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Marco D'Ottavi
Chi ci guadagnerebbe dallo scambio Dybala-Isco?
23 dic 2018
23 dic 2018
Luciano ci ha chiesto di una voce di cui si parla da mesi. Risponde Marco D'Ottavi.
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Marco D'Ottavi
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Foto di Marco Bertorello / Getty Images
(foto) Foto di Marco Bertorello / Getty Images
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Ciao Ultimo Uomo, come state? qua in cima alla classifica bene. Per Paratici e Agnelli però non tanto bene, visto che stanno già pensando a come migliorare la rosa. Si parla molto di un ipotetico scambio Isco-Dybala col Real Madrid. Secondo voi è davvero possibile? E se sì chi ci guadagnerebbe? come potrebbe farlo funzionare Allegri? Vi piace come domanda? Un caro saluto, Luciano Risponde Marco D’Ottavi, un innamorato di Dybala Caro Luciano, qui a l’Ultimo Uomo stiamo molto bene: nelle prossime due settimane sono previste circa 14 mila partite e noi abbiamo intenzione di seguirle tutte con dei dolci di Natale in una mano e i 50 euro di nonna nell’altra. Da tifoso devo confessarti che la possibilità di uno scambio tra Isco e Dybala è una delle questioni che mi tiene sveglio la notte, insieme alle paure per il riscaldamento globale e a se è finalmente arrivato il momento di prendere una pianta da appartamento per la mia stanza. Se fino a poco tempo fa uno scambio del genere sembrava pura fantascienza, più si avvicina il mercato di “riparazione”, più i pezzi si stanno incastrando in modo tale da renderla una cosa di cui almeno discutere. Per cui discutiamone. Prima di parlare degli aspetti di campo, che poi sono quelli che interessano a noi, soffermiamoci su quelli pratici, che poi sono quelli che interessano chi questi scambi li mette in piedi durante interminabili cene di mercato. Secondo Transfermarkt Isco Alarcon è valutato 90 milioni di euro, mentre Paulo Dybala 110. Sappiamo come il valore di un giocatore venga fatto dal mercato e come quindi queste cifre siano puramente astratte (io, per dire, avrei ipotizzato fossero al contrario), ma bisogna ammettere che i due dividono alcune caratteristiche che ne avvicinano il costo del cartellino: sono quasi coetanei (Isco ha 26 anni, Dybala 25), percepiscono stipendi simili (circa 7 milioni), nessuno dei due è reduce da gravi infortuni, né sembra esserne soggetto, e pur in ruoli diversi sono due giocatori offensivi di primissimo livello. Al di là dei giudizi soggettivi possiamo quindi dire che Isco e Dybala appartengono allo stesso campo da gioco e che volendo Juventus e Real Madrid non dovrebbero far altro che mettere il proprio pacco sull’aereo giusto per concretizzare lo scambio (magari il Real potrebbe metterci dentro anche uno dei figli di Zidane, così tanto per ricordare i bei tempi). Dimostrata la fattibilità di uno scambio alla pari da un punto di vista economico, bisogna poi mettere d’accordo le parti coinvolte: perché i due dovrebbero accettare di scambiare il Prado per il Museo Egizio e viceversa? Isco sta vivendo la stagione più complicata della carriera. Dopo aver offerto un contributo piuttosto magro durante la breve gestione Lopetegui, anche a causa di un’operazione per rimuovere l’appendicite, da quando è arrivato Solari il trequartista spagnolo è uscito fuori dalla formazione titolare e al momento non sembra in grado di tornare a farvi parte. Nelle 10 partite allenate fin qui da Solari (mentre ti scrivo non ha ancora giocato il derby con il Rayo Vallecano), Isco è partito titolare solo nel ritorno della sfida di Copa del Rey contro l’UD Melilla e in quella di Champions contro il CSKA Mosca, con il Real già certo del primo posto, finendo addirittura per litigare con dei tifosi, sintomo di grande nervosismo. Nella sfida contro la Roma è finito addirittura in tribuna. Interrogato sui motivi, l’allenatore è sempre stato piuttosto duro con Isco, parlando di condizione assente, della sua necessità di fare delle scelte e del fatto che non esistono incedibili. Dall’altra parte anche Dybala non sta vivendo il momento più felice in bianconero: pur giocando con regolarità (tra gli attaccanti solo Ronaldo ha giocato più di lui al momento), con l’arrivo del portoghese sembra aver perso un po’ della centralità tecnica che aveva occupato nella Juventus degli ultimi anni (l’anno scorso a questo punto della stagione aveva segnato quasi il doppio dei gol). Per tutti e due, quindi, cambiare aria potrebbe portare dei benefici immediati e alle giuste condizioni è difficile immaginarli rifiutare categoricamente una proposta del genere. Cosa manca quindi per rendere fattibile lo scambio a gennaio? La cosa più importante di tutte, dove a venirci incontro è addirittura la UEFA: da questa stagione sarà possibile dagli ottavi di Champions schierare un giocatore anche se ha già partecipato alla competizione con un’altra squadra. Questa nuova regola, oltre a rendere il mercato di gennaio molto più frizzantino, spiana la strada allo scambio immediato, visto che un impiego dei due solo nei rispettivi campionati avrebbe sgonfiato il tutto. Con la possibilità per Isco e Dybala di disputare la Champions a maglie invertite, lo scambio diventa incredibilmente più appetibile. Quindi abbiamo dimostrato che sì, uno scambio è del tutto fattibile, almeno sul piano lontano ed irraggiungibile dell’Iperuranio, che però il calciomercato ha raggiunto più volte. Adesso bisogna rispondere alle due domande più difficili: chi ne guadagnerebbe? Come potrebbe farlo funzionare Allegri? Due domande che secondo me in qualche modo si incrociano. Qui, da tifosi, dobbiamo valutare due diversi piani, quello del sensibile e dell'intelligibile. Partiamo dal primo. Dybala si è perfettamente integrato nella Juventus. Non alza la voce quando non gioca, né si lamenta se impiegato in posizioni del campo poco consone al suo talento. Il suo gioco fatto di strappi e la sua faccia da angioletto sono perfette per avvicinare i giovanissimi di tutto il mondo che sognano con la Dybala Mask. Mentre ti scrivo ha appena segnato un gol incredibile allo Young Boys, annullato, che ci ha ricordato ancora una volta che un sinistro così ce l’hanno davvero in pochi e pensare di cederlo è una follia. Ma questo ulteriore passo lo farà alla Juventus? Noi tifosi quando l’argentino gioca male diamo la colpa ad Allegri, al modulo, gioca troppo avanti, gioca troppo indietro. Ma la verità è che esiste questo sottotesto dopo ogni sua cattiva prestazione da anni e che - mi fa malissimo ammetterlo - queste arrivano più spesso nelle partite più importanti della Champions che altrove. Isco, al contrario, non ha niente di inespresso, nel bene e nel male. Con un carattere meno solare dell’argentino e con una stagione così negativa da non poter far venire dei dubbi, non si può ignorare che però quell’eleganza lì, quella tecnica lì, alla Juventus non ce l’ha nessuno. Isco è una reminiscenza, magari lontana, di Zidane e, non so quanti anni tu abbia Luciano, ma ti posso assicurare che questi giocatori a Torino funzionano bene. Inoltre, non secondario, Isco gioca bene nelle partite importanti ed è molto amico di Cristiano Ronaldo (se pure ultimamente hanno avuto un battibecco a distanza). Guardiamo ora al piano dell'intelligibile, che poi è anche quello dell’ultima domanda: che senso ha Isco nella Juve di oggi? In questa nuova versione la Juventus è una squadra che tiene molto più palla, che ai due centrocampisti ha sostituito un play e due mezzali e che quando davanti schiera Dybala, Cristiano Ronaldo e Mandzukic (quello che oggi sembra il trio d’attacco titolare) all’argentino tocca agire dietro agli altri due, occupando gli spazi di mezzo e aiutando la manovra. E chi è stato determinante nella conquista di almeno due Champions giocando come trequartista dietro a Cristiano Ronaldo e a una punta abile nell’aprire gli spazi? Ovviamente Isco. Questo non vuol dire che Allegri debba rincorrere il Real Madrid di Zidane, ma è innegabile che in questa versione della Juventus Isco si inserirebbe come un pesce nell’acqua. Proprio Allegri qualche settimana fa ha detto che Dybala «deve fare il tuttocampista» che «segna meno ma fa da raccordo e ci permette di uscire con la sua tecnica». Inconsciamente l’allenatore gli stava affidando i compiti di gioco in cui Isco è forse il migliore al mondo. Se davvero ha bisogno di un tuttocampista non è meglio lo spagnolo? Se hai visto qualche partita della Juventus versione 2018/19 saprai come la fase offensiva alterni picchi di grandissima fluidità a momenti in cui il possesso ristagna, come se qualcosa di fosse inceppato. Ora per me spiegarti con i numeri e i concetti perché Isco potrebbe essere perfetto nell’attuale sistema offensivo della Juventus non è facile, preferisco lasciartelo visualizzare come meglio credi grazie alle parole di Daniele Morrone, che parlando di Isco in questo pezzo ha usato queste parole: «più che l’ingranaggio di un sistema, con compiti e funzioni precise, è l’olio che fa muovere meglio il tutto». Questo è secondo me il guadagno che ne avrebbe la Juventus, un guadagno mica da poco. Però non sto qui a dirti che uno scambio sarebbe del tutto favorevole ai bianconeri: in Spagna Dybala si troverebbe nella condizione di far valere il proprio talento in maniera più luminosa e continuativa. Con la maglia bianca del Real Madrid, il giusto allenatore (è difficile immaginare Solari anche per la prossima stagione) e i giusti compagni, l’argentino può davvero fare quel piccolo saltello che gli manca per essere tutte le settimane tra i migliori giocatori del mondo. Un’eventualità che noi tifosi dovremmo accettare con gioia: il calcio non è rancore e vedere Paulo diventare un giocatore ancora migliore da un’altra parte dovrebbe essere solo motivo di gioia per chi gli ha voluto bene mentre cresceva con la maglia bianconera. Messa così, uno scambio tra Isco e Dybala sembra una vittoria per tutti. Poi ovviamente le cose vanno sempre da un’altra parte, ad esempio ora il City di Guardiola sembra seriamente interessato allo spagnolo. Però, ecco, fossi in te tra il 3 e il 18 gennaio non mi comprerei la maglia della Juventus di Dybala.

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