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(di)
Lorenzo Bottini
Una nuova NBA?
24 lug 2020
24 lug 2020
A Orlando la Lega sta mostrando il suo nuovo volto.
(di)
Lorenzo Bottini
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Ma aprire dopo tutto questo tempo il League Pass NBA e leggere la scritta bianca su fondo blu cielo “Game will begin shortly” ammetto che mi ha in qualche modo emozionato. Vedere finalmente i giocatori scendere in un campo perfettamente levigato e illuminato mi ha dato un senso di pace, come se giocassero tra le nuvole del Paradiso. Fino a quel momento tutta l’architettura della bolla, dalle prime indiscrezioni fino all’arrivo degli atleti, la loro quarantena, i primi allenamenti tra mascherine e test giornalieri, sembrava esistere solo in uno spazio virtuale, in un esercizio mentale di come immaginare lo sport professionistico durante un’emergenza sanitaria senza precedenti.

 

Invece quella palla a due tra Nikola Vucevic e Joakim Noah ci ha detto che tutto questo è per ora possibile sul serio, persino vedere Noah nel 2020 essere in quintetto per una squadra da titolo. E ci ha detto che per ora questa assurda, folle, per molti versi sconsiderata iniziativa della lega sembra reggere: lo scorso lunedì ha annunciato che nessuno dei 346 giocatori al sicuro nella bolla è risultato positivo al COVID-19. Un successo iniziale che andrà confermato giorno dopo giorno, mentre si cammina su una fune sospesa sopra l’abisso.

 





 



https://twitter.com/NBABubbleLife/status/1282362645136330752

Paul George è uno dei pescatori più entusiasti della lega, tanto da organizzare un torneo annuale quando era in Oklahoma.


 



 



 



 

Videochiamiamo il padre di 

, andiamo a

, ci facciamo gli

e proviamo

. La pandemia e successivamente il formato della bolla ha accelerato la disintermediazione tra chi i contenuti li crea e chi li fruisce: i giornalisti che hanno dovuto chiudersi in camera per una settimana intera ricevendo il cibo alla porta mentre scrivevano un pezzo al giorno su come si vive sepolti dentro Disney World sono stati scavalcati dai giocatori, che mettono in scena se stessi e i propri compagni eliminando ogni tipo di barriera d’accesso.

 







 



 



 



 





 

In questi ultimi mesi hanno dimostrato di essere pienamente in controllo della propria figura pubblica e di saperla sfruttare al meglio, sia quando dovevano scendere in campo sia quando dovevano scendere in strada. Una delle maggiori preoccupazioni per i giocatori entrando nella bolla era quella di avere ancora una voce udibile per sostenere il movimento Black Lives Matter che andasse oltre le scelte dei nomi dietro le magliette o le scritte sul parquet. Per ora stanno usando le varie interviste su Zoom per richiedere che i poliziotti colpevoli dell’omicidio di Breonna Taylor vengano messi sotto processo, continuando a tenere il riflettore sulla brutalità delle forze dell’ordine e sul razzismo sistemico in America.

https://twitter.com/BenGolliver/status/1286471556034629634

Subito dopo la partita contro i Dallas Mavericks LeBron James ha parlato per oltre 15 minuti con i giornalisti di BLM, della condizione degli afroamericani in America e dell'omicidio di Breonna Taylor.


 



 



 



 



 

 

 

 

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