Cosa succede quando una squadra che ama crossare incontra una squadra che ama respingere cross? La squadra che ama crossare perde. Fiorentina-Juventus 0 a 1 è stata a suo modo uno spettacolo, una sfida tra un attacco caotico e con poche idee e una difesa disciplinata, tra una ricerca spasmodica del cross e una certosina della respinta, tra l’attaccare come concetto astratto e il difendere come credo ortodosso.
Alcuni numeri: 25 tiri a 4, 532 passaggi a 261, 6 spazzate a 60, 9 respinte a 24, 11 tiri fuori a 0, 10 tiri respinti a 1, 50 cross a 6. Il calcio è semplice, certo, ma a volte anche diabolico. La Fiorentina pensava davvero di segnare così?
25 tiri della Fiorentina (xG tiro per tiro)
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0,05— Giorgio Sigon (@il_Finnico) November 5, 2023
Dopo la partita Szczesny ha ammesso che «abbiamo passato dei momenti difficili, circa 89 minuti», ma lo ha fatto senza nascondere un sottile godimento fisico, come un piccolo orgasmo difensivo; in telecronaca Pardo ha definito quello della Juventus un «test di concentrazione folle», Ambrosini ha parlato «di applicazione difensiva feroce». Si parla spesso di come il gioco della Juventus sia brutto e lo abbiamo fatto anche noi (spesso e volentieri), ma è impossibile non trovare una forma di bellezza nella prestazione di ieri, dopotutto se la verità è bellezza cosa c’è di più vero di un calciatore che si sacrifica in ripiegamento, che mette il suo corpo tra il pallone e la porta? Allegri si è detto soddisfatto per i 3 punti e «per la prestazione».
Dall’altra parte la Fiorentina ha dominato il pallone, ma – mi viene da dire – non il gioco. La sua migliore occasione è stata su calcio di punizione, ha rischiato più di prendere il secondo gol che di pareggiare. Dei 50 cross della Fiorentina, per Fbref, 23 sono partiti dal piede di Biraghi. Ventitré. Occasioni create: zero. Kostic ha crossato due volte e ha fatto un assist. Viene da pensare che, se si fosse continuato, le statistiche della squadra di Italiano avrebbero continuato a ingrossarsi senza produrre una chiara occasione da gol e che la Juventus avrebbe segnato in contropiede. Chi ha giocato meglio allora?
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Per omaggiare la tattica di Allegri e la prestazione del suo manipolo di eroi abbiamo selezionato i migliori cross respinti ieri, in un ordine più temporale che di bellezza perché come i figli anche queste respinte sono tutte belle a modo loro (e, di rimpallo, tutti i cross della Fiorentina brutti).
1.
Sono passati tre minuti e mezzo dall’inizio della partita, in area di rigore ci sono appostati Beltran, Nico Gonzalez e Barak, da dietro stanno arrivando Mandragora e Parisi; il pallone è tra i piedi di Biraghi, uno dei migliori crossatori della Serie A. La vita è bellissima, o almeno sembra.
2.
Passano 15 secondi dal primo cross e il pallone arriva tra i piedi Kouame, centravanti riciclato esterno, destro di piede schierato a sinistra. La Juventus ha sei giocatori in area, la Fiorentina tre. La Fiorentina farà una mare di cross “a piede invertito”, che statisticamente sono peggio dei cross normali, che già di per sé non sono statisticamente una buona idea. Rabiot non dovrà neanche respingere, di testa indirizzerà il pallone verso Chiesa per far partire il contropiede.
3.
Cosa c’è di più bello di respingere un cross senza neanche impegnarsi?
4.
Onestamente, per la legge dei grandi numeri, era una cosa che doveva succedere.
5.
Fino a questo cross di Parisi la situazione dei cross della Fiorentina sembrava più o meno sotto controllo, tranne un paio di tentativi di Kouame. Qui però c’è un senso di urgenza davvero non necessario. Parisi è mancino, ma ieri è stato costretto dagli eventi (gli infortuni di Dodò e Kayode) a giocare a destra. Un terzino a piede invertito non può arrivare sul fondo per crossare, ma può essere usato per entrare a giocare dentro al campo. Italiano glielo ha detto? Ieri Parisi, che con i piedi è davvero bravo, si è trovato spesso in questa terra di nessuno senza sapere cosa fare e quando non sai che fare, nella Fiorentina, finisci per crossare. Questi cross però sono più che inutili, dannosi. Guardate come è schierata la Juventus quando decide di buttare dentro questo pallone: è praticamente una forma geometrica della difesa, un difensagono. A respingere di testa sarà Bremer, lo farà con un gusto sadico, libero da marcature, con i piedi piantati per terra. Il suo colpo di testa arriverà quasi a centrocampo.
6.
Beltran sarebbe il centravanti della Fiorentina, Locatelli una raffinata mezzala di possesso, eppure in questo calcio primordiale ci sono solo prede e predatori e – seppure Beltran non se ne sia reso conto – è lui la preda.
7.
Negli ultimi minuti del primo tempo la Fiorentina ha fatto una quantità insensata di cross, ma soprattutto cross insensati. Questo di Biraghi dovrebbero farlo vedere nelle scuole calcio, ma in quelle del sottosopra. Kostic – uno che del cross ne ha fatto un’arte – scaraventa il pallone via con il disgusto di chi è costretto ad assistere a un video girato dentro a un mattatoio di cross.
8.
Avete mai visto una persona arrivare da fuori dal campo per respingere un cross? Non sono neanche sicuro che sia del tutto regolare. McKennie, fino a qualche settimana fa uno dei peggiori dell’ultimo biennio della Juventus, è diventato improvvisamente lo Yankee Maldini, un terzino aggiunto utilissimo (se dovessi dividere i ruoli dei giocatori della Juventus di ieri sarebbe: terzini: Kostic, Miretti, Kean, McKennie, Gatti. Centrali: Bremer, Rugani, Locatelli, Rabiot, Chiesa, Szczesny).
9.
Così non si gioca a calcio signori miei. Crossare da fermo a piede invertito semplicemente non funziona.
10.
Al 59’ Italiano inserisce Bonaventura, che in questa stagione ha spesso risolto i problemi offensivi della Fiorentina con le sue giocate sulla trequarti. Dopo neanche venti secondi dal suo ingresso in campo Bonaventura si ritrova però a dover fare un cross disperato, col pallone quasi sulla bandierina e un equilibrio precario. Il cross che ne esce è uno dei migliori tre dei cinquanta fatti dai viola, perché i piedi di Bonaventura sono migliori di quelli dei suoi compagni. Il fatto è però che al centro dell’area di rigore, di testa, Bremer è meglio dei compagni di Bonavuntura. In realtà, in Serie A, è meglio di quasi tutti. Questa respinta di testa, se ci fosse un premio a riguardo, è una delle migliori della stagione, almeno per estetica.
11.
La situazione ormai è fuori controllo, anche se è ancora il 60esimo: cross di Martinez Quarta (LOL), respinta di… boh? I giocatori della Juventus, complice anche la maglia non proprio televisivamente chiara, sono diventati un’unica massa informe che respinge palloni: qui poteva essere Gatti o Locatelli o forse Rabiot, tutte persone molto alte e molto presenti nell’area di rigore bianconera.
12.
Per Kostic è diventato così facile respingere un cross che qui si impegna per colpire Arthur, cioè colui che ha avuto l’ardire di fare questo cross.
13.
BAM, nell’iperuranio.
14.
Anche tu, via.
15.
Questo è l’unico cross di tutta la partita che la Fiorentina ha fatto in campo aperto, cioè senza almeno 7 giocatori della Juventus in area di rigore. Sottil, appena entrato per Kouame, spiega perché sono gli esterni a fare gli esterni, ma alla fine del suo cross invece che N’Zola c’è la pentola d’oro della Juventus: Daniele Rugani. Ora bisogna spendere due parole su Rugani: dato più volte per finito, rimasto a Torino per mancanza di alternative, rispolverato per l’infortunio di Alex Sandro (a sua volta finito). Ieri è stato il migliore tra i migliori, il più difensivamente solido in un mare di solidità: è così da qualche settimana, tanto che c’è chi – tra il serio e il faceto – ne invoca la convocazione in Nazionale, vista la mancanza di alternative nel ruolo. Questo intervento è di alto livello, «mi ha ricordato Barzagli» ha detto Allegri a fine partita. Quando è arrivato alla Juventus qualcuno sperava potesse diventare proprio una specie di crasi di tutti i grandi difensori presenti in squadra. Non è successo o, forse, non è ancora successo: Rugani ha 29 anni, quando Barzagli è arrivato alla Juventus ne aveva 30.
16.
Il 23esimo cross di Biraghi.
17.
Negli ultimi dieci minuti tutti i cross della Fiorentina saranno più o meno così e saranno tutti respinti. Qui c’è Ranieri che crossa, Ranieri il difensore centrale, e il suo cross verrà respinto dal piede di Rabiot che a questo punto è diventato una specie di grande magnete con la coda.
18.
Giusto per avere il punto di vista del crossatore.
19.
Capisci che qualcosa è andato storto quando a crossare ci si mette pure Mandragora.
20.
Questo è l’ultimo cross della partita della Fiorentina ed è indicativo che abbia vita brevissima. A respingerlo Milik.
Andando oltre l’immagine, la ripetizione quasi alienante di tutti questi cross respinti, quanto quella della Juventus è un’identità? Non giocando sempre così, ma sempre in maniera conservativa, la squadra di Allegri è seconda in classifica a due punti dall’Inter. Nelle ultime giornate, è evidente, i giocatori si sono esaltati nel vincere attraverso lunghe fasi di difesa disperata. In qualche modo, soprattutto ieri, il gioco della Juventus ha ricordato il miglior Atletico Madrid di Simeone, una squadra che tutti hanno rispettato. Il Cholismo, però, funzionava, era attraente, soprattutto perché era la risposta dell’Atletico Madrid al dominio tecnico del Barcellona e a quello storico del Real Madrid. Non potendo competere su quel piano, l’Atletico aveva trovato la sua identità nell’essere brutto e cattivo. La Juventus però non è l’Altetico, sia per storia che per attualità. Per bacheca, blasone e costi di gestione è allo stesso livello se non superiore alle rivali. Se la solidità ha sempre fatto parte della sua identità, questa versione è qualcosa di diverso: è una forma di resistenza estrema e gli estremismi sono pericolosi quando nascono all’interno della classe dominante.