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Marco D'Ottavi
Giampaolo Pazzini è il miglior rigorista della Serie A
16 nov 2017
16 nov 2017
Il centravanti del Verona ha segnato 21 dei 22 rigori tirati, quindi ha la percentuale migliore tra chi ne ha tirati almeno 20.
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Marco D'Ottavi
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Foto di Marco Luzzani / Getty Images
(foto) Foto di Marco Luzzani / Getty Images
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Il 30 ottobre si sta giocando Verona - Inter e i padroni di casa stanno perdendo, come gli capita spesso quest’anno. Al settimo minuto del secondo tempo Handanovic atterra goffamente Cerci all’interno dell’area di rigore, l’arbitro Gavillucci lascia correre, ma appena il gioco si interrompe decide di consultare il VAR. In quel momento Pazzini siede in panchina. Non è una novità per lui, è la centotrentaduesima volta in Serie A, e in questa stagione sembra doversi condividere i minuti in campo con il 17enne Kean, che in quel momento è il titolare. Qualcosa che non ha preso proprio benissimo finora.Mentre ancora l’arbitro è a colloquio con i suoi assistenti, sarà un consulto piuttosto lungo, vediamo Pazzini in piedi senza tuta (quindi pronto ad entrare) che beve da una bottiglietta. Possiamo immaginare che abbia la consapevolezza di star entrando, ma ancora non quella di dover tirare il rigore. Non sappiamo nemmeno se è al corrente che, se dovesse segnare quel rigore, diventerebbe il miglior rigorista per percentuale di realizzazione nella storia del nostro campionato (95,2%). Non sappiamo neppure se ci tiene o meno (probabilmente sì, voi non terreste ad una statistica del genere al suo posto?). Quello che sappiamo è che Pazzini sta entrando e che forse c’è un rigore. Quello che sa Pazzini è che se l’arbitro assegnerà il rigore, dovrà giocarsi la possibilità di ritagliarsi uno spazio piccolo, ma dignitoso, all’interno dei record della Serie A contro il miglior pararigori del campionato.Poco dopo l’arbitro decreta il tiro dagli undici metri e Pazzini entra in campo. Si avvicina a Cerci, che nel frattempo si era preso l’impegno morale di batterlo, i due parlottano - Cerci dopodirà di aver scelto lui di lasciare tirare Pazzini - ed è effettivamente quello che accade: l’ala si allontana e lascia il compagno davanti al suo destino. L’attaccante si prepara, l’arbitro fischia, Handanovic a destra, pallone a sinistra. Giampaolo Pazzini diventa il miglior rigorista della storia della Serie A in una fredda notte veronese, senza dare l’impressione di avere la più che minima paura.

Con la trasformazione di quel rigore Pazzini è arrivato a realizzarne 21 su un totale di 22 calciati in Serie A. Fissando a venti il limite minimo di tiri dal dischetto il centravanti del Verona è il migliore della storia del nostro campionato. Certo questo è un limite aleatorio, se l’avessimo posto a dieci rigori calciati o ancora meglio a trenta non sarei qui a parlarne, però ventidue è una bella somma di tentativi e la percentuale di realizzazione così alta rispetto alla media (in Serie A si segna circa il 74% dei rigori) un dato di fatto incontrovertibile e quindi vale la pena spendere qualche parola per provare a capire qualcosa di così sfuggente.Primo intermezzo: cose che non superano il 95,2%-Nella birra, la percentuale d’acqua varia tra il 90 e il 93%.-Alle elezioni del 2014 in Nord Corea, il Partito del Lavoro di Corea ha preso l’88,36% dei voti.-Percentuale treni puntuali nelle Marche:93%.-90,4085%: la percentuale ai liberi di Steve Nash, la migliore nella storia della NBA. -Per l’indipendenza della Catalogna, invece, i voti favorevoli furono il 90,09%.-L'Organizzazione mondiale della Sanità fissa al 95% la soglia di sicurezza minima per la copertura dei vaccini.Il record di Pazzini ha un significato sfuggente perché se la matematica non è un’opinione, Pazzini invece è un’opinione, non essendo Del Piero o Totti o Pirlo, giocatori a cui concediamo una mistica che è anche quella che intendiamo quando ci chiediamo come devono essere tirati i calci di rigore per essere tirati bene. Cioè un talento calcistico puro e naturale che permette di avere la meglio su chiunque.A Pazzini questa mistica non la concediamo, anzi non c'è nulla che gli concediamo: se c’è lui in testa a questa classifica, è facile pensare che poteva starci un qualunque altro attaccante longevo abbastanza da presentarsi più di venti volte sul dischetto in serie A. Eppure sarebbe stupido dire che Pazzini è il miglior rigorista della Serie A per caso o per fortuna: Paulo Dybala, uno su cui non abbiamo dubbi riguardo alla capacità di calciare un pallone, si è giocato ogni possibilità di entrare in questa classifica nel giro di pochi giorni, facendosi parare due rigori consecutivamente dopo aver segnato i primi tredici. Perché questo a Pazzini non è mai accaduto? Come è riuscito a tenere così alta la sua percentuale, senza mai convincerci di essere un rigorista particolarmente abile? C’entra magari il fatto che non ha mai tirato rigori particolarmente pesante per cui sentire quella pressione che ti fa tremare le gambe? Eppure Pazzini ha giocato in squadre importanti come Inter, Milan, Sampdoria e Fiorentina…Come si tira un calcio di rigore?Ovviamente esistono gli studi, i libri, la fisica, il buon senso, esista addirittura una statistica avanzata sotto forma dixPG (Expected Penalty Goals) che ci indica la possibilità di successo di ogni singolo rigore. Nessuno pensa che per tirare bene un rigore bisogna usare il piede debole o, che ne so, calciare bendati. Eppure mi pare necessario sottolineare come davanti a tante giuste accortezze non esista una risposta esatta, o unica, a questa domanda. Il rigore è una faccenda personale e come tale va trattato, uno dei pochi momenti in cui nel calcio possiamo abusare di tutta una certa iconografia che riserviamo a faccende ben diverse, come la boxe, la corrida o i film di Sergio Leone.

Una risposta generale alla domanda Come si tira un calcio di rigore? la troviamo nell’apposita guida su Wikihow, una wiki che ti spiega come fare le cose, diverse cose, tantissime cose, tra cui appunto tirare un rigore. Secondo intermezzo: i migliori consigli di Wikihow su come si tira un calcio di rigore-Visualizza dei risultati positivi per le tue azioni.-Impara a conoscere i tuoi punti di forza nei rigori. -Se il portiere cerca di parlarti prima del tiro, non dire nulla. Ricorda che sta cercando di distrarti.-Evita di guardare il portiere. Se preferisci, fingi che il portiere non sia presente.-Anche se è vero che l'esito atteso di un calcio di rigore è un gol, non lasciare che questo faccia aumentare la pressione sulle tue spalle; solo tu provi le emozioni al momento del tiro, perciò non pensare ad altro che all'esecuzione.-Tira dopo il fischio dell'arbitro. -Rimani vigile. Appena colpisci la palla, non perdere la concentrazione. Se un compendio come questo è utile, ma troppo generico, possiamo affidarci direttamente al metodo Lewandowski, che sembra piuttosto efficace. L’attaccante polacco ha un record molto simile a quello di Pazzini, e soprattutto, ha segnato gli ultimi 22 rigori calciati. Per Lewandowski la trasformazione del rigore si compone di diverse parti:-Il pre-rincorsa: Lewandowski aspetta il fischio con i piedi sulla linea dell’area di rigore, spostato a sinistra di circa un metro rispetto alla linea ideale del dischetto. Al momento del fischio, esegue due rapidi passi laterali verso sinistra, come per darsi ritmo, e poi parte.-La rincorsa: passettini brevi e decisi fino a circa due metri dalla palla, quando allunga il passo con il destro, che pesta a terra quasi con violenza per bloccare la rincorsa, rallentando in maniera evidente, per poi fare un ultimo passo e poggiare tutto il peso sulla gamba sinistra, che come da manuale mette appena alla sinistra del pallone.-Lo sguardo: dal momento in cui si posiziona per aspettare il fischio dell’arbitro, fino al momento in cui colpisce il pallone, Lewandowski guarda sempre il portiere. Questo gli permette di scegliere dove indirizzare il tiro in base al movimento del portiere nel momento in cui lui rallenta la rincorsa.

-Il calcio: Lewandowski calcia sempre di interno destro. I suoi tiri non sono mai violenti, spesso neanche particolarmente angolati, ma tendono a prendere sempre in controtempo il portiere.Insomma questo è un ottimo metodo di tirare un rigore se siete Lewandowski (da quando li calcia così non ha ancora commesso errori), o Perotti, ma se siete Pazzini, qual è il metodo adatto?Come tira i rigori PazziniTorniamo quindi al cuore di questo articolo, ovvero Pazzini e la sua capacità poco decifrabile di segnare i rigori meglio di tutti in serie A. In questa stagione l’attaccante ne ha già segnati quattro su quattro tentativi, un bel salto in avanti e suo massimo in serie A, quando alla fine del campionato mancano ancora ventisei giornate di VAR.Per tirare 22 rigori in Serie A, a Pazzini sono serviti 13 anni. Fino all’anno scorso non è mai stato considerato il rigorista principale di una squadra, quanto meno mai l’unico, tanto da entrare dalla panchina per calciarli. In Serie A ne ha tirati zero con l’Atalanta, tre con la Fiorentina, cinque con la Sampdoria, sei con il Milan, uno con l’Inter e sette con il Verona. L’unico rigore sbagliato è stato quello calciato con la maglia dell’Inter, proprio contro Handanovic. Ma non è stato merito delle abilità che tutti riconosciamo al portiere sloveno: appena prima di calciare il piede d’appoggio di Pazzini ha pattinato sull’erba bagnata finendo per toccare il pallone che è volato sopra la traversa mentre lui cadeva malamente a terra.

L’unico errore in Serie A non è dovuto ad un portiere particolarmente reattivo o a un tiro troppo o troppo poco angolato, ma a dell’erba eccessivamente scivolosa.Secondo intermezzo: dove segna i suoi rigori Pazzini, dove si buttano i portieri1° Non ho trovato il video, secondo me tiro a destra, Alex Calderoni a sinistra (da qui in poi intendersi destra e sinistra di Pazzini).2° Tiro centrale, Gabriele Paoletti a destra.3° Tiro a destra, Christian Puggioni a sinistra.4° Tiro centrale, Mariano Andújar a sinistra5° Tiro sul palo interno destro, Samir Handanovic a sinistra.6° Tiro a destra, Salvatore Sirigu a sinistra.7° Tiro a sinistra, Antonio Rosati a sinistra.8° Tiro a sinistra, Jean-François Gillet a destra.9° Tiro a sinistra, Federico Agliardi a sinistra.10° Tiro centrale, Mauro Goicoechea a sinistra.11° Tiro a sinistra, Gianluca Pegolo a destra.12° Tiro centrale, Nicola Leali a sinistra.13° Tiro centrale, Daniele Padelli a sinistra.14° Tiro a destra, Marco Sportiello a sinistra.15° Tiro a sinistra, Orestis Karnezis a sinistra.16° Tiro centrale che sbatte sulla traversa interna, Wojciech Szczesny a sinistra.17° Tiro a destra, Gianluigi Donnarumma a destra.18° Tiro centrale, Pepe Reina a sinistra.19° Tiro a sinistra, Salvatore Sirigu a sinistra.20° Tiro a sinistra, Stefano Sorrentino a sinistra.21° Tiro a sinistra, Samir Handanovic a destra.Su venti rigori solo cinque volte il portiere ha intuito la direzione del tiro, solo in un’occasione uno dei tiri centrali è stato quasi preso con la gamba di richiamo. La percentuale con cui i portieri intuiscono la direzione dei suoi tiri è decisamente più bassa della media, molto simile a quella di Lewandowski (22%). Eppure non una sola volta Pazzini ha guardato il portiere prima di tirare. L’attaccante calcia i suoi rigori come calcerebbe di prima un pallone arrivato sul dischetto durante una normale azione di gioco. Non guarda il portiere, non usa una rincorsa particolare o qualche trucco imparato nelle giovanili dell’Atalanta, cerca solo di fare gol. I rigori di Pazzini sono molto normali, più vicini ai suggerimenti di Wikihow che non alla mistica dei grandi rigoristi. L’attaccante parte da appena dentro l’area di rigore, leggermente spostato alla sinistra del dischetto, come si conviene ad un destro; la corsa prevede due o tre passetti rapidi e brevi ed uno più lungo per arrivare sul pallone e calciare. Un esercizio che si ripete sempre simile a sé stesso e che impedisce ai portieri di interpretarne i gesti. L’unica cosa che cambia è la postura del corpo al momento dell’impatto e il punto preciso del piede con cui colpisce il pallone. Più aperta quando deve indirizzare il pallone centrale o alla sua destra, per colpire di interno piede, più chiusa quando vuole tirare alla sua sinistra, per colpire di interno collo, in un movimento simile a quello di un tennista quando vuole chiudere lo scambio con il dritto incrociato. In una scala che va da Perotti contro l’Inter a Stam contro l’Italia a Euro 2000 (una scala che misura la violenza con cui viene colpito il pallone), Pazzini si colloca più o meno a metà strada. Tira i suoi rigori più forte quando li incrocia, perché l’angolo di tiro è più stretto e per superare un portiere che intuisce l’angolo deve far arrivare prima il pallone; mentre si dedica di più alla precisione e meno alla forza quando tira alla sua destra, potendo sfruttare il giro del pallone per impedire al portiere di arrivare anche se lo intuisce. Quando tira centrale predilige la precisione, cercando di mirare più al centro possibile.

La macchia del rigore contro l’Udinese.

Pazzini non sembra un rigorista speciale, tira i suoi rigori come ti insegnano alla scuola calcio, come provano a tirarli quelli che arrivano tardi nelle lotterie dei rigori. Però è un rigorista preciso. Solo una volta su 22 ha mancato la porta, e negli altri ventuno casi ha sempre calciato con sicurezza, rigori raramente imparabili, ma spesso difficili da parare. I prossimi tentativi ci diranno se la sua è una percentuale sostenibile o se calerà.Ma perché la percentuale di Pazzini è migliore degli altri?Come abbiamo visto, non esiste un motivo scientifico, tecnico o matematico per cui la percentuale di Pazzini sia così buona, la migliore per chi ha tirato almeno venti rigori in Serie A. Potrei alla fine parlare di fortuna, almeno in due dei suoi rigori i portieri sono andaticosì vicino a prenderla che è difficile spiegare come non ci siano riusciti, ma sarebbe ingeneroso. Pazzini ha un calcio secco e preciso che sicuramente lo ha aiutato nel segnare i suoi ventuno rigori, ma credo sia anche altro ad averlo fatto rendere così bene: la necessità (o disperazione).Pazzini ha passato tutta la sua carriera in serie A a combattere. Ha visto Toni segnare 31 gol in un campionato mentre lui era costretto a dividere le briciole con Bojinov; Balotelli arrivare da Manchester per togliergli il posto al Milan e segnare a raffica per sei mesi. È arrivato nell’Inter post-triplete mentre quell’Inter andava sfaldandosi. Ha fatto panchina a Saudati, Makinwa, Budan, Mutu, Osvaldo, Destro, Fernando Torres, Kean solo per citarne alcuni. Per Pazzini ogni gol è importante, un piccolo miglioramento in un curriculum mai abbastanza buono. In questa stagione più che mai (non segna su azione dal 22 Aprile) ogni rigore è un’occasione da non sprecare. Questa necessità spiegherebbe l’incredibile decisione con cui si avventa su ogni rigore, anche senza guardare il portiere, anche contro Handanovic, anche appena entrato in campo.Parlando della sua collaborazione con Manuel Estiarte, leggenda della pallanuoto particolarmente capace con i rigori, Guardiolaha detto che Estiarte gli ha insegnato due cose: «Prima di tutto decidi immediatamente dove intendi tirare il rigore e rimanere con la tua decisione, e in secondo luogo, ripeti a te stesso che segnerai. Ripetitelo mille volte e fermati solo dopo aver calciato il tuo rigore». Questo deve essere il metodo di Pazzini: ripetersi mille volte in testa che segnerà, essere deciso, sempre, perché sono i gol segnati a scrivere la sua storia, e se valgono uno quellisegnati grazie a Cassano, valgono uno anche i rigori, se li segni tutti.

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