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Napoli e Roma hanno mostrato i propri limiti
29 ott 2018
29 ott 2018
La squadra di Ancelotti si è scontrata contro la partita di contenimento dei giallorossi.
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Foto di Francesco Pecoraro / Stringer
(foto) Foto di Francesco Pecoraro / Stringer
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Negli ultimi anni Napoli e Roma si sono contese il ruolo di antagoniste principali della Juventus. In questo inizio di stagione, però, soltanto gli azzurri si stanno confermando ai vertici della classifica, nonostante abbiano dovuto superare l'ingombrante era Sarri. Carlo Ancelotti è infatti già riuscito a far diventare suo il Napoli, mentre la Roma ha vissuto una prima parte di stagione altalenante che ha mostrato tutte le difficoltà di Eusebio Di Francesco nel far rendere al meglio una rosa uscita stravolta dal mercato.

La partita di ieri sera ha fotografato bene i diversi momenti delle due squadre. Da un lato la sicurezza del Napoli, che si è adattato presto ai cambiamenti portati da Ancelotti e ha dominato la sfida nel possesso e nel numero di occasioni create, dall’altro il modo in cui la Roma ha accettato i suoi limiti difendendo per quasi tutto il secondo tempo nella sua area, tanto che a fine partita anche Di Francesco ha dovuto ammettere che il Napoli ha meritato il pareggio.

A livello di occasioni create non c’è stato confronto.

A delineare il contesto ha ovviamente contribuito il gol segnato a inizio partita da El Shaarawy, che ha spinto la Roma ancora più in basso a tentare di contenere il possesso del Napoli. Anche sullo 0-0, comunque, la squadra di Di Francesco non ha cercato il recupero alto, uno dei tratti che meglio aveva definito il suo gioco nella scorsa stagione, ma ha puntato piuttosto a ostacolare la manovra tra le linee degli azzurri lasciandoli avanzare con una certa libertà fino a centrocampo.La partita di contenimento della RomaDi Francesco ha dato continuità al 4-2-3-1 con Pellegrini da trequartista, il sistema che in questo momento sembra dare maggiori garanzie, e così l’ex centrocampista del Sassuolo affiancava Dzeko davanti ai difensori centrali del Napoli, mentre alle loro spalle De Rossi e Nzonzi dovevano tagliare le linee di passaggio verso la trequarti, e i due esterni, El Shaarawy e Ünder, dovevano restare stretti e orientarsi solo in un secondo momento sui terzini.

Ünder si alza a pressare Hamsik, De Rossi scivola verso destra per schermare Fabián Ruiz.

L’obiettivo della Roma era chiaro dall’inizio: coprire il centro per forzare il Napoli a crossare, potendo contare sulla chiara superiorità fisica in area, accentuata ancora di più dalla presenza di Santon come terzino destro al posto di Florenzi, non al meglio per un piccolo problema muscolare. Nel primo tempo, quando ancora la partita non si era spostata in modo definitivo nella metà campo giallorossa, i cross del Napoli erano già 16. La difesa della propria area resta la parte migliore della partita della Roma: aver chiuso con un solo gol subito, peraltro nei minuti finali, dopo i lunghi periodi in cui è rimasta schiacciata nella propria metà campo senza palla rimane comunque un gran risultato, contro una squadra che ha dimostrato sia in campionato che in Champions League di poter essere pericolosa contro chiunque.Nel primo tempo, comunque, pur avendo molte difficoltà ad aggirare la pressione della squadra di Ancelotti manovrando da dietro, i giallorossi erano comunque riusciti ad arrivare diverse volte nella metà campo azzurra, alzando subito la palla o trovando il passaggio in verticale dietro le linee di pressione del Napoli. A sinistra Kolarov è rimasto più basso rispetto a Santon proprio per facilitare l’uscita della palla, ma a sorpresa il contributo maggiore lo ha dato Juan Jesus, che ha cercato spesso il movimento di El Shaarawy tra Allan e Callejón, trovandolo in 8 occasioni: solo a Olsen ha passato di più la palla (10 volte). A destra la Roma ha invece provato a manovrare palleggiando di più, accumulando giocatori in zona palla grazie alla posizione più avanzata di Santon e ai movimenti in appoggio di Pellegrini.Anche se faticava a gestire la pressione del Napoli, quando arrivava nella trequarti offensiva la Roma riusciva a rendersi piuttosto pericolosa, collezionando, oltre al gol, un’altra grande occasione con Dzeko, il cui tiro dopo aver tentato di saltare Ospina è stato salvato sulla linea da Albiol. Il bosniaco era già stato decisivo nell’azione del gol di El Shaarawy, portando fuori posizione prima Koulibaly e poi Hysaj, lasciando così l’esterno ex Milan solo in area a firmare l’1-0.

Tutto inizia da una rimessa laterale dopo un errore in costruzione del Napoli. Dzeko ha appena portato fuori posizione Koulibaly e sta andando in area portando Hysaj a stringere verso di lui. El Shaarawy si ritrova da solo sul cross di Ünder.

I meccanismi del NapoliA differenza della Roma, la squadra di Ancelotti è riuscita facilmente ad arrivare nella trequarti avversaria ma una volta lì era costretta a passare dalle fasce per non schiantarsi sul muro formato al centro dai giallorossi. Gli azzurri hanno crossato in tutto 38 volte (esclusi i 17 corner), faticando a trovare spazi dietro la linea difensiva per il baricentro molto basso della squadra di Di Francesco: 37,2 metri, il dato più basso toccato dalla Roma in questo campionato (e uno dei più bassi mai raggiunti da una squadra di Serie A in questa stagione).Ancelotti ha provato diverse volte a forzare la situazione, senza abbandonare mai l’idea - questa sì condivisa con Sarri - di creare un lato forte a sinistra dove accumulare i giocatori più associativi e di maggiore qualità tecnica, e un lato debole a destra, da utilizzare come sbocco per arrivare sul fondo grazie ai suoi giocatori più dinamici e diretti.Fin dall’inizio Mário Rui saliva più in alto di Hysaj, lasciando ricevere Hamsik defilato, un movimento che a sua volta portava Allan al centro da mediano. Come al solito l’esterno sinistro (per l’occasione Fabián Ruiz, confermato dopo la grande prestazione contro il PSG) entrava dentro il campo, mentre Callejón restava più largo a destra.Nel secondo tempo, quando il dominio del Napoli si era ormai consolidato, Mário Rui si è alzato a giocare stabilmente da ala, mentre Hysaj restava bloccato al centro del campo da falso terzino. L’idea non era ovviamente quella di coinvolgerlo ancora di più nel possesso (l’albanese ha completato meno della metà dei passaggi di Mário Rui: 70 a 31), ma di liberare la linea di passaggio verso Callejón largo a destra, anche perché nel frattempo la Roma era passata al 4-5-1 per coprire ancora meglio il centro.

Nel secondo tempo la Roma si è difesa col 4-5-1 per ostacolare meglio il gioco tra le linee del Napoli. Hysaj è nella posizione da mezzala, impegnando El Shaarawy e liberando la linea di passaggio verso Callejón. La squadra di Ancelotti inizia l’azione formando un rombo con Albiol, Koulibaly, Hamsik e Allan.

Negli ultimi venti minuti Ancelotti ha provato quindi ad allargare ancora di più il gioco a destra inserendo Malcuit al posto di Hysaj e poi ha arretrato il raggio d’azione di Fabián Ruiz spostandolo nel ruolo di Hamsik, inserendo Zielinski come trequartista sul centro-sinistra. Alla fine la combinazione che ha portato al pareggio è nata proprio in quella zona del campo, coinvolgendo Ruiz, Zielinski e Insigne. Per una volta la linea difensiva giallorossa è stata presa alla sprovvista e Mertens ha potuto così chiudere l’azione sul secondo palo dopo il tiro sbagliato da Callejón.

Accettare l'inferiorità Come sempre, alcuni episodi hanno influenzato in maniera decisiva l’andamento della partita. Il gol di El Shaarawy ha dato alla Roma il pretesto per abbassarsi sempre di più, ma più ancora ha forse contribuito l’infortunio di De Rossi, un momento probabilmente cruciale per convincere Di Francesco a passare al 4-5-1. Poco dopo la sostituzione con Cristante, il centrocampo della Roma si è infatti aperto lasciando ricevere Fabián Ruiz, un’azione che ha probabilmente convinto il tecnico giallorosso ad abbassare Pellegrini per avere maggiore copertura al centro.Oltre al solito contributo a protezione della difesa, De Rossi era stato però importante anche per riuscire a conservare il possesso trovando spazi alle spalle della pressione del Napoli. In poco meno di un tempo giocato il capitano giallorosso ha completato 30 passaggi, uno dei dati migliori tra i giallorossi. Il suo sostituto, Cristante, ne ha completati 5. Basta questo a dare l’idea delle difficoltà a risalire il campo nel secondo tempo, in cui la Roma si è affacciata nella metà campo avversaria solo con un paio di belle aperture di Pellegrini verso El Shaarawy.Sulla fascia opposta, infatti, la Roma si era ulteriormente abbassata con l’ingresso in campo di Florenzi al posto di Ünder. Inizialmente il numero 24 giallorosso rimaneva stretto per coprire le zone in cui avrebbe dovuto ricevere Fabián Ruiz, poi si è allargato facendo stringere la posizione a Santon e formando così di fatto una difesa a 5.La difesa a oltranza del gol di El Shaarawy è durata fino agli ultimi minuti, e anche se la squadra ha dato prova di saper soffrire difendendosi con grande concentrazione nella propria area, la prestazione in fase di possesso è stata troppo passiva per considerare il pareggio un risultato positivo. Uscire imbattuti dal San Paolo non è da tutti, è vero, ma se la Roma ha davvero l'ambizione di puntare alle posizioni di vertice del campionato allora non potrà far altro che mostrare in campo una strategia meno conservativa contro le grandi squadre.I minuti finali continuano invece a essere il crocevia delle partite del Napoli. Dopo aver battuto con un gol negli ultimi secondi il Liverpool e aver mancato la vittoria a Parigi per la magia di Di María, la squadra di Ancelotti porta a casa un pareggio che le va stretto per le occasioni create e la netta superiorità mostrata. Ancora una volta una grande prestazione non è stata premiata dal risultato, e non è poco visto il ritmo tenuto dalla Juventus. Avvicinare i bianconeri sarà durissima, ma anche dopo questo pareggio la sensazione è che il Napoli resti la candidata più credibile a tenere aperto il campionato.

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