L’Inter ha vinto il suo diciannovesimo scudetto, superando così il Milan fermo a 18. Lo ha fatto dando una schiacciante sensazione di dominio e superiorità rispetto alle avversarie, non lasciando alcun dubbio sul merito della vittoria finale. Eppure il percorso è stato meno lineare di quanto oggi – alla luce di una vittoria arrivata con quattro giornate di anticipo – ci può sembrare. L’inizio di stagione è stato invece estremamente tribolato, con la squadra che faticava a trovare un equilibrio difensivo e una costanza all’interno anche delle stesse partite. Era ancora la “pazza Inter”: esattamente quella che Conte era arrivato per cambiare. Ci sono state conferenze esagerate, cupe, paranoiche, e poi con l’inverno sono arrivati i sorrisi, sempre un po’ tesi, per non permettere che qualcuno si mettesse in testa di poter abbassare la guardia. Come ha fatto notare Opta, l’Inter è salita in testa alla classifica solo il 5 febbraio, per rimanerci poi meno giorni del Milan, nel computo complessivo. Nonostante a inizio anno si parlasse addirittura di “obbligo di vittoria”, non c’è niente di scontato in uno scudetto che interrompe la striscia di nove consecutivi da parte della Juventus. Una vittoria che quindi interrompe un’egemonia sul campionato italiano che era calcistica, ma anche finanziaria e persino psicologica. La squadra di Conte è riuscita a scalfire questo dominio superando le difficoltà e scendendo a compromessi senza perdere di vista i princìpi tattici che l’hanno guidata dall’inizio. Abbiamo ripercorso la strada per il titolo analizzando e raccontando le tappe più importanti, le partite che per un motivo o l’altro hanno rappresentato delle svolte decisive. Le partite con cui l’Inter ha vinto il suo diciannovesimo scudetto.