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Emanuele Mongiardo
Il Lille è la più grande sorpresa in Europa
27 apr 2021
27 apr 2021
La squadra di Galtier è, a sorpresa, prima in Ligue 1.
(di)
Emanuele Mongiardo
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Fonte fuori inquadratura. André trova il passaggio taglia-linee per Araújo, che approfitta dello spazio creato dal movimento profondo di David ad abbassare il difensore.


 



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Ikoné rientra da destra e cambia gioco per Bamba. Quanti riescono a calciare da fermo in quel modo?


 





 



 



 





 



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Nel primo tempo il Lille aveva iniziato bene: con gli avversari lunghi aveva avuto diverse occasioni per correre in campo aperto e colpire, ma al solito l’imprecisione di Ikoné in rifinitura aveva negato ai suoi il vantaggio. Così, il Lione aveva trovato l’1-0 grazie a una giocata di puro talento di Caqueret e Slimani. Pochi minuti dopo era arrivato il 2-0, un autogol di Fonte generato da uno dei rarissimi errori di Maignan in stagione. Sotto di due gol, tradito dal portiere, il proprio giocatore più affidabile, scavalcato in classifica da un avversario più forte come il PSG e con la qualificazione in Champions a rischio, al Lille è bastato un episodio per riaccendersi e rimanere aggrappato all’incontro: una punizione da trenta metri di Burak Yilmaz, non pulita ma chirurgica e rabbiosa, proprio come il gioco dell’attaccante turco. Pochi calciatori riescono a calarsi nella partita come l’ex Trabzonspor. Yilmaz ha giocato con un’intensità mentale e fisica spropositata, quella parte insondabile del suo talento grazie alla quale annotava cifre degne di Haaland dieci anni prima di Haaland: al cospetto della foga del turco agli altri giocatori non sembra neanche interessare della partita. Yilmaz non ha i piedi di seta e nonostante l’altezza non impone il proprio fisico come Dzeko. Però possiede un’intelligenza notevole, grazie alla quale gioca benissimo a pochi tocchi e sceglie soluzioni da fuoriclasse sotto porta. Il gol del 3-2 lo segna con uno scavetto al portiere in uscita dopo quaranta metri di corsa: un’esecuzione da professionista, da serial killer che ricopre il luogo dell’omicidio col cellophane e non lascia neanche una goccia di sangue, antitetica rispetto alla foga con cui contende ogni pallone e con cui corre in profondità.


 

A quattro giornate dalla fine e col PSG a un solo punto di distacco il traguardo è ancora lontano. Il primo posto sarebbe un vero e proprio miracolo. Galtier, comunque, ha costruito una squadra di alto livello, che sembra avere le caratteristiche per fare bella figura in Europa: il processo rappresenta di per sé un vittoria, anche perché dieci anni fa un avversario forte come il PSG di Neymar non c’era.


 

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