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Dario Ronzulli
L’equilibrio precario dei Boston Celtics
15 mar 2019
15 mar 2019
A che punto si trovano i biancoverdi a un mese dai playoff.
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Dario Ronzulli
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Qui Paul passa accanto a un Horford che è salito altissimo, confidando forse su Irving, il quale però resta chiuso dal blocco di Capela e finisce per seguire lo svizzero. Cosa che fa anche Horford, il quale non si accorge di Gordon alle sue spalle. Gordon è l’uomo di Tatum, impegnato giustamente a chiudere la penetrazione a CP3. La linea di passaggio verso lo 0 dei Rockets è liberissima. Fin qui possiamo parlare di scarsa per non dire nulla comunicazione tra i difensori. Ma poi accade una cosa ancora più grave: Gordon, in gran serata al tiro, ha il tempo di un palleggio per sistemare ancora meglio i piedi. Tatum è prima rassegnato, poi scatta ma è troppo tardi. Ciliegina #1: Irving che va senza senso verso P.J. Tucker già seguito da Morris. Ciliegina #2: Capela in enorme vantaggio per l’eventuale rimbalzo.


 





 



 



 



 

 

Stare lontano dalla palla per Hayward è diventato un modo per sfruttare le sue capacità di lettura e dosare meglio il fisico. Qui aspetta il momento propizio per attaccare Durant dal lato debole, sfruttando la disattenzione di KD e la concentrazione di tutta la difesa su Smart che attacca Curry spalle a canestro - una situazione che Golden State non può sottovalutare. Il passaggio a premiare il taglio backdoor è una delizia, una delle tante giocate di squadra che i Celtics hanno sfoderato all’Oracle Arena.


 


 

 

E poi c’è questo canestrino risolutore contro i Kings. Giocate così pesano più dei numeri e delle statistiche nella testa di Hayward. Sono queste cose a dargli la certezza di essere non solo un giocatore di basket, ma un giocatore di basket determinante. Qui ci mette lettura, tecnica, fisico e mano morbidissima.


 

Pure Terry Rozier ha visto il suo minutaggio crollare rispetto ai playoff in maniera assolutamente prevedibile, ma anche lui non l’ha presa benissimo. In definitiva chi ha portato la squadra alla finale di Conference contro LeBron James si è visto scavalcare nelle rotazioni da chi non c’era per infortunio senza che ne fossero riconosciuti pienamente i meriti nello spogliatoio. E se per Hayward c’è un aspetto umano, per Irving invece il discorso è completamente diverso.

 





 

 

Contro la difesa dei Lakers - oggi una delle cose più morbidi esistenti in natura - Irving gestisce il contropiede creando facilmente una situazione di 4 contro 3. Potrebbe anche provare ad attaccare ancora verso il ferro, ma preferisce giocare di squadra. Morris è il più libero dei compagni, Irving lo premia con un passaggio delizioso dal palleggio. Arriverà il canestro in layup, ma quello che conta di più è il modo in cui Irving ha letto in maniera altruista il vantaggio sulla difesa. Non sempre lo ha fatto e non sempre lo fa, ma da azioni come questa passa un futuro roseo per i Celtics.


 



 



 





 



 



 





 



 



 

 

 

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