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Dario Saltari
I movimenti di mercato più assurdi della settimana
27 gen 2024
27 gen 2024
Siamo agli ultimi colpi random del calciomercato di gennaio.
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Dario Saltari
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Foto AC Monza
(foto) Foto AC Monza
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Siamo ormai agli sgoccioli di questa sessione di calciomercato: giovedì primo febbraio le trattative torneranno di nuovo in letargo e con esse anche le nostre fantasie, i nostri sogni sul futuro delle nostre squadre (solo per qualche settimana, però, perché com'è noto il calciomercato non dorme mai). Siamo alla quiete prima della tempesta, quindi, perché l'imbuto finale che anticipa la chiusura accelererà i contatti, farà sudare la fronte dei DS, scalderà i cellulari degli agenti. Non è stata calma piatta, comunque, anzi c'è qualcosa che è rimasto fuori dalla rubrica di questa settimana. Tra questo segnaliamo: Jacopo Petriccione al Catanzaro, dopo una vita passata a Crotone (che nel calcio contemporaneo equivale a due stagioni e mezzo), e "El Chicharito" Hernandez che ritorna ai Chivas de Guadalajara, la squadra in cui è cresciuto. A proposito: lo sapevate che il soprannome "Chicharito" viene da suo padre, anche lui Javier Hernandez, chiamato "Chicharo", cioè pisello, per via dei suoi occhi verdi? Vabbè, cominciamo. Cristian Totti al Rayo Vallecano“Alla fine era destino che almeno un Totti si trasferisse a Madrid”, hanno scritto in molti sui social. La realtà in cui Francesco Totti rifiuta l’offerta del Real Madrid si è quindi ripiegata su se stessa e circa vent’anni dopo suo figlio, Christian, si trasferisce al Rayo Vallecano, la terza squadra della capitale spagnola: come avviene il trasferimento all’estero di un giocatore appena maggiorenne che faceva parte della Primavera? Cosa farà adesso Cristian Totti a Madrid? Giocherà con la Primavera? Con la squadra riserve? Con la prima squadra a lanciare in profondità Falcao con lanci di prima spalle alla porta? Se la storia si ripete sempre due volte, come diceva Marx, qui evidentemente c’è stato qualcosa che ha incrociato i flussi tra linee temporali differenti. Cristian Totti, se si conta anche la Coppa, aveva giocato appena 24 minuti con la Primavera del Frosinone, che al momento è ultima per distacco nel campionato italiano (appena una vittoria in 18 partite, ultimo posto in classifica e ben 11 punti di distacco dal Lecce penultimo). La carriera di Totti fuori dalla Roma - ho appena avuto un brivido scrivendo queste parole - non sembra partita proprio alla grande insomma, e sarebbe davvero un colpo di teatro se adesso gli riuscisse l’ascesa tra i professionisti al Rayo. La realtà ci ha davvero stupito in tutti i modi possibili - d’altra parte scriviamo questa rubrica esattamente per questo motivo - ma questo forse sarebbe troppo. Il suo agente, Morris Pagniello, ha detto che «la Spagna per il suo tipo di gioco è più adatta» e che l'allenatore del Rayo «dopo il primo allenamento ha chiesto di farlo firmare immediatamente». Vedremo. Per adesso ci teniamo la foto che Falcao ha scattato insieme a Totti, Francesco, che comunque non può che fare bene a questo gioco strano che chiamiamo calcio.

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Faris Moumbagna al MarsigliaQuanto dobbiamo fidarci dello scouting dei club europei? E quanto contano le impressioni, l’influenza delle mode anche sui DS delle più importanti squadre del continente? La vostra idea sull’approdo di Faris Moumbagna al Marsiglia cambierà a seconda di come risponderete a queste domande. Centravanti camerunense di peso, Moumbagna approda in uno dei cinque principali campionati europei dopo appena una stagione e mezza al Bodo/Glimt. È inevitabile chiederselo: sono stati i 15 gol nel campionato norvegese della scorsa stagione a spingere il Marsiglia a spendere questi 8 milioni di euro? I 9 in tutte le competizioni segnati in questi sei mesi? O è l’incredibile affermazione di Victor Boniface al Bayer Leverkusen ad aver forzato la mano? Boniface, africano come Moumbagna e come Moumbagna maturato al Bodo/Glimt, è una delle grandi rivelazioni di questa stagione, e nella squadra di Xabi Alonso ha già segnato 16 gol in tutte le competizioni. E se il Marsiglia avesse visto la storia ripetersi nel futuro?Al momento Moumbagna è impegnato in Coppa d’Africa, dove il Camerun sta facendo molta fatica, riuscendo a passare il proprio girone solo da secondo classificato e solo grazie a una vittoria nell’ultima partita contro il Gambia con un gol al 91esimo. Il nuovo attaccante del Marsiglia è dietro nelle gerarchie a Frank Magri, anonimo centravanti del Tolosa, e per adesso si sta ritagliando solo degli spezzoni finali di partita. Anche in questo caso viene da chiedersi se la dirigenza della squadra francese non abbia visto nel futuro del suo torneo qualcosa che a noi ancora sfugge. Matija Popovic al MonzaMatija Popovic a un certo punto sembrava dovesse accasarsi in qualche squadra solo per non prendere un aereo di ritorno. Approdato in Italia sicuro di dover firmare con il Milan, l’affare si è impantanato per le ragioni oscure che conosce solo il calciomercato, e a quel punto il suo nome è stato associato a praticamente qualsiasi squadra di Serie A, e non solo. Sarebbe bello vedere un documentario su questo mese scarso passato da Popovic in Italia, le trattative con gli agenti, le percentuali sussurrate all’orecchio, i contratti preparati e poi buttati nel cestino. Alla fine l’ha spuntata il Napoli ma il travaglio non era ancora finito. Il club di De Laurentiis ha provato a girarlo al Frosinone, ben contento di prendere l’ennesimo talento in prestito, ma quando ormai l’affare era formalizzato il DS Angelozzi si è accorto di aver terminato gli slot per gli extracomunitari. «Ho sbagliato io», ha detto. E quindi: altro giro, altra corsa. Questa settimana la via crucis di Popovic è finalmente giunta al termine. Adesso sarà interessante vedere un talento cercato anche dal Manchester City in una squadra ricca di idee come il Monza di Palladino. E se ne uscisse qualcosa di buono fin da subito? Emanuele Mongiardo lo ha definito “un talento cristallino, forse ancora un po’ leggero per la Serie A ma su cui di certo è possibile nutrire grandi aspettative”, e quindi chi siamo noi per non avercele già adesso?

Panos Katseris al LorientCi sono giocatori che senza alcun preavviso diventano imprescindibili. Questo è sicuramente il caso di Panos Katseris, esterno a tutta fascia greco ex Catanzaro che a un certo punto avrà ripensato agli ultimi sei mesi della sua carriera riflettendo sull’imprevedibilità della vita. Katseris era stato pescato dal club calabrese addirittura in Serie D nell’estate del 2022 e non c’erano molte avvisaglie sul fatto che ci avrebbe messo poco ad attirare le attenzioni di mezza Italia e a un certo punto anche di mezza Europa. Per la verità, all’inizio di questa stagione non era manco sicuro di un posto da titolare nel Catanzaro fresco di promozione in B, ma lo sapete come sono fatti gli esterni a tutta fascia: vanno dritti come treni. Katseris si è velocemente imposto tra i titolari, mettendo in mostra un buon talento soprattutto in conduzione, e a gennaio c’era la fila fuori dall’ufficio del direttore sportivo del Catanzaro per avere il suo cartellino. All’inizio il suo nome si è fatto soprattutto in relazione al Napoli, e sembrava una mossa per facilitare il passaggio alla difesa a tre di Walter Mazzarri. Certo, forse un po’ prematura: insomma, passare dalla Serie D alla Serie A in un anno e mezzo non è da tutti. Eppure il suo nome è continuato a circolare, come quei tornado che diventano sempre più grossi e minacciosi mano a mano che raccolgono cose al loro passaggio. Alla fine il suo cartellino è atterrato al Bournemouth, che forse si è accorto che era un po’ troppo e l’ha lasciato in prestito per sei mesi al Lorient, che al momento non se la passa benissimo (è ultimo in classifica) ma rimane comunque una squadra della prima divisione francese. Katseris andrà comunque tenuto d’occhio nei prossimi mesi, perché se dovesse continuare la sua corsa anche in Premier League potrebbe diventare una delle storie d’ascesa più clamorose degli ultimi tempi.Alessio da Cruz al Fortuna SittardTwente, Dordrecht, Novara, Parma, Spezia, Ascoli, Sheffield Wednesday, Groningen, Santos Laguna, Lanerossi Vicenza, Malines, Feralpisalò, Fortuna Sittard: a leggere la carriera di certi calciatori viene d’istinto da immaginarsi un romanzo di Emilio Salgari, se non fosse che siamo nel 2024 e questa lista di nomi e città non significano altro che Alessio Da Cruz. L’attaccante olandese di origini capoverdiane ha concluso anzitempo il suo ritorno in Serie B, purtroppo senza alcuna redenzione. In estate era approdato al Feralpisalò, dicendo di essere stato convinto dal «progetto» e dalla sua «ottima struttura organizzativa», ma alla fine i minuti in campo sono stati appena 13 e dopo appena sei mesi si è arrivati a una rescissione di contratto troppo brusca persino per i suoi standard. Certo, non è stata un’esperienza catastrofica come quella di Ascoli, dove venne espulso 4 volte in 15 partite, portò Ninkovic a chiedere il cambio dopo aver litigato su chi dovesse calciare un rigore, e battibeccò con i suoi stessi tifosi all’uscita dal campo per via di alcuni insulti razzisti, ma insomma.

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Da Cruz torna in patria dopo un brutto infortunio alla caviglia, che lo ha costretto a un’assenza di circa tre mesi, ma chissà quante altre tappe avrà ancora la sua carriera. Alla fine ha ancora 27 anni e il talento in fase di finalizzazione, forse quello più intangibile e raro nel gioco del calcio, sarà ancora lì, non appena vorrà. Se si esclude questa sfortunata esperienza al Feralpisalò, Da Cruz non ha praticamente mai segnato meno di due gol in stagione, e questo alla fine è il motivo per cui le squadre continuano a riporci qualche aspettativa. Anche nella catastrofica permanenza all’Ascoli, oltre ai quattro rossi, Da Cruz riuscì a mettere a segno 5 gol e 6 assist, che in 15 partite sono tutt’altro che poco. Provaci ancora Alessio, noi ti aspettiamo qui in questa rubrica.

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