta con poco preavviso.
Oliveira combatterà in casa ed ha dalla sua l’esperienza (30 anni e un record di 18-5-1). Viene da un paese vicino Rio de Janeiro e a 12 anni lavorava in una fattoria, poi ha tentato la carriera nei rodeo ma non ci è riuscito ed è dovuto tornare indietro e ha iniziato a farsi di coca: “Ho messo incinta quattro donne a 19 anni e ho chiesto a Dio di darmi qualcosa di buono nella vita”, ricorda oggi. Dopo un apprendistato fatto di risse di strada, ha iniziato ad allenarsi e a raddrizzare la propria vita, anche se conserva un’aggressività particolare che lo distingue persino rispetto alla media dei fighter UFC.
“Cowboy” viene da una vittoria per sottomissione contro il veterano Carlos Condit e inizialmente doveva combattere con Neil Magny, che invece combatterà contro Ponzinibbio in Argentina. L’UFC ha mostrato fiducia in Pedersoli Jr, ma è soprattutto Carlo ad aver mostrato coraggio nell’accettare un incontro così difficile, così presto.
Che hai pensato quando ti hanno detto che avresti potuto combattere Oliveira?
Che dubbi avevi di preciso?
Come te la spieghi la scelta dell’Ufc?
https://twitter.com/ufc/status/1000764522452275200
Tu non hai mai fatto dichiarazioni ambiziose che sono comuni nelle MMA, tipo voler entrare in top10 il più presto possibile e diventare campione in pochi anni. Questo incontro può cambiare qualcosa?
Ti senti pronto per affrontare un top 15?
Di lui come fighter che pensi?
Oliveira spesso si lascia andare anche a sfuriate, tu accetterai lo scambio o sarai più tattico?
La sua aggressività ti spaventa?
Oliveira è nel momento migliore: ha vinto 5 degli ultimi 6 incontri (con in mezzo una sconfitta e un no contest) e ha battuto Condit ad aprile.
Ti senti cambiato rispetto a qualche mese fa, quando ancora dovevi esordire in UFC?
Pensi che la tua spettacolarità verrà frenata dalla tensione dell’occasione, o che magari possa metterti in difficoltà?
Italy's Carlo Pedersoli debuts successfully on a week's notice, decisioning Brad Scott on the strength of striking variegation, barreling body kicks and takedowns. Just one month after his win over Nicolas Dalby, "Semento" rides an eight-fight winning streak. #UFCLiverpool pic.twitter.com/D2cmGAE6qv
— Kyle Johnson (@Maldobabo) May 27, 2018
Ci siamo parlati l’ultima volta prima che incontrassi Dalby in Cage Warriors, poi hai affrontato Bradley Scott in UFC. Hai sentito il salto tra una promozione e l’altra?
Con Scott eri sicuro che i giudici ti avrebbero premiato o avevi dei dubbi?
In Brasile, contro un fighter brasiliano, sarebbe meglio non arrivare al giudizio?
Prima hai detto che ti hanno aumentato la borsa…
Alessio Di Chirico ha detto che non è uno sport che si fa per soldi.
Contro Bradley Scott come musica d’ingresso hai scelto la colonna sonora di Lo Chiamavano Trinità. Tuo nonno (Bud Spencer, che prima di recitare è stato olimpico di nuoto ndr) è solo un modello sportivo o pensi anche a una possibile transizione nel cinema un giorno?
Però sulle MMA in Italia ci sono ancora molti pregiudizi e questo magari rallenta il movimento e anche l’esposizione mediatica di atleti di élite come te, Marvin Vettori, Mara Borella, Alessio Di Chirico. Quando ha chiuso il canale italiano di Fox Sport nessuno ha trasmesso l’UFC finché Dazn ne ha recuperato i diritti.
Pensi sia un problema che le MMA in Italia (e non solo) siano almeno in parte legate a un certo tipo di sfera ideologica. Che per molti sia uno sport di destra, per capirci?