Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Marco D'Ottavi
Che pericoli attendono Roma, Juventus e Fiorentina in Europa
18 mar 2023
18 mar 2023
Cosa aspettarsi da Sporting, Feyenoord e Lech Poznan.
(di)
Marco D'Ottavi
(foto)
IMAGO / Nicolo Campo
(foto) IMAGO / Nicolo Campo
Dark mode
(ON)

Juventus-Sporting Clube La prima cosa che devono imparare i tifosi della Juventus per arrivare preparati a questo quarto di finale è che la loro squadra non affronterà lo Sporting Lisbona, come siamo abituati a chiamarlo qui, ma lo Sporting Clube (de Portugal). I tifosi ci tengono molto a chiarirlo, tanto da aver organizzato anche una campagna social dal titolo “NOT Sporting Lisbon”. L’altra cosa che devono sapere è che la squadra di Ruben Amorim è una di quelle formazioni rognose, dove tutto passa per un’organizzazione maniacale, soprattutto senza la palla. A portare questo spirito è stato Ruben Amorim, uno dei giovani allenatori più corteggiati d'Europa, capace di una carriera fulminante (è pochi giorni più vecchio di Cristiano Ronaldo, per rimanere in tema Sporting e Juventus). Amorim è stato il principale artefice del ritorno del club alla vittoria del campionato portoghese nel 2021, a 19 anni di distanza dall’ultima volta e dopo una crisi che sembrava senza fine. Qui un suo ritratto, se volete farvi un’idea più completa.Questa versione dello Sporting è meno arrembante di quella delle ultime due stagioni: in campionato è 4°, dietro non solo a Benfica e Porto ma anche al Braga, mentre in Europa è stata eliminata in un girone non impossibile dietro Tottenham e Eintracht, perdendo lo scontro diretto in casa con i tedeschi all’ultima giornata. Da febbraio, però, sembra aver cambiato marcia: una sola sconfitta (con il Porto, di misura), due pareggi e otto vittorie, culminate con la sorprendente eliminazione dell’Arsenal arrivata ai rigori ma propiziata da un gol da centrocampo di Pedro Gonçalves.

Non è un caso che sia arrivata una vittoria del genere, da underdog in un confronto diretto. Amorim è un tecnico pragmatico, cresciuto alla scuola di Jorge Jesus e perfettamente inserito nella tradizione degli allenatori portoghesi di cui Mourinho è l’epitome. Tecnici capaci di curare questi scontri diretti fin nel minimo dettaglio, provando qualsiasi soluzione pur di vincere. La Juventus troverà quindi un avversario preparatissimo, capace di giocare tante partite all’interno dei 180 minuti, di plasmarsi intorno alle difficoltà di chi si trova davanti e di stare sempre mentalmente nella partita. Amorim è famoso per essere un tecnico difensivista (anche se quest’anno i numeri sono meno buoni che in passato), ma la sua non è una squadra totalmente reattiva, anzi. Lo Sporting vuole spesso recuperare palla in alto, e rischia di costringere i difensori della Juventus a penare molto con il pallone tra i piedi. L’idea è obbligare gli avversari a lanciare lungo per poi vincere i duelli aerei con i tre difensori (Coates è alto 196 centimetri, i suoi compagni di reparto non sono da meno) e recuperare le seconde palle. Tra loro spicca sicuramente il giovane Gonçalo Inacio, autore di una prova mostruosa contro l’Arsenal, e che avevamo segnalato lo scorso anno nella nostra Top undici della Primeira Liga.In fase di possesso, invece, lo Sporting non è una squadra molto creativa. Preferisce controllare il gioco (in campionato ha oltre il 62% di possesso palla) ma più per recuperare energie e difendersi, che non per stritolare l’avversario. I limiti in attacco sono evidenti, dovuti anche a un livello tecnico non altissimo. Per attaccare lo Sporting si affida spesso ai cross degli esterni (a gennaio è stato ceduto Pedro Porro, autore di 6 gol e 8 assist nella prima parte della stagione) o alle iniziative individuali di Marcus Edwards, ala dribblomane ma un po’ inconcludente cresciuta nel Tottenham. Il giocatore più importante è però proprio Pedro Goncalves. Arrivato per sostituire Bruno Fernandes, Amorim ha sfruttato molto la sua capacità di muoversi con e senza palla in tutto il fronte offensivo, finendo addirittura per schierarlo tra i due centrocampisti (insieme a Ugarte, più di rottura che però sarà assente per squalifica all’andata). Due anni fa, giocando più avanti, ha segnato più di tutti nel campionato portoghese. Quest’anno non è su quei numeri ma, come abbiamo visto con l’Arsenal, rimane il giocatore più pericoloso offensivamente, quello con i colpi migliori. Lo Sporting in ogni caso non è tanto una squadra da individualità, quanto da collettivo. Ha un gioco che è anche un po’ noioso, ma raramente sbaglia o esce dalla partita. In ogni fase del gioco è sempre compatto, pronto a dare battaglia a livello fisico in ogni zona del campo, a sfruttare ogni piccola occasione, soprattutto da calcio piazzato. In questo, ci sono delle somiglianze con la Juventus, anche se il divario tecnico è molto a favore dei bianconeri, soprattutto se recupereranno tutti gli infortunati (avere o non avere Di Maria e Pogba cambia molto contro una squadra così). Lo Sporting però potrebbe essere la squadra più motivata delle due, quella che vede la possibilità di eliminare dopo l’Arsenal un’altra grande. In questo articolo su Amorim come possibile prossimo supercoach una fonte interna al club, ha raccontato che il superpotere di Amorim «non è il 3-4-3, è la comunicazione. Con i media, i tifosi e i giocatori». Per lui e per tutto lo Sporting è una grande occasione per mettersi in mostra e la Juventus dovrà fare di tutto per non lasciarsi trascinare in una sfida emotiva dove ha tutto da perdere.

Dei sorteggi delle italiane se n'è parlato anche nell'ultima puntata de La Riserva.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura