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Foto di François Nel / Getty Images
Calcio Marco De Santis 4 luglio 2018 6'

La Juventus può davvero permettersi Cristiano Ronaldo?

Un’analisi sulla fattibilità dell’operazione di mercato di cui tutti stanno parlando.

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Nelle ultime ore è scoppiata una delle “bombe di mercato” più fragorose di sempre, quella che vedrebbe Cristiano Ronaldo trasferirsi alla Juventus. Bufala? Possibilità? Realtà? 

 

Intanto va detto che sul fronte notizie esistono troppe conferme che la Juventus abbia quanto meno l’intenzione di provare a comprare Ronaldo. Persino un’agenzia di stampa come Reuters, che raramente pubblica articoli di calcio, ha rilanciato la notizia. Segno quindi che non siamo in territori fantacalcistici.

 

In questo articolo proveremo a capire la fattibilità dell’operazione, analizzando le notizie provenienti dagli organi di stampa spagnoli, portoghesi e italiani, ma soprattutto valutando il possibile trasferimento dal punto di vista finanziario.

 

La confusione delle notizie

Guardando i giornali, non è semplice districarsi fra realtà e supposizioni. Se una versione dei fatti parla di trattativa in stato molto avanzato, un’altra accenna a un discorso preliminare tutto da approfondire; mentre una fonte dà per certa l’esistenza di una clausola da 100 milioni che la Juventus potrebbe sfruttare per acquistare il giocatore, un’altra smentisce categoricamente questa ipotesi. Da una parte si suppone che la Exor (holding della famiglia Agnelli/Elkann a cui fanno capo gli affari del gruppo, compresa la proprietà della Juventus) sia pronta a contribuire allo stipendio da elargire al giocatore garantendogli sponsorizzazioni, relative in particolar modo al settore automobilistico (FCA e Ferrari), dall’altra si esclude che la Juventus possa giovarsi di questo tipo di aiuti.

 

Per rispondere alla domanda iniziale, la complessità delle variabili va semplificata. Ci si può riuscire tramite qualche valutazione preliminare e scegliendo un possibile scenario economico che possa, almeno sotto certe condizioni, dimostrare la fattibilità o meno dell’affare.

 

La prima considerazione da fare è che il modus operandi di Exor e della Juventus osservato negli ultimi anni fa ritenere molto improbabile che il club possa valutare l’acquisto di Cristiano Ronaldo con la sola motivazione di provare a vincere la Champions League. Un torneo dove la bravura di un singolo giocatore, seppure uno dei migliori al mondo, non garantisce il successo finale. Dal punto di vista sportivo, ovviamente, la vittoria della Champions League sarebbe il principale obiettivo stagionale dopo un acquisto del genere, ma per indirizzare una grande quantità di denaro su questa operazione ci deve essere alla base anche una motivazione finanziaria, un “business plan” ben preciso che possa garantirne la sostenibilità indipendentemente dai risultati sul campo.

 

Il business plan della Juventus

La possibilità che Exor possa contribuire al pagamento dello stipendio del giocatore non è da escludere, ma non è nemmeno così ovvia come molti pensano. Bisogna dire che una manovra di questo tipo non violerebbe comunque il Fair Play Finanziario, che non vieta ai giocatori di ricevere un compenso per sponsorizzazioni da aziende che siano “parti correlate” con il club (ovvero riconducibili allo stesso proprietario). A patto che le remunerazioni siano in linea coi valori di mercato.

 

Facciamo un esempio. Il Paris Saint-Germain ha garantito a Neymar – e pare anche a Buffon (se ne ufficializzerà l’ingaggio) – un ruolo da testimonial per i mondiali del Qatar che porterà un beneficio economico a entrambi, ma ha comunque dovuto mettere a bilancio uno stipendio elevatissimo per l’attaccante brasiliano, e a quanto pare ne metterà uno da 4 milioni per il portiere italiano. Quindi, se ci sarà, l’aiuto di Exor non potrà da solo rappresentare la soluzione del problema dell’elevato stipendio richiesto da Cristiano Ronaldo (si parla di 30 milioni netti, che con la tassazione italiana arriverebbe a circa 55 milioni lordi a stagione).

 

L’argomento su cui si stanno probabilmente concentrando i conti e i ragionamenti della dirigenza juventina in questi giorni è quello relativo alla valutazione stimata del possibile aumento dei ricavi che la presenza di CR7 porterebbe nel bilancio.

 

L’annunciata campagna abbonamenti è già partita, presentando prezzi dal 20 al 30% superiore al passato a seconda dei settori. Una situazione che sta provocando malumori fra i tifosi. Con l’approdo del portoghese a Torino è facile pensare che la Juventus non solo non avrebbe difficoltà a vendere tutti gli abbonamenti a quelle cifre, ma potrebbe presumere di riempire con continuità l’Allianz Stadium nelle partite di campionato e coppe anche applicando ai biglietti un aumento proporzionale a quanto fatto per gli abbonamenti.

 

Di soli ricavi di stadio ci si potrebbero quindi aspettare circa 5 milioni in più rispetto all’anno scorso dagli abbonamenti, oltre ad altri 5 dalla vendita degli altri biglietti. Per quanto riguarda il merchandising e i ricavi commerciali è impossibile, almeno con i dati in nostro possesso, azzardare una seria stima degli aumenti preventivabili.

 

La cosa certa è che l’arrivo di Cristiano Ronaldo aiuterebbe la Juventus a penetrare con più forza nel mercato mondiale, anche in paesi dove la Serie A ha perso appeal negli ultimi anni. Un aspetto che sarebbe permesso solo dall’ingaggio di campioni del profilo di Cristiano Ronaldo, Messi o, in misura minore, Neymar. Sarebbe forse questo l’aspetto finanziario più interessante per la Juventus: un’operazione del genere avrebbe ricadute positive su tutti i prossimi bilanci, lasciando in dote un interesse verso la squadra da parte di appassionati in giro per il mondo superiore all’attuale. Anche dopo l’eventuale partenza di Ronaldo. Una svolta che potrebbe rivelarsi fondamentale per non rischiare di uscire dalla “top 10” delle squadre europee più ricche vista la continua espansione della Premier League.

 

Uno scenario

Fatte queste valutazioni preliminari, utili anche per analizzare l’operazione dal punto di vista numerico, entriamo nel dettaglio ipotizzando per semplicità un solo scenario: costo dell’operazione 100 milioni (25 milioni all’anno di ammortamento), contratto quadriennale da 30 milioni netti (55 lordi) all’anno per il giocatore da pagare interamente dalla Juventus senza interventi esterni della Exor. Date queste ipotesi, il peso annuale di Cristiano Ronaldo a bilancio sarebbe di 80 milioni. Nel bilancio attuale il peso annuale di Higuain è di 32 milioni (14 di ingaggio, 18 di ammortamento), quello di Dybala è di 18,5 (13 di ingaggio, 5,5 di ammortamento) e quello di Pjaca di 9 (3 milioni di ingaggio, 6 di ammortamento).

 

Il costo di questo trio per la Juventus è quindi di circa 60 milioni di euro l’anno (probabilmente di più, una volta conteggiati i bonus variabili). Ipotizzando la cessione di tutti e tre, e ricordando l’aumento dei ricavi attesi da stadio, la differenza fra lo scenario “Cristiano Ronaldo” e lo scenario “Higuain-Dybala-Pjaca” è di soli 10 milioni annui, una cifra che fa molto meno paura degli 80 milioni annui che servirebbero per ingaggiare il portoghese senza ulteriori movimenti in uscita.

 

L’uscita di Dybala, inoltre, genererebbe una sicura plusvalenza che non solo andrebbe a coprire per quest’anno i 10 milioni residui, anche senza ragionare sugli aumenti dei ricavi attesi da merchandising e sponsor, ma coprirebbe con ogni probabilità anche gli 80 milioni attesi di plusvalenze che la società deve fare da qui a fine sessione estiva. Per questo vi rimandiamo alle considerazioni fatte nell’articolo sul budget di mercato della Juventus: indipendentemente dall’ingaggio di Cristiano Ronaldo, i bianconeri ogni anno, per mantenere il monte ingaggi e il monte ammortamenti raggiunto, hanno bisogno di circa 100 milioni di plusvalenze.

 

Ovviamente lo scambio “tre per uno” comporterebbe dei rischi, ma il pacchetto offensivo della Juventus sarebbe comunque di altissimo livello: per i tre ruoli d’attacco sarebbero a disposizione Cristiano Ronaldo, Douglas Costa, Mandzukic, Cuadrado, Bernardeschi e Kean.

 

L’acquisto di Cristiano Ronaldo è possibile solo con la cessione di Dybala quindi? Non è detto, ma di certo se dallo scenario precedente togliamo la sua cessione è necessario sostituirla con uscite plurime che permettano uguali risparmi a bilancio e plusvalenze. Quello che si è voluto dimostrare con lo scenario tracciato è che, indipendentemente dalle opinioni sull’opportunità o meno della mossa in riferimento all’età del giocatore, una strada percorribile e delle motivazioni economico-finanziarie per provare a chiudere questa operazione ci sono, nonostante il costo a prima vista insostenibile.

 

Insieme a queste ci sono però anche delle difficoltà, che non vanno certo minimizzate. In primo luogo la posizione del Real Madrid. In assenza della clausola da 100 milioni, e nel caso  Florentino Perez si “impuntasse”, i bianconeri non avrebbero la forza economica per farsi trascinare in un’asta con protagoniste altre big europee (anche se magari a 120 o a 130 la Juventus potrebbe prenderlo lo stesso). In seconda battuta bisogna considerare la necessità della Juventus di non poter attendere a lungo gli sviluppi della situazione, l’acquisto di Cristiano Ronaldo comporterebbe un profondo cambio in corsa delle strategie relative all’intero calciomercato estivo.

 

La strada che può percorrere la Juventus, insomma, è sottile e rischiosa, ma non certo impossibile e campata in aria.

 

Tags : cristiano ronaldojuventus

Marco De Santis, laureato in Scienze Statistiche ed Economiche, proprietario del blog “Calcio e Altri Elementi”, dedicato ad approfondimenti statistici, economici e regolamentari relativi al calcio e ad altri sport.

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