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Guida al Genoa 2025/26
14 ago 2025
Si riparte da Vieira, ma molto dipenderà dal mercato.
(articolo)
10 min
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IMAGO / Ricardo Larreina Amador
(copertina) IMAGO / Ricardo Larreina Amador
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POSIZIONE LO SCORSO ANNO: 13°

CHI PIÙ: Ellertsson, Gronbaek, Stanciu, Ostigard, Colombo, Valentin Carboni, Ellertsson, Vogliacco, Marcandalli, Lafont;

CHI IN MENO: Pinamonti, De Winter, Miretti, Bani, Badelj, Cornet, Onana, Zanoli, Ahanor, Matturro, Bani;

UNA STATISTICA INTERESSANTE DALLO SCORSO CAMPIONATO: Dall’arrivo di Vieira alla fine del campionato, il Genoa è stato terzo per PPDA, secondo per recuperi grazie alle riaggressioni e secondo per azioni aggressive (cioè contrasti, pressioni e falli entro due secondi da una ricezione avversaria).

La stagione 2024/25 del Genoa è stata disastrosa fino alla seconda metà di novembre quando, con la squadra appena due punti sopra la zona retrocessione, la dirigenza ha sostituito Alberto Gilardino con Patrick Vieira. Accolto tra lo scetticismo generale, l’allenatore francese ha dato subito una scossa alla squadra, ha inanellato una serie di risultati utili in fila che hanno spinto il Genoa verso una salvezza molto tranquilla, che ha permesso gli esordi di alcuni giovani interessanti, come Ahanor, poi ceduto all’Atalanta, e Venturino.

Se consideriamo le difficoltà di inizio stagione, le ambiguità societarie, era difficile sperare di meglio del 13° posto. Vieira ha portato entusiasmo e mostrato grande carisma: senza mai alzare la voce è riuscito a portare dalla sua parte l’ambiente e a farsi ascoltare dai giocatori. Il tutto è avvenuto mentre era in atto un turbolento cambio societario, con il passaggio concretizzato a fine 2024 da 777 partners, che comunque mantiene il 24% delle quote, a Dan Şucu, il nuovo proprietario.

IL PRESSING DIFENSIVO COME ARMA
Se inquadrare le ambizioni di Şucu è ancora difficile, il Genoa riparte con convinzione dal suo allenatore. A inizio giugno Vieira ha garbatamente respinto un corteggiamento dell’Inter, che lo voleva in panchina al posto di Inzaghi, ribadendo la sua volontà di continuare con il Genoa, dando stabilità a una squadra che ne ha davvero bisogno. Una fiducia ripagata anche dai tifosi, che hanno fatto segnare il record storico di abbonamenti (oltre 28mila).

In poco tempo Vieira è riuscito a dare alla squadra una precisa identità tattica e da lì si riparte. Con lui in panchina il Genoa, che sotto la gestione Gilardino aveva funzionato con un blocco basso e un gioco di ripartenze, è diventato una macchina da pressing. Non è una novità o un’idea particolarmente innovativa: ormai sempre più squadre, anche tra le “piccole”, scelgono di giocare in questo modo, di prendersi dei rischi anche alzando molto la propria difesa, per rendere difficile la prima costruzione agli avversari. Ma bisogna farlo bene, e la scorsa stagione il Genoa lo ha fatto bene.

I dati da questo punto di vista sono abbastanza indicativi: dal suo arrivo Genoa ha visto schizzare i propri numeri per quanto riguarda PPDA, aggressioni, tackle e tutto ciò che contraddistingue il pressing. Anche in queste prime amichevoli della nuova stagione si è vista una squadra ambiziosa da questo punto di vista: contro il Rennes, per esempio, dopo neanche un minuto il tentativo di possesso palla dei francesi è stato pressato a tutto campo, con il difensore centrale Mercandalli che ha anticipato l’attaccante avversario oltre la metà campo difensiva, nonostante non avesse copertura alle spalle.

Il pressing del Genoa non ha precisi riferimenti a uomo: qui su un retropassaggio forzato da Carboni, partono tutti in avanti, aggredendo chiunque ha il pallone (nella terza immagine Vitinha va forte sul portiere) anche se le distanze sono ampie (vedi Martin che costringe al lancio il laterale avversario coprendo quasi 20 metri di campo in scatto).

Per funzionare il pressing del Genoa ha bisogno dell’applicazione di tutti. Soprattutto è fondamentale il lavoro dei due centrocampisti - Frendrup, uno dei migliori "intenditori" della Serie A e Masini, entrato tra i titolari proprio con Vieira per la sua inesauribile energia senza palla - e dei due centrali difensivi, chiamati a difendere in zone di campo non convenzionali ed essere molto aggressivi. Non a caso per sostituire De Winter, ceduto al Milan, è arrivato Ostigard, un difensore centrale fisicamente strutturato e molto abile nei duelli, che insieme a Vasquez completerà la coppia. Dalla loro capacità di “reggere” passeranno molte delle possibilità del Genoa, a cui però mancano sostituti all’altezza (nel pre-campionato Vieira ha provato Bohinen in difesa, ma non sembra una soluzione attuabile).

COME MIGLIORARE LA FASE OFFENSIVA?
Un po’ perché la squadra della scorsa stagione era costruita da diversi prestiti, un po’ per scelte di mercato, il Genoa ha cambiato molto in estate. Non ci sono più Pinamonti, tornato a Sassuolo, Miretti, che era in prestito secco dalla Juventus, e De Winter. Ma sono partiti anche Badelj, Bani, Zanoli e Cornet, tutti giocatori che hanno avuto un ruolo più o meno importante la scorsa stagione (oltre al giovanissimo Ahanor, ceduto all’Atalanta).

Molto è stato fatto però anche in entrata, soprattutto per l'attacco: per sostituire Pinamonti è arrivato Colombo; mentre Grønbæk, Stanciu e Valentin Carboni sono stati scelti per aumentare il tasso tecnico e le opzioni sulla trequarti, dove l’anno scorso ci sono stati diversi problemi nella gestione del pallone (il Genoa è stato ultimo per passaggi riusciti nella trequarti avversaria, terzultimo per tiri in porta); mentre Ellertsson dovrebbe giocarsi con Masini il posto accanto a Frendrup.

Vieira riuscirà a integrare tutti questi cambiamenti e migliorare i limiti della scorsa stagione? I problemi maggiori per il Genoa si sono visti con il pallone. Si è sentita la mancanza di un regista, o comunque di un centrocampista capace di dare ritmo alla squadra e facilitare l’uscita del pallone dalla difesa. In pre-campionato Vieira, che è comunque un allenatore cresciuto in ambienti di gioco di posizione, ha provato anche a schierare Malinovskyi tra i due centrocampisti per avere un giocatore più adatto al palleggio oppure ad abbassare il raggio d’azione di uno dei trequartisti, ballando tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3 (due moduli comunque simili). Sul Secolo XIX si è scritto di un interesse concreto del Genoa per Nicolussi Caviglia, che andrebbe a ricoprire proprio quel tipo di profilo. Non è chiaro se il suo acquisto sia legato alla cessione di Frendrup, che però sarebbe strutturalmente difficile da assorbire.

Al momento l'idea è stata di provare ad aumentare la pericolosità offensiva puntando su trequartisti con gol e assist in carriera, cosa che è mancata lo scorso anno, ma quale sarà l’impatto dei nuovi arrivati sulla produzione offensiva della squadra? In queste prime amichevoli Grønbæk ha fatto vedere di avere grande qualità sia in rifinitura (suo un bellissimo assist per Vitinha in leggero fuorigioco) che in finalizzazione (gol contro il Villarreal), ma bisognerà capire come saprà adattarsi alla Serie A. Dopo aver fatto le fiamme col Bodo (28 gol in 2 anni), la scorsa stagione ha avuto parecchie difficoltà in Ligue 1.

Lo stesso si può dire di Stanciu e Carboni, per motivi diversi. Il primo ha 32 anni, grande esperienza, una carriera brillante, ma tutta in campionati minori; il secondo, dopo aver fatto vedere bei lampi col Monza, ha giocato troppo poco per essere giudicato. La speranza di Vieira, e dei tifosi, è di poter avere Malinovskyi “sano” per tutta la stagione, dopo il terribile infortunio che gli ha fatto perdere praticamente tutta l'ultima stagione. Non è più il giocatore visto all’Atalanta, ma rimane una garanzia per quanto riguarda la produzione offensiva, grazie a un sinistro che in Serie A hanno in pochi. Con Messias poco utilizzato da Vieira, l’unica altra certezza è Thorsby, che può agire sia a centrocampo che come trequartista centrale. Il norvegese però non è un calciatore creativo e la sua utilità si risolve nei duelli aerei e nella generosità nel pressing.

In attacco è cambiato anche il centravanti: Colombo, anche, ha grandi numeri per quanto riguarda il pressing, è abile nell’attaccare la profondità, ma non è un numero 9 prolifico. Lo scorso anno a Empoli ha segnato 6 gol da 5.9 xG, contro i 10 di Pinamonti con 7.7 xG e non è facile pensare sia un miglioramento, anche se parliamo di un attaccante giovane, con margini di crescita. Il Genoa attacca moltissimo con i cross, soprattutto a sinistra con Martin (anche se occhio a Norton-Cuffy a destra, che potrebbe togliere il posto a Sabelli) ma Colombo non sembra il riferimento ideale per questo tipo di attacco (un centravanti alla Retegui, per dire). C’è da dire che la sua alternativa, Vitinha, è ancora meno affidabile e forse in queste ultime due settimane di calciomercato il Genoa potrebbe cercare un secondo centravanti.

Insomma, la stagione del Genoa parte con alcune certezze, ma anche molte incognite. La fiducia intorno a Vieira sembra possa spingere la squadra a fare meglio della scorsa stagione, ma per ambire a un posto nella “parte sinistra della classifica” c’è bisogno che tutto fili liscio e che i nuovi arrivati siano all'altezza delle richieste della Serie A.

MIGLIOR SCENARIO POSSIBILE
Il Genoa non parte benissimo: pareggio con il Lecce, sconfitta con la Juventus, ma prima della chiusura del mercato arriva Nicolussi Caviglia. Col passare delle settimane e l’arrivo di una condizione ottimale, la squadra di Vieira diventa un incubo per tutti. Soprattutto andare al Ferraris diventa "come andare dal dentista", come una volta si diceva dell’Atalanta. Frendrup e Nicolussi Caviglia si integrano alla perfezione, Grønbæk è praticamente il nuovo Gudmundsson, Colombo inizia a segnare con regolarità, Malinovskyi ogni due o tre partite delizia i tifosi con uno dei suoi terrificanti tiri di sinistro, dietro la coppia Vasquez, Ostigard bullizza i centravanti avversari.

Il primo marzo una vittoria contro l’Inter a San Siro vuol dire momentaneo sesto posto. Per qualche settimana il Genoa rimane in piena lotta per l’Europa, poi un calo nelle ultime giornate la porta a finire all’ottavo posto: comunque il miglior risultato degli ultimi 10 anni. La vittoria più grande è però nella simbiosi che si crea tra squadra e ambiente, guidata dal carisma di Vieira e dall'identità tattica che è riuscito a dare alla squadra.

PEGGIOR SCENARIO POSSIBILE
Il Genoa parte bene: vittoria in casa con il Lecce e poi pareggio allo Juventus Stadium. Il giorno dopo però la doccia fredda: Frendrup viene ceduto all’Inter senza essere rimpiazzato. L’assenza del danese impoverisce il pressing del Genoa, in attacco Colombo non segna mai, Malinovskyi è spesso fermo per infortunio. Il 6 gennaio contro il Milan arriva la quinta sconfitta consecutiva, che spinge la squadra in zona retrocessione. La sera stessa nella pancia di San Siro Vieira rassegna le dimissioni. Due giorni dopo viene scelto il sostituto: Ballardini, in quello che dovrebbe essere il quinto ritorno sulla panchina del club.

Ballardini passa subito al 3-5-2, fuori tutti i trequartisti con Grønbæk, unica nota lieta della stagione, riscattato e ceduto alla Fiorentina; dentro difensori e gente di gamba. Il Genoa inizia a mettere in cascina i punti per la salvezza grazie a molti pareggi e qualche vittoria burocratica in casa. Pur senza rischiare davvero, la certezza di rimanere in Serie A arriva solo a due giornate dal termine, grazie a uno 0-0 contro il Milan di Allegri.

GIOCATORE DI CUI AVERE LA MAGLIA
È da qualche stagione che le maglie del Genoa sono tra le più belle della Serie A. Quest'anno c’è l'away che omaggia le radici inglesi del club con una sobria ed elegante croce di San Giorgio, bella abbastanza anche se non siete tifosi.

Ma quale nome dietro? Se siete amanti delle estetiche minimali scandinave la combo giusta è 11 - Grønbæk. Se invece per voi conta la sostanza, una bella chiamata è la numero 73 di Patrizio Masini, centrocampista del vivaio che dopo la gavetta si è guadagnato ogni singolo minuto giocando davvero con la bava alla bocca.

GIOCATORE DA PRENDERE AL FANTA
Nel precampionato si è visto molto Brooke Norton-Cuffy, che insidia il posto da titolare di Sabelli come terzino di destra. È una scommessa, che però potreste pagare anche solo un credito. Con Vieira ha giocato non solo terzino, ma anche tra i tre dietro la punta e in generale ha un'interpretazione offensiva del ruolo. Vi costerà meno di Martin e magari può portare lo stesso numero di bonus. In generale i difensori del Genoa dovrebbero essere chiamate a basso prezzo e buona resa, anche Ostigard è una possibilità intrigante: in queste prime amichevoli ha già segnato tre gol da calcio d’angolo. 

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