La Serie A è ferma ma noi non ci arrendiamo e da ormai più di un mese la mandiamo avanti su FIFA, come fosse un mondo parallelo in cui l’emergenza del Coronavirus è passata e possiamo tornare a concentrarci sulla nostra passione per il controllo in corsa di Zaccagni e per la mascella di Bonifazi.
Non esageriamo a dire che quella scorsa è stata una giornata epocale per la storia recente della Serie A. L’Inter, rigenerata dalla cura Vecchi, ha ricacciato la Roma all’indietro con una vittoria piuttosto autoritaria. Si è tornati quindi a una lotta per l’ultimo posto in Champions tra i giallorossi e l’Atalanta, vittoriosa la scorsa settimana.
Ma è stata una giornata epocale soprattutto perché in casa la Juventus aveva l’occasione di agganciare nuovamente la Lazio in testa alla classifica. La squadra di Sarri ha giocato bene, ha creato molto, ma alla fine si è scontrata sul muro alzato da Strakosha davanti la propria porta. 13 tiri non sono bastati a piegare la resistenza della squadra di Inzaghi.
Il mondo Lazio è in fibrillazione: ci sono 3 punti da difendere in 5 giornate. Poi sarà lo Scudetto più inaspettato della storia del calcio italiano, dai tempi forse del Verona.
Vi ricordo però le regole della casa: abbiamo simulato condizioni meteo e orari di gioco (secondo una calendarizzazione fatta da noi ma che prova a seguire i normali criteri della Serie A). Abbiamo settato due tempi da 6 minuti e tenuto “campione” come difficoltà. Abbiamo però abbassato leggermente la capacità dei portieri e alzato la precisione dei tiri degli attaccanti. Il realismo di FIFA ha finito infatti per far diventare il gioco più noioso della realtà e ci è voluta una spintarella per non far finire tutte le partite zero a zero, in un delirio utopico uscito dalla testa di Brera. Per quanto riguarda le formazioni, purtroppo, non abbiamo potuto fare scelte: se lasci che sia il computer a giocare vuole il diritto a scegliersi la sua formazione, e mi pare giusto.