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Alfredo Giacobbe
La Lazio sa bene cosa fare
16 ott 2017
16 ott 2017
Simone Inzaghi ha messo in campo una squadra con idee chiarissime e batte la Juventus per la seconda volta in stagione.
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Alfredo Giacobbe
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In un’intervista Roger Federer ha spiegato in che modo riesce a trarre vantaggio dalla sua straordinaria varietà di colpi risolutori: «Ci sono giornate nelle quali il tuo servizio non funziona, allora ti affidi al diritto. Altre in cui non funzionano il servizio e il diritto, e allora fai leva su ciò che ti rimane, sul rovescio. Nelle poche giornate nelle quali non funziona né il servizio, né il diritto e nemmeno il rovescio, allora, e solo allora, sei nei guai».

 



 

Ha trovato nell’altra metà campo undici giocatori ben disposti in campo e meglio istruiti circa i loro compiti - perché dev’essere chiaro da subito che la Lazio sapeva meglio della Juve quale contesto tattico forzare e come avvantaggiarsene - giocatori che hanno pareggiato la forza fisica e il vigore atletico degli juventini, almeno per 75 minuti. Con ben poco in mano, la Juventus ha rimediato una sconfitta. Meritata? Oppure, alla luce dei due legni e del rigore fallito all’ultimo secondo, è stata una sconfitta sfortunata?

 



 





 



 



 


Immagine via Sky.


 



 

Nessuno di loro ha pensato di alzarsi su Leiva, e la difesa, a sua volta, è rimasta nel dubbio se accorciare sugli attaccanti della Lazio o se scappare all’indietro. Matuidi, addirittura, si è alzato su Parolo, aumentando così la distanza tra sé e Asamoah, in quel momento largo e con gli occhi sul suo dirimpettaio di fascia, Marusic.

 


Immagine via Sky.


 



 



 



 



 


Il canovaccio dell'azione che ha portato al rigore è del tutto simile a quello del primo gol. Da notare il tre contro due centrale: Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Immobile contro Chiellini e Barzagli. Dov'era Asamoah?


 





 



 



 



 



 

Le prestazioni individuali dei giocatori di Allegri non sono state in grado di forzare il contesto ostile sopra descritto. Asamoah ha creato qualche pericolo correndo con la palla nell’altra metà campo partendo dal basso, ma non è stato utile quando avrebbe dovuto attaccare lo spazio senza palla. Così, Mandzukic è stato costretto ad allontanarsi dall'area per ricevere palla dai difensori centrali.

 

Merito anche della densità centrale creata dai laziali, che gli ha impedito di venire al centro, anche se in ogni caso sarebbe entrato in conflitto con la posizione avanzata di Sami Khedira (i due nel grafico delle posizioni medie sono praticamente affiancati). Anzi, per certi versi è stato proprio il tedesco a svolgere alcune funzioni offensive che avrebbe potuto svolgere il brasiliano.

 


Douglas Costa è costretto ad abbassarsi, perché l’ampiezza è coperta da Lichtsteiner (fuori quadro) e la profondità è coperta da Khedira. Bentancur va in verticale sul tedesco, che riceve il pallone sfruttando il velo di Higuain. Se l'argentino fosse stato più brillante, dopo la sponda avrebbe potuto tirare.


 





 



 

Però la partita con la Lazio mostra quanto sia importante avere la giusta organizzazione e il giusto piano di gara.

 

Simone Inzaghi ha a disposizione giocatori di valore elevatissimo, perfetti per il gioco di rapide combinazioni preparato in allenamento, e va sottolineata ancora una volta l'abilità con cui l'allenatore piacentino è riuscito a passare dal sistema di transizioni lunghe e larghe (con Felipe Anderson e Keita Baldé) dello scorso anno a una densità centrale che non rallenta la ricerca della profondità di Immobile.

 

Da parte sua, Massimiliano Allegri deve decidere che squadre deve diventare la Juventus e deve farlo anche in fretta, perché il Napoli corre e non sembra intenzionato a fermarsi.

 

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