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Ennio Terrasi Borghesan
Guida a EuroBasket 2022
01 set 2022
01 set 2022
La competizione europea torna dopo cinque anni di assenza, e dopo 31 si disputerà anche in Italia.
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Ennio Terrasi Borghesan
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Fiba
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Soltanto una volta, negli 87 anni di storia della competizione, erano passati più di due anni tra un’edizione e l’altra degli Europei di basket. Quella volta il motivo fu la Seconda Guerra Mondiale, mentre questa volta a determinare i cinque anni di distanza dall’ultimo torneo è stata la combinazione tra riforma delle competizioni continentali - passate a disputarsi ogni quattro anni - e lo slittamento di un anno a causa della pandemia. L’attesa aumenta però il desiderio: questa edizione degli Europei potrebbe passare alla storia come la migliore di sempre.Non soltanto perché in campo ci saranno i due vincitori degli ultimi quattro premi di MVP nella NBA in Giannis Antetokounmpo e Nikola Jokić o una superstar, tra l’altro detentore del trofeo con la sua Slovenia, come Luka Dončić. Tra le 24 squadre divise in quattro gironi che prepareranno il terreno alla fase finale di Berlino, almeno una decina coltiva sogni di medaglia continentale. https://youtu.be/OHTK8nbKJ68

Le tre stelle più grandi arrivano così all’appuntamento di fine estate.

Dall’1 al 18 settembre saranno poco più di due settimane ricche di partite e spettacolo in quella che, per il basket, sarà anche la prima grande competizione internazionale a tornare pienamente accessibile dopo i Preolimpici a capienza ridotta e l’Olimpiade di Tokyo a porte chiuse. Un dettaglio non da poco, e non soltanto perché il motto della manifestazione sarà “Bring the Noise”. Ma anche perché, per la prima volta dal 1991, si torna in Italia.31 anni dopoEra davvero un altro basket, e non soltanto a livello di club o franchigie. Il 1991 era un anno cestistico di prime volte: lo Scudetto di Caserta (e del Sud) in Italia, il titolo NBA dei Chicago Bulls di Michael Jordan. Si trattava anche di un anno in cui si stava attivamente lavorando a una rivoluzione: lo sbarco dei professionisti nelle competizioni internazionali organizzate di FIBA, concretizzatosi poi con le Olimpiadi di Barcellona 1992 e con il Dream Team.Trentuno anni fa l’Europeo - allora a otto squadre - si giocò integralmente a Roma e segnò anche la fine di un’epoca, dato che rappresenta l’ultima grande manifestazione cestistica vinta dalla Jugoslavia unita, in finale contro l’Italia di Sandro Gamba. Da allora gli azzurri hanno vinto altre tre medaglie europee (oro 1999, argento 1997 e bronzo 2003) ma mai hanno avuto la possibilità di giocare un grande torneo davanti al proprio pubblico.La possibilità arriva quest’anno, in ritardo di 12 mesi su un’organizzazione originariamente prevista per festeggiare il centenario della FIP, in un periodo che forse non potrebbe essere migliore per il nostro basket. Dopo le tante delusioni successive all’indimenticabile argento olimpico di Atene, infatti, l’Italia si presenta al via del girone del Forum di Assago sulla scia del quinto posto olimpico ottenuto a Tokyo.Di quella squadra, al momento della prima palla a due di venerdì contro l’Estonia, sono rimasti in nove dodicesimi - uniche variabili il ritorno, rispetto al Mondiale 2019, di capitan Gigi Datome e Paul Biligha oltre alla novità assoluta di Tommaso Baldasso - ed è soprattutto cambiata, non senza turbolenze, la guida tecnica in panchina. Dopo la separazione con Meo Sacchetti, per Gianmarco Pozzecco EuroBasket 2022 sarà la prima manifestazione internazionale da CT azzurro. https://www.youtube.com/watch?v=qBwXzRtkcjo

Al suo fianco il Poz ha voluto come Senior Assistant Carlo Recalcati, colui che fu suo CT ad Atene (e che lo escluse dall’Europeo 2003 in Svezia). Uno degli allenatori più vincenti del nostro basket, il 77enne non allenava dal 2018.

Un’occasione che arriva, per l’ex “Mosca Atomica” che compirà 50 anni il 15 settembre, dopo una carriera da allenatore che l’ha visto vincere trofei, conquistare il cuore di compagni e tifosi in ogni piazza e, nell’ultima stagione, l’essersi messo in gioco accettando il ruolo di assistente allenatore di Ettore Messina a Milano, in una stagione culminata con la doppietta Scudetto-Coppa Italia.Pozzecco ripartirà dall’ossatura della squadra di Tokyo e da una squadra che presenta delle gerarchie chiare nei suoi dodici a roster. L’avvicinamento al girone di Milano, però, ha subito un colpo durissimo proprio nell’ultima partita, quella di qualificazione al Mondiale contro la Georgia. L’infortunio di Danilo Gallinari - per fortuna meno grave di quanto apparso inizialmente a Brescia, ma che comunque lo costringe a fare i conti con una lesione al menisco del ginocchio sinistro - rischia di cambiare le prospettive di un gruppo che arrivava all’appuntamento con entusiasmo e ambizione.Senza l’ala dei Celtics la leadership offensiva della squadra andrà, con ancora più forza, all’italiano più migliorato delle ultime stagioni: il neo giocatore degli Utah Jazz Simone Fontecchio. L’ala di Pescara arriva a questo Europeo nelle migliori condizioni della carriera: a 26 anni Fontecchio ha conquistato la NBA dopo due stagioni di Eurolega, tra Alba Berlino e Baskonia, e un’estate 2021 in azzurro che l’hanno consacrato tra i giocatori più versatili di tutto il continente nel suo ruolo. Un’ala che sa costruirsi i suoi tiri - segnati con ottime percentuali nelle ultime due stagioni - unendo anche un atletismo di livello che lo rende giocatore temibile sulle due metà campo. Un giocatore che si è guadagnato, sul campo, i “galloni” di stella. https://youtu.be/lSwNj9PMINQ

Ciò che impressiona di Fontecchio è la completa fiducia nei suoi mezzi, quelli che l’hanno reso uno dei migliori giocatori d’Europa.

Nell’Italia di Pozzecco un ruolo importante lo avranno i creatori di gioco, dal Marco Spissu a cui il CT è molto legato sin dai tempi di Sassari a un Nico Mannion apparso rinato nelle partite di preparazione dopo una stagione difficile con la Virtus Bologna. Importante sarà il ruolo dei veterani: se capitan Gigi Datome è stato tra i meno impiegati nella preparazione - anche per preservarne le condizioni -, Nicolò Melli rappresenta un punto fermo importante soprattutto dal punto di vista difensivo in una squadra con il solo Biligha come centro di ruolo.La sensazione è che le fortune azzurre andranno a seconda di quello che sarà il rendimento di quei giocatori come Pajola, Polonara e Tonut che un anno fa furono cruciali nell’elevare il livello azzurro con le proprie caratteristiche, ben distinte dagli altri compagni. Per il resto potrebbe giocare un ruolo importante l’energia portata dai comprimari - il pensiero va soprattutto a Baldasso, Biligha e Ricci, tutti e tre vincitori dello scudetto con Milano - il cui minutaggio sarà più variabile che in altri casi e a cui si chiederà “tanto in poco”, oltre che ad Amedeo Tessitori, rientrato nei 12 dopo l’infortunio di Gallinari.L’ambizione azzurra è senza dubbio quella di fare un bel girone a Milano - passano le prime quattro su sei, obiettivo ampiamente alla portata dell’Italia - così da arrivare nel migliore dei modi alla fase finale di Berlino dove si cercherà di superare lo scoglio dei quarti di finale, dove gli azzurri si sono infranti nelle ultime tre edizioni consecutive. La magia della scorsa estate ci mostra che, se tutto va per il verso giusto, tra quella decina di squadre che sognano una medaglia possiamo esserci anche noi.Stelle e torriLe giornate dal 2 all’8 settembre del Forum di Assago non ruoteranno soltanto attorno all’Italia di Pozzecco. A casa nostra, infatti, giocherà una delle tre grandi stelle di EuroBasket 2022, forse la più motivata di tutte a fare bene con la sua nazionale. Rispetto a Dončić e Jokić, infatti, il palmares di Giannis Antetokounmpo con la Grecia è ancora privo di vittorie e soddisfazioni, e l’ultimo ricordo FIBA del due volte MVP della NBA è anzi uno dei punti più bassi della sua già straordinaria carriera.Rispetto al Mondiale 2019, a cui il leader dei Bucks - seguito in Europa anche da coach Mike Budenholzer - arrivava fresco del primo titolo di MVP, è cambiato davvero moltissimo. Da stella è diventato vincente, e la sua crescita come giocatore fa sì che non sia davvero eretico chiamarlo “il più forte del mondo”. Tanto è cambiato anche per la sua Grecia, affidata alle sapienti mani di Dimitris Itoudis, uno degli allenatori più apprezzati e vincenti degli ultimi dieci anni di basket europeo.L’avvicinamento a EuroBasket non è stato dei più semplici per gli ellenici, che hanno dovuto fare i conti con numerosi problemi fisici occorsi a giocatori chiave come Sloukas, Papapetrou e Papagiannis, oltre che a Kostas Antetokounmpo, a pieno titolo nella rotazione greca insieme ai fratelli Giannis e Thanasis. Il potenziale della Grecia, nelle migliori condizioni, è da contender per la medaglia d’oro, anche perché il suo leader sembra aver fatto anche in area FIBA quello step in più che gli si chiedeva. https://youtu.be/fjsXjgE4_zs

Dopo i 40 punti (!) segnati a Belgrado contro la Serbia, questa la prova di Giannis contro il Belgio, la prima ufficiale a OAKA con la maglia della Grecia.

Terza incomoda, oltre a Grecia e Italia, del girone del Forum sarà la Croazia, reduce anche lei da un’estate - e in generale da un periodo - complesso. Dopo averci sconfitto nella finale del Preolimpico 2016 a Torino, infatti, i croati sono entrati in una spirale negativa di risultati che li ha visti restare fuori dai due successivi Mondiali, entrambe le volte in modo alquanto deludente nonostante un talento medio che meriterebbe altri risultati.EuroBasket 2022 rappresenta quindi un’opportunità ancora più importante per fare bene, e in casa croata è fondamentale il recupero di Dario Šarić, assente dai campi da gioco dall’infortunio subito in Gara-1 delle Finals 2021. Assieme a lui anche l’affidabilità di Ivica Zubac e Bojan Bogdanović, oltre a un Mario Hezonja che con l’europeo aprirà una stagione fondamentale per la sua carriera, vista la sua firma con il Real Madrid. Importante citare, oltre al promettente classe 2002 Roko Prkačin, anche Jaleen Smith, naturalizzato croato dopo una bella annata in Germania con l’Alba Berlino.Partono apparentemente più indietro nelle gerarchie del raggruppamento le altre squadre del Girone C. Favorita per il passaggio del turno è l’Ucraina, che presenterà la sua formazione migliore con il duo NBA Len-Mykhailiuk e due lunghi di buon livello europeo come Gerun e Pustovyi (da tenere d’occhio anche Issuf Sanon, scelta dei Wizards al secondo giro del Draft 2018). A completare il girone l’Estonia, che terrà a debutto l’Italia dopo averla già sfidata nelle qualificazioni a questo europeo, e la Gran Bretagna.Nuovi cicliAd aprire ufficialmente l’Europeo all’ora di pranzo di giovedì 1 settembre sarà la sfida tra Spagna e Bulgaria. Sarebbe riduttivo definire EuroBasket 2022 come un torneo di transizione per la squadra allenata da Sergio Scariolo: campioni del mondo in carica, gli spagnoli hanno raggiunto almeno la semifinale in tutte le ultime 10 edizioni (dal 1999), vincendo l’oro nel 2009, 2011 e 2015.Rispetto alla squadra trionfante a Lilla, in campo nel girone di Tbilisi ci saranno soltanto Scariolo, capitan Rudy Fernández e Willy Hernangómez (che ritrova nel roster il fratello Juancho, noto al mondo anche come Bo Cruz dopo la sua interpretazione in Hustle), che in quella Nazionale era poco più che un comprimario. Tra ritiri e infortuni, la Spagna che vedremo a EuroBasket sarà squadra più “da battaglia” che “da corsa”, e lo stesso coach italiano ha invitato tutti a non aspettarsi grandi risultati da un gruppo che sembra puntare maggiormente le sue fiches sul Mondiale 2023 che qualificherà a Parigi 2024. https://twitter.com/FIBAWC/status/1562526143877550080

Cinque medaglie europee (tra cui tre ori), due ori mondiali, tre medaglie olimpiche di cui due argenti: un palmares straordinario, quello di Rudy Fernández.

Favorita per la vittoria del girone dovrebbe quindi essere la Turchia, attesa al miglior risultato internazionale dall’argento Mondiale (in casa a Istanbul) nel 2010. L’agosto della squadra di Ataman è stato parecchio strano, tra l’esclusione - non senza polemiche - del lungo di Miami Omer Yurtseven alle brutte sconfitte contro Lettonia e Serbia che hanno messo a rischio la qualificazione al Mondiale 2023.Il roster su cui potrà contare il coach bi-campione d’Europa con l’Anadolu Efes nell’ultima stagione è però di assoluto livello, con quattro stelle - gli NBA Osman, Korkmaz e Şengün oltre al naturalizzato Shane Larkin - e una serie di ottimi giocatori a livello Eurolega o Eurocup, tra le certezze Şanlı e Mahmutoğlu e gli emergenti come Şehmus Hazer del Fenerbahce. https://youtu.be/WboIHMXR590

Larkin è il naturalizzato “più celebre” tra quelli presenti a EuroBasket. Le sue prestazioni nelle ultime due vittorie europee dell’Efes aiutano a capire perché la Turchia possa ambire a una medaglia.

Un occhio andrà rivolto anche ai padroni di casa della Georgia, le cui ambizioni sono state decisamente ridimensionate dopo l’infortunio della stella Toko Shengelia. A guidare un gruppo che vorrà fare bene davanti al pubblico di Tbilisi saranno il play naturalizzato McFadden e tre torri: l’esperto Shermadini, il lungo dei Pacers Bitadze e l’ala dei Bucks, cresciuta nel settore giovanile di Biella, “Sandro” Mamuk'elashvili.Con le prime tre citate che sembrano avere, per motivi diversi, qualcosa in più in ottica passaggio del turno, la quarta più accreditata per andare a Berlino sembra essere il Montenegro: ripescata al posto della Russia, la squadra non potrà contare su Nikola Vučević e dovrà maggiormente affidarsi alla stella di Valencia Bojan Dubljević. Viene da due brillanti campagne di qualificazione, tra Europei 2022 e Mondiali 2023, il Belgio del neo virtussino Ismaël Bako mentre la Bulgaria - pur contando su uno dei migliori dell’ultima Eurolega come Sasha Vezenkov - appare come abbastanza inferiore anche alle altre due di questo terzetto.Hunger GamesSe gli occhi di noi italiani saranno soprattutto sul girone di Milano, il raggruppamento più interessante dal punto di vista cestistico è senza alcun dubbio quello di Colonia. Nell’impianto che ha visto lo storico successo azzurro in amichevole sul Dream Team scenderanno in campo quattro tra le migliori squadre del torneo e due tra le outsider più interessanti.I padroni di casa della Germania si presentano anche loro - come l’Italia - sulla scia di una bella qualificazione, per certi versi inattesa, all’Olimpiade nella scorsa estate e anche loro devono fare i conti con diverse assenze pesanti. Rispetto alla scorsa estate torna Dennis Schröder e c'è attesa per la presenza di Franz Wagner dopo una bella stagione da rookie in NBA con i Magic, ma non ci saranno il fratello Mo, altri giocatori NBA come Kleber e Hartenstein oltre a giocatori di livello Eurolega come Zipser e Bonga. Nonostante le assenze la rotazione è profonda in tutti i ruoli, con la novità del naturalizzato Weiler-Babb e certezze come Lô e Voigtmann.La stella più luminosa del Girone B sarà però quella di Luka Dončić, pronto a guidare la sua Slovenia alla ricerca di uno storico bis Europeo dopo il trionfo del 2017. Una possibilità, quella di ripetere la vittoria di Istanbul, che ha attirato anche il ritorno - dopo cinque anni - di Goran Dragić, che allora fu anche nominato MVP della competizione. Una delle favorite del torneo si ripresenta con 10 dodicesimi - tra cui elementi chiave come Prepelič, Tobey, Blažič e Čančar - della squadra che a Tokyo sfiorò la finale Olimpica, fermata in semifinale dalla Francia e da un'iconica stoppata di Nicolas Batum su Prepelic. https://youtu.be/9gYMJ_p40yU

Oltre la stoppata di Batum (e della sconfitta nella finale per il bronzo contro l’Australia), questo era stato l’impatto di Dončić con le sue prime Olimpiadi.

Francia che anche lei farà parte di questa sorta di Hunger Games che è il girone di Colonia, ripartendo per il tredicesimo anno consecutivo da Vincent Collet in panchina e da Rudy Gobert sotto canestro. I transalpini cercheranno il loro secondo oro europeo, dopo il primo del 2013, con alcuni assenti importanti rispetto alla squadra di Tokyo. Oltre al già citato Batum non ci saranno Ntilikina e De Colo, in una squadra che si affiderà maggiormente a Fournier, Luwawu-Cabarrot e all'emergente Elie Okobo, grande protagonista dell'ultima Eurolega.La quarta big del girone è la Lituania, che cerca una sorta di redenzione cestistica dopo la delusione del Preolimpico di Kaunas, perso in finale con la Slovenia, e un Europeo 2017 chiuso agli ottavi dopo due argenti continentali consecutivi. Per farlo si presenta con un roster di altissimo livello, che oltre alle torri Valanciunas e Sabonis vede coinvolti anche Brazdeikis dei Magic e tanti giocatori da Eurolega come Giedraitis, Grigonis, Lekavicius, Kuzminskas e Rokas Jokubaitis, che a 21 anni sarà il più giovane del roster ma anche colui che avrà le chiavi in mano in regia.A chiudere il raggruppamento della morte ci sono due squadre che in altri raggruppamenti avrebbero avuto decisamente maggiori fortune, e che in singola gara potrebbero complicare i piani delle quattro big del girone. Da un lato l’Ungheria, con Adam Hanga del Real Madrid che guida un collettivo di tanti buoni giocatori a livello europeo; dall’altro la Bosnia, con le stelle Džanan Musa e Jusuf Nurkić, il naturalizzato John Roberson e tanta voglia di fare bene dopo il successo nelle qualificazioni Mondiali contro la Francia. https://youtu.be/B1mKMhCcEmk

La Bosnia è stata vicina alla rinuncia all’Europeo per motivi economici, e andrà a Colonia autofinanziata. Il centro dei Blazers è in grande forma e vuole dimostrare perché il gruppo ci tiene davvero.

Vento dell’EstDopo tre raggruppamenti in cui ci può essere un qualche minimo dubbio sulla squadra che chiuderà al comando - garantendosi, verosimilmente, un abbinamento favorevole già agli ottavi di finale - un girone dove è facile già oggi immaginare il padrone è il D, ovverosia quello che andrà in scena a Praga.Difficile non indicare nella Serbia la squadra che chiuderà al primo posto il prossimo 8 settembre. Pur tra assenze di diverse stelle - su tutti Bogdanović e Marjanović - e condizioni fisiche deficitarie, con Bjelica rimasto fuori per infortunio e Micic infortunatosi alla caviglia settimana scorsa contro la Grecia, la squadra è stata affidata a Svetislav Pešić, che dopo il bruciante ko nel Preolimpico di Belgrado spera di replicare quanto fatto nel 2001 con la Jugoslavia: la medaglia d’oro dopo un flop a livello olimpico. Il 73enne non ha avuto paura di operare scelte forti, come la rinuncia all’ex capitano Miloš Teodosić.Il motivo numero uno che porta la Serbia a essere tra le favorite è, indubbiamente, la presenza di Nikola Jokić: rispetto alla versione svogliata e imbolsita vista al Mondiale 2019, il due volte MVP in carica della NBA si presenta in Repubblica Ceca con i galloni da leader indiscusso e premesse che già sembrano ottime tra preparazione e le sfide di qualificazione al Mondiale con Grecia e Turchia, vinte rimettendo in carreggiata una Serbia apparsa in difficoltà nella prima fase. Accanto al due volte MVP in carica della NBA ci sono tanti nomi di primo piano a livello europeo come Kalinic, Lucic, Milutinov, Guduric e, se il recupero procederà per il meglio, anche Nedovic. Per cercare quella medaglia d'oro mai vinta dalla Serbia "solitaria". https://youtu.be/H5x3xVYPMr8

Jokić è stato scelto come MVP della finestra di qualificazione al Mondiale che è anche servita da “prologo” a EuroBasket 2022.

Dietro la Serbia c’è tanto equilibrio, con quattro squadre che possono tutte aspirare legittimamente al secondo posto nel girone. I padroni di casa della Repubblica Ceca aspettano speranzosi il recupero da un infortunio di Tomáš Satoranský, che un anno fa trascinò i suoi a una storica qualificazione a Tokyo nel Preolimpico di Victoria. Accanto a lui Jan Veselý in una coppia che, da fine settembre, si riproporrà anche nel Barcellona.La squadra più in forma di questo poker è la Finlandia, che nello scorso weekend è diventata la prima europea a qualificarsi matematicamente per il Mondiale 2023. Tra esperienza (Koponen, Huff, Salin) ed emergenti come Valtonen e il trevigiano Jantunen, la stella è indubbiamente un Lauri Markkanen apparso anche lui in grande spolvero nelle ultime settimane. Altra squadra guidata da un giovane della NBA è Israele, che oltre a Deni Avdija dei Wizards presenterà diversi emergenti come Sorkin, Blatt, Zoosman e il play del Partizan Yam Madar.Vorrà dire la sua anche la Polonia, che pure non potrà contare sulla nona scelta assoluta dell’ultimo Draft NBA Jeremy Sochan; punti fermi saranno il veterano Slaughter, il giovane lungo Balcerowski e due giocatori che vedremo nella prossima Serie A come Sokołowski e Mateusz Ponitka. Italia come il paese di provenienza dell'allenatore dell'Olanda, quel Maurizio Buscaglia che ha riportato gli Orange a EuroBasket battendo, nelle qualificazioni, squadre del calibro di Turchia e Croazia. La rosa però non sembra autorizzare sogni di gloria, e già lottare per il passaggio del turno sarebbe un risultato eccezionale. https://youtu.be/gQ80gyE8lDg

L’Olanda vorrà comunque sorprendere come fatto, ad esempio, nella prima assoluta di Buscaglia sulla panchina Orange.

La strada per BerlinoDai quattro gironi di Tbilisi, Colonia, Milano e Praga arriveranno in 16 a Berlino, pronte a battagliarsi tra il 10 e il 18 settembre per il trono del basket europeo. I “calcoli”, a livello di tabellone, sono relativamente semplici soltanto per quanto riguarda gli ottavi di finale, con gli abbinamenti A-B e C-D, intesi come gironi, anche per equilibrare i giorni di riposo (i primi due raggruppamenti inizieranno e finiranno un giorno prima rispetto agli altri due).Chiudere tra le prime tre posizioni del girone di Milano, per l’Italia, verosimilmente equivarrebbe a evitare la Serbia negli ottavi di finale con un incrocio più “giocabile” per raggiungere - per il quarto europeo consecutivo - almeno i quarti. Lì, sulla carta, è probabile che gli azzurri incrocino una delle big dei gruppi A o B, soprattutto in base al loro piazzamento nel girone del Forum. Le big del raggruppamento di Colonia potrebbero dar vita ad almeno un big match già negli ottavi di finale, con Turchia e Spagna verosimilmente attese a un test durissimo da subito.Questo sarà il secondo europeo che non assegnerà posti per Olimpiadi o Mondiali (come avveniva fino al 2016), ma la presenza di tante stelle rende la posta in palio comunque alta. Negli anni il livello medio delle nazionali europee è indubbiamente cresciuto, e nella capitale tedesca potremmo anche assistere a qualche sorpresa a livello di piazzamenti. Dalla palla a due, alle 13.30 italiane di giovedì 1, di Spagna-Bulgaria fino alla finalissima di domenica 18 settembre, quindi, gli occhi del mondo cestistico saranno sul Vecchio Continente. La speranza è che sia il basket a prevalere, in un periodo storico dove le controversie legate a calendari e gestioni tra leghe hanno spesso portato a mettere in penombra la pallacanestro europea.

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