L'Ultimo Uomo

  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Dizionario Tattico
  • Expected Goals
  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Dizionario Tattico
  • Expected Goals
  • Chi siamo
  • Le Firme
  • Archivio
  • Newsletter
  • Sponsor
  • Long-Form
© Alkemy. Made with love
Informativa Cookies
Foto di Adam Nurkiewicz / Stringer
Calcio Fabio Barcellona 29 agosto 2017 5'

Dopo l’arrivo di Schick la Roma dovrà cambiare modulo?

La telenovela dell’estate si è conclusa a favore della Roma, adesso sta a Di Francesco valorizzare il giovane talento ceco.

Condividi:

Così, la telenovela dell’estate con protagonista Patrick Schick finisce a Roma. Le visite mediche di giugno effettuate con la Juventus – che aveva un accordo con la Sampdoria per una cifra intorno ai 30 milioni di euro – avevano evidenziato un’inidoneità temporanea per cui la dirigenza bianconera aveva deciso di ridiscutere i termini dell’accordo con quella blucerchiata. Ottenuta un mese dopo l’idoneità sportiva si è accesa un’asta per il talento ceco che ha visto vincitrice la Roma e permesso alla Samp di ottenere ben 10 milioni in più per la cessione del suo gioiello.

 

Le qualità di Patrick Schick sono evidenti e note. In Italia è stato impiegato principalmente come punta nel 4-3-1-2 di Marco Giampaolo, con compiti che gli permettevano di svariare lungo tutto il fronte d’attacco, utilizzando per le ricezioni i tagli interno-esterno o, molto più frequentemente, allargandosi in fascia sul lato forte per ricevere il pallone e attivarsi poi in conduzione. Specialmente dal lato destro, sfruttando, entrando dentro il campo, il suo amato piede sinistro.

 

A partita in corso e in particolari situazioni tattiche è stato anche impiegato come vertice avanzato del rombo, utilizzato per sfruttare gli spazi creati dai movimenti delle due punte e aumentare il tasso tecnico e di imprevedibilità della sua squadra. Adesso però quello che si chiedono i tifosi della Roma – anche per via del giudizio negativo di Giampaolo su un passaggio di Schick in giallorosso – è se il giovane talento ceco sia adatto al 4-3-3 di Eusebio Di Francesco, quali potrebbero essere la posizione e i compiti ideali per Patrick Schick.

 

Cosa chiede Di Francesco

Il 4-3-3 adottato da Di Francesco anche alla Roma si declina in un sistema abbastanza rigido con compiti molto precisi per ogni giocatore. Nella squadra immaginata dal tecnico abruzzese la punta esterna è investita di parecchie responsabilità in fase di non possesso, andando praticamente ad allinearsi coi centrocampisti e coprendo, sul lato debole, gli spostamenti laterali in direzione del pallone dell’intera linea difensiva.

 

In fase di possesso palla, invece, deve coordinare i propri movimenti con quelli del resto della catena laterale – completata dalla mezzala e dal terzino – per coprire uniformemente ampiezza, profondità e spazi di mezzo. Gli esterni di Di Francesco devono anche tagliare senza palla quando il loro è il lato debole, per attaccare alle spalle della difesa avversaria.

 

In questo scenario tattico, l’impiego di Schick come punta esterna sembra davvero arduo da immaginare. La scarsa attitudine di Schick alla fase difensiva è chiaramente in contraddizione con quello che Di Francesco chiede ai suoi esterni. Poi, per carità, il tecnico potrà anche fare un’eccezione e lasciare un talento come quello di Schick libero di non difendere. Come accennato, per lo stesso Marco Giampaolo che lo ha avuto a disposizione per un anno l’attaccante ceco non può essere considerato un attaccante esterno, ma un vero e proprio centrale capace anche, semmai, di giocare dietro a un centravanti puro.

 

In altri contesti tattici potrebbe probabilmente anche partire da una posizione più esterna, ma le richieste dal calcio di Di Francesco non sembrano essere nelle corde del ceco per varie ragioni. Anzitutto Schick non pare avere le capacità atletiche per sostenere con continuità i compiti difensivi assegnati all’esterno del 4-3-3 della Roma; secondo poi non ha ancora sviluppato un set efficace di movimenti senza palla per ricevere dinamicamente, come vorrebbe il suo nuovo allenatore. Inoltre, la rigidità del sistema e la necessità di interagire tatticamente in maniera continua e profonda con i compagni di fascia, non rappresentano lo scenario ideale per valorizzarne il suo tipo talento.

 

Paradossalmente, più che come sostituto di Salah, Schick potrebbe interpretare al meglio il ruolo di vice Dzeko. Nel sistema di Di Francesco il centravanti ha il doppio compito di allungare le difese avversarie e, con movimenti opposti, offrire una soluzione di gioco verticale a cui appoggiarsi per sviluppare le combinazioni offensive. Schick sarebbe in grado di svolgere ottimamente, con il suo particolarissimo mix di dominio fisico sugli avversari e tecnica eccezionale, il secondo compito, fungendo da perno della manovra e da regista avanzato. Rispetto al passato dovrebbe comunque migliorare e utilizzare più frequentemente i movimenti in profondità per abbassare la linee arretrate degli avversari, e ricevere qualche pallone alle spalle dei difensori, ma questo sembra un’evoluzione più naturale del suo talento.

 

Le alternative a disposizione

Sebbene l’esperienza da allenatore di Di Francesco sia stata fortemente caratterizzata dal 4-3-3 non sono mancate sporadiche escursioni del tecnico abruzzese verso altri moduli di gioco. L’inizio di campionato non pienamente convincente della Roma ha già aperto il dibattito sulla reale compatibilità del 4-3-3 progettato dal tecnico con le caratteristiche dei giocatori in rosa e i dubbi maggiori riguardano proprio la posizione di esterno destro d’attacco, coperta al momento da Defrel, anche lui un ripiego nella posizione. Ma anche l’adattamento di Nainggolan a rigidi movimenti di catena sembra vincolare troppo il suo talento, così come Perotti sta mostrando difficoltà a tagliare senza palla verso l’interno, senza necessariamente aspettare la palla sul piede per poi puntare l’avversario. L’arrivo di Schick, in questo senso, può essere un un ulteriore argomento a favore di chi discute l’opportunità della Roma di utilizzare un altro modulo di gioco.

 

Un modulo con 3 difensori, 4 centrocampisti e 3 giocatori offensivi potrebbe adattarsi bene alle caratteristiche di Schick e di altri giocatori in rosa. Sia con due trequartisti piazzati simmetricamente dietro al centravanti, che con un trequartista e due punte. In questo modo Schick, oltre che da punta centrale pura, potrebbe giocare con maggiore profitto al fianco di un altero trequartista nello schieramento con due giocatori a supporto di Dzeko. Rispetto alla posizione di esterno nel 4-3-3, il campo da coprire in fase di non possesso sarebbe minore e la posizione di partenza in fase d’attacco più interna e libera da rigidi meccanismi di catena.

 

Tra i giocatori della Roma le posizioni d’attacco potrebbero essere coperte, oltre che a Schick, da Nainggolan, Perotti, El Shaarawy, Defrel e Under, senza sovraccaricare nessuno di quei di compiti difensivi che sono apparsi troppo dispendiosi in termini di porzioni di campo assegnate.

 

Se immaginiamo invece Nainggolan in posizione di unica mezzapunta, libero di esprimere in entrambe le fasi di gioco il suo dinamismo, Schick potrebbe affiancare Dzeko in un ipotetico 3-4-1-2, libero di svariare lungo tutto il fronte d’attacco in un ruolo di supporto e raccordo. Probabilmente questo sarebbe il contesto ideale per l’ex giocatore della Sampdoria.

 

Il talento di Schick è indiscutibile e cristallino. Non bisogna però dimenticare che ha alle spalle solamente mezza stagione da titolare in serie A in un contesto tranquillo e senza problemi di classifica come quello in cui giocava la Sampdoria nel girone di ritorno. Anche la sua definizione tattica è ancora acerba: spetta a Di Francesco trovare la giusta collocazione in campo e assegnare i giusti compiti a Patrick Schick per continuare a svilupparne il talento e l’efficacia. Se vorrà forzare la sua natura per farne un esterno adatto al suo gioco, non solo dovrà compiere grandi sforzi da educatore, ma dovrà anche fare attenzione a non soffocare gli aspetti più creativi e liberi del suo gioco.

 

 

Tags : di francescoromasampdoriaschick

Fabio Barcellona, chimico e allenatore UEFA B. Scrive di calcio per L'Ultimo Uomo.

Condividi:
Carica i commenti ...

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox.

Potrebbero interessarti

Calciatore del mese 2020/21 Emanuele Atturo 6'

Il calciatore di B di febbraio 2021: Gennaro Tutino

A vincere il premio “Calciatore del mese AIC” stavolta è l’attaccante della Salernitana.

Serie A Alfredo Giacobbe 4'

Il Benevento ha fatto bene a chiudersi?

La squadra di Inzaghi è corsa ai ripari dopo qualche partita sfortunata, ma adesso le cose stanno andando peggio.

Serie B Dario Saltari 17'

Come è cambiato il lavoro del DS, intervista a Pietro Accardi

Abbiamo parlato con il direttore sportivo dell’Empoli, uno dei club che lavora meglio nel calcio italiano.

Calcio Bernardo Cianfrocca 14'

Sanremo prima di Zlatan

Prima di Ibrahimovic sono passati altri calciatori, ma anche sciatori, wrestler e la Juve che canta.

Calciatore del mese 2020/21 Marco D'Ottavi 7'

Il calciatore di febbraio 2021: Romelu Lukaku 

Romelu Lukaku ha vinto il premio AIC grazie a un febbraio travolgente.

Dello stesso autore

Champions League Fabio Barcellona 10'

Il Porto ha messo a nudo le contraddizioni della Juventus

A Conceição è bastato poco per mettere in crisi i bianconeri.

Calcio Fabio Barcellona 10'

Di cosa parliamo quando parliamo di costruzione dal basso

Un aspetto di cui si parla spesso a sproposito.

Premier League Fabio Barcellona 12'

Il Liverpool è tornato sulla terra

Nelle ultime quattro partite di Premier ha segnato zero gol.

Fondamentali Fabio Barcellona 9'

Fondamentali: Roma-Inter 2-2

Un punto di cui nessuna delle due squadre può essere soddisfatta.

Calcio Fabio Barcellona 14'

Storia tattica del 2020

Un’analisi delle tendenze dell’anno.

I più letti del mese

Calcio Daniele Manusia 7'

Fermi tutti, abbiamo già il gol del 2021

È stato segnato in quarta serie inglese, ed è da non credere.

Calcio Fabio Barcellona 10'

Di cosa parliamo quando parliamo di costruzione dal basso

Un aspetto di cui si parla spesso a sproposito.

Calcio Redazione 4'

Manifesto per un calcio più semplice

Davvero il più semplice possibile.

Champions League Marco D'Ottavi 12'

La brutta serata di Cristiano Ronaldo

Una delle peggiori partite di Champions League di CR7.

Calcio Marco D'Ottavi 10'

La Nazionale italiana di calcio che forse non conoscete

Storia di un’idea affascinante ma con poco successo.

altro da roma
Fondamentali Dario Pergolizzi 7'

Fondamentali: Roma-Milan 1-2

La squadra di Pioli ha avuto la meglio di un avversario timoroso e confuso.

Serie A Dario Saltari 13'

Perché la Roma va male con le grandi?

Le ragioni dietro alle difficoltà dei giallorossi contro le prime sei squadre in classifica.

Serie A Redazione 9'

Le migliori costruzioni dal basso dell’ultima giornata

Esempi pratici dei vantaggi di far risalire il pallone in maniera ragionata da dietro.

altro da sampdoria
Serie A Redazione 14'

Guida alla classe media della Serie A 2020/21

Otto squadre difficili da decifrare nel prossimo campionato.

Serie A Alfredo Giacobbe 8'

Chi ha più probabilità di salvarsi?

Cosa ci dicono le statistiche avanzate sulla lotta per non retrocedere.

Guida alla Serie A 2019/20 Dario Pergolizzi 7'

Guida alla Sampdoria 2019/20

Che stagione aspettarsi dai blucerchiati dopo la fine dell’era Giampaolo.