Dopo l’affermazione e il fallimento del progetto Superlega si è parlato molto di videogiochi ed esports come unico settore attrattivo per le giovani generazioni, e quindi come mondo dominante nel futuro. Molto spesso, però, si parla di esports come un monolite, quando invece assomigliano più che altro a una galassia di realtà diverse, ognuna con i propri punti di forza e di debolezza. Per questa ragione ho pensato fosse utile una guida per orientarsi all’interno di questa galassia, parlando degli esports più importanti, a partire dai tre che rappresentato i veri e propri pilastri del circuito competitivo legato ai videogiochi: cioè Starcraft II, cioè “l’esports d’oriente” (cioè seguito maggiormente nei paesi orientali, a partire dalla Corea del Sud, la patria per eccellenza degli esports), CS:GO, quello d’occidente, e infine League of Legends, il primo ad aver saputo unire i giocatori delle due parti del mondo.
In ogni caso, definire quali siano gli esports più importanti significa entrare in un campo minato composto dagli orgogli e dalle gelosie delle community dei singoli videogiochi, giustamente fiere ognuna del proprio mondo. Anche l’utilizzo di criteri oggettivi non sempre comporta un accordo totale: è più importante il montepremi o la struttura competitiva? La possibilità di fare carriera a livello professionistico o il numero di spettatori dei vari eventi? L’analisi si può portare avanti su due binari: quello del giocatore professionista, o aspirante tale, da un lato, e quello dello spettatore e appassionato dall’altro.
Gli esports infatti non vivono in maniera conflittuale il rapporto tra competitività e intrattenimento, come succede con gli sport tradizionali in Europa, e sono naturalmente dei contenitori di intrattenimento in cui troviamo sia i tornei che le dirette streaming di content creator e influencer. Il confine tra le due cose non è così definito come negli sport tradizionali. Fortnite, come abbiamo raccontato qui, ha eliminato ogni confine tra la competizione nuda e cruda e lo spettacolarizzazione del medium videogioco, portando l’esports a un nuovo e più alto livello di attenzione mediatica verso il pubblico di massa. Tuttavia ciò che troverete in questa classifica riguarderà esclusivamente i titoli esports più competitivi, quelli con un circuito di tornei dalla struttura ben definita e organizzata che permette a chiunque, giocatore singolo o squadra che sia, di arrivare a sfidare i migliori.
La Top10 dei montepremi di tornei esports distribuiti nel solo 2020: dati The Esports Observer
Il secondo aspetto chiave da considerare è il numero di spettatori, ovvero quanto interesse genera un determinato titolo esports. Spesso è un aspetto legato al montepremi: la curiosità di sapere quale squadra o giocatore guadagnerà di più “giocando al PC” (o alla console) spinge gran parte del pubblico a seguire un evento. Altre volte è la capacità degli organizzatori di saper raccontare e creare delle linee narrative, delle storie, delle rivalità tra giocatori e squadre tali da suscitare interesse nello spettatore, che sia un appassionato navigato o un neofita del titolo in questione. Ultimo aspetto che non può essere non preso in considerazione è il contributo dato da un determinato videogioco alla giovane storia degli esports, in un percorso ovviamente ancora in itinere. Ecco, allora, quali sono i principali titoli esports di oggi.