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Fabio Barcellona
Guida alla Juventus 2018/19
17 ago 2018
17 ago 2018
La presentazione della nuova stagione dei bianconeri. Allegri dovrà assemblare nel miglior modo possibile una rosa ricchissima.
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Fabio Barcellona
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Mattia Perin, Joao Cancelo, Leonardo Spinazzola, Leonardo Bonucci, Emre Can, Cristiano Ronaldo.

 

Gianluigi Buffon, Stephen Lichtsteiner, Kwadwo Asamoah, Benedikt Howedes, Stefano Sturaro,Gonzalo Higuain, Claudio Marchisio.

 

La Juventus ha subito 10 gol nelle ultime 25 partite, dopo averne subiti 14 nelle prime 13. 0.53 expected goal subiti a match nelle ultime 25 partite, 0.94 nelle precedenti 13.

 



 


La Juventus che si appresta a cominciare la nuova stagione è reduce da quella che può essere ormai quasi considerata la sua annata tipo. I bianconeri hanno vinto tutto in Italia mentre il loro cammino europeo è stato bruscamente interrotto dal Real Madrid al termine di un’epica gara di ritorno al Bernabeu.

 

In campionato la certezza della vittoria è arrivata più tardi e in maniera più sofferta che in passato. La sconfitta interna all’ultimo minuto contro il Napoli a sole quattro giornate dalla fine avvicinava i rivali a un solo punto di distacco e le trasferte contro l’Inter e la Roma apparivano difficili per una Juventus che sembrava a corto di energie. In effetti, a pochi minuti dal termine della sfida a San Siro contro l’Inter, lo svantaggio per 2-1 maturato addirittura in superiorità numerica, sembrava presagire a un clamoroso sorpasso in testa alla classifica di Serie A. La Juve ha ribaltato clamorosamente il punteggio con Cuadrado e Higuain e, il giorno successivo, l’inaspettata sconfitta del Napoli a Firenze ha regalato lo Scudetto ai bianconeri. Proprio nel weekend che li aveva visti a un passo dal baratro.

 

L’evoluzione tattica dello scorso anno è stata interessante. Dopo i troppi gol subiti nella fase iniziale della stagione, la Juventus ha deciso di concentrarsi sulla fase difensiva, abbassando il baricentro, difendendo bassa e compatta, specie in occasione delle grandi partite, e inserendo in maniera stabile nell’undici titolare Blaise Matuidi, che ha garantito equilibrio e corsa in mezzo al campo. Allegri ha abbandonato per la maggior parte del tempo il 4-2-3-1 puro della seconda parte della stagione precedente. La qualità del gioco offensivo è stata meno brillante, ma i bianconeri hanno guadagnato la propria tradizionale solidità difensiva.

 




 


La campagna acquisti della Juventus è stata, ai più alti livelli possibili, l’apoteosi della filosofia del duo Marotta-Paratici, da sempre teorici di un mercato basato sullo sfruttamento delle opportunità in campo e dell’acquisto dei migliori giocatori possibili. Sta al tecnico poi il lavoro di verifica delle compatibilità tattiche e di assemblaggio della squadra. Quest’estate l’opportunità ha preso le inattese e iperatletiche sembianze di Cristiano Ronaldo. Ma anche gli arrivi di Emre Can e Bonucci posso essere ricondotti, in modalità diverse, al campo delle opportunità. Se per il tedesco l’occasione era rappresentata da un possibile arrivo a parametro zero, il ritorno di Leonardo Bonucci - dopo un solo anno dal suo rumorosissimo passaggio al Milan - è stato un incrocio quasi unico di esigenze tattiche e di bilancio. L’arrivo di Ronaldo ha reso inevitabile, per ragioni tattiche, economiche e di opportunità, la partenza di Higuain, che la Juve voleva cedere senza realizzare nessuna minusvalenza, vendendolo, quindi, al prezzo del valore di ammortamento residuo, pari a 54 milioni di euro.

 

La volontà della dirigenza bianconera si è incontrata con quella del Milan di vendere Bonucci e quella dello stesso giocatore di tornare a Torino. Il prezzo da pagare, per i bianconeri, è stata la cessione (realizzando comunque una sostanziosa plusvalenza) di Caldara, condizione posta dal Milan, che avrebbe dovuto sostituire Bonucci, per chiudere l’affare.

 

L’operazione è stata contestata dai tifosi juventini, ma bisogna sottolineare come i bianconeri abbiano acquisito un difensore di assoluto e provato valore, peraltro perfettamente conosciuto e senza alcun problema di inserimento tattico, scambiandolo alla pari con un difensore promettente, di sette anni più giovane, ma ancora da testare ad alti livelli.

 

Il clamore dell’acquisto di Ronaldo e, successivamente, del ritorno di Bonucci hanno fatto passare quasi sottotraccia, oltre che l’arrivo di Emre Can, quelli di Cancelo, Perin e quello di Spinazzola. Il portoghese, protagonista l’anno scorso di un’ottima seconda parte di stagione con l’Inter, sostituisce numericamente Lichtsteiner, portando però una qualità offensiva diversa. Dall’altro lato della linea difensiva, Spinazzola, che sarà indisponibile per infortunio per la prima parte del campionato, sostituisce Asamoah, garantendo più spinta del ghanese ma certamente minori doti di palleggio e meno attenzione difensiva.

 

Dopo l’addio di Buffon, la Juve sembra avere scelto Szczęsny per la difesa della propria porta, ma Perin è pronto a tentare la scalata al posto da titolare. Tirando le somme, e riducendo la discussione all’essenziale, la Juve ha sostituito in questa sessione di mercato Buffon, Lichtsteiner, Asamoah, Howedes, Sturaro e Higuain rispettivamente con Perin, Cancelo, Spinazzola, Bonucci, Emre Can e Cristiano Ronaldo. Di certo si è rinforzata.

 


Massimiliano Allegri avrà il compito di assemblare una rosa ricchissima, sia a livello qualitativo che quantitativo.

, il tecnico livornese sviluppa il gioco delle proprie squadre partendo non da un’idea astratta immaginata a tavolino, ma dal basso, dalle migliori qualità dei propri calciatori, dai legami tecnico-tattici tra di essi e dalle caratteristiche degli avversari. Proprio per questo l’allenatore bianconero può variare i moduli di gioco, anche all’interno della singola partita. Inoltre, sempre di più, ha inserito un’estrema fluidità posizionale tra le due fasi di gioco, così da utilizzare al meglio le caratteristiche difensive ed offensive dei propri calciatori e ama fare uso di schieramenti asimmetrici.

 

Pertanto, più che sui possibili moduli di gioco, è forse più utile concentrarsi sulle opportunità tattiche che la rosa, e in particolare i nuovi acquisti, possono regalare ad Allegri.

 

La cessione di Higuain mostra, qualora ce ne fosse bisogno, che la Juve considera Ronaldo un centravanti. Sarà quindi interessante osservare quale sarà il contesto tattico che gli verrà costruito attorno, considerando anche che, sebbene abbia da tempo privilegiato la posizione centrale, Ronaldo, nel Real Madrid, ha quasi sempre giocato in coppia con un centravanti come Benzema, particolarmente abile nel creare spazi.

 

Pur con caratteristiche tecniche diverse, potrebbe essere Mario Mandzukic a svolgere il ruolo svolto nel passato da Benzema, in un assetto con due esterni offensivi di ruolo. Questa configurazione escluderebbe dal campo Paulo Dybala; la collocazione della "Joya" è stata uno dei temi ricorrenti nella seconda parte della stagione dopo la parziale rinuncia al 4-2-3-1 e rischia, nuovamente, di essere un rebus tattico anche in questa. Dybala, come Ronaldo, preferisce scegliere in autonomia le proprie tracce di gioco, privilegiando allora un compagno capace di lavorare in maniera altruistica per la creazione di spazi.

 

Per questo anche nel 4-2-3-1 o nel 3-5-2 puro, impiegato alle spalle di CR7, Dybala dovrà adattare le proprie abitudini alla coesistenza con il fuoriclasse portoghese. Una sfida, ma anche un’ulteriore opportunità di crescita. Rimanendo a ragionare sull’attacco bianconero, al di là di ogni schieramento, la qualità nei cross di Douglas Costa, Bernardeschi, Cuadrado e Cancelo, unita ai letali movimenti nel cuore dell’area di rigore di Ronaldo, rischia di diventare un'equazione davvero indifendibile per gli avversari.

 




 

Per il resto l’arrivo di Emre Can e la crescita di Bentancur aumentano ulteriormente la possibilità per Allegri di scegliere tra un centrocampo con due interni e uno con un mediano e due mezzali. Dietro, l’arrivo di Bonucci apre la strada all’opzione di una difesa a 3, ma, soprattutto, il suo acquisto e quello di Cancelo, migliorano decisamente le capacità della Juventus in costruzione bassa e la possibilità di sfuggire al pressing offensivo, due situazioni tattiche che presentavano grossi margini di crescita dopo le non sempre perfette prestazioni della passata stagione.

 

La squadra che ha vinto gli ultimi sette campionati campionato e ha aggiunto alla propria rosa Cristiano Ronaldo non può che essere la favorita per la vittoria del campionato. Anche senza CR7, il resto della campagna acquisti ha rinforzato la squadra, forse fatta eccezione per il ruolo di portiere, anche grazie all’acquisto di calciatori che potrebbero coprire alcune lacune mostrate nella scorsa stagione. È il caso degli acquisti di Cancelo e Bonucci e della loro resistenza al pressing nel reparto difensivo e della fisicità di Emre Can in mezzo al campo. Purtroppo per gli avversari, sarà nuovamente complicato scucire lo Scudetto dalla maglia bianconera.

 


Cristiano Ronaldo, per avere l’illusione di avere contribuito, coi propri soldi, al trasferimento in Serie A di CR7 e immaginarsi parte attiva di una nuova brillante era per il nostro campionato.

 


Volendo uscire dal duo Cristiano Ronaldo-Paulo Dybala, si potrebbe puntare su Douglas Costa. Il brasiliano l’anno scorso, pur con un impiego non costante, un è stato il secondo miglior assist-man della serie A, con 12 assist e il migliore in questa statistica ogni 90 minuti. Quale centrocampista (Fantacalcio tradizionale) o ala (Mantra) garantisce questo numero di assist, segnando anche 4 gol?

 


La passata stagione la Juventus ha segnato 82 gol (esclusi rigori) a fronte di soli 53 expected goal, una differenza enorme, che testimonia della qualità realizzativa degli attaccanti bianconeri. Il dato degli expected goal, solo il sesto in serie A, indica però una certa difficoltà della manovra offensiva a creare pericoli, in buona parte ascrivibile a una circolazione del pallone, specie all’inizio della manovra, troppo piatta ed orizzontale.

 

Un grosso contributo a migliorare la qualità della fase preparatoria delle azioni può essere fornito da Leonardo Bonucci e dalle sue capacità di impostazione. L’acquisto più contestato potrebbe davvero, invece, essere il giocatore che può, più di qualunque altro, incidere tatticamente sul gioco della Juventus.

 


La Juventus domina la Serie A dalla prima all’ultima giornata il campionato, Cristiano Ronaldo segna più di 30 gol, Dybala alza ancora di più il livello del suo gioco, Douglas Costa sforna assist su assist e Bonucci guida la difesa come se non fosse mai andato via.

 


Cosa può andare storto? Tra Szczęsny e Perin non viene scelto un titolare e nessuno dei due riesce a giocare bene con continuità; Bonucci è quello della prima parte di stagione al Milan; non si trova una collocazione tattica a Dybala e le palle giocabili per Ronaldo scendono al di sotto di un livello minimo di sicurezza. Il clima interno peggiora e la Juventus si trova a giocare una logorante lotta per lo Scudetto dall’esito incerto che le sottrae energia per l’Europa.

 

 

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