
Quest’anno abbiamo deciso che Il Classificone non sarà più mensile, ma che avverrà 4 volte l’anno, dividendo i gironi d’andata e di ritorno in due parti. Abbiamo anche deciso che sarà scorporato nelle sue parti costituenti, un pezzo al giorno, per una settimana. Quindi, ecco a voi il Quinto pezzo del Primo Classificone, Riferito al Primo Quarto di Stagione.
Il resto del Classificone 1/4:
La Top 5 delle maglie da trasferta della Serie A
di Daniele V Morrone (@DanVMor):
Nota prima di iniziare la classifica: questa è una classfica personale che di conseguenza non può essere universale. Ho preso in considerazione sia seconde che terze maglie e per quanto mi sia sforzato di non dare troppa importanza agli sponsor è innegabile che in campo una toppa rossa enorme posta all’altezza del petto di una maglia celeste non possa non influire negativamente. Del doppio sponsor meglio non parlarne. Lo so che non è colpa di chi le maglie le disegna, ma le squadre prendono soldi per avere una scritta sul petto e vendono le repliche con questa scritta quindi fa parte del prodotto finito. Detto questo resta da notare come questa stagione tutte le squadre che non hanno il bianco come colore principale (ovvero tutte meno Cesena, Juve, Parma e Udinese) hanno almeno una maglia bianca per le trasferte.
5) Cesena

Il modello è esattamente identico a quello usato per la prima maglia a colori naturalmente invertiti. Il disegno non è molto fantasioso, ma lo stemma si integra benissimo con la maglia. Lo sponsor esce fuori per il contrasto di colori, ma non è di una grandezza tale da renderlo indigesto (anzi sembra dare un senso ai brutti quadratoni rossi sulle maniche). Per una neopromossa mi sembra un’ottima idea quella di andare in trasferta con una maglia seria ma non anonima. Avere una maglia tutta nera con le maniche bianche ha un suo perché se devi andare a strappare con i denti ogni punto utile per salvarti poi a fine stagione. La sopravvivenza nella massima serie è una cosa seria e il Cesena non si presenta da squadra che fa una gita fuori porta.
4) Lazio

Questa maglia riprende quella storica del ’33. È vero che magari la trama può ricordare quella di un pigiama ed è vero che il colletto spezzato e gli stemmi dello sponsor tecnico sulle spalle stonano parecchio con l’idea di base; però vista in movimento in partita è una maglia che ha un bell’impatto visivo. Le strisce sono sottili ma visibili e rendono benissimo in campo sottolineando i fisici dei giocatori. Secondo me il tutto è aiutato anche dalla mancanza di sponsor che avrebbe interrotto la trama principale. È una di quelle maglie che il tifoso medio non si può mettere per una passeggiata in centro la domenica mattina (anche per il taglio attillato). Quando però la vedi indossata dai giocatori in campo la scintilla scatta. Una situazione strana per cui l’incantesimo funziona solo quando il giocatore è in movimento. Una maglia involontariamente futurista.
3) Cagliari

Mi piace il disegno pulito con le spalle con i due colori della squadra che si incontrano sul colletto e trovo bellissimo l’utilizzo dello stemma storico dei “quattro mori”. Anzi sarebbe bello vedere questo stemma anche sulla prima maglia. Il disegno pulito e lo stemma mi hanno fatto passare oltre il doppio sponsor. Che poi Sardegna come sponsor non sarebbe male, è una terra bellissima e che la squadra faccia pubblicità alla propria terra è sempre una bella cosa, però la scritta arcobaleno no. Con un disegno semplice che si basa sull’armonia di tre colori piazzarci una scritta arcobaleno sul petto e un scritta viola sotto è un peccato. Soprattutto poi se lo sponsor spinge lo stemma in alto e non sul cuore. Versione in commercio senza sponsor cercasi.
2) Roma

Una maglia praticamente perfetta. Anche questa prende ispirazione da un modello del passato che ha visto la fascia spopolare come modello da trasferta negli anni sessanta non solo a Roma. La fascia bicolore non è interrotta e lo stemma è compreso perfettamente in essa. Il colletto rosso solo dietro alleggerisce l’impatto visivo ed è un ottimo espediente per non togliere peso alla fascia. Il taglio della versione in vendita non è attillato come nel caso di Lazio e Cagliari e la cosa aiuta sicuramente l’occhio di chi guarda se ad indossarla è un tifoso dal fisico “normale”. A trovare il pelo nell’uovo, il rosso della fascia è più scuro di quello all’interno dello stemma (e personalmente troppo scuro in termini assoluti) e vista da vicino la differenza si può notare. Se non fosse per la scelta sul rosso sarebbe al primo posto.
1) Sampdoria

A proposito di rosso, finalmente è tornata la maglia rossa della Samp. La squadra genovese ha una delle maglie più particolari ed iconiche al mondo, un modello che non può lasciare indifferenti. Quest’anno tutto l’accento è posto sulla fascia orizzontale evitando colletto o risvolti bianchi. E nella versione rossa fa un bel effetto. Il rosso è di una tonalità estremamente aggressiva, assente nelle altre maglie di Serie A, che la pone su un piano differente in quanto a personalità. Mihajlovic vuole una squadra ruvida, aggressiva, che non molli mai, e mettere insieme il disegno classico con questa tonalità di rosso sembra fatto apposta per questa versione della Samp 2014/15. L’assenza di difetti e di sponsor invadenti unita al tanto famoso disegno e alla bellissima tonalità del colore principale ne fanno la mia prima scelta tra le maglie da trasferta di questa stagione.