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Alfredo Giacobbe
Innamorati di Daniele Rugani
15 gen 2015
15 gen 2015
Abbiamo aggiunto ai nostri giocatori Preferiti il centrale difensivo dell'Empoli.
(di)
Alfredo Giacobbe
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La prima notizia su Rugani è l’appassionante normalità che viene fuori scorrendo il suo profilo

, a partire dall’impeccabile foto profilo. Per dire, è uno che va ad allenarsi in bicicletta. È appena ventenne, ma è già acclamato dagli addetti ai lavori come uno dei prospetti più importanti del calcio italiano, in un momento nel quale l’atteso ricambio generazionale sta avvenendo con lentezza. È particolarmente vero se si guarda al reparto difensivo: nelle ultime convocazioni di Conte, l’età media dei difensori era di 27,6 anni, persino più alta di quella dei difensori chiamati da Prandelli per Brasile 2014. Dal computo è stato escluso Rugani, però, che ha assistito all’amichevole tra Italia e Albania dalla panchina del Ferraris di Genova, chiamato per la prima volta tra i grandi. Proprio il Commissario Tecnico, più avvezzo ad espressioni da duro che a complimenti, ha speso tenere parole d’elogio per lui.

 

Le dichiarazioni formano un coro senza voci stonate: di lui si parla solo per elogiarlo. Per la sua maturità, per la sua abnegazione, per la sua voglia di arrivare. Un anno fa Antonio Buscè, ex difensore empolese, lo vedeva già pronto per il salto in una grande squadra; Maurizio Sarri, suo allenatore da due stagioni, ha sottolineato che Rugani è il primo ad entrare sul campo di allenamento e l’ultimo ad uscirne, a volte a sera inoltrata. Questa cultura del lavoro, in un teenager, colpisce e mi ha spinto a guardare partite di B non proprio memorabili. Intanto lo immaginavo mentre si esercitava facendo “muretto”, colpendo centinaia di volte il pallone verso una parete del centro di allenamento: di destro e di sinistro, contro un compagno invisibile che ribatte il pallone di continuo.

 

Se dovessi lanciarmi in paragoni arditi, potrei dire che Rugani ha la struttura fisica di Alessandro Nesta e il modo di stare in campo di Andrea Barzagli, quest’ultimo toscano come lui e suo idolo. La sicurezza da veterano con la quale ha affrontato le sue prime quattordici presenze in Serie A, confermano che Daniele è più di una speranza per il calcio italiano.

 




 

Rugani è nato a Sesto di Moriano, nel lucchese, il 29 Luglio del 1994. A soli 6 anni di età è stato arruolato nelle file dell’Empoli, uno dei vivai più organizzati del nostro calcio. Da vero predestinato ha bruciato le tappe e poco dopo il suo sedicesimo compleanno ha debuttato da titolare nella Nazionale Under 17.

 

Nell’Agosto del 2012 la Juventus lo ha portato a Vinovo, dove è rimasto in prestito per tutta la stagione nella Primavera bianconera. Nonostante giocasse con ragazzi più grandi di lui di due anni Rugani si è conquistato le attenzioni anche del Mister della prima squadra, Antonio Conte, che lo ha voluto aggregare agli allenamenti della Juve “A” in più di un’occasione. La dirigenza juventina poi lo ha rispedito a Empoli, non prima di avergli fatto firmare un contratto e di aver strappato la comproprietà sul suo cartellino.

 

Con l'Empoli è stato tra gli artefici, alla sua prima stagione da titolare tra i professionisti, della cavalcata trionfante che si è conclusa con la promozione in A. Il resto è storia dei nostri giorni, con Rugani che ha giocato tutti i 1260 minuti disputati dall’Empoli in Serie A e che ha respirato l’aria di Coverciano, grazie alla prima convocazione conquistata lo scorso 9 novembre.

 

Quello che colpisce del Rugani calciatore è la capacità di comprendere quello che sta accadendo sul campo. Avete presente il

di film e

, quando tutto intorno rallenta e avete il tempo di prendere la mira? Ecco Rugani sembra poter rallentare il tempo per poter anticipare le mosse degli avversari. Ne legge il gioco e ne prevede le mosse, spesso lo si vede andare per primo nella zona dove cadrà il pallone.

 

Gioca centrale di sinistra in una difesa a quattro; Sarri gli chiede di tenere la linea alta e tentare di mettere in fuorigioco gli avversari. Lui è capace di coprire spazi molto ampi ed è sempre sicuro della sua posizione sul campo, non è velocissimo ma è molto efficace quando deve correre all’indietro. È un difensore straordinariamente corretto e il suo “casellario” sportivo lo testimonia: solo tre cartellini gialli (e nessun rosso) in 68 partite da professionista.

 

Raramente lo si vede intervenire in scivolata, piuttosto preferisce marcare in maniera asfissiante l’avversario per impedirgli di girarsi verso la porta, costringendolo in zone lontane dall’area di rigore dove non può nuocere. Il livello di attenzione è sempre alto durante tutta la partita, il che è sorprendente se si pensa alla giovane età: cerca sempre di piazzarsi tra il diretto marcatore e la porta, poi lo tocca di continuo, ne sente la presenza o lo cerca con lo sguardo senza mai perderlo di vista.

 

http://youtu.be/Dznqt-vW8u8?t=2m10s



 

Ad Empoli è un vero e proprio regista difensivo, per come comanda la difesa (lo si vede spesso chiamare le distanze o i raddoppi di marcatura ai compagni) e per come fa partire l’azione: Rugani tocca una gran quantità di palloni, ha completato 522 passaggi tenendo una precisione del 91%, la più alta nella sua squadra. Molti di questi passaggi sono appoggi semplici, è vero, ma Rugani tiene la testa alta ed è capace di trovare direttamente gli attaccanti in verticale, come vuole Sarri. Resta freddo anche se pressato e non lo si vede mai buttar via il pallone; riesce a proteggere palla e a girare intorno all’avversario, nonostante il suo baricentro alto. Lui e il compagno di reparto Tonelli ricordano Bonucci e Ranocchia negli esordi di Bari ed entrambi ora sono nel giro della Nazionale. Tonelli è più aggressivo nella ricerca dell’anticipo, Rugani è più conservativo e resta un passo più indietro per offrire copertura al compagno.

 

È dominante sulle palle alte, con i suoi 188 centimetri di altezza. Ha gambe molto forti ed è difficile spostarlo una volta che ha preso posizione. In Empoli-Atalanta, il portiere Sportiello iniziava l’azione giocando palla lunga a cercare la testa di Denis coi suoi rilanci ma Rugani ha vinto tutti i duelli aerei contro l’argentino, non esattamente l’ultimo arrivato. Sempre presente nell’area avversaria in occasione dei calci piazzati, preferisce partire da lontano, sul limite dei sedici metri, per poi tagliare in diagonale verso il dischetto del rigore. Così ha segnato ad esempio nell’esordio con la Under 21 contro i pari-età dell’Irlanda del Nord. Già due gol quest’anno in quattordici presenze, contro Cesena e Napoli, uscendo vincitore da una mischia nell’area di porta partenopea.

 

https://www.youtube.com/watch?v=tEuFTwoAq2g



 

Rugani è un eccellente prospetto ma non è certo un giocatore fatto e finito. Proprio sulle palle alte può ancora migliorare: a volte la scelta del tempo dell’intervento non è adeguata, come nel gol subíto dal Napoli domenica scorsa da calcio d’angolo, situazione nella quale l’Empoli difende con una zona pura. Anche nello stacco da terra, sembra quasi che non salti o che non salti abbastanza, forse eccessivamente sicuro dei suoi mezzi fisici.

 

Non si può dire che abbia sofferto il salto di categoria, anche nell’imbarcata che l’Empoli ha preso dal Cagliari è stato tra quelli che si sono salvati. Però in alcune situazioni è stato ingenuo nelle scelte, trascurando magari la marcatura per correre in soccorso del compagno. E poi se è dotato di un buon piede destro non si può dire lo stesso del sinistro, con il quale non tenta nemmeno un passaggio a corto raggio.

 

Torino, Roma,

: le sirene del mercato cantano tutte per Rugani. Secondo quanto dichiarato dal patron dell’Empoli, Fabrizio Corsi, il ragazzo finirà la stagione con loro per poi tornare alla Juventus. Le due società sono già d’accordo per la risoluzione della comproprietà e sembra difficile l’inserimento di un terzo soggetto. Chiellini e Bonucci, probabili futuri compagni di squadra, sembrano averlo già preso sotto la loro protezione in Nazionale.

 

Personalmente sono ansioso di vedere l’esordio in Nazionale in una difesa a tre, l’impatto con una grande squadra e con il palcoscenico europeo. Ma la scommessa che faccio fin da adesso è che Rugani farà parte dei ventitré di Conte per l’Europeo di Francia 2016. Chissà magari un giorno anche lui andrà ad allenarsi, invece che con la bici, con una Bentley camouflage da 200 mila euro...

 



 
 


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