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Le migliori maglie del Mondiale femminile
12 giu 2019
12 giu 2019
24 maglie in ordine di gusto.
(articolo)
11 min
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Se dobbiamo ringraziare per qualcosa il Mondiale di calcio femminile è innanzitutto per averci dato una versione di “Acqua su Marte” senza il pizzetto rosa di J-Ax. Accompagnata dalle note di Tormento, in Francia ha preso il via l’ottava edizione della massima competizione per nazionali femminili.

23 squadre contenderanno il titolo agli USA e il fermento intorno al calcio femminile nell’ultimo anno ha reso quest’edizione la più attesa dal 1991. L’importanza del calcio femminile, in particolare mediatica, è sempre più centrale. I club ad esempio oggi presentano le maglie mettendo in copertina le donne anziché i più scontati colleghi maschi.

E proprio di maglie andremo a parlare: ecco una veloce classifica delle prime maglie che stanno vestendo le nazionali femminili in questi giorni, ordinate dalla più brutta alla più bella per vedere chi ha vinto il Mondiale della moda 2019.

24. Italia

Occasione in cui vestirla: mai, vi prego.

La divisa dell’Italia ha sempre grossi problemi, specie da quando abbiamo deciso che l’azzurro dovesse diventare praticamente un blu. Per questo Mondiale Puma ha deciso di realizzare un pattern squadrato che si piazza sulle spalle e sul petto delle calciatrici, che dà l’impressione di voler richiamare la tecnologia e l’avanguardia ma che ha un effetto un po’ da persona di mezza età su Whatsapp. I profili neri, con un tricolore su campo - appunto - nero, tende a richiamare il clima politico del paese.

Il dettaglio in basso a destra, poi, dà quella sfumatura Decathlon che impoverisce l’impressione generale, senza entrare davvero in un poverismo alla Speranza.


23. Cile

Occasione in cui vestirla: esame di maturità.

Questa cosa che le divise debbano rappresentare pedissequamente i colori della bandiera nazionale deve finire. Con tutto l’affetto del mondo, una maglia rossa, con i bordini blu e un crest così anonimo da sembrare uscito da ISS Pro 98, non possono prendere nessun premio nella classifica dello stile. Anche perché il Cile sarà nel girone con gli Stati Uniti, le campionesse in carica. Probabilmente ho una forma mentis troppo rigida io, ma a casa dei vincitori si dovrebbe andare eleganti o — nel caso si volesse sovvertire l’ordine prestabilito — almeno trasandati. Questo look così anonimo non li premierà di certo e se posso lanciarmi in un pronostico, è ormai sicuro che il Cile finirà al fondo della classifica del proprio girone.




22. Nigeria

Occasione in cui vestirla: se avete un gemello, con lui.

Diciamo che qui dobbiamo per forza parlare di mancanza di creatività. I colleghi maschi con questa divisa avevano vinto il Mondiale della Moda 2018. Riproporre, dunque, in modo così pigro lo stesso esatto pattern, con la speranza di risultare ancora più stilosi è una scorciatoia che non porta lontano. Nell’epoca in cui lo streetwear è fatto di capsule rilasciate a distanza quasi settimanale, far passare 12 mesi e non apportare neanche una modifica si può chiamare in un solo modo: barare. Al VAR la Nigeria, dunque, non passa l’esame.




21. Canada

Occasione in cui vestirla: Capodanno.

Neanche un crest così simpatico che potrebbe quasi essere una mascotte può salvare una divisa anonima almeno quanto quella del Cile. Il cambio di materiale dal corpo alla spalla, poi, evidenzia ancor di più le cuciture, rendendo il tutto una semi-Gildan che si stingerà al primo lavaggio.




20. Corea del Sud

Occasione in cui vestirla: Capodanno se quella del Canada è a lavare.

È letteralmente la stessa divisa del Canada. Cambia solo il crest, ma soprattutto la posizione del numero frontale, il che rende il tutto un pochino più al passo con i tempi.




19. Danimarca

Occasione in cui vestirla: Capodanno, sì, ma cinese.

Abbiamo capito che il colore predominante di questi mondiali sarà il rosso. Notevole la trama tono su tono che richiama lo swipe up di Instagram, per un calcio sempre più all’insegna dell’anti-nostalgia e della condivisione totale. Rimane il fatto che davvero, per quanto sia il colore probabilmente più bello del mondo, immaginarmi una finale in cui una squadra deve giocare con la seconda maglia perché entrambe sono rosse mette ansia.

A salvarsi di questa divisa è lo sponsor tecnico che ha una sorta di emoji come simbolo e la rende molto kawaii. A non salvarsi invece è il tentativo di creare un contrasto dal rosso con una striscia bianca e nasconderla poi sotto l’ascella.




18. Giappone

Occasione in cui vestirla: Come pigiama, formale

Per il Giappone vale lo stesso discorso fatto per la Nigeria, con la differenza - importante - che il mantenersi sempre uguali rispecchia lo spirito tradizionalista della cultura giapponese. Su questa maglia non c’è molto da dire, e allora colgo l’occasione per chiedere a qualcuno che ne sa più di me, il motivo per cui le calciatrici siano praticamente obbligate a vestire un collo a V.




17. Argentina

Occasione in cui vestirla: Come pigiama, informale.

Dopo il rosso, sicuramente, il colore nemico delle magliette delle nazionali è il bianco. Questa dell’Argentina è una delle poche con il girocollo, ma il blu che si mischia al bianco e all’azzurro la rende, nella sua semplicità, simile a un pigiama, un po’ trasandata. Quella maglietta larga che indossi la notte per combattere il riscaldamento globale.




16. USA

Occasione in cui vestirla: al Billionaire, per essere quello particolare, ma non troppo.

Anche qui le aspettative erano alte, visto che si tratta della squadra detentrice del titolo. Nike per questa jersey ha scelto un collo che è una via di mezzo tra un collo a V e un girocollo, ed è una scelta da premiare. Il problema si presenta, al di là del bianco che si mangia tutta la creatività della maglia, nei profili della maniche, che presentano delle spesse linee rosse e blu, che in teoria richiamano i colori della bandiera a stelle e strisce, ma in pratica la rendono la seconda maglia del Cagliari. Una menzione d’onore per il crest, davvero futuristico.




15. Cina

Occasione in cui vestirla: per sbronzarsi in un Karaoke in Paolo Sarpi a Milano.

Ok, qui stiamo barando, ma per due semplici motivi: uno, non ce la facevo più a commentare divise rosse, due, le foto di presentazioni che Nike ha usato ritraggono principalmente la divisa away. Per noi è un bene, perché, escluso il crest rivedibile, quella che a un primo sguardo sembra una fenice tono su tono stupisce per forza, almeno rispetto al piattume generale visto finora. I motivi per cui la divisa non è più su del quindicesimo posto però sono svariati. Innanzitutto perché non è la divisa di casa, quindi va un po’ penalizzata. In secondo luogo perché se la fenice fosse stata all-over come ci ha abituato Gué Pequeno con la sua linea Z€N sarebbe stata un’ottima operazione retrò, invece la trama viene spezzata dalle linee futuristiche che Nike ha deciso che quest’anno devono farla da padrone.




14. Brasile

Occasione in cui vestirla: per conquistare la donna che ami.

La banalità è tangibile, perché è la stessa divisa di sempre. Ma viene premiata dal fatto che i nomi delle giocatrici che la vestiranno saranno per la maggior parte dei soprannomi che corrispondono a nomi propri di donne italiane.




13. Norvegia

Occasione in cui vestirla: il prossimo w/e in cui tornerete a casa dalla città in cui vivete ora, soli e sporchi.

Qualche anno fa mia madre tornò a casa con una felpa IUTER dalla trama pixellata che raffigurava due renne che praticavano del sesso anale. Al di là della grandissima apertura mentale, questo aneddoto vuole raccontare il perché questa maglia così brutta sia così alta in classifica: nostalgia, perché anche questa sera ho ordinato da Glovo anziché essere a casa dei miei a farmi cucinare.




12. Spagna

Occasione in cui vestirla: per registrare la vostra prima hit trap.

Torna il rosso, ma per l’occasione adidas decide di sposare quella che sembra la wave del Mondiale 2019: delle righe che ricordano tracce audio di un qualsiasi software di registrazione. Non so perché dovrei sentirmi nel futuro vedendo la stessa trama che vedo quando su Telegram mando una nota audio, ma forse mi sono risposto da solo.




11. Svezia

Occasione in cui vestirla: per registrare la vostra incredibile svolta indie.

Io mi immagino il momento in cui Spagna e Svezia si sfideranno, se mai lo faranno, e si renderanno conto che adidas non si è impegnata più di tanto e ha realizzato per entrambi lo stesso modello praticamente, cambiando solo con il secchiello di Paint il colore di base.


10. Germania

Occasione in cui vestirla: il prossimo C2C.

Il trittico adidas che ci proietta nel futuro si chiude con la Germania, che ha una divisa che a primo impatto ha una trama leggermente più complessa di quella destinata ai colleghi uomini di chi si giocherà il mondiale a breve. Come per l’Argentina, qui l’azienda tedesca ha scelto per i suoi pupilli un girocollo che la rende incredibilmente adatta per uscire e per il vero utilizzo della maglia da calcio: l’outfit casual.




9. Giamaica

Occasioni in cui vestirla: sempre, cazzo. Ha una banda elasticizzata.

Di questa foto non ho trovato uno still-life, ma solo una foto di squadra. Spero dunque che le mie valutazioni non vengano corrotte dal fatto che le maglie sono indossate, ma oltre a un simpaticissimo triangolino che riporta i colori della bandiera giamaicana sul petto, lo sponsor tecnico ha deciso di rappresentare il futuro con il crest, superando a pieni voti tutti i discorsi sulla difficoltà del monocromo di cui parlavamo finora. Il logo della Federazione della Giamaica si decompone e crea un mostro a due teste dello stile. Pagano un po’ per la bruttezza della divisa dell’estremo difensore, che non dovrei considerare ma oh, ce le ho davanti non posso chiudermi gli occhi.




8. Olanda

Occasioni in cui vestirla: su un aereo per l’Olanda e basta.

Ok, ho compilato la classifica prima di scrivere la descrizione di ogni maglia e ora riguardandola non so davvero perché io abbia messo l’Olanda in una posizione così alta, ma al contempo decido di fidarmi del me del passato, nonostante per il tempo trascorso quello del presente dovrebbe essere più saggio. In questa maglia quello che presumo essere un tulipano si apre e si decompone in tanti grossi rombi. Nonostante io continui a non capire perché i pattern sulle maniche debbano cambiare, questo mi sembra un ottimo modo per affrontare il monocromo.




7. Scozia

Occasioni in cui vestirla: pigiama la prima notte di nozze.

La più bella tra le maglie-pigiama. Fine.




6. Sudafrica

Occasioni in cui vestirla: per andare a fare la spesa.

Questa è la prima volta che il Sudafrica partecipa al Mondiale e lo fa con una divisa che trasuda la propria africanità. Il codice a barre sulle spalle, poi, è una grossa critica al calcio moderno, in cui non esistono più bandiere e tutt* sono in vendita. Il Sudafrica arriva al Mondiale nel modo più punk possibile. Bravi.




5. Francia

Occasioni in cui vestirla: quando organizzerete un mondiale.

Ecco, se qualcuno volesse necessariamente fare una maglia monocromo, senza alcun profilo, richiamo, trama a spaccare, be’ la Francia ha sempre da insegnare. Da bravi padroni di casa sposano la sobrietà, l’eleganza, la regalità, con questo blu notte che gli consentirà di fare gli onori di casa al meglio.




4. Australia

Occasioni in cui vestirla: a quel vernissage a cui non avevate voglia di andare.

Emozionante come questa maglia sottolinei quanto il calcio alla fine sia un’arte, forse la più popolare, ma anche una delle più romantiche. Sull’Australia quest’anno ci sono grosse aspettative e loro hanno deciso di rispondere con una maglia che potrebbe essere esposta al Louvre e su cui tutti i critici d’arte potrebbero dissertare per anni.




3. Inghilterra

Occasioni in cui vestirla: mai perché è bianca poi è un casino lavarla.

Anche l’Inghilterra ha ogni anno questa gran fatica di dover presentare una maglia originale partendo da una base bianca. E quest’anno, grazie alla selezione femminile, secondo me sono riusciti a presentare un prodotto sopraffino, grazie ai profili con le due tonalità di rosso che — a differenza di quelle degli USA — sono molto eleganti e restituiscono quel tono di regalità che ci si aspetta dall’Inghilterra.




2. Thailandia

Occasioni in cui vestirla: in ufficio, possibilmente con una bella cravatta.

Voi non sapete quanto io mi sia commosso non appena ho visto il colletto fatto a polo. Perfetto. Tre bottoni e un colletto movibile sono necessari su ogni maglia da calcio, visto che permettono a chiunque di esprimersi al meglio: chi vorrà potrà alzare il colletto e tenere tutti i tre bottoni slacciati, altre invece potranno abbottonarlo fino all’ultimo bottone, altre ancora potrebbero decidere di tenere solo metà colletto alzato e così da subito capiremo quale calciatrice della Thailandia è quella con più personalità.




1. Nuova Zelanda

Occasioni in cui vestirla: alla cerimonia per il primo posto del Mondiale Femminile 2019.

Se adidas avesse davvero voluto osare con una maglia della Juventus, avrebbe creato una cosa simile, con una zebratura che sembra quasi applicata con uno spray. L’idea invece la ha avuta prima Nike e per ripicca la ha applicata alle All Blacks del calcio femminile. Anche tutta nera la maglia non avrebbe sfigurato, ma con questi dettagli sulle maniche si arriva a un livello di eleganza che nessuna delle altre concorrenti ha saputo raggiungere.




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