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Emanuele Atturo
Come ha fatto il Liverpool a battere il record di Expected Goals
02 gen 2024
02 gen 2024
Contro il Newcastle una prestazione devastante.
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Emanuele Atturo
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IMAGO / Shutterstock
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Tutte le statistiche presenti nel pezzo sono fornite da Statsbomb. IQ Soccer è lo strumento essenziale per gli analisti, i giornalisti e gli scommettitori professionisti di tutto il mondo.

Ieri sera il Liverpool ha battuto il record di xG in una singola partita di Premier League: 7.53 secondo l’account xG philosophy, 6.90 secondo il nostro fornitore di dati Statsbomb. Il Liverpool ha vinto la partita, chiaramente, anche perché il Newcastle ne accumulati solamente 0.70, e se i "Reds" non avessero vinto si sarebbe trattato probabilmente della più bruciante sconfitta della capacità predittiva di questo modello. Facendo un paragone italiano, non so se ricordate quella partita in cui l’Atalanta è arrivata a 5.7 npxG contro l’Empoli senza far gol. Era la stagione 2018/19.

Il Liverpool ha vinto 4-2 e la partita è stata comunque più in bilico di quanto le statistiche possano raccontare. Per tutto il primo tempo (chiuso con quasi 3 xG) il Liverpool non ha fatto gol. E dopo essere passato in vantaggio, e aver buttato via un altro numero assurdo di occasioni, il Newcastle ha pareggiato sull’1-1. Solo al 74’ il Liverpool è riuscito a segnare il gol del 2-1. A 16 minuti dalla fine, insomma, il Newcastle era sul pareggio, e fino a quattro minuti dal novantesimo è rimasto comunque sul 3-2, con la partita aperta.

Questi 4 gol allora, come avrete capito, rappresentano comunque una notevole underperformance della squadra di Klopp, che ha segnato meno di quanto avrebbe potuto. Se il Liverpool avesse tenuto una media realizzativa in linea con le proprie performance di quest'anno - tenuto conto del rapporto tra gol e xG - avrebbe dovuto segnare circa 8 gol.

Anche escludendo i calci di rigore - che comunque nascono entrambi da situazioni in cui è stato negato un tiro dall’alto valore di xG - il dato arriva comunque ai 5, anche guardando un modello più tirchio come quello di Michael Caley, che ci mostra, con la brutalità che contraddistingue la grafica, il bombardamento subito dal Newcastle ieri sera.

Il Liverpool ha tirato verso la porta del Newcastle 34 tiri, di cui 15 in porta, e uno dei motivi per cui alla fine ci sono stati così “pochi” gol è la notevole prestazione del portiere slovacco Dubravka. Com’è stato possibile?

Eddie Howe, allenatore in crisi del Newcastle, ha dichiarato di essere amareggiato su come la squadra abbia difeso sugli ultimi due gol. Poi ha trovato il modo di lamentarsi dell’arbitro (Taylor) per il rigore concesso sul 3-2. Insomma, puoi anche concedere quasi 8 xG in una partita e 35 tiri ma troverai sempre l’occasione per lamentarti dell’arbitro. Howe ha anche detto che la sua sua squadra non ha avuto poi grandi difficoltà difensive. Come notato da The Athletic, se prendiamo le partite da inizio novembre a oggi, il Newcastle è la squadra che ha concesso più Expected Goals in Premier League, una media di quasi 2.5 a partita (1.60 secondo StatsBomb) - e soprattutto con una pericolosa tendenza a concederne tanti in singole partite, come quella col Tottenham o con l’Everton. In tutta la scorsa stagione la squadra di Howe aveva concesso 33 reti, ora è già a 29; e se lo scorso anno si è chiuso con il quarto posto e la storica qualificazione in Champions League, ora la squadra è nona in Premier e non sembra funzionare niente.

Il primo novembre il Newcastle ha battuto il Manchester United per 3 a 0 agli ottavi di finale di Coppa di Lega e in quel momento sembrava tutto ciò che i "Red Devils" avrebbero sognato di essere: una squadra efficiente, coesa, in cui tutto funziona, i soldi sono tanti ma vengono spesi con raziocinio. Oggi il Newcastle è dietro il Manchester United, e forse non c’è sintomo più inquietante per una squadra che aspira alla classe alta della Premier.

Tornando alla partita, dei quasi 7 xG del Liverpool ieri sera, 2.66 sono stati totalizzati da Mohamed Salah, che ha fatto segnare un record personale. È difficile trovare le parole per descrivere il senso di supremazia fisica, tecnica e mentale che Salah ha imposto sulla partita di ieri. Si metteva largo, coi piedi quasi sulla riga laterale e il Liverpool costruiva facilmente delle situazioni in cui poteva lanciarlo a palla scoperta, tanto più in una serata di grazia per i vari lanciatori fenomenali del Liverpool (van Dijk, Alexander Arnold, Szoboszlai). Trent Alexander-Arnold stringeva la posizione, portando via Joelington, e Salah restava spesso solo col terzino di riferimento. Una situazione che il Liverpool coltiva dalla fine della scorsa stagione, e che ha fatto esplodere i numeri offensivi. A palla scoperta Salah faceva la cosa con cui da ormai cinque anni rompe le difese di Premier: correre senza palla. La corsa era minacciata sull’esterno o tagliando internamente. Talvolta Szoboszlai correva in posizione da attaccante, creando ulteriore sovraccarico offensivo e mettendo incertezza nella linea difensiva.

Szoboszlai corre in posizione di punta e costringe Burn a tenere una posizione più stretta. A quel punto van Dijk lancia per Salah profondo in diagonale.

Dal suo lato Dan Burn ha trascorso una delle peggiori serate che si possono augurare a un terzino. Sempre preso in uno contro uno, senza raddoppio, con Salah che riceve fronte alla porta e può accelerare. Burn ha 31 anni, le leve lunghe, un fisico da centrale e un aspetto ordinario da funzionario di pubblica amministrazione del governo britannico. Nel primo tempo aveva pure segnato un gol, e mentre glielo annullavano era a terra con un fiatone che non dovrebbe essere normale per un calciatore professionista. Coi suoi cambi di direzione Salah lo ha fatto a pezzi, quasi letteralmente, nel senso che in alcune azioni ha rischiato di disarticolarsi.

Dopo 12 minuti Burn è già a terra in area di rigore.

Salah, come sappiamo, taglia verso il centro, ma non sai mai quando lo farà per davvero. Oltre ai due gol, e a quella montagna di Expected Goals, Salah ha messo insieme anche 1.12 xA. Da una sua intuizione nasce il gol decisivo del 2-1. Quando taglia verso il centro, Diogo Jota si infila in area di rigore, Salah lo serve e quello serve a porta vuota Curtis Jones. Il Liverpool ha messo due volte nella partita l’attaccante al tiro a porta vuota.

Il Newcastle lasciava molto spazio tra difesa e centrocampo, nelle tasche di spazio in cui si potevano infilare gli attaccanti o le mezzali dei "Reds", ma anche direttamente dietro la linea difensiva. Il Liverpool, con uno stile molto diretto, ha lanciato dietro l’ultima linea del Newcastle non appena ne ha avuto la possibilità, anche direttamente dalla propria difesa.

Van Dijk col pallone è stato incredibilmente efficace. In questo caso pesca Luis Diaz dietro la difesa alta del Newcastle.

In questo contesto tattico, gli attaccanti del Liverpool hanno comunque vinto quasi sempre i duelli in campo aperto con i lenti difensori del Newcastle. Diaz, Nuñez e Salah del resto sono quasi ingestibili quando possono correre in transizione. Nemmeno Livramento, il più veloce del pacchetto, e bravo di solito nell’uno contro uno, è venuto a capo del duello con Diaz. Il gol dell’1-0 nasce da un paio di duelli individuali vinti in mezzo al campo in transizione, e la difesa del Newcastle che si ritrova a difendere correndo all’indietro. Ci sono stati dei momenti in cui i difensori bianconeri sembravano troppo pochi, e i giocatori del Liverpool sempre fatalmente soli dietro alle linee avversarie: un manuale di come non pressare. Bastava anche il più semplice gioco a muro avanti e indietro per aprire delle voragini dietro alle linee del Newcastle.

Ma anche in attacco posizionale, quando la difesa della squadra di Howe era schierata, il Liverpool non ha faticato ad aprirla. Lo schema più percorso era ovviamente quello del lancio in ampiezza verso Salah, con Burn solissimo e disperato.

Solo a dieci minuti dalla fine Howe ha capito l'antifona e ha aggiunto un altro difensore e tolto il povero Burn. Una difesa a cinque sembra l'unico modo per sostenere oggi il pressing aggressivo ma disorganizzato del Newcastle.

Oltre a queste situazioni, i pericoli arrivavano anche quando il Liverpool recuperava palla in riaggressione. Un contesto che in certi momenti toglieva il fiato, per il tipo di pressione ossessiva che la squadra di Klopp riusciva a esercitare sulla porta del Newcastle. So che è un’immagine abusata, ma non so come altro dirlo: a un certo punto sono iniziati a piovere tiri. È stato un massacro. Il portiere del Newcastle ha subito una media di quasi due tiri al minuto. Insomma, non c’era una situazione di gioco difensiva in cui il Liverpool non pareva avere un vantaggio enorme da poter sfruttare.

Alla luce di tutto questo, la domanda allora diventa: come ha fatto il Liverpool a segnare così poco?

La risposta più ovvia è l’ennesimo piccolo dramma che si è consumato per Darwin Nunez, che sembra nato per rompere questo tipo di statistiche avanzate. Un attaccante dal volume di gioco sempre gigantesco, ma che finisce per essere molto poco preciso sotto porta. Anche contro il Newcastle è stato un problema costante per la difesa avversaria, soprattutto con la forza delle sue corse senza palla, sia centrali che defilandosi a sinistra. Al contempo è riuscito a sprecare una montagna di occasioni: 1.54 xG messi insieme senza far gol. Nunez ha segnato 5 gol quest’anno, meno di due mediani come McTominay e Douglas Luiz, ma è il secondo giocatore in Premier per xG ogni novanta minuti - solo Haaland fa meglio di lui.

Un’underperformance mostruosa, che mette in evidenza però la grande produzione del Liverpool in questa stagione, che oggi è primo in Premier League, nonostante nelle griglie di partenza veniva considerato un gradino sotto Arsenal e Manchester City. Il Liverpool è oggi la squadra che produce più xG per novanta minuti, ed è la terza squadra che ne subisce meno, nonostante tenda ancora a concedere occasioni pericolose, e sia in generale ancora fragile in transizione. Ma lo è molto meno rispetto allo scorso anno, ed è molto meno incline agli errori individuali.

Nel Liverpool sta funzionando più o meno tutto, con alcuni singoli sopra le righe. Trent Alexander Arnold nella nuova posizione è tornato a essere un terzino terribilmente incisivo col pallone; Szoboszlai si sta esaltando in questo ruolo di mezzala molto verticale e diretta. Ma dobbiamo per forza tornare a parlare di Mohamed Salah, che a 31 anni ha segnato ieri il 150esimo gol con la maglia del Liverpool in Premier. Solo Harry Kane, Sergio Aguero, Thierry Henry e Wayne Rooney hanno segnato più di lui per un singolo club.

Oggi è a 14 gol e 8 assist in campionato, in una ventina di presenze. Ieri, oltre ai 2 gol, ha servito 4 passaggi chiave, uno solo convertito in assist da Gakpo. Un cross con l’esterno del piede che dimostra in quanti modi diversi questo giocatore può essere pericoloso. La scorsa estate si era paventata l’ipotesi potesse finire a giocare anche lui in Arabia Saudita: le sue performance erano parse in lieve calo e questa pareva poter essere la sua ultima stagione ad alti livelli. Il Liverpool, però, continua a costruire il proprio sistema attorno alla sua eccezionalità, e quest’anno ha trovato il modo per esaltare le sue qualità storiche. Una squadra rapida, diretta, intensa, costantemente proiettata in avanti, che rappresenta forse l'anima più estrema di una Premier League che vuole creare partite debordanti di eventi, in cui il calcio diventa uno sport ad alto punteggio.

Salah sembra ulteriormente migliorato nelle scelte, nella capacità nell’ultimo passaggio, nel leggere le situazioni offensive. Sta cominciando ad acquisire quella specie di conoscenza mistica della partita che sviluppano i grandi campioni a fine carriera. Non ha però perso molto della sua intensità col pallone, e quando riceve coi piedi sulla riga laterale, fronte alla porta accelera, sempre. Anche al 97’, col risultato acquisito, non smetteva di stressare la difesa del Newcastle correndo col pallone o senza. Attorno a lui molti attaccanti sono andati via e altri giovani sono arrivati, anche di molto costosi, ma nessuno sembra poter assumere il suo peso gravitazionale per il Liverpool. Non è semplice capire in che modo la squadra potrà sostituirlo durante la Coppa d'Africa.

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