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Guida ufficiosa al Girone C
09 giu 2016
09 giu 2016
La presentazione del girone di Germania, Ucraina, Irlanda del Nord e Polonia.
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Mi è difficile fare paragoni tra le due partite che Germania e Polonia hanno giocato nelle qualificazioni e quella che giocheranno in Francia. A ottobre la Germania perse l’andata in un momento di “pausa” dopo i Mondiali in Brasile mentre la Polonia era già una squadra ben definita da Nawalka, assunto un anno prima. La Polonia giocò quella partita con più o meno la stessa squadra con cui giocherà agli Europei, ma fece solo quattro tiri in porta e ne subì una ventina: Szczęsny fu l’unica cosa che evitò la ventesima partita senza vittoria contro i tedeschi. Fu una partita strana, con squadre lunghissime in campo e con un sacco di ripartenze. Vinse la Polonia ma avrebbero potuto tranquillamente pareggiare. Nella partita di ritorno tornarono Schweinsteiger e Ozil mentre Durm e Rudiger, che all’andata furono i due terzini titolari, vennero sostituiti da Hector e Can. Dopo venti minuti la Polonia era già sotto di due gol e nemmeno il bel gol di Lewandowski servì a riaprire la partita. Credo che la Polonia sia una buona squadra, ma non così buona da vincere una partita così importante contro la Germania.

 



Ogni partita è una storia a sé, ma contro contro la Germania è lecito aspettarsi un’altra gara d’attesa da parte della Polonia. La Nazionale di Low tende spesso a sbilanciarsi e ciò potrebbe giocare a favore della squadra di Nawalka, a cui piace impostare i contropiedi con un cambio di gioco per l’esterno sul lato debole. Blaszczykowski e Grosicki saranno due clienti scomodi per i terzini tedeschi, tutti adattati o comunque non particolarmente veloci. I campioni del Mondo partono ovviamente favoriti, ma il loro esordio sarà tutt’altro che facile.

 



https://www.youtube.com/watch?v=6wHJWY_23Xs

La citata vittoria nelle qualificazioni - 2 a 0, gol di Milik e Lewandowski – è stata la prima e finora unica vittoria dei polacchi sui tedeschi.


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Siamo sicuramente di fronte ad una delle nazionali polacche più forti di tutti i tempi e hanno ottime potenzialità per arrivare molto lontano. Certo, non deve sottovalutare il suo girone, perché sia l’Ucraina che l’Irlanda del Nord possono metterla in difficoltà con le transizioni veloci, ma non bisogna dimenticare che la seconda del girone C incontrerà negli ottavi di finale la seconda del girone A, e cioè, con ogni probabilità, una tra Albania, Romania e Svizzera. Insomma, mi sembra lecito aspettarsi che la Polonia arrivi almeno ai quarti di finale.

 



Anche per me la Polonia è in grado di arrivare ai quarti di finale, ma per farlo Nawalka dovrà esser abile a nascondere le debolezze che stanno dietro alla robusta facciata della sua rosa. Sa di avere una squadra molto più forte di quella che Smuda allenò agli Europei giocati in casa anche se il processo di crescita della nazionale polacca è in corso ed è appena a metà strada. Fra titolari e riserve c’è una differenza considerevole: i sostituti di Lewandowski, Krychowiak e Glik sono al massimo dei buoni giocatori del campionato polacco. In difesa, in caso di squalifiche o infortuni,  la situazione potrebbe diventare preoccupante: con Glik e Piszczek si può stare relativamente sicuri, ma dall’altro lato si è già fatto male Rybus, buon terzino sinistro titolare, e il suo sostituto — probabilmente Wawrzyniak del Lechia Danzica — non si può dire all’altezza di una squadra da quarti di finale. C’è anche da capire chi giocherà al fianco di Glik: nelle ultime quattro amichevoli Nawalka ha provato Thiago Cionek (ehm, Palermo), Salamon (Cagliari, Serie B) e Pazdan. Quest’ultimo sembra il favorito ma, negli ultimi anni, essere un difensore del Legia Varsavia non è esattamente una garanzia. Ricapitolando, bene ma solo se la squadra rimane com’è ora.

 



La generazione d’oro della Polonia rimane quella che, a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, ha vinto due bronzi mondiali oltre ad un oro ed un argento olimpico, grazie a giocatori come Lubanski, Lato e Szarmach, oltre a due protagonisti attuali quali il presidente del PZP Boniek e il selezionatore Nawalka, che a dir la verità ebbe un ruolo solo marginale. È indubbio che anche questa generazione di calciatori polacchi sia talentuosa, ma per ora ha sempre fallito gli appuntamenti importanti, visto che ancora non ha mai vinto una sola gara nei due Europei a cui ha partecipato. Concordo con Pietro, a questa Nazionale manca una po’ di profondità, ma sono poche le squadre che possono vantare un attacco con Milik e Lewandowski. Tra l’altro, la Polonia ha dimostrato di essere una squadra decisamente flessibile, che ben si adatta ad affrontare avversari anche molto diversi tra loro: per me, con un po’ di fortuna, possono puntare ai quarti.

 



Aggiungo che questa generazione d’oro colpisce sia per la qualità degli interpreti che per il bilanciamento tra i vari reparti: difesa, centrocampo e attacco hanno, sebbene in misure differenti, la loro quota di talento sopra la media. Inoltre tutti i migliori giocatori arriveranno in ottime condizioni di forma, e a un incoraggiante punto della parabola della loro carriera.

 

Lewandowski, la stella della squadra, è forse al culmine delle proprie potenzialità; gli altri  migliori giocatori – Glik, Krychowiak, Piszek – vengono da ottime stagioni. A questi si aggiungono due giocatori come Zielinsky e Milik in piena fase di esplosione e che proveranno a usare gli Europei come vetrina per alzare ulteriormente la loro considerazione.

 

https://www.youtube.com/watch?v=I7YKJKzx6rM

Uno dei migliori giovani della Serie A quest’anno.


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Rinnovamento mi sembra una parola un po’ coraggiosa perché le fondamenta della squadra sono sostanzialmente rimaste la stesse dal 2014 ad oggi. Diciamo che c’è un consolidamento volto al ringiovanimento graduale della rosa. In questo senso, mi sembra molto intelligente la strategia di Löw di convocare giovani promettenti da far crescere all’ombra dei titolari (Rüdiger, Weigl, Kimmich, Sané) in modo da poter sfruttare la loro voglia di emergere nei momenti difficili (o in caso di infortuni) senza mettergli troppa pressione addosso. Come al solito in Germania sanno come programmare.

 



Credo che Löw avrebbe voluto rinnovare meno di quanto sia stato costretto a fare a causa degli infortuni e degli addii di tre pilasti come Lahm, Klose e Mertesacker dopo il Mondiale del 2014, anche se comunque non so quanto si possa “consolidare” una Nazionale, che è ciclicamente tenuta a cambiare. Dopo l’infortunio di Rüdiger e la convocazione di Jonathan Tah del Bayer Leverkusen, la Germania è ufficialmente la squadra più giovane degli Europei: direi che c’è stato un bel rinnovamento, impronosticabile per chi ha seguito il percorso fatto in questi due anni. Tutto si può dire di Löw, tranne che non sia un allenatore coraggioso: ha tagliato giocatori convocati regolarmente nel biennio (Rudy, Kramer e Bellarabi), si è portato Khedira e Schweinsteiger nonostante i problemi fisici accusati in stagione e per rimpiazzarli in caso di necessità ha scelto di convocare, senza averli mai testati prima, Weigl e Kimmich (che può anche giocare in difesa comunque, non a caso Löw lo ha schierato centrale di destra nella difesa a 3 contro la Slovacchia). Insieme a Sané, l’altra “sorpresa” delle convocazioni, rappresentano il meglio della nuova generazione tedesca: anche se in partenza avranno un ruolo marginale e il loro ingresso in squadra è stato agevolato dai problemi altrui (l’incertezza sulle condizioni fisiche di Khedira e Schweinsteiger, l’infortunio di Reus), le loro convocazioni sono un segnale molto forte di rinnovamento.

 



Nessuna squadra a livello europeo, forse nemmeno la Francia, ha una tale abbondanza di giovani calciatori talentuosi praticamente in tutti i ruoli (a voler esser pignoli, manca un erede di Lahm), quindi, da questo punto di vista, il coraggio di Low non è esattamente leonino. Certo gli infortuni di Reus e Rüdiger hanno accelerato il processo di ringiovanimento più di quanto volesse lo stesso “Jogi”, ma rispetto a Conte, lui è sicuramente caduto in piedi.

 



 



Nelle grandi competizioni Low mi sembra sempre molto attento a gestire i propri cicli di talento. L’impressione è che cerchi di mantenere l’equilibrio più perfetto possibile tra la solidità del gruppo storico e l’inserimento dei giovani. Nelle precedenti competizioni Low era stato ripagato proprio dai giovani, spesso non ancora del tutto affermati sul palcoscenico internazionale: Muller, Kroos, Boateng, Ozil e Khedira nel 2010; Hummels, Gundogan, Reus, Gotze e Shurrle nel 2012. Mentre nel 2014 aveva puntato più a consolidare il gruppo costruito in precedenza. Gli infortuni, come fate notare, lo costringeranno a rinnovare più di quanto forse avrebbe voluto.

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È molto difficile da dire. È sicuramente un rischio, perché tutte le altre tre squadre del girone hanno gli uomini (da Yarmolenko a Konoplyanka, da Lafferty a Blaszczykowski) o i meccanismi per poterla colpire in transizione, soprattutto con due centrali non proprio velocissimi come Hummels e Boateng. È da vedere quanto paga questo rischio in nazionale, dove il tempo per allenarsi e le forze fisiche in campo sono beni molto scarsi. Ma la Germania può ampiamente compensare con il talento, quindi non mi preoccuperei troppo se fossi in loro.

 



Credo che la Germania sia la Nazionale più vicina a un club per il modo in cui gioca: ha un’identità ben precisa e meccanismi consolidati, per cui il discorso della scarsità di tempo vale meno rispetto a tutte le altre. Credo sia questo a fare la differenza, più che lo stile di gioco (non ne esiste uno perfetto o uno migliore di un altro). Non condivido le perplessità di Dario: Hummels ha un senso dell’anticipo fuori dal comune e difende benissimo in avanti, Boateng non è lento e copre bene la profondità. Oltretutto giocano da anni in squadre abituate a difendere praticamente a metà campo come Bayern Monaco e Borussia Dortmund: non credo che in questo Europeo ci sia una coppia difensiva più adatta al gioco della Germania.

 



Non posso che sposare la tesi di Federico: la Nazionale tedesca è quella che meglio rispecchia il proprio movimento calcistico d’appartenenza, dal focus sui giovani allo stile di gioco. Per rispondere alla domanda, devo dire che conterà molto anche l’aspetto fisico: se la Germania dimostrerà di star bene e riuscirà a mantenersi compatta, il loro approccio pagherà, ma se i giocatori saranno in debito d’ossigeno e i reparti saranno lunghi allora sì che il pressing e la difesa alta rischiano di trasformarsi in un’arma a doppio taglio.

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Müller si giocherà il titolo di capocannoniere, Hummels sarà tra i migliori difensori, Götze magari segnerà un altro

come in Brasile, ma l’insostituibile, in un centrocampo senza Lahm e con Schweinsteiger in declino, per me è Toni Kroos.

 



Io spendo un altro nome: Mesut Ozil. Il trequartista dell’Arsenal viene dalla sua migliore stagione della carriera, in cui ha creato addirittura 146 occasioni, un record assoluto per la Premier League dal 2003/2004, ovvero da quando Opta raccoglie questa statistica. Adesso è giunto il momento di prendersi la Nazionale.

 

https://www.youtube.com/watch?v=DucVxJwqM-4

 



Come postilla alla domanda precedente, penso che i due centrali di difesa saranno i giocatori chiave di questa Germania. La loro capacità di tenere la linea organizzata, scegliere i tempi di gioco e commettere meno errori possibile sarà fondamentale per una squadra che tutti aspetteranno in difesa per costringerla a coprire la porzione più ampia di campo possibile. In questo senso non so in quali condizioni arriverà Boateng, che non ha avuto un finale di stagione semplice dal punto di vista fisico, ma la sua capacità di coprire la profondità sarà fondamentale.

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Tecnicamente sì e siccome piove sempre sul bagnato a marzo uno dei pochi giocatori che giocava in Premier League, Chris Brunt, ha deciso di rompersi il crociato. Adesso gli unici rimasti a giocare nel massimo campionato inglese sono McAuley (West Bromwich Albion) e il capitano, Steven Davis (Southampton). Il resto degli uomini che compongono la rosa gioca in Championship e nel campionato scozzese. E non è solo un problema di qualità tecnica della rosa ma anche, più semplicemente, di sostituzione numerica dei giocatori. Micheal O’Neill, l’allenatore dell’Irlanda del Nord, ha dichiarato di non sapere come sostituire Davis, nel caso in cui si dovesse fare male, e anche l’infortunio di Brunt gli sta creando più di un problema. Nelle ultime amichevoli sta provando a passare alla difesa a tre per mancanza di un terzino sinistro di livello che possa sostituirlo e non è ancora del tutto chiaro come scioglierà questo nodo in vista dell’Europeo.

 

Nonostante ciò, non bisogna sottovalutare l’Irlanda del Nord, che ha una sua coerenza tattica e basa la propria forza proprio sulla consapevolezza della propria inferiorità (ed è molto forte sulle palle inattive, arma che può assumere un grosso peso nell’arco di tre gare). Anche nel girone di qualificazione aveva a che fare con avversari superiori tecnicamente (Romania, Grecia e Ungheria, ad esempio) ma è riuscita comunque ad arrivare prima.

 



L’Irlanda del Nord ha vinto il suo girone di qualificazione davanti alla Romania, che in questo Europeo è stata sorteggiata nel gruppo A. Per cui, se vale la proprietà transitiva, è la Romania la squadra più scarsa di Euro 2016. A parte scherzi, l’Irlanda del Nord è obiettivamente messa male e dovrà puntare tutte le sue carte su corsa ed organizzazione, ma non credo basterà per arrivare agli ottavi.

 



Quando qualche giorno fa Kyle Lafferty, la punta di diamante di questa Nazionale, ha rischiato di farsi male in allenamento, in molti a Belfast sono andati vicino all’arresto cardiaco. Sui social era persino partito l’hashtag #prayforkyle. Questo la dovrebbe dire lunga sulla qualità della rosa dell’Irlanda del Nord.


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Forse non la più forte in assoluto (ma la metto comunque nella top-4 di tutto l’Europeo insieme a Calhanoglu/Turan, Draxler/Müller e Payet/Coman) ma sicuramente la meglio assortita: Yarmolenko e Konoplyanka sono perfetti a piede invertito ed entrambi hanno una capacità di saltare l’uomo sia nello stretto che nel lungo che, questa sì, non ha eguali nelle altre squadre di Euro2016.

 



Se si guardano le loro caratteristiche sì, sono una delle coppie d’ali più complete del torneo. Io però non mi aspetto di vederli giocare un grande Europeo, principalmente per due motivi. Fomenko tiene molto alla fase difensiva e sia Yarmolenko che Konoplyanka dovranno farsi trovare sempre pronti per aiutare la squadra nella propria metà campo, più di quanto sono abituati a farlo. E poi entrambi, a volte, faticano molto nelle grandi partite, diventando inconsistenti. Magari però Konoplyanka, che ha passato un anno complicato al Siviglia, tiene molto a tornare ad esprimersi come nelle migliori partite, e allora mi farà rimangiare tutto.

 

https://www.youtube.com/watch?v=IR67VcetlG0

11 minuti di ali ucraine.


 



Come valore assoluto non è la più forte, ma di certo sia Konoplyanka che Yarmolenko possono giocare titolari in Nazionali dalle ambizioni maggiori dell’Ucraina. È vero che sono ben assortiti: Yarmolenko segna e Konoplyanka fa il resto, visto che è decisamente più portato ad associarsi ai compagni per sviluppare la manovra e spesso è il giocatore chiave nel far salire la squadra, fornendo una scorciatoia alla macchinosa uscita del pallone dalla difesa ucraina. Ha deluso a Siviglia, ma per me resta della stella dell’Ucraina, più di Yarmolenko.

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Sono molto curioso di vedere in che condizioni arriverà all’Europeo Kyle Lafferty, che è sostanzialmente l’unica speranza dell’Irlanda del Nord per tentare un’impresa che al momento sembra impensabile. Tecnicamente Lafferty è senza dubbio il giocatore più importante per la nazionale di O’Neill (è molto forte di testa ma è anche velocissimo nella progressione palla al piede; ha segnato 7 gol durante le qualificazioni, quanto Bale e Rooney) ma sembra essere ingestibile fuori dal campo (Zamparini, alla fine della sua stagione a Palermo nel 2014, lo descrisse come un “donnaiolo senza regole”). Di proprietà del Norwich, ha passato gli ultimi sei mesi in prestito al Birmingham, in Serie B inglese, per trovare continuità in vista dell’Europeo. Difficile capire adesso se l’abbia trovata o meno (ha segnato un gol in 324 minuti giocati).

 



Sicuramente Leroy Sané, che magari è già conosciuto e non parte titolare nella Germania, ma vale la regola che è giovane ed è un quasi esordiente (ha giocato solo 3 partite in Nazionale finora): va sicuramente seguito. Nell’Ucraina ci sono invece Viktor Kovalenko e Olexandr Zinchenko, entrambi classe ‘96. Il primo ha già maturato una buona esperienza internazionale con lo Shakhtar Donetsk di Lucescu, il secondo gioca in Russia, nell’Ufa, è un trequartista dal mancino magnetico e a

è finito nel mirino del Manchester City di Guardiola. Non credo serva aggiungere altro per far salire la curiosità in chi si troverà a guardare le partite dell’Ucraina. Né Kovalenko né Zinchenko sono titolari sulla carta, ma potrebbero regalare sorprese partendo dalla panchina e ritagliarsi un buon minutaggio.

 

https://www.youtube.com/watch?v=vRz6Wtefv2s

 



Io segnalo il diciannovenne Bartosz Kapustka, il giocatore più giovane convocato da Nawalka. È un esterno d’attacco o trequartista che per la Polonia ha giocato anche a centrocampo. Possiede un’ottima tecnica, visione di gioco e un impressionante velocità d’esecuzione. Certo il campionato polacco (gioca nel Cracovia Krakow) non è così impegnativo, ma ha segnato già due reti in Nazionale (con Gibilterra e Islanda) in sette presenze. Non so quanto spazio troverà all’Europeo, ma se per caso esplode, facciamo che l’ho scoperto io.

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Germania e Polonia sicuramente. Bisogna vedere se una tra Ucraina e Irlanda del Nord riuscirà a raccogliere punti a sufficienza per passare come migliore terza. È improbabile, ma secondo me la squadra di O’Neill una fiammella di speranza la può ancora difendere.

 



Germania e per la seconda posizione credo che ci sarà un bella sfida tra Polonia e Ucraina ma in ogni caso nessuna delle due dovrebbe andare fuori. Ucraina e Polonia poi giocheranno contro nell’ultima partita del girone, che se si considera la rivalità fra le due nazioni potrebbe diventare un incontro tesissimo.

 



Germania, Polonia e Ucraina, in rigoroso ordine di classifica.

 



Germania e Polonia senza dubbio. Però la Polonia deve riuscire a vincere la gara d’esordio per evitare di arrivare alla seconda partita in una condizione psicologica difficile.

 



Considerando il calendario e la qualità globale dell’Irlanda del Nord, direi che questo è il girone giusto per il passaggio del turno di una delle migliori terze. Per cui, dico anch’io Germania, Polonia e Ucraina.

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Sul gradino più alto.

 



Su quello più basso.

 



Vince se non incrocia Spagna o Italia, ovvero le squadre che l’hanno sempre eliminata dal Mondiale del 2006. Ricorsi storici a parte, è la mia favorita: nessun’altra Nazionale ha il mix di talento e organizzazione dei tedeschi.

 



Il calcio europeo si evolve seguendo spesso cicli dinastici di quattro anni (Francia, 98 e 2000; Spagna, 2008, 2010, 2012) e la Germania deve per forza essere considerata favorita. Per quanto sia paradossale dire una cosa del genere, mi sorprenderei se questa generazione di giocatori tedeschi chiudesse il proprio ciclo senza vincere un Europeo.

 



Non saprei, ma ho come l’impressione che non vincerà questo Europeo.

 

 

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