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I migliori gol di marzo 2023
27 mar 2023
27 mar 2023
Un mese breve ma intenso.
(copertina)
IMAGO / ZUMA Press
(copertina) IMAGO / ZUMA Press
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Marzo è stato un mese non tanto diverso dagli altri in Serie A: il Napoli che vola, chi sta dietro che arranca - adesso sembra la Lazio ad aver piazzato l’allungo decisivo - una classe media che vive di alti e bassi e una lotta salvezza che non si accende veramente. Questa incertezza si ripercuote forse sull'interesse verso la Serie A, ma non certo sull’estetica dei gol, che è qualcosa a parte, sfugge dalla logica più stretta della continuità, della statistica. A marzo, ad esempio, sono state giocate tre giornate. In quella di mezzo quasi tutti i gol sono stati bei gol, nell’ultima, invece, non ce ne sono quasi stati. Come spiegarlo? Non si può. Io ogni caso, pure se non sarà il mese che ricorderemo per la bellezza delle sue marcature in Serie A, non possiamo lamentarci. Noi ne abbiamo scelti sei, tra cui brilla ovviamente quello di Kvara contro l’Atalanta (in maniera piuttosto letterale contro tutta l’Atalanta), ma potevano essere anche di più. Non abbiamo premiato il guizzo di Zaccagni nel derby, ma mettetelo voi quel pallone all’angolino in una partita così sentita; o il tracciante di Mancini con la Juventus, unico sole in una brutta partita. Potevamo premiare anche gol di squadra, come quello di Mkhitaryan al Lecce o almeno un paio di gol del Monza. Non lo abbiamo fatto, perché alla fine queste classifiche funzionano sempre per sottrazione e scegliere vuol dire prima di tutto lasciare fuori qualcuno.

Matias Vecino vs Napoli

Dal vivo, cioè guardando la partita in televisione, mi era sembrato che il tiro di Vecino fosse stato deviato da qualcuno, che cioè qualche elemento esterno avesse contribuito non tanto a deviare la sua conclusione, quanto piuttosto a creare l’assurda rotazione con cui il pallone è schizzato sul terreno per accelerare come se fosse un proiettile. E invece era tutta la sensibilità di Vecino, un centrocampista che sa come si calcia da fuori. Vecino si accartoccia quasi per colpire il pallone con il corpo piegato verso sinistra, la gamba di taglio per colpire di mezzo collo, mezzo esterno. Sono coordinazioni che abbiamo tutti in testa ma che riprodurre nel mondo reale è difficilissimo. Vecino è così bravo che non solo fa schizzare il pallone sul prato bagnato del Diego Armando Maradona, ma riesce a dargli una leggera traiettoria verso l’esterno che rende ancora più impossibile la parata per Meret. È una versione meno soddisfacente per gli occhi del gol di Thiago Alcantara contro il Porto, ma in ogni caso un grandissimo gol per battere una grandissima squadra.




Cyriel Dessers vs Sassuolo

Ok, al terzo replay si capisce che lo stop di Dessers è involontario, anzi quasi goffo: ma perché dobbiamo premiare solo ciò che è voluto? Dovremmo sminuire Isaac Newton per aver pensato la legge di gravità dopo essere stato colpito per caso da una mela (credo, non so molto di quella storia, e mi sembrava esagerato studiare fisica per scrivere di un gol di Dessers)? Non voglio dire sia la stessa cosa, o la stessa importanza, ma il controllo a seguire di ginocchio con cui Dessers si sbarazza di Consigli prima di calciare è un colpo di genio. Non c’era altro modo per uscirne bene da lì, neanche pensandoci, neanche fermandosi come in una partita a scacchi sulla Settimana Enigmistica. Dessers poi è anche fortunato nella conclusione, col tiro strozzato che prende in controtempo Erlic, ma - appunto - la fortuna non esiste. L’azione, comunque, era partita da un lancio di Carnesecchi, il secondo assist di un portiere in questa Serie A dopo quello di Tatarusanu: se non vi piace il caso, potete pensare che sia in classifica per questo.




Yann Karamoh vs Bologna

I gol “da calcetto” hanno un fascino ineludibile, forse perché a calcetto ci giochiamo tutti e possiamo in qualche modo immedesimarci, o forse perché sono una celebrazione della furbizia, che è la virtù (o il peccato) più amato dagli italiani. Difficile dire, ad esempio, che questo gol di Karamoh sia bello in modo convenzionale, eppure è vero che è un gran gol, per la velocità con cui approfitta della serie di sfortunati eventi che capitano alla difesa del Bologna. Lucumì che scivola davanti a lui, Ferguson che, pur mettendoci un piede, si vede passare il tiro letteralmente tra le gambe. Karamoh sembra sempre sul punto di scomparire dal calcio italiano, ma quasi ogni anno ricompare per almeno una parte della stagione, ogni volta con una maglia nuova. Al Torino, ancora una volta a sorpresa, era stato schierato da titolare una volta proprio contro il Bologna, all’andata, poi, dopo diversi scampoli di partita, ne aveva fatte tre di fila, contro Cremonese, Juventus e di nuovo Bologna. Dopo questo gol, in cui sembra mettere in scena la sua carriera mentre riesce ogni volta a spostare il pallone all’ultimo dall’intervento di giocatori che cadono, scivolano, si sbagliano, si è infortunato. Chissà quando lo rivedremo e chissà come ci sorprenderà di nuovo.




Paulo Dybala vs Sassuolo

C’è qualcosa, in questo splendido gol di Paulo Dybala, che esce dalla grammatica a cui siamo abituati. È un tiro di interno sinistro da posizione defilata proprio a sinistra, dove di solito con l’interno si cerca il palo più vicino. Quello di Dybala, invece, è un tiro che cerca il palo più lontano, ma con un giro interno che di solito si usa per andare sul palo più vicino. Il numero 21 della Roma deve quindi alzare la traiettoria, come si farebbe per un tiro a giro, ma di destro. La somma di tutte queste scelte controintuitive fa uscire un tiro che non è un pallonetto ma nemmeno un tiro a giro: qualcosa in mezzo ma anche completamente diverso. Talmente diverso che Consigli sembra sorpreso da come intervenire su quella strana traiettoria: come ci si comporta quando ci troviamo di fronte a qualcosa che non abbiamo visto? Forse l’unico gol a cui si può affiancare questo di Dybala è quello che Messi realizzò al Betis poco più di quattro anni fa, uno dei più belli della sua carriera. Basterebbe questo a dire tutto sulla bellezza di questo gol.


Khvicha Kvaratskhelia vs Atalanta

Su questo gol abbiamo scritto un intero solo pochi giorni fa, vi consigliamo di recuperarlo se non l’avete già fatto. “Mettendo insieme le cose possiamo dire che uno dei talenti più grandi di Kvara è che fa difendere male gli avversari”, ha scritto Daniele Manusia, “che hanno così paura di lui che lo difendono a cinque, dieci, quindici metri di distanza. Che sono rapiti dai suoi movimenti come fosse il serpente incantatore del Libro Della Giungla. Che perdono ogni coordinazione tra loro, si sentono improvvisamente soli, su una zattera in mezzo alla tempesta. Che cadono in ogni finta perché Kvaratskhelia calcia/crossa/dribbla indifferentemente col destro e col sinistro. Che il loro inferno è una serie infinite di Kvara, che sterza con l’esterno, poi con l’interno, poi ancora con l’esterno, fintando ogni volta il tiro, il cross, il dribbling, senza mai tirare, crossare, dribblare, spingendoli sempre più giù, sempre più vicini alla propria porta che però, la tartaruga di Achille, non arriva mai”.


Manolo Gabbiadini vs Verona

La cosa bella di questo gol è che Gabbiadini fa tutto quello che non si dovrebbe fare quando cerchi di segnare. Tameze gli fa un prezioso regalo e lui sembra non volerlo scartare: lo stop dovrebbe farlo in avanti, invece il pallone gli rimane lì, si gira spalle alla porta e torna indietro. Gabbiadini ha perso il tempo, forse dovrebbe passare il pallone, anzi senza forse, ma lui rimane lì, ci pensa un secondo. La lentezza dei suoi movimenti paradossalmente lo ha aiutato: la difesa è rinculata, Tameze, che sta provando a recuperare, non si aspetta il successivo movimento, il tocco d’interno sinistro con cui dopo una voluta incertezza sposta il pallone. A quel punto siamo entrati nel suo regno: Gabbiadini deve girarsi e scaricare la forza del suo sinistro, niente di più facile. Calcia sul primo palo, dove ci sarebbe Montipò ad aspettarlo. Il suo tiro però è fulmineo e infido, piega le mani del portiere e regala la prima gioia in casa alla Sampdoria.


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