A 21 anni Iago Aspas ha esordito col Celta Vigo, la squadra di cui era tifoso. A 23 anni è diventato titolare; a 25 anni si è consacrato, segnando 23 gol e portando il Celta in Liga. A 26 ha completato la sua prima stagione in prima divisione, ha segnato 12 gol e si è trasferito al Liverpool per 9 milioni di euro. Era uguale a oggi: le spalle strette, l’attaccatura alta, la faccia da pesce ma furba, di uno che sembra aver capito le cose sempre un po’ prima degli altri. A 27 anni era già tornato in Spagna: in 12 partite si era fatto bocciare al Liverpool, mentre gliene sono servite 16 per sembrare inadeguato al Siviglia. L’idea di Iago Aspas come attaccante d’alto livello, quindi, è durata giusto un paio d’anni.
A 28 anni Iago Aspas era di nuovo al suo posto: maglia celeste, numero 10, dietro la punta del Celta Vigo. Sono passate cinque stagioni nei quali è diventato una leggenda minore del calcio spagnolo. È stato tre volte miglior marcatore spagnolo della Liga – quindi il migliore dietro Messi e/o Ronaldo. Nel mezzo, nel 2018, è stato convocato in un Mondiale sfortunato per la Spagna, in cui è riuscito a segnare un gol al Marocco ma poi ha sbagliato uno dei rigori fatali contro la Russia. Il Celta, attorno a lui, si è progressivamente impoverito, i compagni di Iago hanno cominciato a parlare una lingua sempre più diversa dalla sua. Quando è arrivato era il miglior giocatore di una squadra che dava filo da torcere all’Ajax o al Lione in Europa League; ora è l’ancora di salvataggio in un Celta che lotta col coltello tra i denti per non retrocede. Progressivamente è apparso sempre più evidente che Iago Aspas non apparteneva al livello di calcio dei suoi compagni di squadra, eppure è rimasto lì, intoccato. Nessuna squadra che gioca la Champions League ha mai pensato di puntare su di lui, neanche in un calcio in cui il Paris Saint Germain cerca di rivitalizzare talenti disgregati come Rafinha, o in cui il Barcellona si tiene Brathwaite come attaccante di riserva. Il suo fallimento al Liverpool, in una Premier League ancora estremamente rude, gli è rimasto impresso come un marchio di fuoco.
A Iago Aspas di una sua presunta sottovalutazione sembra importare poco. Ogni domenica scende in campo e fa quello che da cinque anni gli si chiede di fare: cercare di salvare il Celta trasformando in oro ogni palla che tocca. Nell’ultima partita, contro il Granada, ci è riuscito quasi letteralmente. Nella vittoria per 3-1 Aspas ha servito un assist e mandato i compagni in porta per un totale di 9 volte. Usando un termine statistico: ha servito 9 passaggi chiave. Avendo toccato 48 palloni nella partita vuol dire che ogni 5 passaggi Aspas ha mandato un compagno in porta. Nella sfida contro il Granada ha accumulato 2,84 xA e se non avete familiarità con questo tipo di statistica avanzata forse vi basterà sapere che prima dell’ultima giornata il primo in questa graduatoria, Joao Felix, aveva 2,80 xA complessivi: Iago Aspas lo ha superato CON UNA SOLA PARTITA (ora ha superato i 5 xA stagionali). Abbiamo raccolto i suoi migliori passaggi della partita col Granada.
9 – @RCCeltaEN‘s Iago Aspas created nine goalscoring chances against Granada (one assist), his most in a @LaLigaEN game and the most by a player in a LaLiga game this season. Exhibition. pic.twitter.com/nm1tJinvEY
— OptaJose (@OptaJose) November 29, 2020