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Quanti gol dobbiamo aspettarci da Balotelli?
19 ago 2019
19 ago 2019
Abbiamo analizzato le prestazioni statistiche del nuovo attaccante del Brescia.
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6 min
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Mario Balotelli è tornato in Serie A e ha scelto di farlo nella squadra della sua città d’adozione, Brescia, alimentando la narrativa del figliol prodigo. Il matrimonio tra Balo e il Brescia è in realtà un’opportunità per entrambi: la squadra del presidente Cellino si è assicurata le prestazioni di un attaccante di grande valore e un discreto ritorno d’immagine; mentre Balotelli, in Serie A e sotto lo sguardo del CT Mancini, proverà a giocarsi le sue carte per rientrare nel giro della Nazionale in vista dell’Europeo 2020.

Finora il centravanti italiano ha militato in tre campionati differenti, vestendo in tutto sei maglie: in Inghilterra quelle di Manchester City e Liverpool; in Francia quelle di Nizza e Marsiglia; in Italia quelle di Inter e Milan, in attesa dell’esordio con la maglia biancazzurra delle Rondinelle.

Prima di raggiungere l’accordo col Brescia, Balotelli è stato a lungo corteggiato dai brasiliani del Flamengo. Curiosamente, il Brasile ha dato i natali ad altri 4 Balotelli, tutti punte centrali di ruolo (fonte Transfermarkt).

Le statistiche possono aiutarci a delineare un quadro delle caratteristiche di Mario Balotelli, per capire che tipo di attaccante è diventato e cosa dobbiamo aspettarci da lui in questa stagione.

Il grafico qui sopra mostra com’è cambiata la produzione offensiva di Balotelli nelle ultime sei stagioni. Le barre in verde rappresentano i volumi - quante volte tira nell’arco di 90 minuti - mentre quelle in nero raffigurano le scelte che fa, ovvero quanto è pericoloso mediamente quando decide di andare al tiro. La tendenza, delineata dalle linee tratteggiate, è piuttosto chiara: Balotelli, da attaccante eccessivo qual era, ha via via razionalizzato il suo gioco: ora in media tira di meno, scegliendo le occasioni per farlo con maggiore cura.

Focalizzandoci sui valori assoluti dell’ultima stagione, la prestazioni di Balotelli sono state molto buone. Per volumi è stato il quarto attaccante della Ligue 1, con 4,1 tiri ogni 90 minuti (per fare un paragone, Mbappé lo precede appena in questa classifica con 4,8/p90). Lo scorso anno in serie A solo in cinque hanno tirato più spesso di così. Per la qualità delle scelte di tiro invece, Balotelli si è piazzato invece al ventesimo posto tra i giocatori di Ligue 1, con una pericolosità media di 0,14 Expected Goals per tiro, la medesima di Pepe e Falcao in Francia e di due come Quagliarella e Milik in Italia.

La miglior stagione realizzativa di Balotelli è stata quella 2017/18 quando con il Nizza segnò 18 reti, di cui 6 su calcio di rigore, battendo il suo record precedente, le 14 reti, di cui 3 dal dischetto, segnate nella stagione 2013/14 con il Milan.

Nel grafico le barre verdi rappresentano gli xG prodotti ogni 90 minuti anno dopo anno: si nota come la pericolosità offensiva di Balotelli sia rimasta piuttosto stabile in carriera. L’attaccante italiano ha avuto una media di 0,47 xG/p90, con un picco proprio nel semestre marsigliese (0,56 xG/p90). In Serie A, tre degli attaccanti più influenti degli ultimi anni hanno avuto prestazioni simili: Icardi ha una media di 0,37 xG/p90, con un picco di 0,59 xG/p90; Dzeko ha una media di 0,57 xG/p90, con un picco di 0,72 xG/p90; Milik ha una media di 0,64 xG/p90 con un picco di 0,88 xG/p90. Confermando gli stessi numeri, quindi, pure in un campionato molto diverso, Balotelli potrebbe piazzarsi a ridosso dei migliori attaccanti del nostro campionato.

Le barre in nero invece mostrano un andamento davvero notevole: nel rapporto tra gol e Expected Goals, Balotelli batte la statistica da tre stagioni consecutive. Ovvero ha segnato più di quanto gli altri attaccanti europei, con le stesse occasioni, avrebbero segnato in media. Mbappé, ad esempio, ha avuto un’ultima stagione realizzativa straordinaria, ma ha segnato poco più di quanto avrebbe dovuto (la sua efficienza è di 1,11, quella di Balotelli è di 1,33). Cristiano Ronaldo, alla sua prima in Serie A, ha prodotto più Expected Goals di tutti, ma ha segnato meno del benchmark stabilito dalla statistica (la sua efficienza è quindi minore dell’unità, ed è esattamente 0,75).

L’eccezionalità statistica non sta tanto nei valori assoluti, che sono comunque eccellenti, ma soprattutto nella capacità di Balotelli di ripetere consecutivamente un’ottima prestazione, una qualità rara che dà la misura del valore tecnico del giocatore più di ogni altra cosa.

Se, da un lato, Balotelli ha migliorato gli aspetti del suo gioco legati alla finalizzazione, dall’altro ha dovuto rinunciare a parte della sua influenza in altre zone del campo. Il grafico mostra come, progressivamente, Balotelli abbia prodotto meno occasioni potenziali per i compagni (Expected Assists, in verde) e abbia giocato meno palloni in assoluto sulla trequarti offensiva (passaggi riusciti negli ultimi 35 metri, in nero).

Il lato oscuro di Balotelli

Da tutte le considerazioni fatte finora è stato volutamente escluso l’ultimo semestre di Balotelli al Nizza, quando ormai era in rotta con la squadra e con l’ambiente e durante il quale ha segnato un solo gol, peraltro su rigore, in 759 minuti (con il livello dei suoi xG che è rimasto comunque alto quanto in precedenza). Le discussioni sugli aspetti caratteriali di Balotelli durano da tutta la sua carriera ed è difficile non tenerne conto: Balotelli ha spesso fallito quando non si è sentito centrale nel progetto della sua squadra.

Il Brescia lo ha fortemente voluto, scommettendo su di lui, e da un punto di vista puramente ambientale dovrebbe trovarsi in una situazione ideale, circondato dall’affetto dei tifosi e della società. Dal punto di vista tattico le incognite rimangono maggiori: Balotelli ha avuto i suoi migliori momenti da punta centrale nel 4-3-3, alla luce di ciò Corini proverà invece ad inserirlo nel suo collaudato 4-3-1-2 o cambierà modulo? Chi tra Donnarumma e Torregrossa, 37 gol in due nell’ultimo campionato di B, gli farà spazio?

Con il Nizza le cose sono andate bene finché sulla loro panchina era seduto Lucien Favre. Il sistema tattico dell’allenatore svizzero ha sempre funzionato da moltiplicatore per le prestazioni degli attaccanti: al Gladbach, al Nizza e ora al Dortmund, le sue squadre sono state sempre capaci di battere gli Expected Goals. Questo pone un interrogativo sulle ottime prestazioni di Balotelli: sono state suo merito esclusivo o il sistema nel quale era inserito ne è stato una concausa? Le quindici partite giocate al Marsiglia comunque sembrano aver confermato i trend precedenti.

Un’ultima nota sui suoi problemi disciplinari. In Italia, Balotelli è stato sanzionato severamente dagli arbitri, collezionando un cartellino ogni 177 minuti. All’estero gli è andata anche peggio: in Inghilterra ha ricevuto un cartellino ogni 171 minuti; in Francia la frequenza si è alzata fino a un cartellino ogni 159 minuti. È un aspetto ricorrente e parecchio fuori scala - un attaccante in Serie A riceve mediamente un cartellino ogni 529 minuti - con cui bisognerà fare i conti anche nella prossima stagione, in quanto rischia di condizionare il numero delle sue presenze.

In definitiva, Balotelli è diventato un realizzatore di razza, che concentra le sue energie negli ultimi metri di campo. Se le condizioni tattiche e ambientali lo permetteranno, l'attaccante potrebbe ripetere la sua migliore stagione realizzativa.

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