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Foto di Valerio Pennicino/Getty Images
Calcio Flavio Fusi 18 maggio 2016 3'

La fine degli attaccanti italiani?

È vero che gli attaccanti italiani segnano meno che in passato? No.

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Uno dei principali argomenti che ha animato il dibattito sulla Nazionale durante i due anni da commissario tecnico di Antonio Conte, ha riguardato la mancanza di opzioni credibili nel reparto avanzato. Stampa e tifosi non hanno perso occasione per denunciare la mancanza di attaccanti di livello tra i convocati e i convocabili e proporre ingenerosi paragoni con gli attaccanti delle generazioni precedenti, tanto che con il contemporaneo ritiro di Luca Toni e Antonio Di Natale si è arrivati a scrivere della fine dell’attaccante italiano.

 

È indubbio che i nostri attaccanti non trovano più molto spazio nei club di prima fascia e ciò è ben evidenziato dal fatto che probabilmente al prossimo Europeo andranno giocatori che nel loro club sono la quarta scelta (è il caso di Simone Zaza) o che comunque non sono esattamente titolari inamovibili (come Graziano Pellé che non è mai partito dall’inizio nelle ultime cinque gare di campionato del Southampthon). Ma da che mondo è mondo, gli attaccanti vengono valutati per i gol segnati: oltre agli ovvi problemi nel confrontare attaccanti diversi che giocano in squadre e sistemi di gioco diversi, è complicato, oltre che ingiusto, paragonare due attaccanti in base al numero complessivo di gol segnati, visto le inevitabili differenze di minutaggio complessivo.

 

Di conseguenza, per verificare se fosse effettivamente vero che gli attaccanti italiani delle nuove generazioni segnano meno dei loro predecessori, ho raccolto da Transfermarkt i dati di tutti le prime e le seconde punte (classificate in queste due categorie dal sito stesso) nate dal 1966 in poi, cioè negli ultimi 50 anni, che nella loro carriera abbiano collezionato almeno una presenza con la Nazionale italiana. Ho quindi calcolato la media gol in carriera con i club, normalizzata per 90 minuti, di ciascun attaccante.

 

Grafico

 

Come si vede il fatto di non aver operato alcuna distinzione fra il campionato e le categorie di gioco (tutte quelle su cui il sito raccoglie i dati) non ha fatto sì che fossero rilevati dati statistici strani, con la media gol di giocatori che pur avendo giocato in Nazionale hanno passato una buona parte della loro carriera nelle serie minori, risultata comunque inferiore rispetto a quella dei migliori attaccanti italiani degli ultimi anni. Non mi sono per cui affatto stupito del fatto che Christian Vieri sia risultato il miglior attaccante per media gol degli ultimi 50 anni, con 0,671 gol segnati ogni 90 minuti di gioco. E non è nemmeno una sorpresa che a completare il podio ci siano Vincenzo Montella (0,619) e Filippo Inzaghi (0,613). Ciò che mi ha sorpreso è però il quarto posto assoluto di Ciro Immobile (0,611) davanti a veri e propri mostri sacri del nostro calcio come Giuseppe Signori (0,597), Luca Toni (0,568), Antonio Di Natale (0,552) ed Alessandro Del Piero (0,545). Se è vero che Immobile ha segnato tanto in Serie B, è altrettanto vero che ha confermato il suo rendimento ad alto livello quando appena due anni fa è stato incoronato capocannoniere del massimo campionato italiano.

 

Ma Immobile non è l’unico a figurare nella top-10 con Giuseppe Rossi (0,540) al decimo posto assoluto, appena davanti a Mattia Destro (0,538), undicesimo e a Mario Balotelli (0,531), al dodicesimo posto. La presenza di Rossi e Balotelli nei primi dodici posti della classifica, cioè di quelli che erano considerati potenzialmente i due migliori attaccanti della loro generazione, evidenzia il fatto che piuttosto che il talento è stata una serie di circostanze sfavorevoli ad impedire che facciano coppia all’Europeo di Francia. Zaza (0,489) e Gabbiadini (0,449), che nelle loro squadre partono dalla panchina, sono comunque tra i primi trenta, anche se proprio il fatto di subentrare spesso potrebbe aver aumentato la loro media gol per il 2015/2016.

 

Se si guarda solo all’ultima stagione, stavolta senza considerare i gol su rigore, si nota come i migliori giocatori per non-penalty goals per 90 minuti tra quelli con almeno 500 minuti giocati siano, dietro al mostro Higuaín (1,00 NPG per 90), Zaza (0,68), Gabbiadini (0,66), Pavoletti (0,66) uno che non ha mai giocato in Nazionale ma è stato chiamato da Conte per lo stage ed El Shaarawy (0,60) che non sarà un centravanti ma da quando è arrivato alla Roma ha una media gol impressionante.

 

La mia non vuole essere una difesa a spada tratta degli attaccanti che hanno vestito la maglia della Nazionale negli ultimi anni, ed è indubbio che il livello del nostro campionato sia diminuito con il tempo, ma quando i nostri portacolori sono stati chiamati in causa dalle loro squadre hanno sempre risposto presente. Se poi non gli è stata concessa la possibilità di giocare titolari in pianta stabile, oppure la loro carriera è stata rallentata da infortuni, squalifiche e colpi di testa c’è poco da fare, ma non si dica che le loro medie gol siano imparagonabili a quelle dei grandi attaccanti del passato.

 

 

Tags : attaccanticiro immobileleonardo pavolettinazionale italiana

Flavio Fusi è nato nel 1993 e vive ad Arezzo. Laureato in Management, lavora per una startup tech e collabora anche con il sito di analytics StatsBomb.

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