Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Cosa può dare Tonali al Milan
09 set 2020
09 set 2020
La squadra di Pioli potrebbe essere quella giusta per crescere ancora.
(di)
(foto)
Foto di Gianluca Checchi/LaPresse
(foto) Foto di Gianluca Checchi/LaPresse
Dark mode
(ON)

Nei mesi scorsi il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha parlato più volte dell’interesse di alcune tra le migliori squadre in Europa per Sandro Tonali. A inizio giugno Cellino ha detto di aver rifiutato due offerte, una da 65 milioni di euro del Barcellona e una da 40 milioni del Napoli, e aveva aggiunto che il centrocampista era seguito anche dal Paris Saint-Germain e dalla Fiorentina. Secondo lui, però, la scelta di Tonali si limitava a due squadre: «Inter e Juve sono le destinazioni che preferisce».

Come sappiamo, a distanza di qualche mese da quell’intervista, Tonali ha invece scelto il Milan, ma ancora pochi giorni fa, quando ormai la cessione era di fatto conclusa senza però essere annunciata ufficialmente, Cellino è tornato a parlare del forte interesse dell’Inter e di un’offerta del Manchester United. A quanto pare, più di ogni altra cosa ha contato la volontà di Tonali: «Una volta che ha sentito il Milan non ha capito più nulla», ha dichiarato il presidente del Brescia ricordando il tifo per i rossoneri del centrocampista.

Magari nelle sue interviste Cellino esagerava per ricavare il massimo dalla cessione, ma è vero che Tonali è considerato da tempo uno dei migliori talenti della sua generazione. Sono anni che se ne parla e non è improbabile che molte squadre abbiano seguito la sua crescita e il suo primo anno in Serie A.

In un pezzo di tre mesi fa, scritto poco prima che ricominciasse il campionato, Flavio Fusi ha descritto nel dettaglio la sua stagione. Tonali è stato un regista dal gioco molto diretto, incline al rischio, che aveva il compito di far guadagnare velocemente metri alla sua squadra, con lanci e passaggi lunghi. La sua qualità si è esaltata soprattutto in transizione, nei momenti appena dopo il recupero della palla, in cui aveva di solito più spazi e maggiore libertà per chiudere con successo la giocata, ma in generale è stato poco preciso per gli standard di un centrocampista che gioca davanti alla difesa. La precisione dei suoi passaggi è rimasta bassa (76%), anche se Tonali ha in parte compensato mostrando una capacità di dribblare e di portare palla non comune per un regista.

Una delle migliori giocate della sua stagione.

Va detto che i limiti offensivi del Brescia hanno in qualche modo distorto la percezione delle sue qualità. Forse i suoi numeri possono far pensare a un giocatore impreciso e precipitoso con la palla, in realtà Tonali ha un piede molto dolce, calcia benissimo con il destro e ha un’ottima visione di gioco. Se la scarsa qualità del possesso del Brescia ha sporcato le sue statistiche, Tonali ha invece mostrato limiti che sembrano più strutturali in fase difensiva. Non è sembrato molto abile né a pressare né a proteggere la sua zona, e tende a soffrire se difende su distanze lunghe. Tonali si è imposto da unico centrocampista davanti alla difesa ma per certi versi sembra più adatto a giocare da mezzala. Non sembra infatti avere un gran talento in fase difensiva ma ha qualità evidenti con la palla che ancora non sono emerse del tutto anche a causa dei limiti della squadra in cui doveva esprimersi.

Considerate queste particolarità, sotto certi aspetti il Milan è la squadra ideale per far crescere il suo gioco. La sua tensione verticale, ad esempio, è perfetta per una squadra che si esalta nelle transizioni come il Milan di Pioli, e giocando in coppia con un altro centrocampista nel 4-2-3-1 avrebbe più occasioni per incidere a livello offensivo. Potrebbe avanzare di più, tentare filtranti nella trequarti avversaria e tirare di più in porta.

Da un punto di vista esclusivamente difensivo, invece, il Milan non sembra una squadra adatta a Tonali. I centrocampisti rossoneri hanno compiti essenziali nel sistema difensivo: sono aggressivi, coprono molto campo e sono abili a recuperare la palla. Nell’ultimo campionato Bennacer è stato il miglior giocatore del Milan per palle recuperate (9,06 per 90 minuti), Kessié il terzo (6,32). Di solito i due giocano vicini, per accompagnare il pressing e darsi copertura reciproca. Il loro contributo è importante non solo nelle pressioni centrali, ma anche quando la palla è sulla fascia capita spesso di trovarli entrambi in zone laterali a pressare per impedire che l’azione avanzi.

Kessié e Bennacer hanno trovato una grande intesa difensiva e formano una delle coppie più abili del campionato a pressare e a recuperare la palla. Qui sotto c’è una situazione tipica, contro una squadra che cura molto l’uscita del pallone da dietro come il Sassuolo, che in questo caso sta costruendo l’azione a centrocampo.

Inizialmente Kessié si avvicina a Locatelli, mentre Bennacer resta più distante e lascia libero Bourabia, perché deve coprire la linea di passaggio verso Raspadori, che prova a smarcarsi alle sue spalle, fuori inquadratura. Quando però Bourabia, dopo aver ricevuto da Peluso, segue il principio del terzo uomo, uno dei più importanti per il possesso del Sassuolo, e va su Locatelli, sia Kessié che Bennacer sono rapidi a leggere la situazione e a scattare in avanti per recuperare la palla. Il primo contrasta Locatelli, mentre il secondo gli chiude il passaggio verso Raspadori. La giocata di Locatelli viene intercettata da Kessié, il pallone arriva a Ibrahimovic e il Milan torna in possesso.

Sui palloni recuperati Tonali ha numeri di poco superiori a quelli di Kessié (6,73 per 90 minuti) ma va detto che giocando nel Brescia, la peggiore squadra dello scorso campionato per percentuale di possesso palla (43%), aveva più occasioni per compiere interventi difensivi. Per adattarsi al modo in cui difende il Milan, all’aggressività e al dinamismo richiesti ai centrocampisti, Tonali dovrà comunque fare un grande sforzo. Dovrà abituarsi a pressare di più, con scatti brevi ma continui, a coprire molto campo in avanti e in orizzontale, a seguire anche gli inserimenti profondi degli avversari diretti, situazioni in cui al momento non sembra molto a suo agio. Non è detto, insomma, che sia già pronto a fare questo salto.

Il discorso è quasi opposto quando ci immaginiamo Tonali inserito nella fase di possesso della squadra di Pioli e da questo punto di vista il Milan sembra davvero la squadra ideale per lui. La sua visione, l’abitudine a giocare in verticale e a non accontentarsi della soluzione più vicina, dovrebbero combinarsi bene con lo stile dei rossoneri, che non risalgono con pazienza il campo ma cercano di raggiungere velocemente la trequarti avversaria.

Di solito a inizio azione i due centrocampisti si dispongono su linee diverse, uno più avanzato e uno più vicino ai difensori, e provano a pulire l’uscita da dietro occupandosi del passaggio in verticale verso la trequarti. Durante la costruzione non si prendono però troppe responsabilità, il possesso non inizia sempre da loro e non è raro che vengano saltati da un lancio di un difensore che punta ad arrivare in modo diretto negli ultimi metri.

Tonali potrebbe abbassarsi vicino ai difensori o restare più avanzato e, giocando in coppia con un altro centrocampista, avrebbe una soluzione comoda a cui appoggiarsi per nascondere qualche limite nel primo controllo e negli smarcamenti. Spesso il Milan esce da dietro con combinazioni a un tocco che liberano un giocatore fronte alla porta dietro la prima linea di pressione, e Tonali non solo ha la qualità per partecipare a questi scambi senza rallentare il ritmo dell’azione, ma una volta liberato fronte alla porta potrebbe far avanzare l’azione in molti modi. Cercando un compagno tra le linee, per esempio, ma anche lanciando dietro la difesa oppure cambiando gioco o portando lui stesso la palla.

Insomma, probabilmente Tonali toccherà più palloni e sarà più sollecitato a giocare corto, ma in una squadra verticale come il Milan, che si esalta nelle transizioni, l’abilità nelle verticalizzazioni già mostrata nel Brescia, la velocità e la precisione con cui riesce a trovare il compagno libero in zone avanzate, può davvero brillare.

Qui il suo passaggio di prima mette Ayé davanti al portiere e fa conquistare un rigore al Brescia. È probabile che al Milan avrà più occasioni per fare quel tipo di passaggi nella metà campo avversaria.

Certo, anche in fase di possesso rimane la questione del suo adattamento a livello fisico ai vari movimenti senza palla chiesti ai centrocampisti. Kessié e Bennacer offrono un sostegno costante all’azione, si muovono per tutto il campo per dare una soluzione comoda se la manovra non progredisce, si spostano lateralmente per creare triangoli sulle fasce e se hanno spazio si inseriscono in area. Tonali sarà in grado di dare lo stesso contributo in quanto a dinamismo?

Ci sono ovviamente delle differenze: Kessié si muove di più senza la palla ed è più portato a inserirsi, Bennacer partecipa di più agli scambi ed è più abile nei passaggi taglia-linee: nell’ultimo campionato è stato il quarto rossonero, dopo Suso, Calhanoglu e Bonaventura, per passaggi nell’ultimo terzo di campo, 13,9 per 90 minuti. Nessuno dei due, però, è particolarmente creativo e forse Tonali può aggiungere qualcosa in questo senso, anche se la maggior parte delle occasioni che ha creato sono arrivate da palla inattiva, grazie alla sua abilità nel calciare corner e punizioni.

In coppia con Bennacer, Tonali alzerebbe la qualità degli scambi, sarebbe meno incline all’errore rispetto a Kessié e saprebbe tenere alta la velocità di circolazione della palla senza perdere precisione, aggiungendo in mezzo al campo un altro giocatore abile a verticalizzare. Forse la coppia formata da Bennacer e Tonali potrebbe aiutare a risolvere alcuni problemi nel palleggio che il Milan ha mostrato in alcune partite, ma l’algerino, con la sua aggressività, la sua tendenza a spezzare la linea per cercare l’intervento, che gli è costata ben 14 cartellini gialli nello scorso campionato, non è il compagno ideale per coprire i limiti difensivi di Tonali.

Kessié sarebbe forse più adatto a coprire l’ex regista del Brescia, a dare solidità in mezzo al campo anche nel caso in cui Tonali non riesca ad adattarsi ai nuovi meccanismi difensivi. I due formerebbero una coppia più classica, Tonali più tecnico e abile negli scambi, Kessié più fisico e bravo a muoversi senza la palla.

C’è ovviamente la possibilità che Pioli scelga il centrocampo a tre, con Tonali vertice basso e Kessié e Bennacer come mezzali, ma almeno all’inizio è più probabile che sia tra le alternative possibili al 4-2-3-1, che ha funzionato bene nei mesi scorsi. Può darsi che Tonali avrà dei problemi ad adattarsi, soprattutto a livello fisico, alle richieste del gioco di Pioli, ma firmando per il Milan non ha solo fatto una scelta di cuore, non ha solo scelto di giocare per la squadra che tifa, ma ha accettato di dare alla sua carriera una svolta precisa, che ci dirà qualcosa in più sul suo talento e sui suoi margini di crescita.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura