È ormai diventato un luogo comune che l’NBA sia diventata “ tutto atletismo e niente cervello”. Come tutti i luoghi comuni ovviamente anche questo è sbagliato, visto che i 450 giocatori che compongono i 30 roster delle squadre NBA sono diversissimi, ognuno unico a suo modo. Ci sono grandi talenti realizzativi, spettacolari atleti in campo aperto, super difensori sul pallone, guardie rapidissime e lunghi impossibili da spostare, e si potrebbe andare avanti a lungo. Ciascuno di essi è riuscito a ritagliarsi il suo spazio e, in un modo o nell’altro, a rimanere nella lega con le unghie e con i denti, lavorando sul proprio gioco e scavando in profondità nel proprio bagaglio per resistere il più possibile nella lega con la più alta concentrazione di talento al mondo.
Per sopravvivere in NBA bisogna rispettare uno standard fisico minimo per non essere travolti dalla velocità con cui si viaggia in campo, ma non tutti e 450 sono dei super atleti. Anzi, ce ne sono alcuni che hanno mezzi fisici e atletici tutto sommato nella media o addirittura sotto la media per il proprio ruolo (in termini di velocità, altezza, rapidità, capacità di salto e mille altri piccoli fattori), ma che riescono in qualche modo ad avere successo affidandosi ad altro. È quella categoria di giocatori che vengono definiti come “intelligenti”. Un’intelligenza che può essere declinata in molti modi: lettura del gioco, anticipazione, genialità, ma anche scaltrezza, maniacalità, furbizia, perfino un pizzico di malizia pur di guadagnare un vantaggio competitivo.
Ai fini di questa classifica, prenderemo in considerazione quei giocatori che grazie al loro cervello sono riusciti a salire a uno o anche due livelli superiore rispetto a quello che i loro mezzi atletici gli permettevano. Per intenderci: LeBron James è certamente uno dei giocatori più intelligenti della NBA (se non il più intelligente), ma anche se non avesse quella testa lì avrebbe comunque messo insieme una carriera di alto livello, anche se magari non quella che abbiamo avuto la fortuna di vivere negli ultimi 17 anni.
I giocatori scelti per questa classifica magari sarebbero comunque arrivati ad avere un posto in NBA senza le loro capacità mentali, ma non avrebbero probabilmente avuto il successo che hanno avuto o stanno avendo in questi anni dopo aver strizzato il proprio talento per estrarne anche la più piccola goccia.