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Daniele V. Morrone
Il Classificone 2/4: I migliori U-20
13 feb 2015
13 feb 2015
I 5 migliori giovani sotto i vent'anni. Ritorna il Classificone, la rubrica più amata de l'Ultimo Uomo. Sempre più animalesca, levigata e straniante.
(di)
Daniele V. Morrone
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Ispirato da quanto scritto da Fulvio Paglialunga sul

e la crescita dei giovani in Italia ho deciso di creare una mia top 5 dei migliori Under 20 (nati quindi dopo l’1/1/1995) che hanno giocato almeno una partita in Serie A in questa prima parte di stagione.

 

- Cesena - 05/03/1996 – 2 presenze (152 min.)

 



 

Ha giocato da interno destro partendo da titolare contro Napoli e Cagliari prima di infortunarsi, proprio nel momento in cui la squadra gli aveva dato fiducia. Valzania è rapido nelle movenze nonostante le leve lunghe, che gli conferiscono un’andatura molto elegante negli scatti palla al piede. Le capacità tecniche e atletiche gli permettono di giocare sia da interno che da esterno, anche se in alcuni controlli e passaggi sembra soffrire i ritmi più elevati rispetto al calcio giovanile. È sembrato perfettamente inserito in un sistema come quello del Cesena, nel quale può permettersi di sbagliare e dove deve cercare di rendersi utile anche in fase difensiva (impressionanti gli 8 contrasti riusciti contro il Cagliari). È sempre bello vedere una squadra in difficoltà che si affida al talento cresciuto in casa, invece di andare alla ricerca di miracoli sul mercato.

 

– Cagliari – 07/06/1996 – 13 presenze (699 min.)

 



 

Centrocampista centrale dal fisico compatto ed estremamente reattivo, è ormai un titolare del Cagliari di Zola, che ha dimostrato un debole per le qualità da tuttocampista di Donsah. Estremamente versatile e veloce nelle letture (ha più di un intercetto a partita), riesce a rendersi utile in tutte le fasi di gioco, anche grazie alla capacità di coprire ampie zone di campo.
Palla al piede è particolarmente rapido e possiede un bel controllo palla; punta spesso l’uomo al centro del campo, facendo intuire una spiccata creatività (non male gli 1,7 dribbling a partita). Deve migliorare nella gestione dei passaggi, dove alterna ottime soluzioni a scelte frettolose e imprecise, ma il buon numero di soluzioni fa intuire come si tratti solo di lavorare sulla concentrazione e la precisione del gesto. Bello il suo gol con cui il Cagliari ha battuto il Cesena, dove mette in mostra tecnica e velocità.

 

http://youtu.be/w4dN2MzQN3g?t=1m10s

 

– Genoa – 29/06/1997 – 1 presenza (69 min.)

 



 

I settanta minuti tra i più entusiasmanti di questa stagione li ha giocati il capitano del Genoa Primavera, inserito a sorpresa titolare contro la Juventus. Giocando da interno destro si è trovato nella stessa zona di campo di Pogba, mostrando un senso della posizione e una personalità da predestinato. Più di una volta è andato a contendere il possesso al rivale francese e due volte ha rubato palla a Tevez. Mandragora non ha mai avuto paura di giocare il pallone le poche volte in cui è stato chiamato in causa in fase di possesso, decidendo quando tenerla a contatto con il piede o quando tentare il passaggio veloce, facendo intuire una certa predisposizione a dettare i tempi di gioco. L’intervento in scivolata da dietro in area per togliere palla a Llorente mi ha lasciato senza parole. Lo so che è solo una partita, ma esordire così bene contro la squadra più forte d’Italia non è da tutti.

 

http://youtu.be/s-MQLTEIq6Q?t=9s

 

– Juventus – 13/06/1996 – 7 presenze (208 min.)

 



 

Coman ha chiaramente un talento sopra la media e lo ha dimostrato anche nei pochi minuti giocati fino ad ora. Allegri l’ha fatto giocare con il contagocce dopo l’esordio estivo, ma anche nei pochi minuti in campo Coman si è fatto notare per la capacità di corsa e la tecnica non limitata al controllo di palla. Ha giocato alto a sinistra o da seconda punta, muovendosi senza palla e facendo vedere un’ottima capacità di dialogare con i compagni. Non è un’ala dribblomane che avanza a testa bassa vicino la linea di fondo, in cerca di qualcuno da puntare. Coman legge bene i movimenti dei compagni e si sa muovere in un contesto di squadra: la tecnica non è fine a se stessa, come dimostra l’assist per il gol di Morata contro il Parma.
Elegante e creativo con il pallone, possiede una velocità di esecuzione del gesto tecnico da élite. I margini di miglioramento sono ampi e le qualità lasciate intravedere finora in campo potrebbero essere solo la punta dell’iceberg.

 

https://www.youtube.com/watch?v=k2JMkkhBX4U

 

– Sampdoria – 12/01/1995 – 15 presenze (1191 min.)

 



 

Arrivato alla Sampdoria come promettente centrale, sta giocando un campionato da protagonista in una delle squadre rivelazione della Serie A. Aiutato da una fisicità perfetta per il ruolo, riesce a dare grande senso di sicurezza al reparto in ogni lettura di gioco. Romagnoli esprime una grande tranquillità, sia nel far circolare il pallone che nelle coperture difensive, quasi sempre perfette. Affascina la capacità nella scelta del tempo dell’intervento, che sia una scivolata pulita o il semplice spazzare il pallone in anticipo sull’avversario. Ha dimostrato personalità nel gestire i movimenti dei compagni di reparto e nella capacità di mantenere alta la concentrazione nell’arco di un’intera partita (qualità fondamentale per un centrale). Con le ottime doti in fase di copertura sembra sposarsi perfettamente con

, con cui potrebbe formare la prossima coppia della Nazionale al Mondiale in Russia (tra l’altro un mancino e un destro). Non c’è francamente una sola ragione per cui Conte però non dovrebbe chiamarli già da ora. Soprattutto vista la concorrenza.

 
 

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