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Cosa serve al Napoli sul mercato
28 giu 2022
Il mercato della squadra azzurra passa anche per alcuni rinnovi controversi.
(articolo)
9 min
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Ci sono ben tre elefanti nella stanza, quando si parla dei desideri di mercato del Napoli. E cioè i rinnovi di Dries Mertens, di Kalidou Koulibaly e di Fabian Ruiz. Trattative su cui si sa poco – e quel poco non arriva dal Napoli ma dagli stessicalciatori – e si fatica a immaginarne uno sviluppo futuro.

Mertens, che grazie ai 148 gol segnati in poco meno di 400 partite ufficiali è il massimo realizzatore della storia della squadra azzurra – meglio di Diego Armando Maradona, meglio di Marek Hamsik – dal primo luglio sarà libero da ogni vincolo contrattuale. Koulibaly, che sta per prendere la fascia di capitano dal braccio di Lorenzo Insigne, vedrà il suo contratto scadere tra un anno esatto. La stessa scadenza è presente anche nel contratto di Fabian Ruiz. Senza loro tre è persino difficile da immaginare, il Napoli della prossima stagione.

Come si fa a stabilire qual è la strategia migliore da perseguire in uno scenario come questo? Sulle tre trattative pende come un macigno il nuovo limite al tetto salariale imposto da Aurelio De Laurentiis. Come si è visto nel caso della trattativa con Dries Mertens, al di là dell’importo della retribuzione è stato difficile stabilire persino la formula più conveniente: ingaggio per uno o due anni? Stipendio più alto oppure bonus alla firma più corposo? Il Napoli, da fuori, non sembra particolarmente interessato a fare delle deroghe alle sue stesse regole per andare incontro alle richieste dei suoi calciatori, nemmeno se si tratta dei tre che compongono la spina dorsale della squadra. I vincoli di bilancio hanno priorità su tutto, almeno su questo De Laurentiis è stato sempre coerente.

Si potrebbe giocare d’anticipo, pensare cioè di liberarsi subito dei calciatori in scadenza e rimpiazzarli in rosa con nuovi acquisti. Il Napoli farebbe un incasso tutto da valutare nelle proporzioni – chi acquista un giocatore che è vicino alla scadenza ha sempre il coltello dalla parte del manico – con il quale provare a finanziare la campagna acquisti. Questo vorrebbe dire vedere il Napoli impegnato su due fronti contemporaneamente, cessioni da un lato e acquisizioni dall’altro, e gli azzurri non sono celebri per trattative lampo o indolori. Vorrebbe dire anche aver già individuato i profili da portare in rosa, mettendo in atto una capacità di programmazione che, diciamocelo, non è proprio la caratteristica per la quale i club italiani si distinguono.

Alla fine la soluzione che sembra più realistica è che il Napoli lasci correre e aspetti la scadenza naturale dei contratti prima di pensare ai rimpiazzi. D’altra parte De Laurentiis e Giuntoli hanno fatto dell’uno vale uno una regola per la costruzione della rosa: i due acquisti ufficializzati fin qui – Mathias Olivera dal Getafe e Khvicha Kvaratskhelia dalla Dinamo Batumi – arrivano per occupare i due posti liberati da Faouzi Ghoulam e da Insigne. Se il Napoli acquisterà un altro calciatore in questa sessione, è probabile che lo farà solo dopo una corrispondente uscita.

Cosa serve in difesa

Con Olivera il Napoli pensa di aver risolto l’annoso problema del terzino di scorta, per dare fiato a Mario Rui. A destra, in corso di stagione Spalletti ha portato il giovane Alessandro Zanoli nelle rotazioni dei titolari e quindi si pensa che le uscite di Malcuit, svincolato, e Tuanzebe, a fine prestito, siano state già coperte. Spalletti con tutta probabilità ripartirà dalla linea titolare dello scorso campionato: Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui.

Dietro a loro, però, il Napoli ha bisogno di rincalzi di qualità, uno dei problemi principali della squadra di Spalletti la scorsa stagione è stata proprio la rosa corta quasi in ogni reparto. Se volesse un rincalzo di qualità, nel ruolo di laterale destro di difesa, il Napoli potrebbe quindi pensare a Petar Stojanovic, uno dei migliori terzini della scorsa stagione. Tra l’altro il Napoli ha un rapporto privilegiato con l’Empoli e i suoi terzini: Mario Rui, Elseid Hysaj e Giovanni Di Lorenzo sono tutti passati per la squadra toscana prima di arrivare sotto il Vesuvio. Una soluzione più economica potrebbe essere Andrea Cambiaso dal Genoa appena retrocesso, che è un terzino giovane e può essere impiegato su tutte e due le fasce.

Proprio un ex Genoa è già al centro delle trattative di mercato del Napoli. Leo Østigård è sul taccuino del DS Giuntoli dopo i sei mesi passati alla corte di Blessin. Østigård calcia bene con entrambi i piedi, ma soffre quando c'è da gestire il possesso sotto pressione. È un difensore aggressivo e portato all’anticipo, simile a Koulibaly ma meno strutturato fisicamente. Preferisce giocare a sinistra nella coppia difensiva e verrebbe al Napoli come quarto centrale in un reparto che ad oggi comprende Koulibaly, Rrahmani e Juan Jesus. Østigård è rientrato al Brighton dopo il prestito ed è un prospetto interessante, ma ancora da sgrezzare.

È possibile portare a casa qualcosa di meglio già subito, possibilmente pescando dal campionato italiano? Al Bologna c’è Arthur Theate che ha disputato un ottimo primo anno in Serie A e ha già attirato l’attenzione di molte squadre di prima fascia (il Milan, tra le ultime).

Theate può giocare sia a tre che a quattro. Rispetto a Østigård è molto più tranquillo con la palla tra i piedi: gioca più passaggi e lo fa con una precisione superiore; guadagna più metri con un passaggio o una corsa; completa più dribbling. Difensivamente, Østigård effettua e vince più tackle di Theate, che però fa più intercetti, sintomo di letture difensive migliori. Theate è poi più alto e vince più duelli aerei.

Troppi a centrocampo

L’ascesa di Stanislav Lobotka nel finale di stagione non è una sorpresa. Il centrocampista era stato messo da parte da Gennaro Gattuso un po’ misteriosamente, ma era considerato uno dei prospetti più forti della sua generazione. Vista la sua crescita, il Napoli potrebbe pensare di lasciare andare Fabian Ruiz con il cuore più leggero. O comunque considerare lo spagnolo un rincalzo extralusso, qualora si decidesse di portarlo a scadenza. Con Lobotka e Zambo Anguissa considerati inamovibili, è stato Diego Demme ad aver perso terreno nella considerazione di Spalletti e si dice che per questa ragione il centrocampista tedesco abbia dato mandato al suo procuratore di cercare un’altra squadra.

Chi prendere al suo posto? Si è parlato di un interesse, ancora molto vago, per Mattias Svanberg del Bologna. Ma se nella testa di Spalletti ci fosse l’arretramento del raggio d’azione di Piotr Zielinski – per motivi che spiegherò tra poco – allora più di Svanberg al Napoli farebbe comodo l’altro bolognese, Jerdy Schouten, che è un uomo più di contenimento che di manovra e sarebbe il rincalzo ideale per Anguissa.

Se poi il Napoli volesse fare una scommessa rischiosa su un giocatore niente affatto pronto, potrebbe guardare alla Ligue 1. Azzedine Ounahi, in forza all’Angers, ha giocato la scorsa stagione i primi 1600 minuti nella massima serie francese. È uno di quei centrocampisti che muovono continuamente la testa per valutare le proprie opzioni ancor prima di ricevere palla. È attento nel posizionamento difensivo, è spavaldo nell’uno contro uno. È più di una scommessa in questo momento, ma in un reparto che ha Lobotka, Anguissa e Ruiz a contendersi due posti, Ounahi potrebbe starci bene da quarto.

Cosa farne invece di Zielinski? Ogni stagione è per Zielinski quella della consacrazione, ogni anno è l’anno buono per fare il salto di qualità definitivo che tutti si aspettano dal centrocampista polacco. Ma questo traguardo non arriva mai e allora forse non è casuale che siano così forti le voci di un interessamento per Antonin Barak. Spalletti, nella posizione del trequartista, più che un organizzatore di gioco richiede un incursore. Un uomo che possa far perdere le sue tracce e attaccare centrocampisti e difensori sul lato cieco. Tant’è vero che, in quest’ultima stagione, è stato forse Elmas ad eseguire meglio i compiti richiesti da Spalletti, al di là dei limiti tecnici che Elmas spesso dimostra. In questo senso, la capacità di Barak di muoversi e attaccare lo spazio, di trovare l’inserimento in area al momento giusto, di arrivare forte di testa sui palloni alti al fianco della punta, per il gioco del Napoli sarebbe come il vino bianco con le vongole. Zielinski, se non trovasse una squadra, potrebbe cercare una nuova opportunità abbassandosi nei due di centrocampo, per non finire in panchina.

Sostituire o no Mertens?

È nel reparto offensivo che il Napoli è chiamato alle scelte più forti. Lozano e Politano si sono alternati sulla destra ma non hanno mai convinto Spalletti fino in fondo. Ora con Insigne fuori dai giochi, Lozano potrebbe essere portato a sinistra a giocarsi il posto con Kvaratskhelia, in una posizione che era sembrata, ai tempi del PSV, più congeniale per il messicano.

A destra si parla da mesi dell’ingaggio di Federico Bernardeschi, svincolato dalla Juventus. Per inserire in rosa Bernardeschi, il Napoli sicuramente aspetterà prima di piazzare Politano in un’altra squadra. Ma Bernardeschi è davvero un upgrade rispetto a Politano? Sognare non costa niente, e allora perché non tentare l’assalto a Hakim Ziyech in uscita dal Chelsea? Ziyech è un giocatore straordinario, porterebbe qualità ed esperienza in campo europeo. Soprattutto porterebbe una scossa nel gruppo squadra e nella tifoseria che oggi è difficile immaginare come possa avvenire altrimenti. Se proprio non si vuole essere così ambiziosi, almeno tecnicamente perché invece finanziariamente sarebbe un esborso da non sottovalutare, allora vale la pena di rivolgersi al Sassuolo per portare a Napoli le prestazioni di Domenico Berardi, 15 gol e 14 assist nell’ultima stagione.

Il Napoli deve anche capire se e come sostituire Mertens. L'attaccante belga è stato utilizzato sia come vice Osimhen, più di Petagna; sia come vice Zielinski. Se prendesse Barak per occupare la posizione del trequartista, e riuscisse anche a piazzare Petagna in un’altra squadra, allora il Napoli sarebbe obbligato a fare un acquisto al centro dell'attacco.

Se il Napoli cerca un profilo simile a quello di Victor Osimhen, una punta che attacca in campo largo e abbassa le difese, Andrea Belotti, in uscita dal Torino e disponibile a parametro zero, può essere una soluzione più o meno low-cost. Ma se il Napoli non volesse accontentarsi e cercasse un giocatore che rappresentasse più di un’alternativa a Osimhen, perché non provare a riportare in Italia Patrik Schick?

Schick è stato il vice-capocannoniere dell’ultima Bundesliga con 24 gol, due gol più di Haaland. Schick è un attaccante ipertecnico che gioca con la squadra, abile anche ad attaccare le difese chiuse. Per di più conosce già il campionato italiano. Il sito Transfermarkt lo valuta ben cinquanta milioni di euro. È così assurdo pensare che possa rinascere in Serie A? È estate e come il calciomercato insegna: sognare non costa niente.

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