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Marco D'Ottavi
FantaEsoneri Serie A
23 nov 2018
23 nov 2018
Altri esoneri più o meno verosimili per i prossimi mesi di campionato italiano.
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Marco D'Ottavi
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Se gli esoneri si muovessero rispettando un moto rettilineo uniforme - e non è detto che non sia così - la Serie A 2018/19 dovrebbe concludersi con un totale di 15,8333333333 esoneri (5:12 x 38). Cinque già consumati nelle prime 12 giornate: Ventura per D’Anna, Juric per Ballardini, Iachini per Andreazzoli, Di Carlo per Ventura, Nicola per Velazquez; seguendo questa media mancano ancora dieci esoneri virgola ottantatre periodico da spargere nelle restanti 26. Facciamo così arrotondiamo a 10. Secondo le statistiche, quindi, da qui a fine stagione ci saranno ancora 10 esoneri. E i numeri si sa, non mentono mai.Per non lasciare tutto in mano ai capricci dei presidenti, dopo essermi consultato con Zamparini e Gigi Cagni, ho elaborato un’equazione estremamente fedele che ci ha permesso di individuare come si svolgerà il “valzer delle panchine” da qui alla fine dell’anno. Si ottiene così: esonero = Z/Δt x A, dove "Z" sta per variabile Zamparini, ovvero l’attitudine di un presidente ad esonerare un allenatore quando più gli aggrada; "Δt" sta ad indicare quanto è catastrofica la situazione di classifica; "A" sta per indice Ancona 2003/4 ovvero quanto la rosa della squadra è effettivamente scarsa.04/12/2018: Paolo Di Canio per Moreno Longo al FrosinoneVariabile Zamparini: 40/100Delta T: 0,2Indice Ancona: 80/100Alla ripresa dopo la pausa per le Nazionali, il Frosinone non riesce a dar seguito alle 4 partite senza sconfitte che l’avevano tenuta attaccata alle squadre in lotta per la salvezza. Perde male con l’Inter, 6 a 1, e in casa contro il Cagliari subendo passivamente il rombo di Maran. Se la situazione di classifica è grave, ma non tragica, la squadra manca di convinzione e cattiveria.Il 3 dicembre la società comunica a Moreno Longo di averlo sollevato dall’incarico e 24 ore dopo annuncia il suo sostituto: Paolo Di Canio. La notizia travolge il non troppo vitale circo dei media intorno alla squadra, un po’ per il personaggio, un po’ per la sua particolare ed effimera carriera da allenatore.

Paolo Di Canio infatti non ha mai allenato in Italia. In Premier è durato in totale dodici giornate, in due tentativi, con il Sunderland. Un’esperienza tragica, con l’ex laziale che si ostinava a definire la sua guida come un “regime”, definito invece da una fonte «un clima di terrore, fatto di insulti e rimproveri che sembrava teso a distruggere l’autostima dei giocatori e la loro voglia di giocare». Di Canio porta il suo regime in Ciociaria, imponendo regole marziali e calcio essenziale. Pur retrocedendo la vis pugnandi del Frosinone appassiona una tifoseria alla ricerca della propria identità, che si lega alla squadra - Commander Ciofani in testa - e al suo allenatore. La città si riempie di pub e il Benito Stirpe diventa lo stadio più inglese d'Italia. Peccato per le scarse precipitazioni.L’anno successivo a seguito del Frosileak, uno scandalo davvero poco interessante, si scoprirà che la società voleva in realtà chiamare Luigi De Canio e che quindi fu tutto uno scambio di persona, ma questo non ruppe un legame che legò Di Canio e il Frosinone per 23 anni, superando così i 22 di Arsenal e Wenger, suo acerrimo nemico.24/12/18: Fabio Cannavaro per Ivan Juric al GenoaVariabile Zamparini: 95/100Delta T: 0,8Indice Ancona: 50/100Non del tutto inaspettatamente, la vigilia di Natale, Preziosi esonera Juric. Mentre la stampa si interroga sulla validità dell’espressione “mangiare il panettone” in un caso limite come questo (per farlo bisogna resistere in panchina fino al 25? Oppure il 24 è sufficiente?) il Genoa invece di richiamare Ballardini, come da tradizione, mette sotto contratto Fabio Cannavaro reduce da una stagione agrodolce con il Guangzhou Evergrande.

Il capitano della Nazionale del 2006 viene considerato dal presidente del Genoa una buona scelta: nella prima esperienza in Cina è stato esonerato da primo in classifica e qualificato ai quarti di finale della Champions League asiatica, dovrebbe aver quindi ben chiaro il fatalismo di questo mestiere. Così fatalista, che Cannavaro viene licenziato il giorno successivo, con Preziosi che - pentitosi della sua scelta- richiama Ballardini. Pur senza aver neanche mai diretto un allenamento, Fabio Cannavaro potrà però sempre dire di “aver mangiato il panettone” con Preziosi.25/12/18: Davide Ballardini per Fabio Cannavaro al GenoaVariabile Zamparini: 96/100Delta T: 0,8Indice Ancona: 50/100«È una persona per bene ma non sa mettere i giocatori in campo» aveva affermato Preziosi solo pochi mesi prima parlando di Ballardini, forse la dichiarazione più Zamparinesca tra quelle non effettivamente attribuibili al presidente del Palermo. Nonostante la sua incapacità, evidentemente, l’allenatore dagli occhiali scuri si è rivelato essere il meno peggio alla guida di una squadra che sembra perennemente puntare al meno peggio.Con lui al comando il Genoa torna rapidamente alle origini della stagione (che a questo punto è iniziata da appena 4 mesi). Piatek torna ad essere produttivo, la difesa solida e Marchetti insicuro.Ballardini non riuscirà però a finire neanche questa stagione: a due giornate dalla fine pagherà il fatto di non essere riuscito a tenere la media punti tenuta nella prima parte della stagione, media punti che - ricordiamolo - non lo aveva comunque salvato dall’esonero. (To be continued... in fondo all'articolo).29/12/18: Zdenek Zeman per Mimmo Di Carlo al ChievoVariabile Zamparini: 40/100Delta T: 0,1Indice Ancona: 83/100Non era sembrata così sbagliata la scelta di riportare all’ovile Domenico “Mimmo” Di Carlo, capace di guidare alla salvezza il Chievo Verona nel 2008/09 dopo averla raccolta all’ultimo posto, esattamente dieci anni fa. Tuttavia la scaramanzia e l’affetto non sempre pagano: 4 sconfitte in 4 partite e soprattutto una gestione della squadra troppo passiva. Ancora a zero punti e con due piedi in Serie B, Campedelli ha un’illuminazione: se un vecchio e noioso Chievo poteva andar bene quando la salvezza era un obiettivo concreto, ora che non lo è perché non offrire un po’ di spettacolo ai tifosi? E chi meglio del Boemo per portare il friccicorio in provincia?Senza la necessità di lottare per un obiettivo, Zeman prova una rivoluzione ortodossa: fuori tutti gli over 25 (tranne Giaccherini che sembra nato per giocare per Zeman) e dentro una nidiata di ragazzini che finora a Chievo tenevano segregati nelle cantine di casa Sorrentino. Léris, Vignato, Burruchaga (figlio di), Depaoli si scoprono basi su cui costruire un futuro luminoso come mai accaduto prima d’ora da quelle parti in cui i giovani esistono solo sulla carta.I risultati arrivano a singhiozzo, ma non sarà questo il problema di Zeman. Il 15 marzo il tecnico verrà pugnalato alle spalle da una congiura guidata da Pellissier: fatto fuori da senatori stanchi di fare gradoni su gradoni. 01/01/2019: Massimo Carrera per Rino Gattuso al Milan Variabile Zamparini: 30/100Delta T: 0,9Indice Ancona: 41/100Nelle concitate ore seguite la sconfitta in casa con la SPAL, Leonardo, dopo aver difeso Gattuso davanti ai microfoni, alza la cornetta e telefona ad Antonio Conte, considerato dalla dirigenza l’allenatore più adatto a ricostruire il Milan. Il tecnico però chiede uno stipendio superiore agli 8 milioni netti e totale carta bianca sul mercato. Leonardo pur provando a mediare non può arrivare a quelle cifre e a quella libertà. Conte, tra l’ironico e lo sdegnato, gli dice che se il Milan non può permettersi lui, probabilmente potrà permettersi il suo cosplayer Massimo Carrera.

Il primo gennaio il Milan comunica l’avvenuto passaggio di consegne: effettivamente Massimo Carrera è il nuovo allenatore, subentrando con effetto immediato a Gennaro Gattuso a cui va tutta la stima della società. Sbigottimento tra i tifosi ancora impegnati a smaltire la sbornia: se inghiottire la juventinità per un allenatore affermato come Conte poteva anche starci, come farsi andar bene uno che porta in dote la stessa juventinità avendo però un briciolo dell’esperienza?La contestazione è subito forte, Carrera ha però venti giorni per lavorare lontano dai riflettori durante la pausa invernale. Recupera qualche infortunato e per non sbagliare tira fuori la coperta di Linus del 3-5-2. Donnarumma; Caldara, Romagnoli, Musacchio; Conti, Kessié, Montolivo, Calhanoglu, Laxalt; Cutrone, Higuain così si presenta alla ripresa delle ostilità. L’idea è di fare come in Russia, iniziare con un modulo conosciuto per poi piegarsi alla forma della squadra, ma è la squadra che invece si piega al modulo: il Milan ottiene 3 vittorie su 3 contro Genoa, Napoli e Roma.La squadra gioca un calcio gradevole e offensivo, Suso viene usato come supersub diventando più incisivo (suo il gol vittoria con il Napoli). Massimo Carrera si dimostra un allenatore moderno e preparato, i giocatori gli vanno dietro. Il Milan arriva in semifinale di Europa League, eliminato dal Chelsea di Sarri. In campionato perde la rincorsa al quarto posto con la Roma, ma la società decide comunque di riconfermarlo.22/01/2019: Ezio Glerean per Filippo Inzaghi al BolognaVariabile Zamparini:33/100Delta T: 0,3Indice Ancona: 65/100Riccardo Bigon è dovuto arrivare fino a Marostica, paese famoso per una partita di scacchi viventi che si svolge ogni due anni, per cercare i gol mancanti. Qui ha trovato Ezio Glerean, guru del 3-3-1-3, impegnato ad allenare la Marosticense in Promozione. Salito agli onori della cronaca alla fine degli anni ‘90 per aver messo in piedi il miracolo Cittadella, Glerean ha studiato calcio in Olanda, ospite dei genitori di sua moglie, innamorato di quel calcio «dove tutti andavano all'attacco».Glerean dopo aver provato ad arrivare in Serie A per tutta la vita, trovando sempre le porte sbarrate, ci è al fine riuscito - con estremo ritardo - a causa dell’esasperazione di una società che ha la peggior media gol tra le squadre sempre presenti nella massima serie negli ultimi 4 anni. Ingaggiato come uno Zeman mediaticamente meno pericoloso, a Glerean si chiedono gol a grappoli e punti sufficienti per chiudere il campionato senza retrocedere.Un compito proibitivo per una rosa che vede contendersi i posti in attacco tra il sepolcro imbiancato di Mattia Destro, il trentaseienne Rodrigo Palacio, il 15 gol totali in Serie A di Diego Falcinelli e Federico Santander, un eroe troppo operaio per sfondare la doppia cifra. Glerean, che è un visionario ma non uno scemo, abdica subito all’idea dei 4 attaccanti per costruire una squadra dal baricentro basso e un calcio reattivo. I gol continuano ad arrivare col contagocce, ma alla fine è salvezza.Praticamente a Bologna non cambia niente, se non il nome dell’allenatore in panchina. A fine stagione i tifosi organizzano un seminario dal titolo “Salvezza e bel gioco possono coesistere?” intervengono Roberto De Zerbi, Luca Bottura, Franco “Bifo” Berardi e Giuseppe Signori, che a furor di popolo viene insignito del ruolo di allenatore della squadra.12/02/2019: Gian Piero Ventura per Walter Mazzarri al TorinoVariabile Zamparini: 30/100Delta T: 0,45Indice Ancona: 55/100«Perché no» deve aver pensato Cairo quando si è trattato di decidere chi avrebbe preso il posto del defenestrato Walter Mazzarri. Da regolamento non si sarebbe potuto, perché Ventura aveva già allenato il Chievo, ma la Serie A ha fatto un'eccezione per Ventura perché tutti hanno diritto a una terza occasione nella vita. Gian Piero Ventura, le fattezze del mostro, aveva dopotutto il diritto di provare a riabilitarsi in Italia e aveva senso farlo proprio lì dove il suo nome è iniziato a contare. E chi avrebbe potuto trovare Cairo di più motivato (ed economico) a metà febbraio?Ma quello che la dirigenza del Torino aveva decisamente sottovaluto era la reazione della tifoseria: con ragione o torto, si capì subito che Ventura era così odiato, da essere odiato anche a Torino, dove qualcosa di buono aveva fatto, e adesso veniva ricordato per aver allenato il Toro più noioso di sempre e per non aver mai compreso lo spirito granata. Al Filadelfia viene accolto da uno striscione che recita: “Uno juventino non può allenare”, con seguente lancio di una testa di cavallo dipinta a strisce bianche e nere in campo.

Tra lo scetticismo generale, Ventura riparte da dove aveva lasciato le ultime due volte: un pareggio. Ma se contro la Svezia era stato tragico e contro il Bologna tragicomico, il punto conquistato al San Paolo è un primo piccolo passo verso la redenzione. Le cose - però - precipitano abbastanza rapidamente: Ventura convince Cairo a firmare Alessio Cerci, rimasto senza contratto dopo la rescissione con l’Ankaragücü, convinto di poter ricreare la coppia che tanto gli aveva regalato nella stagione 2013/14, sostituendo Immobile con Belotti. La risposta dei due sarà però drammatica: Cerci è ormai un ex giocatore e Belotti continua a scontrarsi con le sue carenze offensive. Il Torino si chiude su sé stesso, al lento giro palla difensivo si succede un attacco asfittico. Inoltre si trova a litigare con tutti gli stadi d’Italia e anche con molti giocatori. Contro il Chievo arriva quasi allo scontro fisico con Pellissier, fermati giusto in tempo da Rincon.La sua verve polemica ha l’effetto di unire ancora di più il calcio italiano, che trova in Ventura il nemico comune da neutralizzare. Cairo decide al fine di tenerlo, da buon editore, fedele al credo “bene o male, purché se ne parli”.05/03/19: Jorge Sampaoli per Eusebio Di Francesco alla RomaVariabile Zamparini: 60/100Delta T: 0,3Indice Ancona: 30/100Galeotto è il derby e chi lo perde. Una Roma ancora lontana dal quarto posto, obiettivo minimo riconosciuto, dà il benservito ad Eusebio Di Francesco dopo una sconfitta di misura contro la Lazio. Il momento della stagione è però delicato: in giro ci sono pochi allenatori di spessore e i pochi sono restii ad accettare posti così avanti in stagione.Monchi sbatte un po’ la testa in giro, poi bussa alla porta a quello che ritiene il migliore al mondo: Jorge Sampaoli. Il tecnico argentino, caduto rapidamente in disgrazia dopo il disastroso mondiale, accetta con l’entusiasmo dei pazzi, convinto di potersi ricostruire una verginità sportiva.Sampaoli rivolta tatticamente la Roma: adotta un 3-4-2-1 che rivitalizza alcuni degli elementi più in difficoltà come N’Zonzi (già avuto al Siviglia), Pastore e Fazio. Il suo “salir jugando” permette alla squadra di rientrare nella corsa alla Champions, che alla fine viene conquistata ai danni dell’Atalanta.Dove fa davvero breccia Sampaoli è però nel cuore dei tifosi. Pazzo e lunatico, la sua figura sembra uscita da uno dei tanti centri commerciali che proliferano alla periferia di Roma. Con i suoi piumini sgargianti, le tute acetate e le magliette attillate l’allenatore argentino si veste come un coatto romano di cinquant’anni e come tale si comporta. Gesticola, urla, è passionale e irruento. I tifosi romani lo chiamano da subito “Maurizio” alludendo a un’evidente somiglianza con il comico romano Maurizio Battista.

15/03/19: Carletto Mazzone per Zdenek Zeman al ChievoVariabile Zamparini: 70/100Delta T: 0, 1Indice Ancona: 90/100 La mattina del 15 marzo a Chievo devono aver pensato di essere tornati dritti nel 1996: esonerato Zeman, a causa dei pessimi rapporti con parte dello spogliatoio, l’ormai scoraggiato Campedelli prova l’operazione simpatia affidando la panchina a Carlo Mazzone, che alle soglie degli 82 anni diventa l’allenatore più vecchio della storia della Serie A.Due giorni Sor Carletto debutta proprio contro l’Atalanta. Le televisioni si riempiono dell’amarcord della sua corsa sotto la curva in quel famoso 3 a 3. Mazzone dopo aver sempre rivendicato il suo comportamento, ammette le sue colpe e invita tutti alla calma. Allo stadio anche i tifosi seppelliscono l’ascia di guerra con uno striscione che invita al perdono per un episodio ormai lontano diciassette anni.Mazzone prende l’impegno con energia ed applicazione, ma tutti intorno a lui lo trattano come una figura archetipa, il nonno burbero del calcio italiano. Lui resiste, si circonda di uno staff giovane ed innovativo, pur mantenendo un certo sostrato di folklore, propone un gioco meno arcaico del previsto. Nelle undici giornate sotto la sua gestione il Chievo tiene una buona media punti, allo stesso modo lo spogliatoio ritrova l’armonia perduta.Alla fine della stagione il Chievo proporrà un rinnovo a Mazzone, che però rifiuta. Pochi giorni dopo entra nello staff di Pep Guardiola al Manchester City.21/04/2019: Goran Pandev per Fabio Cannavaro al GenoaVariabile Zamparini: 98/100Delta T: 0,09Indice Ancona: 50/100Chi se non Preziosi poteva disseppellire la tradizione dell’allenatore-giocatore? Dopo aver cacciato nuovamente Ballardini e aver ricevuto il gran rifiuto di Juric, esasperato, il presidente del Genoa decide di provare la soluzione interna Goran Pandev. A chi crede sia una assurdità il Macedone srotola il curriculum dei migliori allenatori della sua carriera: Galeone, padre spirituale di Allegri; Mourinho, Benitez, Mazzarri, Prandelli e Gasperini.

Goran Pandev sfrutta l’improvviso - e forse improvvido - aumento di potere per mettere sé stesso al centro del villaggio. Contravvenendo alle regole non scritte del ruolo di allenatore-giocatore, si schiera come unico attaccante circondato da rifinitori incaricati di cercare il macedone quanto più possibile. Uno spettacolo forse eticamente discutibile che si risolse però in due partite molto godibili: il gioco a trazione anteriore di Pandev, per Pandev, dimostrò che la stoffa da tecnico c’era.Sufficiente per convincere Preziosi a tenerlo ancora nella doppia veste di giocatore ed allenatore: questo gli avrebbe permesso in un futuro non troppo lontano di farlo tornare nei ranghi di giocatore, esonerandolo senza davvero esonerarlo, uno dei suoi più grandi sogni.

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