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Guida ufficiosa alla Champions League/2
02 ott 2013
Gironi A,B,C,D. Costa, Tola, Alemanni, Spinelli, Gagliardi, Nazardo, Sarica e Pacifico ci danno le loro previsioni sull’esito dei gironi di qualificazione della Champions League 2013-2014. Con dei bonus: una persona a caso, il cugino tredicenne di Daniele Manusia, Vincenzo lo scommettitore e l’Art-Director-de-l’Ultimo-Uomo-che-non-sa-niente-di-calcio.
(articolo)
18 min
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Alcune previsioni della prima parte si sono rivelate giuste, o comunque verosimili. Mourinho sembra poter "raddrizzare il girone" e in effetti lo Schalke 04 sembrerebbe lanciato verso gli ottavi di finale. Ma c'era anche chi credeva nel Basilea, nel Napoli e nel Milan. Certo le partite da giocare sono ancora tante e chissà quanti pronostici verranno prima confermati, poi sovvertiti, poi di nuovo confermati eccetera eccetera. Nella seconda parte della guida, i nostri migliori collaboratori (con tre bonus) analizzano, ognuno a suo modo, le squadre che scenderanno in campo stasera. Ad esempio: Moyes è l'anticristo? Guardiola o Pellegrini? La Juventus è davvero alla pari delle grandi europee? Esattamente cosa succede alla fine di Lost?

Shakhtar Donetsk, Manchester United, Real Sociedad, Bayer Leverkusen

FRANCESCO COSTA: Manchester primo, Shakhtar secondo. Oppure no: perché lo United è ancora in rodaggio; perché lo è anche lo Shakhtar, che ha venduto due dei suoi calciatori migliori – Fernandinho e Mxit'aryan – e ne ha presi cinque, promettenti ma giovanissimi e che arrivano tutti dall'altra parte del mondo; perché la Real Sociedad è una squadra più che dignitosa, soprattutto in casa, e la prima partita contro lo Shakhtar è stata più equilibrata di quanto dica il risultato; perché il Bayer ha Kießling che segna caterve di gol. Quindi sì, Manchester primo e Shakhtar secondo. Forse.

FEDERICO SARICA: "Allo United è finita un'era." Di tutte le frasi fatti del giornalismo sportivo, "è finita un'era" detta con tono greve è una di quelle che sopporto di meno. Che significa? Si è ritirato Ferguson, il migliore certo. E allora? Cosa facciamo, ritiriamo per sempre la panchina del Man Utd? Sospendiamo la Premier due anni? Dai, su. Andiamo avanti. Il gol più bello è sempre il prossimo.

FRANCESCO PACIFICO: Non capisco perché ci si aspetti che Moyes vinca subito, quando il suo padrino ha aspettato sette anni per il suo primo titolo. È sufficiente per ora che arrivi primo in questo girone.

Manchester United-Bayer Leverkusn 4-2

VALENTINO TOLA: A parte il Manchester United (che comunque solo un paio di anni fa uscì a sorpresa in un girone sulla carta più facile) le altre tre possono indifferentemente perdere punti in casa propria o andare a prenderli fuori. Molte partite saranno come Real Sociedad-Shakhtar, sul filo di un equilibrio granitico fino ai due guizzi risolutivi ucraini, anzi brasiliani.

UNA PERSONA A CASO: Sicuramente Manchester perché è una squadra della Madonna, il Sociedad non passa, un tempo me ne intendevo di calcio. Certo pure lo Shakhtar… e il Leverkusen… e lo Shakhtar… oddio… oddio…

DAVIDE COPPO: Una cosa che apprezzo molto della redazione de l'Ultimo Uomo è la loro passione per gli accenti e la corretta calligrafia. Per questo spero che scrivano bene, con tutti i crismi e i circonflessi giusti, la traslitterazione in alfabeto latino dal cirillico di Futbol'nyj Klub Šachtar. Ecco fatto. Ora vorrei anche quella in cirillico per favore (Футбольний Клуб Шахтар). Spero (con poche chance) si qualifichi la Real Sociedad, perché sono baschi e hanno Carlos Vela e un simbolo molto elegante.

TIM SMALL: Tommaso Graner [l'art director dell'Ultimo Uomo per l'occasione interrogato sugli stemmi delle squadre] ritiene che il logo della Real Sociedad ricordi quello del Catania, «con il pallone vintage», e che «chissenefrega» mentre quello del Shakhtar è «il più moderno, il più arrabbiato, il più incisivo. Si vede che viene da una storia di fatica e di orgoglio proletario, anche se, in questo campo, il St. Pauli rimane al primo posto». Quello del Bayer «graficamente, parla un linguaggio molto più ampio perché l'aspirina l'abbiamo presa tutti nella vita», mentre il Man Utd è «molto bello, forse il più bello, ma banale. Perché è il più bello». Classifica grafica: Shakhtar, Manchester United, Bayer Leverkusen, Real Sociedad.

FRANCESCO NAZARDO:

CESARE ALEMANNI: Nonostante il momento non facile che attraversa, non credo che lo United si farà scappare la qualificazione. Alle sue spalle la situazione è interessante. Il mio pronostico pende leggermente per lo Shakhtar Donetsk ma non sottovaluterei il Leverkusen che è partito fortissimo in Bundesliga. Voto al girone: 6,5.

Real Sociedad-Shakhtar Donetsk 0-2

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Io tifo tutto contro il Manchester United che mi sta antipatico. Però spero che passi il Manchester United.» «Perché?» «Per lo spettacolo.» «E la Real Sociedad, secondo te può passare? A me piace molto.» [Silenzio] «Secondo me la Real Sociedad non ce la fa, passa lo Shakhtar.» «Ah.»

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: Manchester passa di sicuro, il Leverkusen ha venduto le sue stelle, Schürrle soprattutto è andato al Chelsea. Sono più propenso per lo Shakhtar: ha sempre fatto bene in Europa.

CAMILLA SPINELLI: La “favola dello Shakhtar” ci ha un po’ rotto le scatole, diciamocelo. Lucescu e i brasiliani che corrono come matti, il bel gioco e i tanti gol. Basta, troviamo un’altra storia di cui appassionarci, dai. E poi, l’arancione alla lunga affatica gli occhi. Perché non virare sul Bayer Leverkusen? Dite che è troppo scarso? Però le maglie sono belle, amici, addirittura con sponsor diverso tra prima e seconda. Roba forte. Vabbè, poi c’è lo United con la sua seconda maglia modello plaid della nonna. Mi piace immaginare che dietro l’ideazione della maglia ci sia direttamente Cathy Ferguson. Alla fine passeranno lo United e, ahimè, lo Shakhtar.

Real Madrid, Juventus, Copenaghen, Galatasaray

FEDERICO SARICA: Antonio Conte, attualmente di gran lunga il miglior allenatore italiano, quando nella conferenza stampa prima dell'esordio a Copenaghen ha sorriso e ricordato che Bale è costato quello che è costato, e che quando a lui compreranno un giocatore a quelle cifre allora forse potrebbe anche pensare di rispondere sì a chi gli chiede insistentemente se pensa di giocarsela alla pari col Real, ha detto un'ovvietà che però è la semplificazione dei mali del calcio italico: senza pianificazione non ci sono investimenti e senza investimenti non si colma il celebre gap coi ricconi alla Pérez. Ergo, Real ancora due spanne sopra. Detto ciò, la Juve - cui va tutto il mio amore since 1974 - sotto questo punto di vista è quella messa meglio fra le nostre: un presidente manager, un allenatore visionario, lo stadio di proprietà, il bilancio che migliora di stagione in stagione. Per questo vince. Farsene una ragione, please. Sogno un gran match al Bernabeu per Paul Pogba, uno che se giocasse nell'Inter sarebbe già uscito il VHS celebrativo allegato alla Gazzetta. Sarebbe esteticamente e calcisticamente un momento superiore.

VALENTINO TOLA: Dipende dal possibile “terzo incomodo”: il Galatasaray ha intraprendenza offensiva e talento (ma quali Drogba e Sneijder vedremo?) ma anche troppi squilibri, impietosamente evidenziati dal Real Madrid anche l’anno scorso.

FRANCESCO PACIFICO: Marcare a uomo Pirlo come ha fatto il Verona, cancellare il gioco della Juve, farla arrivare terza, mandarla in Europa League, tenerla impegnata con la scusa che la finale dell'Europa League si gioca allo Juve Stadium così fa peggio in campionato, scudetto al centro-sud.

FRANCESCO COSTA: La squadra che da due anni domina il calcio italiano può giocare alla pari con le squadre che dominano il campionato spagnolo, quello inglese o quello tedesco? Alla fine si riduce tutto a quelle due partite lì, il 23 ottobre a Madrid e il 5 novembre a Torino: la risposta definitiva sulla crescita internazionale della Juventus arriverà in primavera, salvo disastri, ma quelle due partite renderanno chiaro lo stato dei lavori. Il Copenaghen non incontrerà più la congiunzione astrale della prima giornata. Il Galatasaray nemmeno, ma non gli basterà.

Galatasaray-Real Madrid 1-6

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Questo girone è un po’ scontato, no?» «Vabbè io tifo per il Real Madrid. Però spero che la Juve passi così dopo la Roma avrà vita più semplice per andare in Champions.» «Ma dici per il ranking Uefa?» «Sì. Boh.» «Secondo te il Real Madrid può vincere la Champions?» «Secondo me quest’anno sì. Vabbè poi dipende.»

UNA PERSONA A CASO: Clamoroso flop del Real Madrid. Il Copenaghen non so neanche che è.

MATTEO GAGLIARDI CHE TIFA CONTRO LE ITALIANE: Mi auguro che la Juventus arrivi alla penultima partita del girone terza, a pari punti come il Galatasaray; vorrei che il Galatasaray avesse preso in prestito dalla Pro Patria soltanto per quella partita Matteo Serafini; e vorrei che Matteo in onore dei bei tempi realizzasse il gol vittoria al quinto e ultimo minuto di recupero dell’ultima partita, lo scontro diretto tra Juventus e Galatasaray e che, per un assurdo cavillo burocratico, mandasse la Juventus dai gironi della Champions direttamente in serie B.

CAMILLA SPINELLI: Questo è il girone degli antipatici: il Real – di cui non salvo né prima né seconda maglia, rispettivamente moscia e moscissima – secondo me (pronostico azzardatissimo) sarà non solo capolista del girone, ma vincerà la Champions: è il loro anno e non c’è maglia brutta che possa fermarli. La Juventus si merita il secondo posto per via dell’ottimo abbinamento giallo-bianconero della maglia da trasferta, una roba che su Llorente sta bene che manco lo smoking. Ah, sono alquanto convinta che Galatasaray e Copenaghen abbiano rubato le loro divise ai panzoni ammogliati che giocano a calcetto il lunedì sera con le maglie false comprate alla bancarella fuori dallo stadio.

DAVIDE COPPO: La Juventus, in giallo, è una bella squadra (esteticamente, dico). Il Real Madrid vincerà il girone e la smetteremo di parlare di Casillas che sta in panchina, perché Diego López è uno dei migliori portieri del mondo, e se Mourinho poteva essere considerato un frignone capriccioso, lo stesso non si può dire di Carlo Ancelotti.

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: Copenaghen non ha giocatori per andare avanti, questo Galatasaray se la Juventus non punta in Europa dato che non è mai andata bene, potrebbe essere una sorpresa. Real Madrid con i soldi che ha speso passa, Bale e Ronaldo sono qualcosa di meraviglioso. Pure se il gioco non è mai stato niente di che.

Copenaghen-Juventus 1-1

FRANCESCO NAZARDO: Due anni fa sono stato a Copenaghen per una mostra. Ho pagato 6 euro per un singolo involtino primavera. La Juventus mi dà l'idea di una società cattiva che proprio di più non si può. Rubano le partite e poi hanno trattato molto male Del Piero che alla fine deve essere una brava persona. Il Real Madrid mi fa schifo. Forza Galatasaray.

CESARE ALEMANNI: Gruppo piuttosto scontato anche se, con il pareggino di Copenaghen, la Juve rischia di essersi complicata un po' la vita perché, almeno per tradizione e nonostante l'umiliante 6 - 1 con il Real, il Galatasaray potrebbe trasformarsi in un piccolo grattacapo, in particolare se la Juventus non dovesse riuscire a strappare nemmeno un punto nella doppia sfida con il Real. Voto al girone: 6.

TIM SMALL: «Qui vince su tutto il costruttivismo russo del logo del Galatasaray. Quando un artista riesce a piegare Kazimir Malevič al calcio ha compiuto un grandissimo gesto nell'ambito dell'arte contemporanea», dice Tommaso pieno di orgoglio per aver detto le parole «Kazimir Malevič». «Questo si scontra con la compulsiva necessità piemontese di rielaborare il passato per stare al passo con i tempi post-internettiani (es. Google vs Apple), fallendo, la Juventus punisce i suoi tifosi con un'orgia di gradienti e sfumature superflue.» Sul Real Tommaso dice lapidariamente «bello, classico», mentre «il leone del Copenaghen è carino ma nell'immaginario comune è giallo e non blu». Classifica grafica: Galatasaray, Real Madrid, Copenaghen, Juventus.

Paris Saint-Germain, Benfica, Anderlecht, Olympiacos

FRANCESCO COSTA: A un certo punto, quando hai giocato a Football Manager così tanto tempo da essere premiato con la frase «Girati le mutande, risparmi un lavaggio» ogni volta che salvi la partita, hai una squadra atomica, collezioni attaccanti, compri gente che non ti serve, non sai cosa fare dei soldi. Nella realtà quella cosa lì è il Paris Saint-Germain: non è la squadra più forte del mondo ma la rapidità e la rapacità con cui è stata costruita fanno venire voglia di ricominciare a giocare a Football Manager. Pensa se giocasse anche bene.

FRANCESCO PACIFICO: Qualche sera fa eccitante derby dei miliardari PSG-Monaco. Queste squadre costose in stadi squallidi in un campionato che non interessa a nessuno premeranno con forza perché si realizzi il mio progetto "Emirates League". Io stesso comincio a volerlo. PSG primo nel girone e avanti fino alle semifinali, quest'anno, insieme ad Arsenal, Real Madrid e... no, vabbè, il Milan no (cfrcospirazione Emirates).

DAVIDE COPPO: Non ho mai capito cosa spinga tanti calciatori ad andare a giocare all'Olympiacos: Rivaldo, Karembeu, Saviola, Zahovič, Zetterberg, Yekini (RIP). Ci è andato anche Vladimír Weiss, che al Pescara in Serie A la scorsa stagione era stato uno dei pochi salvabili, e ha segnato all'esordio contro il PSG un goal pazzesco saltando come birilli 80 milioni di euro, vale a dire Thiago Silva e Marquinhos. Se il mondo fosse più simpatico passerebbero il turno Olympiacos e Benfica, invece ci toccherà quel palloso di Blanc.

Psg-Olympiakos 4-1

FRANCESCO NAZARDO: (Opinione valida per i gruppi C, D e anche per quello E che ha giocato ieri.) Vivo a New York e recentemente sono dovuto andare dal dentista. Nei 3 anni che sono stato qui ho avuto parecchie esperienze sgradevoli con la sanità americana. Dopo aver esaminato varie opzioni, ho deciso di seguire il consiglio della mia amica Philippa, un'americana con il papà greco ma originaria del Connecticut. Il piano era il seguente: avrei preso il treno la mattina presto per andare in Connecticut. Costas, il padre di Philippa, mi sarebbe venuto a prendere alla stazione e dopo un pranzo veloce mi avrebbe portato con la sua auto dal dentista di famiglia, il quale, oltre ad essere un'istituzione dell'odontoiatria del Connecticut, mi avrebbe fatto un grande sconto. Per me il piano d'azione era perfetto, ma ero un po' prevenuto all'idea di scomodare Costas. Mi sbagliavo. Costas era felicissimo di poter passare qualche ora con un "fellow European", e sapeva benissimo di cosa voleva parlare: della Champions League. Visto che di calcio so molto poco, ho pensato di non sbilanciarmi con opinioni, ma di lasciare parlare lui, alternando espressioni di stupore ad altre di grande consenso. Questa strategia mediatica si è rivelata azzeccata. Costas, infatti, mi ha illuminato sul fenomeno dei vari milionari russi e arabi che comprano e investono un frotto di soldi nei club come se fossero un'estensione del loro parco macchine. Mi ha anche parlato di certe proposte di Platini e di concetti tipo "revenue sharing", "free agency system" e "salary cap", già presenti in NBA, NFL e MLB. Questo tipo di socialismo sportivo mi affascina. Probabilmente passeranno i rispettivi gironi il PSG, il Chelsea e il Manchester City dato il loro potere d'acquisto immorale. Viva Platini.

CESARE ALEMANNI: L'unico dubbio riguardo il primo posto è con quale differenza reti astronomica chiuderà il girone il PSG. Alle sue spalle mi aspetto che Benfica e Olympiacos razzino punti dall'Anderlecht per poi giocarsi la qualificazione nei due scontri diretti. Voto al girone: 4.

VALENTINO TOLA: PSG e Benfica sembrano favorite rispetto all’Olympiacos e al pur stuzzicante Anderlecht (giovane+belga=stuzzicante).

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Senti come vedi un possibile colpo di Anderlecht e Benfica ai danni del PSG?» «Secondo me questo girone è scontato, passano Paris Saint-Germain e Benfica.» «Ma l’Anderlecht...» [Silenzio] «No.» «Ok.»

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: PSG. Olympiacos in casa è noiosetta però il Benfica come giocatori sta messa meglio di sicuro, Anderlecht no.

Benfica-Anderlecht 2-0

FEDERICO SARICA: "Verratti, Weiss: un po' di Pescara nel gruppo C", dovremmo titolare secondo quella logica tutta italiana per la quale i fatti del mondo assumono importanza in maniera direttamente proporzionale al numero di connazionali coinvolti (a proposito di Pescara: notizie di Zeman? Libri in uscita? Film celebrativi? Premi Nobel?). Seriamente. Diciamocelo: il PSG non ci ha preso il cuore, non ce lo prenderà mai. Raffredda tutto: fa sembrare Pastore un mediano della Svizzera italiana e Thiago Silva un giocatore ordinario (lui, il difensore più straordinario degli ultimi 5 anni). Quindi qui la storia è il Benfica con la sua maledizione centenaria inflittagli dal magiaro Guttmann, otto finali perse consecutive. Un grande dramma calcistico.

TIM SMALL: L'Art Director Tommaso dice che «tutta la storia dell'uomo si divide tra il classicismo riflessivo del logo dell'Olympiacos e il romantico simbolismo dell'Anderlecht. Uno a uno». Quello del PSG «ha gli stessi sgradevoli riflessi dei nuovi grattacieli del Qatar», mentre quello del Benfica «è carino». Classifica grafica: Olympiacos e Anderlecht primi a pari merito, Benfica, Paris Saint-Germain.

CAMILLA SPINELLI: Questo girone è l’espressione massima del “ma come te sei conciato?” Non perdete tempo neanche ad andare a controllare le maglie, vi assicuro che sembrano uscite dal fustino anni ’80 del Dixan. Non ci si può presentare in Europa così. È come quando a sedici anni ti capita la comunione di qualche cugino e ti presenti con la cresta e le toppe degli Exploited sulla giacca jeans perché sei punk e chissene, poi guardi le foto a trent’anni e ti penti di essere venuto al mondo. Alla fine PSG e Benfica passeranno, non c’è alternativa.

UNA PERSONA A CASO: PSG. Delle altre tre non lo so, posso dire “passo”?

Bayern Monaco, Manchester City, Viktoria Plzeň, CSKA Mosca

FRANCESCO PACIFICO: Bayern e City vorrei vederli in semifinale, non in un girone col Viktoria Plzeň.

VALENTINO TOLA: Bayern Monaco e Manchester City (questa volta non può proprio fallire) si staccano dal CSKA Mosca (che in un altro girone avrebbe potuto forse sperare qualcosa in più) e il disciplinato, scolastico Viktoria Plzeň.

VINCENZO LO SCOMMETTITORE: Bayern, anche se il gioco fa veramente schifo, in confronto all’anno scorso sono spenti. City e Bayern. CSKA in Uefa.

FRANCESCO COSTA: Il Manchester City e il Bayern Monaco si incontreranno il 2 ottobre a Manchester e il 10 dicembre a Monaco: ora lo sapete, lo mettete su Google Calendar e vi tenete liberi. È una possibile finale, a meno di sorprese l'unica che si giochi durante la fase a gironi, e non è semplicemente Guardiola contro Pellegrini: è la nuova fortissima squadra di Guardiola contro la nuova fortissima squadra di Pellegrini. Ah, in Europa League ci finisce il Viktoria Plzeň.

Bayern Monaco-CSKA 3-0

CESARE ALEMANNI: Povero Victoria Plzeň. Alla sua prima presenza in Champions League, due anni fa, finì in in un girone della morte con Barcellona, Milan (al quale riuscì tra l'altro a strappare un punto in casa) e BATE Borisov. Adesso questo con Bayern Monaco, Man City e CSKA che, se possibile, gli lascia ancora meno speranze di evitare brutte figure. Tuttavia, in un certo senso, quelli con più diritto di maledire il sorteggio sono proprio i moscoviti che, con un po' più di fortuna al pallottoliere, avrebbero potuto ampiamente sperare in una qualificazione che ora invece sembra un miraggio. Voto al girone: 5,5.

IL CUGINO TREDICENNE DI DANIELE MANUSIA IN FISSA PER IL CALCIO: «Qui pensi sia possibile qualcosa di strano?» «Il Viktoria Plzeň e il CSKA li ho visti male. Secondo me passano sfortunatamente il Bayern e il City.» «Hai detto fortunatamente o sfortunatamente?» «Sfortunatamente il Bayern, perché sono tedeschi e mi stanno antipatici.» «Capisco. Però c’è Guardiola.» «Vabbè ma io preferisco Mourinho.»

TIM SMALL: Tommaso è rimasto senza parole da quanto gli piace il logo del Professional'nyj Futbol'nyj Klub Central'nyj Sportivnyj Klub Armii (CSKA), «che nel suo essere totalmente fuori dal tempo e incredibilmente sovietico, è bellissimo, purtroppo anche più bello di quello del Bayern Monaco», che gli fa venire in mente, per qualche ragione, «le Air Max con i calzini bianchi e la tuta infilata dentro della Umbro». Il logo del Viktoria Plzeň è «curioso nel costringere due loghi diversi nello spazio di uno», mentre quello del Man City è «classico» e «noioso». Classifica grafica: CSKA, Bayern Monaco, Manchester City, Viktoria Plzeň.

DAVIDE COPPO: Il CSKA fu fondato nel 1911 da “un gruppo di amanti dello sci”. Non c'è più Wagner Love, forse Honda se ne andrà a gennaio, ma c'è Igor' Akinfeev, ultimo erede della scuola di portieri sovietico/russa. I portieri nella cultura calcistica russa sono venerati, e Akinfeev ha un modo particolare di parare, utilizzando moltissimo i piedi anziché le mani. Akinfeev è un ortodosso quasi integralista, ed è fortissimo. Negli scorsi anni (lo dice Jonathan Wilson in Il Portiere, Isbn edizioni) ha rifiutato milioni e milioni da moltissime squadre di prima fascia mondiale perché non ha voluto lasciare il CSKA e la Russia.

Viktoria Plzeň-Manchester City 0-3

UNA PERSONA A CASO: Bayern e City. Il Viktoria non lo conosco, il CSKA almeno c’ha la tradizione.

CAMILLA SPINELLI: Guardiola si sarebbe meritato una maglia Champions all’altezza della sua eleganza, invece il Bayern scende in campo con un pigiamino stile vecchione di Cocoon. Al City, dopo l’addio alla Umbro, hanno pensato di lanciarsi in questo girocollo retrò della Nike che non convince; la seconda maglia invece è piuttosto stilosa (e secondo me, si può riciclare anche come abito da cerimonia per la comunione di cui sopra, così da pentirsi di essere venuti al mondo, stavolta a cinquant’anni). Del CSKA salvo solo lo stemma di livello, che potrebbe benissimo essere il logo di una Justice League o simili. Passeranno comunque il pigiamino e il girocollo.

FEDERICO SARICA: Ricostruire un Bayern che ha già vinto tutto, ripartendo da una montagna di euro e da lui, Pep Guardiola, l'allenatore che ha già vinto tutto e che….zzz….zzz. Che noia. Parliamo del City. Ecco, fra le squadre finite ai miliardari, quelli che "stanno rovinando il calcio perché blablabla e poi blablabla" (questa follia che possa esistere uno spettacolo di dimensioni globali come il football senza il predominio del denaro, bah), il City è di gran lunga quello che seguo con più interesse. Il City è come il Toro, e io da juventino spesso mi ritrovo a immaginare che storia sarebbe il Toro comprato dallo sceicco Mansour, che all'improvviso diventa fortissimo e tutti i più grandi giocatori vogliono andarci a giocare - "per me il Toro è sempre stato un sogno", "tifo granata fin da piccolo". Ahah. Granata fin da piccolo. Uno nato oltre Cuneo. Fa ridere, no?

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