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Andrea Agostinelli
I 10 migliori sorpassi di Monza
08 set 2016
08 set 2016
Tributo a uno dei circuiti più iconici del circus, rinnovato per altri tre anni.
(di)
Andrea Agostinelli
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Durante la conferenza stampa che ha dato il via al weekend del Gran Premio d’Italia, il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani,

 il rinnovo contrattuale che legherà il circuito di Monza alla Fia per altri tre anni. Una conclusione molto attesa da addetti ai lavori e appassionati, data l’importanza storica di Monza, ma che negli ultimi tempi,

 di Bernie Ecclestone, non sembrava così scontata. Invece, la Ferrari continuerà ad avere il suo Gran Premio di casa ma più in generale tutti i tifosi della Formula Uno continueranno a godersi un circuito affascinante in grado di regalare sorpassi emozionanti.

 

Ecco i migliori, almeno secondo me.

 








Più che un sorpasso, si tratta di un “clinic" dal titolo ‘Come effettuare un sorpasso alla prima curva passando all’esterno’. Hamilton sfrutta questa tecnica per avere il vantaggio della traiettoria interna nella curva successiva ma a stupire è la facilità con cui Rosberg viene “sverniciato" senza che possa difendere la sua posizione o tentare di rendere la vita più difficile al suo compagno di squadra.

 

 








La parabolica è l’ultima curva del tracciato e va percorsa in piena velocità per lanciarsi al meglio sul lunghissimo rettilineo del traguardo. Impostare un sorpasso in questi punto non è consigliato se non altro perché si offre subito al proprio avversario l’opportunità di controbattere. Button lo sa bene e nonostante

riesce a sfruttare in pieno la scia dell’olandese per provare il controsorpasso alla prima variante. Verstappen, che come abbiamo imparato è un pilota che

, però gli piazza una staccata da fenomeno vero e poi completa il capolavoro con una difesa eccezionale della traiettoria sulla seconda curva.

 

 






 

Quando un pilota arriva al bloccaggio delle ruote c’è sempre una componente di errore perché è il segnale che ha calcolato male velocità e/o traiettoria. In questo caso il bloccaggio è fondamentale dato che è l’unica mossa possibile per tagliare fuori Raikkonen che, una volta infilato da Hamilton, non può tenere una traiettoria più stretta da sfruttare come vantaggio nella seconda curva ed è costretto a sua volta al bloccaggio per evitare il contatto. Una mossa straordinaria da parte di un ragazzino alla sua stagione di debutto ma che già mostrava le stigmate del campione.

 

 








Ovviamente la prima curva è il punto più utilizzato dai piloti per tentare un sorpasso dato il lunghissimo rettilineo in cui le macchine toccano la massima velocità prima di una frenata brusca. La visione

ci permette di godere a pieno della staccata sensazionale che Ricciardo tira a Raikkonen. Il finlandese non si aspetta un’entrata così dura, ed infatti i due rischiano il contatto, con le rispettive gomme anteriori

. Nonostante la violenza della manovra, la pulizia di guida di Ricciardo è sorprendente.

 

 






 

Dal giorno della sua vittoria con la

 nel 2008

 dell’anno scorso, il rapporto tra Vettel e Monza è passato attraverso alti e bassi. La ragione principale è che in quegli anni il tedesco ha vinto tutto quello che si poteva vincere con la sua RedBull mentre la Ferrari perdeva mondiali per errori tecnici. In aggiunta Vettel non si è risparmiato qualche comportamento al limite. Per esempio nel 2012, quando Alonso tenterà la sua stessa manovra ma lui, che avrà pure la faccia d’Angelo ma nel profondo del suo cuore è 

, lo accompagnerà delicatamente verso l’esterno per poi giustificare il suo comportamento con il più classico dei

.

 

 








La Variante Ascari è una delle curve più iconiche della Formula Uno ed è affascinante che proprio in questo punto sia andato in scena il primo capitolo di un duello emozionante che si è spento tragicamente proprio nel momento in cui sembrava essere sul punto di esplodere in tutta la sua bellezza. Il paragone con Senna ha accompagnato l’intero ciclo vincente di Schumacher alla Ferrari e nonostante fra i due i rapporti siano stati

 il fenomeno di Kerpen non ha mai perso occasione

.

 

 







 

Il matrimonio fra la Ferrari ed Alonso non è sempre stato idilliaco e il divorzio si è consumato proprio per il logoramento dei rapporti con la dirigenza. Ma al pilota spagnolo tutto si può imputare tranne di non aver messo coraggio in pista. Il suo talento cristallino gli han permesso di tirar fuori prestazioni eccezionali anche nei momenti in cui la Rossa non era proprio la vettura da battere. Questo sorpasso ricuce lo strappo del giorno prima con la squadra provocato da un suo team radio, quello del famoso

, e sarà propedeutico

 sul podio con cui celebrerà anche la pace con i tifosi.

 

 






 

Al suo primo anno in RedBull Ricciardo si è fatto notare per uno stile di guida aggressivo che spesso sfociava in sorpassi tanto riconoscibili da essere quasi firmati. Sfruttando la norma che costringe il pilota in difesa a chiudere una sola traiettoria, Ricciardo ha saputo crearsi uno stile per cui costringeva la sua vittima a difendere la linea che puntava inizialmente per poi sbucargli sul lato opposto. In questo caso, come vuole il manuale del ‘Sorpasso alla Ricciardo’, entra alla Biassono stretto sul cordolo per provare a passare Vettel in velocità ma quando il tedesco, per impostare la Variante della Roggia, prova a tirargli la staccata, Ricciardo anticipa la mossa alzando il piede dall’acceleratore e incrociando la sua traiettoria per passargli davanti. Semplice, no?

 

 






“Nigel è l’unico pilota che puoi vedere in entrambi gli specchietti retrovisori” – Ayrton Senna.




Il 1991 coinciderà con l’ultimo dei tre titoli mondiali vinti da Ayrton Senna. Il suo avversario diretto però non è la Ferrari di Alain Prost come l’anno precedente ma Nigel Mansell, in quel momento alla Williams. Il pilota inglese è stato probabilmente l’ultimo ‘selvaggio’ del circus, uno che pensava solo a pestare forte sull’acceleratore e a sorpassare chi gli stava davanti. Come in questo caso: prende la scia in maniera furibonda, arrivando a nascondersi completamente dietro la vettura di Senna, dopodiché lo attacca con precisione chirurgica all’ingresso della prima curva della Variante Ascari.

 

 


 



 

Il Gran Premio d’Italia del 1998 arriva nel momento clou della rivalità fra Ferrari e McLaren in quella stagione. Due settimane prima il circus era di casa a

 ed accoglierlo c’è un nubifragio che rende la pista un catino. Ne nasce una gara epica: alla partenza 13 macchine restano coinvolte in uno degli incidenti più grandi di sempre; alla ripartenza Hakkinen va in testa coda e viene centrato da Herbert, Schumacher prende il comando involandosi verso la vittoria e il sorpasso nella classifica mondiale ma poi centra in pieno Coulthard, compagno di squadra di Hakkinen, che secondo il tedesco si è messo volontariamente sulla sua scia. Jean Todt fu costretto a correre dietro al suo pilota per evitare che si faccia vendetta da solo nel box Mclaren.

 

In questo clima di tensione, due settimane dopo si disputa il Gran Premio di Monza. I tifosi Ferrari presenti quel giorno probabilmente lo ricorderanno come uno dei momenti più belli della loro vita: il motore di Coulthard che si brucia mentre è solitario in vetta, il fumo che confonde Hakkinen, Schumacher che ne approfitta, prima mandandolo fuori traiettoria alla Roggia, e poi infilandolo con un sorpasso di pura potenza alla Prima di Lesmo. Un orgasmo.

 

 

 

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