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Dario Ronzulli
Déjà vu Kevin Durant
07 giu 2018
07 giu 2018
La scena in cui la stella dei Golden State Warriors segna la tripla che decide del NBA Finals l'avevamo già vista lo scorso anno.
(di)
Dario Ronzulli
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Tre situazioni in cui Durant si prende sulle spalle tutto il peso dell’attacco degli Warriors in situazioni di uno contro uno, e nelle quali è Magister Vitae.


 


 

 

Cattiva spaziatura degli Warriors con Durant che deve mettersi in proprio: l’unico compagno che si libera è Draymond Green, ma ormai KD ha già iniziato il suo movimento abusando fisicamente del pur ottimo George Hill. LeBron non molla Curry, Tristan Thompson arriva in ritardo: canestro.


 



 


 

 

Il terzo è il mio preferito: KD attacca Love che tutto sommato resta bene su di lui, ma il modo in cui riesce a coordinarsi e indirizzare la palla verso il canestro è sublime. Poi c’è la tripla, e vabbè.


 





 


 

 

Steph prova il solito movimento con scarico e sprint in angolo, ma la difesa di Cleveland è pronta e lo chiude in angolo forzando la palla persa. È stata probabilmente l'unica cosa fatta davvero bene dalla squadra di coach Lue nella metà campo difensiva.


 

Il risultato è stato un brutto 3/16 dal campo e un inusuale 1/10 da 3 (reso ancora più incredibile



 



 



 





 


 

 

L’auto-assist di LeBron con annessa schiacciata di prepotenza è il buongiorno che il Re dà al match. Il canestro successivo è il manifesto di come gli uomini di coach Tyronn Lue abbiano approcciato la gara in modo diverso: Love pressa Durant, gli toglie la palla e deposita a canestro.


 



 


 

 

Tre momenti in cui la difesa dei Cavs si trasforma in una groviera tra i tanti in cui è possibile pescare. Nel primo Tristan Thompson va in raddoppio su Durant fermandosi però a metà strada: alla fine non raddoppia e non può più recuperare su Draymond Green. Nel secondo Klay Thompson batte il proprio uomo e nessuno si preoccupa di aiutare. Nel terzo basta un blocco di Curry per spalancare le porte del canestro a Jordan Bell.


 


 

 

Qui raggiungiamo “la sintesi della disgrazia, l’apoteosi della schifezza” (cit.) in un momento decisamente topico del match. Non inquadrato c’è Klay Thompson in angolo a sinistra e ovviamente è un pericolo, anche in una serataccia. Ma verso di lui si dirigono sia Larry Nance Jr che Kyle Korver: è un’incomprensione inaccettabile a questi livelli e in fasi così delicate. Curry, prima ancora di passare la metà campo, capisce tutto e va dritto da Livingston che si ritrova davanti un territorio sconfinato. Impossibile esimersi, impossibile non punire.


 



 



 



 

 

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