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Charles Onwuakpa
Guardiola continua a cambiare il Manchester City
05 ago 2019
05 ago 2019
Il primo capitolo della saga stagionale tra Klopp e Guardiola è stato vinto dal catalano.
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Charles Onwuakpa
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Nonostante una stagione perfetta in ambito domestico, con la conquista di tutti i quattro trofei inglesi a disposizione, il Manchester City non è intenzionato ad adagiarsi sugli allori e Pep Guardiola sta già sperimentando alcune novità tattiche, seppur all'interno di

ben definito nei princìpi e consolidato nei meccanismi. La partita di ieri contro il Liverpool nella Community Shield ha portato in dote il settimo trofeo di Guardiola al Manchester City, ma è servita anche per mostrarci squarci di futuro del nuovo Manchester City. La partita è arrivata molto presto nella stagione, ma ha già messo in mostra alcune indicazioni tattiche.

 

Il City è una delle poche squadre che, per ora, sta cercando davvero di sfruttare a suo vantaggio

varato dall'IFAB e ieri pomeriggio si è visto uno scaglionamento curioso durante queste situazioni di gioco: Bravo, Otamendi, Stones e Rodri formavano un primo quadrilatero di costruzione in zona centrale, con l'argentino davanti all'area piccola mentre il compagno di reparto si alzava alle spalle della prima linea di pressione dei "Reds" assieme allo spagnolo.

 


Il quadrilatero di costruzione bassa del City.


 

Lo scopo di questa disposizione asimmetrica era disorganizzare il pressing ultra-offensivo del Liverpool, con Firmino preso in mezzo da Stones e Rodri: qualora le mezzali Henderson o Wijnaldum si fossero alzate sui due avversari, si sarebbe venuta a creare una situazione di superiorità posizionale per i "Cityzens", con De Bruyne e David Silva ai fianchi di Fabinho. Invitando il pressing dei "Reds", il City avrebbe potuto tranquillamente trovare l'uomo libero per far avanzare il pallone in maniera pulita.

 

Il Liverpool ha quindi cercato di non scoprirsi troppo in mezzo utilizzando il solito esagono difensivo composto dal tridente d'attacco (Salah-Firmino-Origi) e il centrocampo, ma non ha pressato coi tempi giusti e così facendo ha lasciato spazi di ricezione ai terzini del City.

 

La squadra di Guardiola è riuscita ad approfittare degli spazi di manovra concessi grazie alla qualità tecnica di Bravo (71 tocchi, 40 passaggi riusciti su 52 tentati e 11 lanci lunghi completati su 23 provati), pescando spesso Zinchenko a sinistra o in alternativa minacciando la profondità concessa dalla difesa alta dei "Reds": nei primi 10 minuti il portiere cileno ha cercato Sané alle spalle di Alexander-Arnold in due circostanze, una delle quali ha portato al calcio di punizione da cui è nato il gol del vantaggio di Sterling (nella stessa azione il tedesco si è infortunato, venendo poi sostituito da Gabriel Jesus,

). In occasione del gol il City, come per quasi tutto il primo tempo, ha saputo approfittare della dormita difensiva dei "Reds", con De Bruyne e Silva ad attaccare in maniera aggressiva lo spazio alle spalle della difesa avversaria.

 

Considerando anche il ritorno di Ederson, che dal punto di vista tecnico è nettamente superiore a Bravo, il City potrà far molto male agli avversari che decideranno di pressarlo in zone molto avanzate, sia tramite fraseggi centrali tra le linee di pressione che attraverso un approccio più diretto e verticale. Insomma, nonostante un dominio tecnico palese negli ultimi due anni in Premier League, Guardiola continua ad adattarsi in maniera intelligente all'evoluzione del gioco al fine di trovare ancor più vantaggi per la sua squadra.

 



L'assenza di Mané in attacco ha sicuramente limitato il potenziale offensivo del Liverpool, ma nonostante ciò i "Reds" si sono comunque resi pericolosi e nel secondo tempo avrebbero anche meritato di vincere la partita. Nella prima frazione i "Reds" hanno subito il possesso palla del City (arrivato fino al 59%) e sono stati poco pericolosi in transizione, per due volte con Salah.

 

Pur essendo rientrato soltanto lo scorso lunedì, l'egiziano è apparso già in una buona condizione atletica (a differenza di Firmino e Origi) e nel secondo tempo è stato il faro dei "Reds": con Henderson nuovamente a destra dopo essere partito a sorpresa sul lato opposto, Salah ha potuto accentrarsi di più nel mezzo spazio destro e tentare la conclusione (8 tiri totali, di cui 4 nello specchio e due legni colpiti) sfruttando i movimenti a compensare dell'inglese lungo la catena laterale del Liverpool, oltre a creare superiorità numerica col dribbling (5 riusciti su 7 provati).

 

L'ultima stagione di Salah è stata positiva, anche se meno devastante in termini realizzativi rispetto a quella 2017/18: considerando il fatto che il tridente potrebbe impiegare almeno 5-6 partite per ritrovare la giusta condizione atletica e la sintonia tecnica, l'egiziano in questo momento rappresenta una delle note liete per Klopp, a maggior ragione con una difesa che deve ancora ritrovarsi in termini di lucidità (soprattutto Alexander-Arnold).

 



Il fatto che sia calcio d'agosto si è percepito soprattutto nel calo drastico del City nella ripresa, che ha visto la squadra di Guardiola rinunciare al possesso palla (fermo appena al 36%) per difendersi con un 4-4-2 dal baricentro medio-basso. È stata una partita a due facce e nel complesso abbastanza equilibrata, con tanti cambi e due squadre che si sono allungate nella fase finale dell'incontro. Nonostante oggi il Community Shield sia quasi un'amichevole di lusso, ci sono stati un paio di spunti tattici interessanti da entrambe le parti, che hanno provato (e sono riusciti) a contrastarsi a vicenda per tutti i 90 minuti.

 

Guardiola e Klopp sono due dei tre allenatori con più esperienza tra le "Big Six" inglesi, nonché forse i due tecnici più preparati in assoluto nell'attuale Premier League: anche se il primo round è andato al catalano, la loro battaglia sportiva sembra destinata a proseguire anche nella prossima stagione, in cui le loro squadre saranno nuovamente favorite per il titolo.

 

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