Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Il bello delle Qualificazioni Mondiali vol.2
11 ott 2017
11 ott 2017
Momenti che ci hanno permesso di superare questa interminabile pausa delle Nazionali.
(di)
(foto)
Dark mode
(ON)





 



 




 



 









 



 



 





 



 



 



 



 





 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 





 





 



 



 





 



 





 





 



 



 



Duffy ha giocato la partita nella partita: 8 duelli aerei vinti su 10 (!) e 20 palloni spazzati (!!) dei 52 spazzati in totale dall’Irlanda (!!!). L’area di rigore dell’Irlanda era affollata come Temple Bar il 17 marzo.

 

La naturale predisposizione verso la sofferenza degli irlandesi è da sempre fonte di grande ispirazione artistica. I 10,000 tifosi che hanno invaso Cardiff (letteralmente, dato che i biglietti disponibili erano poco più di 3,000) cantavano The Fields of Athenry, che non è un motivo di Game of Thrones, ma una ballata popolare che racconta la storia di un padre di famiglia condannato all’esilio in Australia dopo aver rubato del cibo durante la Grande Carestia irlandese di fine Ottocento: against the Famine and the Crown, I rebelled they ran me down.

 

Tutti i tifosi intervistati per le vie di Cardiff pronosticavano una vittoria (a meno che dar voce soltanto agli ottimisti non fosse una scelta editoriale, a posteriori vincente anche questa) e tutti pronosticavano una vittoria di misura. Come a Dublino due anni fa contro la Germania campione del mondo, come a Lille un anno fa contro l’Italia prima nel girone, così a Cardiff contro il Galles padrone di casa: in tutte le tappe decisive per il destino dell’Irlanda di O’Neill, il minimo comune denominatore è la vittoria, soffertissima, per 1-0.

 



«One-nil, classic Ireland»

 

Tra gli altri segni del destino: il gol decisivo questa volta l’ha segnato James McClean, un’ala destra di Derry che ha scelto di giocare per la nazionale allenata da un’ala destra di Derry (che è una città di confine, tuttora territorio britannico, celebre suo malgrado per la Bloody Sunday). Dopo aver segnato, McClean è corso a baciare la moglie Erin in tribuna, che a sua volta aveva speso il pomeriggio in mezzo ai tifosi irlandesi per le strade di Cardiff, e aveva anche pubblicato un video mentre tutti insieme intonavano il coro dedicato a James.

 

I tifosi irlandesi sono bravissimi con i cori, e non si sono fatti sfuggire come effettivamente McClean faccia rima con hates the f* queen (qui si può ascoltare la versione integrale del coro in una performance parigina).

 

Non è stata, ovviamente, l’azione più incivile commessa in territorio britannico: prima la polizia è dovuta intervenire per tirar giù venti persone salite sul tetto di un furgoncino che sembra della nettezza urbana, e non si capisce come possa essere finito esattamente nel posto sbagliato al momento sbagliato; poi è dovuta intervenire per sequestrare un pallone che gli irlandesi continuavano a lanciare nelle finestre dei palazzi, ed è molto divertente il momento in cui questi provano a sottrarlo all’intervento degli ufficiali, in un revival ubriaco di Joga Bonito.

 

Poi è arrivata la sera, è iniziata la partita, e tutti quei tifosi che non avevano un biglietto per il Cardiff City Stadium si sono riversati a migliaia su St. Mary’s Street. «Non sono mai stato coperto da così tanta birra come dopo il gol, tutte le pinte erano improvvisamente vuote», racconta un tifoso che ha scelto ugualmente di andare a Cardiff senza biglietto per vivere quell’atmosfera. Le immagini raccolte a notte fonda, dopo la tempesta, sembrano provenire da un futuro post-apocalittico. Spero che gli operatori del comune di Cardiff siano stati ben pagati, o che almeno odiassero il calcio. 

 



 

Lewandowski domina su tutto

Una frase molto usata per descrivere l’incidenza su una squadra degli attaccanti più forti è “con lui in campo si parte da 1 a 0”. Una frase tecnicamente imprecisa quando si parla di Robert Lewandoski nelle qualificazioni mondiali, visto che il centravanti polacco ha segnato 16 gol in 10 partite: più di 1 e mezzo a partita.

 

Lewandowski in queste qualificazioni ha segnato più gol di intere nazionali prestigiose come Croazia, Islanda e Grecia, e gli stessi gol di Francia e Argentina.  Con la rete segnata a 5 minuti dalla fine di Polonia - Montenegro Lewandowski è diventato il giocatore europeo ad aver segnato più gol nelle qualificazioni ai mondiali. L’ennesimo record paradossale di un giocatore già capace di segnare 5 gol in 9 minuti e che di recente si è laureato con una tesi su sé stesso.

 

Come ogni personaggio epico, Lewandoswki ha la propria parabola personale che descrive sé stesso. Lo scorso giugno, nella partita contro la Romania, è esploso un petardo vicinissimo a Lewandoswki, lasciandolo stordito a terra per qualche secondo. Allora Lewandowski si è rialzato ed è andato a segnare 3 gol alla Romania. Il suo secondo è anche uno dei più belli del centravanti in queste qualificazioni, e lo ha segnato con un colpo di testa irreale, quel tipo di gol che ti fa domandare se Lewandowski è davvero fatto come noi. Questa immagine fotografa l’altezza raggiunta nello stacco da Lewandowski, e il suo dominio sull’Europa, sempre più somigliante all’angelo del Cielo sopra Berlino.

 





E adesso, un meme che diventa realtà

 



 



 



 

Perché Pulisic sarebbe un miglior presidente di Trump

- Perché è più bello. Christian Pulisic è l’archetipo dell’eroe hollywoodiano: maschio, bianco, giovane (giovanissimo) e pronto a salvare gli Stati Uniti da una qualche invasione di robot spaziali nascosti in delle macchine quando c’è bisogno.

 



 

Eppure mandare questi Stati Uniti al Mondiale era una missione impossibile anche per lui.

 

- Perché è un leader nato capace di guidare la propria nazionale fino al mondiale segnando 7 gol e servendo 7 assist durante queste qualificazioni.

 

- Perché è in prima linea nel momento del bisogno: contro Panama in quello che sembrava a tutti gli effetti uno uno scontro diretto per decidere chi avrebbe avuto il terzo posto, Pulisic ha prima segnato un bel gol scartando il portiere dopo sette minuti e poi servito un perfetto assist ad Altidore prima ancora che arrivasse il ventesimo, chiudendo i giochi.

 



 

- Dimostrando anche di conoscere la geometria meglio di Donald

 





 



 




 



 



 



 





 



 



 



 




 



 





 



In un girone in cui quattro squadre su sei si sarebbero qualificate, con la terza - Panama - che andrà direttamente al Mondiale con tre vittorie, tre sconfitte e quattro pareggi, e la quarta - Honduras - allo spareggio contro l’Australia (che ha infranto

della

Syria, in dieci e con un palo da rimpiangere nell’ultimo minuto del secondo tempo supplementare), gli Stati Uniti sono riusciti a farsi eliminare perdendo l’ultima partita in casa dell’ultima classificata.

 

Prima di arrivare all’Ato Boldon Stadium di Couva, gli USA erano terzi con 12 punti, due di vantaggio sulle inseguitrici. Gli sarebbe bastato

contro Trinidad e Tobago, già sicuramente eliminata con appena tre punti raccolti e cinque gol segnati. Ci sarebbe voluta un’improbabile sconfitta e, contemporaneamente, le sconfitte di Messico e Costa Rica contro Honduras e Panama. Per questo, dopo aver battuto Panama (4-0) nella partita precedente, Bruce Arena deve essere arrivato nel piccolo stato insulare caraibico con una discreta tranquillità.

 

E invece.

 

Arena si è seduto sulla panchina della USMNT dopo le prime due sconfitte di Klinsmann - in casa contro il Messico e clamorosamente (4-0) in Costa Rica - e le cose sembravano essersi messe comodamente dopo il pareggio in Messico. “Arena è un pragmatico”, diceva

. Era uscito anche dalle polemiche successive all’unica sconfitta subita (prima di ieri), in casa contro Costa Rica, (“Certo l’allenatore è un fattore, ma quando la partita inizia i giocatori hanno molta più influenza” aveva

lui lo scorso settembre) pareggiando in Honduras. I media americani sembravano più che altro interessati a godersi

, Bruce Arena per sicurezza ha messo in campo gli 11 titolari contro il Panama.

 





 

Va detto a questo punto che uno dei gol decisivi per eliminare gli USA, il pareggio del Panama sul Costa Rica, molto semplicemente

Nel senso che la palla non ha superato la linea di porta. Non si è neanche avvicinata alla riga di porta, anzi. Il trentacinquenne portiere costaricense Patrick Pemberton (famoso per le

, ma

) esce a vuoto e Gabriel Torres colpisce di tacco, la palla sbatte sul palo, dopodiché David Guzman sdraiato a terra sulla linea la calcia sul petto del 7 panamense, Blas Perez, che da terra stava provando a colpirla con la testa e la palla esce. C’era rigore, di Calvo su Perez, semmai, ma di certo non c’era gol. Il gol fantasma è stato assegnato a Gabriel Torres, che tra i suoi soprannomi poteva già vantare

, piccolo fantasma. Tutto torna, quindi.

 

Panama sarà per la prima volta presente a un Mondiale, il Presidente ha dichiarato un giorno di

e i problemi arbitrali (e in generale delle

) in CONCACAF da qui a giugno verranno dimenticati più o meno da tutti. Intanto gli Stati Uniti non faranno parte del prossimo Mondiale, e non succedeva dalla Coppa del Mondo del 1986. Solo Tim Howard era già nato, nel 1986, e la MLS sarebbe stata fondata 10 anni dopo.

 

Detto ciò, bastava pareggiare contro Trinidad e Tobago. E per rendersi conto del mix letale di grottesco e tragedia toccato dagli USA nella serata di ieri (per

è stata “la prestazione più imbarazzante nella storia degli USA”, della Nazionale calcistica, ovviamente) basta guardare i primi due gol di T&T:

che per rinviare un cross basso al limite dell’area finisce per scavalcare Tim Howard con un pallonetto imparabile; e poi il

, terzino destro, che lascia partire un diagonale terra-aria sul palo lontano quasi da fallo laterale.

 






 

All’inizio del secondo tempo sia Panama che Honduras perdevano e gli USA dopo appena due minuti hanno accorciato le distanze con uno splendido tiro da fuori di Pulisic.

 

A quel punto la partita si è aperta ma sul campo pesante e bagnato l’unico a fare davvero bella figura (oltre a Pulisic, ovviamente, Pulisic farebbe bella figura anche in un camp

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura