Carlo Pedersoli Jr ha ventiquattro anni e sta per combattere il match più importante della sua carriera. Il prossimo sabato, a Goteborg, affronterà Nicolas Dalby nel main event del Cage Warriors, una delle promotion europee più importanti (l’incontro si potrà vedere solo sul canale UFC). Questo incontro potrebbe aprirgli le porte dell’UFC, fecendolo diventare il quarto fighter italiano dopo Alessio Di Chirico, Marvin Vettori e Mara Borella della più importante promotion al mondo. In ogni caso è uno dei due o tre migliori pesi welter italiani, con un record di 9-1 e sei vittorie consecutive negli ultimi due anni.
Prima di leggere questa intervista però ci sono 6 cose che dovete sapere su Carlo Pedersoli Jr: (1) Suo nonno era Bud Spencer (Carlo Pedersoli Senior) ed è anche per questo che persino i quotidiani sportivi nazionali che parlano con grande riluttanza di MMA hanno scritto di Carlo Pedersoli Jr.; (2) È di Roma; anzi, di Roma nord; anzi, di via Cortina d’Ampezzo: una delle zone più ricche di Roma, una lingua di strada tutta curve in salita circondata da siepi curate e palazzine moderne, dove le case hanno tutte l’allarme e i labrador a pisciare li porta la servitù; (3) Va all’opera e a teatro con il padre, produttore cinematografico, e ascolta Drake; (4) Ascolta anche Noyz Narcos, però, e cita Sinnò me moro, manifesto di una Roma molto diversa da quella di via Cortina; (5) È un ragazzo educato e si veste bene, il suo Instagram è metà arti marziali, metà camicie, giacche, maglioni di cachemire e belle moto/macchine; (6) Secondo Alessio Di Chirico, amico fraterno e compagno di palestra (il Gloria Fight Center), è un “fenomeno” e anche “uno di quei fighter belli da veder combattere”.
Come gli viene in mente di fare MMA a un ragazzo di buona famiglia?
In un garage?
Anche il football americano, a Roma, è strano come sport da praticare.
È lì che hai conosciuto Di Chirico?
Siete due romani molto diversi, però.
E come sei passato dal football alle MMA?
Ma non avevate il caschetto?
Quindi, come ti sei mosso?
Sì, avevo letto che ti sei rotto il crociato al primo incontro ma che lo hai vinto lo stesso. In che momento ti sei infortunato?
Non sentivi il ginocchio rotto?
Come l’hai presa?
Sei andato in giro per Yokohama da solo fino alle otto del mattino?
Dopo l’incontro con Yuki Okano hai vinto 6 incontri di seguito. Come si capiscono meglio i propri limiti, nella vittoria o nella sconfitta?
Parte del pubblico delle MMA vorrebbe vederti affrontare i migliori fighter italiani e non ti perdona il match annullato qualche mese fa con Giovanni Melillo (Carlo annullò il match per infortunio e non ha più combattuto da allora, Melillo ha vinto altri due incontri nel frattempo, di cui uno pochi giorni fa, ndr).
Perché?
Il mondo delle MMA italiane è piccolo ma si mormora molto.
Che rapporto hai con le critiche sui social?
Ti hanno criticato per aver affrontato un esordiente nel tuo ultimo incontro?
Secondo te cosa manca al movimento italiano?
Si può dire che l’incontro con Dalby è la chance per entrare poi in UFC?
(Dalby è danese, ha quasi dieci anni più di lui e un record di tutto rispetto (14-2-1). È stato appena tagliato dall’UFC dopo due sconfitte consecutive: prima di quelle due, però, era imbattuto e il suo terzultimo incontro è stato un pareggio con l’astro nascente Darren Till, il nuovo Conor McGregor secondo qualcuno, dove Dalby è andato molto vicino alla finalizzazione).
Dalby è un ottimo wrestler con un buon ground and pound e un buon ritmo. Incassa bene. Su cosa ti concentrerai di più?
Ma non lo dici in senso negativo.
Hai provato già la tua mascella?
Come studi i tuoi avversari e quanto adatti il gameplan sulle loro qualità?
Ragioni molto mentre combatti?
Però visualizzi un modo in cui può finire il match?
E con Dalby come può finire?
Come descriveresti le tue qualità?
In un’intervista passata hai detto che il brazilian jiu jitsu è il 70% delle MMA.
La gran parte del pubblico italiano contrappone Marvin Vettori, considerato troppo poco umile, a Alessio Di Chirico, che invece è sempre molto rispettoso.
In un post su Instagram, Nicolas Dalby ha detto di aver avuto problemi di salute mentale.
Tu quanto tempo prima entri in “modalità match”?
E come influisce la tua professione sulla tua vita normale?
Roma è una città che può essere anche molto violenta. Ti vesti bene, esci la sera, guidi la moto, ti capita di discutere con sconosciuti che non sanno cosa fai per vivere?
E com’è?
Update: Carlo Pedersoli Jr. ha vinto per decisione non unanime il match contro Nicolas Dalby, con una seconda ripresa spettacolare in cui ha mostrato tutta la sua creatività ed è andato vicinissimo a mettere TKO il suo avversario con un high kick.