Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Il Borussia Dortmund sta volando
22 nov 2018
22 nov 2018
Lucien Favre ha reso il BVB una delle squadre più eccitanti d'Europa.
(di)
(foto)
Foto di Dean Mouhtaropoulos / Getty Images
(foto) Foto di Dean Mouhtaropoulos / Getty Images
Dark mode
(ON)

Sei squadre resistono imbattute nei principali campionati europei: il Paris Saint-Germain che come al solito sta dominando la Ligue 1; la Juventus, che ha avuto il miglior inizio di sempre in Serie A; il Manchester City, il Liverpool e il Chelsea, che si stanno contendendo la Premier League; e, infine, il Borussia Dortmund in Germania, il cui grande avvio di stagione era meno preventivabile rispetto alle altre squadre citate.A far volare la squadra di Lucien Favre è soprattutto il suo attacco. Il Borussia ha segnato 33 gol in undici giornate di Bundesliga, a una media, quindi, precisamente di 3 reti a partita. Nei migliori campionati d’Europa fa meglio solo il PSG, che però può contare su tre fenomeni come Mbappé, Neymar e Cavani, con cui ha costruito una posizione di dominio praticamente incontrastata in Francia: 45 gol in 13 partite, tutte vinte.Il BVB segna con la stessa facilità del Manchester City (3 gol a partita in media) e del Barcellona (2,8), e stacca nettamente il Bayern Monaco, attualmente fermo a 20 gol. I gialloneri hanno approfittato del brutto inizio di stagione dei bavaresi e si sono presi il primo posto in classifica, con una brillantezza che per ora sembra metterli al riparo da una ricaduta simile a quella della scorsa stagione.Perché il BVB ha puntato su Lucien FavreAnche un anno fa il campionato era infatti iniziato alla grande: alla settima giornata il Dortmund era al primo posto, ma era poi scivolato all’ottavo dopo una striscia di otto partite senza vittorie, che aveva causato l’esonero di Peter Bosz. Dopo aver portato l’Ajax in finale di Europa League, Bosz era stato scelto per sostituire Thomas Tuchel e, una volta esonerato, è stato rimpiazzato da Peter Stöger, che ha fatto risalire il BVB fino alla quarta posizione, un obiettivo che comunque non ha garantito la riconferma all’ex tecnico del Colonia.La dirigenza giallonera aveva infatti già deciso di affidare la panchina a Lucien Favre, messo sotto contratto dopo i due anni col Nizza, portato al terzo posto due stagioni fa. Il periodo in Francia ha rilanciato Favre, che aveva lasciato la Germania dopo l’esperienza col Borussia Mönchengladbach, conclusa nel settembre del 2015 con le dimissioni dopo cinque sconfitte nelle prime cinque giornate. Favre era già stato vicino al Dortmund dopo l’addio di Tuchel ma le difficoltà a svincolarlo dal Nizza avevano portato il club giallonero a scegliere Bosz. I suoi primi mesi sulla panchina giallonera stanno confermando, con un anno di ritardo, quanto fosse azzeccata l’intuizione della dirigenza del Dortmund.Pur senza vincere molto, in carriera Favre ha ottenuto buoni risultati e mostrato un grande talento nella valorizzazione della rosa. Gli unici successi, due coppe e due campionati in Svizzera, risalgono alle prime esperienze in patria con Servette e Zurigo, col quale ha conquistato il titolo per due anni di fila lanciando giocatori come Dzemaili, promosso capitano a 19 anni, e Inler. Proprio i successi con lo Zurigo hanno aperto a Favre le porte della Bundesliga. Prima con l’Hertha Berlino, portato al quarto posto nel 2009, e poi col Borussia Mönchengladbach, preso all’ultimo posto e portato a lottare per la Champions League nel giro di una stagione.Dopo aver toccato il punto più alto con il terzo posto nel 2014/15, il rapporto con i “Fohlen” si è però interrotto per i pessimi risultati all’inizio della stagione successiva. Favre si è quindi spostato in Francia, a Nizza, per un biennio in cui ha prima lottato per il titolo per buona parte del campionato, chiudendo alla fine con un sorprendente terzo posto, e poi ha gestito il prevedibile calo della seconda stagione lasciando i rossoneri in ottava posizione prima di firmare col Borussia Dortmund.Al di là dei risultati, comunque, Favre sa come far esprimere al meglio il talento. Nei due anni a Nizza il tecnico svizzero è riuscito a tirare a lucido persino Mario Balotelli, mentre nel suo periodo al Borussia Mönchengladbach aveva fatto debuttare ter Stegen e fatto sbocciare il talento di Marco Reus, premiato come giocatore dell’anno in Germania nella stagione 2011/12. A Dortmund, Favre sembra aver conservato il suo tocco, trasformando una delle squadre più giovani della Bundesliga in una delle più serie candidate al titolo. La sua sensibilità nello sviluppo del talento si è esaltata in una società che ha da tempo intrapreso la strada della valorizzazione dei migliori giovani del panorama europeo. Il tecnico francese ha puntato con coraggio su una linea difensiva molto giovane, in cui Akanji (classe ‘95), Diallo (‘96) e Zagadou (‘99) si alternano come difensori centrali, garantendo velocità e tecnica da centrocampisti a inizio azione, mentre Hakimi (‘98) si è imposto come terzino titolare capace di giocare su entrambe le fasce. Più avanti, le rotazioni coinvolgono invece i due talenti più attesi, cioè Sancho (2000) e Pulisic (‘98), e non bisogna dimenticare nemmeno Bruun Larsen (‘98), un altro esterno velocissimo ed estremamente verticale, magari meno creativo dei due compagni, ma più diligente nei movimenti senza palla.L'importanza di ReusAl centro del gioco c’è ancora Reus, finalmente in condizioni smaglianti dopo aver praticamente saltato due stagioni per intero a causa degli infortuni. Favre cambia spesso formazione ma non rinuncia mai al suo capitano, l’unico a essere sempre stato titolare nelle prime undici giornate. Reus dirige la vertigine verticale di solito dal ruolo di trequartista, che Favre gli ha cucito addosso dopo aver giocato le prime partite col 4-3-3. Il passaggio al 4-2-3-1 ha messo il talento tedesco nel suo ruolo preferito e liberato il potenziale offensivo dei gialloneri. Con le sue raffinate letture degli spazi e la facilità con cui riesce a girarsi fronte alla porta col primo tocco, Reus è l’innesco ideale delle combinazioni veloci con cui il Dortmund brucia il campo in verticale. Reus ha accelerato la manovra di Favre, liberando inoltre un posto a un altro giocatore offensivo sulla fascia sinistra, dove inizialmente era stato collocato. Il trequartista tedesco rende quasi impossibile coprire la profondità per le difese avversarie, indecise tra salire per coprire lo spazio tra le linee o scappare all'indietro ad assorbire i tagli delle ali.

Da un’area all’altra in 15 secondi, grazie alla splendida azione di Reus e Sancho.

L’influenza di Reus è cresciuta con la possibilità di muoversi su entrambi i lati del campo e di scambiare la palla ad altissime frequenze con esterni molto tecnici. La sua sensibilità nel manipolare lo schieramento avversario gli permette poi di condizionare la manovra persino senza toccare la palla. Quando si sposta verso la fascia, l’esterno vicino resta largo, quando invece rimane al centro, o si abbassa a dare un riferimento in uscita a chi imposta, sono gli esterni ad accentrarsi nei mezzi spazi.Il ritorno ad alti livelli di Reus dopo i gravi infortuni che lo hanno frenato negli ultimi anni è insomma una delle ragioni principali dietro il grande inizio di stagione del Borussia. Oltre al contributo fondamentale nel dirigere tempi e direzione dell'attacco, la quantità di gol che sta garantendo (8, cui vanno aggiunti 3 assist) ha di fatto reso inutile la presenza di un centravanti di ruolo. Per Favre è infatti fondamentale poter contare su giocatori bravi a muoversi tra le linee con una tecnica abbastanza raffinata da non rallentare il ritmo degli scambi. Ed è per questo Paco Alcácer, il centravanti più puro a disposizione del tecnico svizzero, ha trovato spazio quasi sempre dalla panchina, con risultati eccezionali peraltro: in appena 218 minuti lo spagnolo ha realizzato 8 gol tirando in porta esattamente 8 volte, un record semplicemente assurdo che però non gli ha garantito un posto da titolare.

Come centravanti Favre ha prima utilizzato Philipp, un attaccante veloce che ha spesso giocato sulle fasce, ma ultimamente sta provando a recuperare Götze, in un ruolo in cui i suoi limiti fisici vengono mascherati dalla sensibilità con cui tocca la palla, che gli permette ancora di fare la differenza negli scambi ravvicinati senza far perdere velocità all’azione.La vertigine verticale gialloneraIl possesso del BVB si consolida soltanto nelle fasi iniziali, quelle che preparano la verticalizzazione alle spalle delle linee di pressione avversarie. Una volta aperto il campo, l’azione deve concludersi nel minor tempo possibile, e per questo è così importante avere tra le linee giocatori bravi a scambiarsi la palla con pochi tocchi senza perdere precisione. Per agevolare queste veloci combinazioni palla a terra, solitamente lo schieramento del Borussia si sbilancia sul lato forte, con Reus e la punta che si muovono nella zona della palla. L'obiettivo è quello di agevolare le ricezioni sul lato in cui sta avanzando il possesso e aprire lo spazio sul lato debole, attaccato spesso contemporaneamente dall’esterno e dal terzino, che restano aperti per avere uno sbocco nel caso in cui la manovra si bloccasse.

Un esempio dalla partita contro l’Hertha, finita 2-2. Lo schieramento è sbilanciato a sinistra, mentre a destra restano aperti Sancho e Piszczek.

In un gioco così fortemente verticale sono spesso i difensori ad avere maggiori responsabilità a inizio azione. La qualità dei loro passaggi a tagliare le linee è fondamentale per dare il via alle combinazioni più avanzate. Akanji, Diallo e Zagadou offrono ampie garanzie in questo senso, e la pulizia dei loro passaggi compensa qualche incertezza difensiva, soprattutto nelle marcature in area.I centrocampisti invece si limitano a fornire supporto, nel caso anche spostandosi lateralmente, per creare corridoi in cui far avanzare i difensori centrali. In mezzo al campo Favre preferisce avere due giocatori fisici, in grado di coprire tutto il campo da area ad area, abili sia a proteggere la difesa che a inserirsi. Witsel, tornato in Europa dopo la parentesi cinese al Tianjin Quanjian, si è subito imposto come titolare, e al suo fianco si alternano soprattutto Delaney e Dahoud. Per Favre sono i profili migliori a sostenere l’intensità richiesta dal suo gioco, garantendo allo stesso tempo la qualità necessaria a supportare l’azione e a riciclare il possesso da un lato all’altro del campo. Certo, il cambiamento portato da Favre ha anche delle vittime. In particolare, i compiti richiesti ai centrocampisti in un sistema di questo tipo stanno escludendo giocatori più votati al possesso come Weigl, che tra campionato e Champions è stato titolare appena tre volte, Kagawa e Götze, che nel centrocampo a 3 della scorsa stagione avevano trovato spazio come mezzali creative.

Un’altra azione fulminea del Borussia dopo aver recuperato la palla, rifinita splendidamente da Witsel.

Lo stile con cui attaccano i gialloneri è pensato per minacciare continuamente lo spazio alle spalle delle difese, e il cross viene usato solo come alternativa se viene negata la profondità. Quella di Favre è la squadra che crossa meno in Bundesliga, e il suo gioco si sta rivelando finora abbastanza efficace da costruire occasioni di qualità pur senza fare molti tiri. Il BVB ha tirato molto meno del Bayern, dell’Hoffenheim e del RB Lipsia, le squadre più attive da questo punto di vista, ma la sua percentuale di tiri in porta è tra le più alte del campionato, e il valore di xG per tiro è inferiore soltanto all’Eintracht.Il Borussia Dortmund crea cioè meno occasioni da gol rispetto alle altri grandi squadre del campionato, ma di migliore qualità, cioè più pericolose per le difese avversarie. Il loro rendimento resta comunque ben oltre le aspettative, avendo ricavato 31 gol (sono esclusi rigori e autoreti) da 19,2 xG, lo scarto più ampio in Bundesliga, e avendo convertito in rete il 21,4% dei tiri, ancora una volta la percentuale più alta del campionato. È possibile, insomma, che queste statistiche siano destinate a normalizzarsi nel lungo periodo, a meno che tutti i talenti offensivi a disposizione non continuino a viaggiare su questi livelli di rendimento. Già nella stagione in cui aveva portato il Borussia Mönchengladbach al terzo posto, comunque, Favre aveva costruito una squadra dalla grande efficienza offensiva, che produceva poco rispetto alle altre grandi squadre ma ricavava molto dalle occasioni che creava. Il suo gioco veloce e verticale ha insomma già dato prova di essere sostenibile per un intero campionato.A Dortmund il tecnico svizzero ha costruito una squadra ancora più divertente e pericolosa, che difficilmente domina l'avversario, ma che sa come colpire non appena le distanze si allungano. In stagione i gialloneri hanno segnato quattro gol nel secondo tempo al Bayer Leverkusen dopo essere passati in svantaggio per 2-0; hanno segnato tre gol nell’ultimo quarto d’ora all’Atlético Madrid, infliggendo a Simeone la peggiore sconfitta (4-0) da quando allena i “Colchoneros”; e hanno rimontato il Bayern per 3-2 dopo un primo tempo piuttosto sofferto. Non sarà facile mantenere questa forma, ma le prove superate in questi primi mesi fanno pensare che Favre abbia gettato le basi per un’altra grande stagione.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura