Marzo è stato un mese non tanto diverso dagli altri in Serie A: il Napoli che vola, chi sta dietro che arranca – adesso sembra la Lazio ad aver piazzato l’allungo decisivo – una classe media che vive di alti e bassi e una lotta salvezza che non si accende veramente. Questa incertezza si ripercuote forse sull’interesse verso la Serie A, ma non certo sull’estetica dei gol, che è qualcosa a parte, sfugge dalla logica più stretta della continuità, della statistica. A marzo, ad esempio, sono state giocate tre giornate. In quella di mezzo quasi tutti i gol sono stati bei gol, nell’ultima, invece, non ce ne sono quasi stati. Come spiegarlo? Non si può. Io ogni caso, pure se non sarà il mese che ricorderemo per la bellezza delle sue marcature in Serie A, non possiamo lamentarci. Noi ne abbiamo scelti sei, tra cui brilla ovviamente quello di Kvara contro l’Atalanta (in maniera piuttosto letterale contro tutta l’Atalanta), ma potevano essere anche di più. Non abbiamo premiato il guizzo di Zaccagni nel derby, ma mettetelo voi quel pallone all’angolino in una partita così sentita; o il tracciante di Mancini con la Juventus, unico sole in una brutta partita. Potevamo premiare anche gol di squadra, come quello di Mkhitaryan al Lecce o almeno un paio di gol del Monza. Non lo abbiamo fatto, perché alla fine queste classifiche funzionano sempre per sottrazione e scegliere vuol dire prima di tutto lasciare fuori qualcuno.