Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
L'NBA veste moda: City Edition
10 gen 2018
10 gen 2018
Le trenta City Edition disegnate da Nike per la NBA, dalla 30 alla 1.
Dark mode
(ON)

A metà strada tra le scorpacciate di Natale e Capodanno, e confermando i rumors che avevano iniziato a circolare da più di qualche giorno, Nike e NBA hanno svelato il quarto e ultimo set di uniformi prodotte per le trenta franchigie della Lega.

La collezione City Edition chiude quindi un cerchio apertosi in piena off-season con la graduale presentazione di Association e Icon Edition, e proseguita con Classic e Statement per un totale di 128 uniformi svelate.

Oklahoma City Thunder

Titolari della canotta più bella tra le trenta Statement Edition, i Thunder lisciano clamorosamente l’occasione del raddoppio presentando una City Edition grigia, in tutti i sensi, con due bande orizzontali poco comprensibili e un lettering frontale anonimo.

Houston Rockets

Una delle quattro uniformi a non essere ancora stata presentata ufficialmente da Nike, nonché una delle meno riuscite: una sostanziale fotocopia della Icon Edition, con un wordmark frontale che vuole omaggiare la nutrita comunità cinese locale e asiatica, dove i Rockets sono amatissimi. Grande marketing, poca fantasia.

Brooklyn Nets

Idea più che apprezzabile — rendere omaggio al ponte di Brooklyn, simbolo per eccellenza della Grande Mela — ma applicazione rivedibile: la scritta frontale è molto arcuata, forse troppo, e la trama che ricalca i lunghi cavi di acciaio è un richiamo forse un po’ troppo vago e difficilmente visibile da schermo.

Cleveland Cavaliers

Il motto “Defend the Land" è efficace e d’impatto, al contrario della canotta su cui compare, la quale per le sue tinte inusuali — la combo giallo-grigio è un inedito in casa Cavaliers — prende spunto dalle imponenti sculture che adornano l’Hope Memorial Bridge di Cleveland, chiamate Guardians of Transportation. Se è la prima volta che la sentite, siete scusati: non si tratta esattamente di un’attrazione turistica da top-10 negli States.

San Antonio Spurs

Incapaci di discostarsi dal layout già utilizzato sulla Statement Edition, con lo sperone ed il numero disposti asimmetricamente sul fronte dell’uniforme, gli Spurs omaggiano i militari statunitensi in servizio nelle diverse basi di San Antonio — non a caso soprannominata Military City USA. Per quanto il principio alla base sia onorevole, però, la canotta pecca di originalità: da un mondo ricco di simbolismi come quello delle forze armate poteva uscire qualcosa di più.

Toronto Raptors

Ereditata la combo black-and-gold della vecchia Alternate Jersey, la City Edition dei Raptors è un omaggio neanche troppo velato a Aubrey Graham, ambasciatore della franchigia canadese meglio noto come Drake, sulla cui fedeltà ai colori, però, è sorto più di qualche dubbio.

Sacramento Kings

C’era grande attesa per il ritorno del baby blue sulle uniformi dei Sacramento Kings, ma il risultato finale non è certamente stato all’altezza dell’hype che l’ha preceduto. Il logo utilizzato frontalmente è uno dei meglio riusciti del set presentato nel 2016, e andava forse premiato con qualche centimetro quadrato in più. Peccato.

Chicago Bulls

Più pertinente di quanto possa sembrare a una prima occhiata, la canotta bianca con inserti rossi e celesti è figlia legittima della bandiera della città di Chicago, mentre la scritta in corsivo strizza l’occhio alle uniformi vestite dai Bulls nei tardi anni Ottanta, i primissimi dell’era Michael Jordan.

Denver Nuggets

Una delle prime City Edition ad essere presentata ufficialmente, la canotta dei Denver Nuggets rinuncia — come Spurs e Kings — al wordmark frontale, puntando tutto su un grande logo centrale con vette innevate e picche incrociate. L’elemento migliore dell’uniforme sono i pantaloncini, con il conto dei piedi above-the-sea-level al centro della cintura e un accattivante motivo grafico sulla parte inferiore. Peccato non bastino a risollevarne la valutazione complessiva.

Memphis Grizzlies

Inesorabilmente legati al destino e alla storia di Martin Luther King, i Grizzlies omaggiano ancora una volta l’attivista ucciso il 4 aprile del 1968 al Lorraine Motel di Memphis, dove si era recato a supporto delle proteste dei lavoratori locali. È proprio da quelle proteste, e dai cartelli usati dai manifestanti che l’uniforme dei Grizzlies prende ispirazione: nonostante il prodotto finale non entusiasmi, la scelta della franchigia rimane encomiabile.

Atlanta Hawks

Mescolare passato e presente è un esercizio di stile visto e stravisto, ma spesso efficace, al quale non si sono sottratti gli Atlanta Hawks. Sulla loro City Edition all-black, infatti, i Falchi sono andati a posizionare una linea in volt green che va a ricalcare quella delle uniformi utilizzate per due sole stagioni ad inizio anni Settanta, mentre un pannello laterale è dedicato alla trama a triangoli che da un paio di stagioni caratterizza le uniformi degli Hawks.

Dallas Mavericks

Ispirata alla sottovalutata (a loro dire) nightlife di Dallas, la canotta dei Mavericks è semplice e minimalista: il lettering frontale è essenziale, forse troppo, mentre una linea bicolore verde e blu scorre su bordi e fianchi. Un po’ poco.

Los Angeles Lakers

Disegnata in collaborazione con Kobe Bryant in persona, più che City Edition la quarta canotta presentata dai Los Angeles Lakers andrebbe chiamata Mamba Edition: totalmente nera con un effetto pelle-di-serpente molto realistico, l’uniforme è una licenza — più che comprensibile — che i Lakers si sono concessi nella stagione in cui le due maglie di Bryant sono state ritirate. Le altre della linea nei prossimi anni celebreranno altre leggende della storia della franchigia: il materiale umano a cui attingere non manca.

New Orleans Pelicans

Un grande classico: vista la prima volta quando la franchigia ancora non si chiamava Pelicans, la colorata uniforme ispirata al Mardi Gras è prevalentemente viola con inserti bianchi, gialli e verdi, e il caratteristico lettering di tutte le uniformi indossate da Anthony Davis e compagni. Curioso il posizionamento danzante dei numeri. Verranno indossate unicamente nel corso del Carnevale di New Orleans: se vi capita di essere là, l’acquisto è quasi obbligatorio.

Phoenix Suns

Andare all-in su un singolo colore è una strada intrapresa da diverse franchigie all’interno della collezione City Edition e dalla quale non si sono sottratti i Suns. L’uniforme di Phoenix gioca su diversi toni di quel viola classico della franchigia dell’Arizona, strizzando l’occhio alla folta comunità ispanica con le due scritte frontale — “Los Suns”, grande e posta in diagonale sul petto, e “Somos PHX”, più piccola, e posizionata sul bordo inferiore della canotta.

Detroit Pistons

C’era grande attesa per il ritorno della canotta dedicata a Motor City — una delle uniformi più apprezzate dai tifosi dei Pistons da quando è stata introdotta ormai 5 anni fa. Il look blu scuro è accattivante e, nel caso non bastasse il wordmark frontale, gli inserti cromati sono un ulteriore omaggio all’industria automobilistica di Detroit, vero e proprio orgoglio di una città che sta lentamente uscendo dal baratro dove era caduta dopo la bancarotta del 2013.

Washington Wizards

Il secondo completo bianco nel corredo degli Washington Wizards è un elegante e rispettoso inchino verso la capitale degli Stati Uniti d’America, dell’intero District of Columbia e dei molti monumenti che vi si trovano. Oltre al più che esplicito lettering frontale, la canotta presenta una trama marmorea sui due fianchi e una numerazione dagli angoli smussati: due dichiarati riferimenti alle diverse attrazioni storiche di Washington, DC.

Portland Trail Blazers

Jack Ramsay fu il coach che nel 1977 guidò al titolo i Portland Trail Blazers di Bill Walton. E lo fece non solo alla loro prima esperienza in post-season, ma anche indossando una serie di giacche e completi talmente unici da rimanere indelebilmente nella storia della franchigia. È proprio da quelle giacche che la City Edition dei Trail Blazers prende ispirazione, presentando le medesime grafiche su diversi toni di nero, sia sul fronte che sul retro dell’intera uniforme, con sprazzi di rosso ad accendere i fianchi e la grande scritta centrale Rip City.

Boston Celtics

A proposito di grigio… Per quanto non faccia parte della palette ufficiale dei Boston Celtics — e per quanto ogni suo precedente utilizzo da parte di Boston si sia rivelato un fallimento — la City Edition cucita attorno ai diciassette volte campioni NBA si gioca il jolly del leggendario parquet incrociato, ottenendo un effetto visivo piacevole e sicuramente evocativo. Una chicca: il centro della cintura dei pantaloncini non vede utilizzato un logo secondario, bensì una versione in miniatura del banner del titolo vinto nel 2008.

L.A. Clippers

Dopo i risultati clamorosamente negativi raccolti con il loro rebranding del 2015, gli L.A. Clippers hanno risollevato le sorti del proprio look con pochi, calibrati accorgimenti. Non ultimo quello di una City Edition ispirata ai trascorsi della franchigia a San Diego, con azzeccati inserti su entrambe le gambe dei pantaloncini e il monogramma LAC a decorare la cintura.

Minnesota Timberwolves

A completare il rebranding 2017-18 dei Minnesota Timberwolves è una quarta uniforme all-grey, la cui grafica tono su tono ricalca il manto grigio dei lupi. A differenza delle tre uniformi presentate in precedenza, la City Edition di Minnie non presenta elementi orizzontali, e va a completare quello che è probabilmente il set più completo e versatile dell’intera NBA.

Indiana Pacers

Al pari dei Timberwolves, anche gli Indiana Pacers con questa City Edition chiudono il cerchio del rebranding messo in atto tra la scorsa estate e questi primi mesi di regular season. La quarta uniforme presentata — la seconda in navy blue — è caratterizzata da una lunga banda gialla che attraversa in verticale canotta e pantaloncini, a sua volta contraddistinta da una trama a scacchi che ricorda la bandiera sventolata ogni anno sul traguardo della 500 Miglia di Indianapolis.

Golden State Warriors

Prosperity: così recita la scritta posta sul bordo inferiore della City Edition dei Golden State Warriors: un riferimento esplicito e dichiarato agli recenti anni di successi che hanno benedetto la franchigia di Oakland. Una prosperità che nel corso degli ultimi campionati ha permesso a Golden State di sfornare un numero incredibile di uniformi, mancando il colpo in pochissime occasioni. Non fa eccezione la City Edition gialla, che rende omaggio a comunità e alla cultura cinesi presenti nella Baia da quando anche gli Warriors sono arrivati in città. Curiosità: le uniformi Icon, Association, Statement, Classic e City sono tutte legate da un elemento comune, la sagoma del Golden Gate Bridge.

Orlando Magic

Bisogna essere un pazzo o un genio per dare vita a una canotta del genere. Noi stiamo dalla parte dei geni.

Charlotte Hornets

Una delle otto franchigie a poter contare su cinque uniformi anziché quattro avendo anche la Classic Edition, gli Charlotte Hornets tengono acceso il fuoco di Buzz City dedicando la City Edition al nickname dato alla città nel 2014 — quando venne cestinato il mai amato Bobcats per poter ripristinare lo storico Hornets. L’uniforme è nera, con un disegno simile alle linee di un alveare a decorare fianchi di canotta e pantaloncini, sfumando dal verde acqua al viola.

New York Knicks

Terza delle quattro uniformi non ancora presentate con i crismi dell’ufficialità, la City Edition dei New York Knicks ha un tono di blu più scuro del solito, sulla quale la fa padrone una grafica arancione e argento dedicata al corpo locale dei vigili del fuoco.

Philadelphia 76ers

Pulita, proporzionata in ciascuno dei suoi elementi, perfettamente incorporata nel guardaroba dei Philadelphia 76ers e presentata da Ben Simmons: c’era bisogno di altro perché la City Edition di Phila fosse inserita nel gruppo delle migliori?

Can you feel the hype?

Milwaukee Bucks

Bella se non proprio bellissima. Poter fare affidamento su un colore come il crema — caso unico nella Lega — serve il più comodo degli assist ai Milwaukee Bucks, che lo versano sulla loro City Edition decorandola con una banda orizzontale in blu, nero, verde e bianco; gli stessi che sul lato dei pantaloncini formano una grande M laterale.

Miami Heat

C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine i Miami Heat hanno deciso di omaggiare Miami Vice: la serie televisiva che più di ogni altra cosa ha reso popolare popolare la città di Miami, anche in un’era dove Google Street View non permetteva di farsi una passeggiata per Ocean Drive mentre si resta comodamente seduti nella propria cameretta di Larciano. Una gioia per gli occhi.

Utah Jazz

Semplicemente splendida: dal concept iniziale alla realizzazione, con la cura per i dettagli che contribuisce ad innalzarne vertiginosamente la valutazione. Le linee sui fianchi che ricalcano gli itinerari da Salt Lake City a Moab e da Salt Lake City a St. George; la sagoma dell’iconico Delicate Arch viene sapientemente nascosta sotto la piega dei pantaloncini.

Tanto bella da richiedere un parquet dedicato, alla sua altezza

Il primo anno di reggenza di Nike va in archivio con una scorpacciata senza precedenti di uniformi, che avrà puntuali e regolari richiami di stagione in stagione. E una prima anticipazione a riguardo si poteva trovare già nel release ufficiale che ha accompagnato la collezione City Edition 2017: tutte le 30 squadre avranno una City Edition nuova ogni anno, con influenze derivanti da diversi posti ma sempre focalizzati sui tifosi e sulle città che supportano le squadre. Attendiamo fiduciosi, appuntamento all’anno prossimo.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura