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Federico Principi
Come sostituire André Onana
13 lug 2023
13 lug 2023
Con il portiere camerunese diretto allo United, l'Inter deve fare una scelta.
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Federico Principi
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IMAGO / ZUMA Wire
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Qualche giorno ho cercato di stilare una lista dei migliori dieci portieri oggi e, per quanto le liste siano sempre fallaci e soggettive, una delle esclusioni più difficili è stata quella di André Onana. Non solo per le incredibili statistiche nel cammino della scorsa Champions League: 8 clean sheet in 13 partite, di cui 5 in 7 partite a eliminazione diretta; portiere sia con più parate (49) che con più uscite effettuate (20) nel torneo continentale. Ma soprattutto per l’impressione di aver alzato sia il livello di sicurezza trasmessa alla difesa dell’Inter sia quello tecnico nella costruzione dal basso, dove i nerazzurri comunque avevano con Handanovic un buon portiere per quanto riguarda la sensibilità tecnica e la visione di gioco.

C’è però da sottolineare come, se da un lato il cambio da Handanovic a Onana ha dato frutti in Champions, non sempre lo ha fatto in campionato, dove il camerunese è sembrato talvolta mostrare i suoi punti deboli. Alcune imprecisioni, magari non sempre dei veri e propri errori, sulle respinte, sul posizionamento o sull’allungo in tuffo, contribuiscono a fare di Onana ancora un portiere leggermente incostante. Un rendimento poco costante causato da una tecnica piuttosto istintiva, con braccia e corpo spesso fin troppo rigidi. L’elasticità e l’esplosività delle sue gambe, tuttavia, riescono spesso a compensare i suoi difetti e a renderlo un portiere molto efficace anche tra i pali.

Ora che però è arrivata all’Inter un’offerta ufficiale superiore a 50 milioni di euro da parte del Manchester United è lecito farsi alcune domande. Il vero Onana è quello più solido della Champions, in grado di alzare il livello in un club di fascia alta? O quello più insicuro visto in campionato? E poi: se alla fine dovesse partire davvero, come potrebbe sostituirlo l'Inter?

Cosa ha dato Onana all’Inter

Pur partendo almeno inizialmente da secondo, Onana ha sfruttato qualche incertezza di Handanovic per prendersi la titolarità dopo un lungo periodo di stop dovuto anche alla squalifica per doping. Già dalle amichevoli estive si intravedeva chiaramente come, a livello di reattività, il camerunese fosse un passo avanti allo sloveno, e poi anche dalle prime partite di Champions si è potuto notare come Onana fosse più aggressivo ed efficace di Handanovic nelle uscite, trasmettendo ancora più sicurezza a tutto il reparto sui cross a difesa schierata: a fine campionato l’ex Ajax realizzerà praticamente il doppio di uscite del collega – 0.92 per ogni 90 minuti contro 0.47.

Ai riflessi tra i pali e alla sicurezza fuori, Onana è riuscito come detto anche a fornire un upgrade sulla costruzione dal basso, situazione che lo stesso Handanovic, già dai tempi di Antonio Conte, interpretava bene. Onana di recente a DAZN ha dichiarato che secondo lui «il miglior portiere di sempre è Neuer, perché ha rivoluzionato il ruolo, ha fatto in modo che io iniziassi a pensarlo diversamente»: è soprattutto nelle abilità con i piedi che si può riconoscere questa influenza, diventata di importanza capitale nella nuova evoluzione dell’Inter di Simone Inzaghi.

Se infatti i nerazzurri nella stagione 2021/22, la prima sotto il tecnico ex laziale, avevano iniziato a sviluppare un calcio molto fraseggiato soprattutto a sinistra, con gli uno-contro-uno di Perisic e le discese di Bastoni, passando spesso attraverso la sontuosa regia di Brozovic, la perdita di centralità dei due croati – uno partito nell’estate 2022 e l’altro a lungo fermo per infortunio – ha incoraggiato Inzaghi in quest’ultima stagione a fare un passo indietro e a tornare a un calcio più simile a quello di Conte, più verticale. Ecco quindi che, con il frequente spostamento di Çalhanoglu davanti alla difesa ad assecondare la sua tensione verticale, ma senza la stessa qualità negli smarcamenti rispetto a Brozovic, è diventato ancora più importante l’utilizzo del portiere come vero e proprio primo regista della squadra.

Lo si è visto soprattutto negli ultimi due mesi, quando la manovra dell’Inter ha iniziato a funzionare senza alcun inceppo dopo una prima fase di stagione dove, invece, la costruzione dal basso sembrava molto involuta. Da marzo in poi il pressing degli avversari, anche quello super-aggressivo uomo-su-uomo, è diventato perfino auspicato e ricercato dai nerazzurri, capaci come pochissime squadre al mondo di manipolarlo a proprio vantaggio, come notato nelle sfide contro il Milan e il City in Champions, l’Atalanta in campionato e la Fiorentina in finale di Coppa Italia.

Di seguito due esempi di come Onana sia stato praticamente sempre fondamentale proprio nell’attirare – e poi eludere – il pressing degli avversari, giocando poi la palla illuminante che ha dato il via all’azione. Questa, per esempio, una situazione vista nell’euro-derby di andata.

Qui sotto invece un'altra contro l’Atalanta. Sempre sfruttando i movimenti dei compagni ad aprire i corridoi per la palla verticale verso le punte e sempre – incredibilmente per un portiere – raggiungendo il centrocampo con un filtrante rasoterra, preciso e non intercettato da nessuno, stavolta giocato addirittura da dentro la propria area piccola.

Nella prima immagine: un portiere meno sicuro di Onana nel filtrante avrebbe tentato l’apertura verso Dumfries, con il rischio di innescare il pressing di Zappacosta o di regalare un fallo laterale. Onana invece fa praticamente 45 metri di filtrante saltando due linee di pressione.

Ci ha pensato anche Pep Guardiola, subito dopo la finale di Istanbul, a sottolineare come sia «difficilissimo giocare contro Onana per la capacità che ha con i piedi». Forse nessuno al mondo come il camerunese riesce a evidenziare quanto sia importante il portiere per la superiorità numerica in costruzione: nessuno come lui sa attirare un uomo a sé per allungare e manipolare lo schieramento avversario alle spalle della prima linea di pressione, giocando poi una palla risolutiva senza perdere mai la calma. Soprattutto grazie a Onana, pressare l’Inter si è rivelato per le avversarie un compito sempre più difficile con l’andare della stagione.

Come sostituirlo

Oltre alle questioni prettamente tattiche, Onana è riuscito soprattutto a far salire il livello delle prestazioni personali e della sua difesa proprio nelle partite che pesavano di più, quella che del resto è la prerogativa principale di ogni grande campione. È probabilmente questo sia stato il motivo per cui i tifosi ci hanno messo solo un anno ad affezionarsi, e gli osservatori esterni forse ancora meno a convincersi ad investirci. La probabile partenza di Onana, nonostante non sia un portiere ancora completamente maturo, lascia un vuoto carismatico ancora prima che tecnico.

Rimanendo in campo, invece, gli addii contemporanei di Onana e Brozovic privano ora l’Inter, di fatto, di due registi in posizioni diverse di campo, di due profili assolutamente centrali nell’economia dello sviluppo del gioco. È possibile trovare un portiere del suo livello con caratteristiche simili?

Un profilo che avrebbe potuto ben sostituire Onana praticamente su tutti i punti di vista – qualità tra i pali, esperienza in Serie A e capacità e visione di gioco con i piedi – sarebbe potuto essere quello di Provedel, che nella Lazio di Sarri si è ritagliato una centralità tattica simile a quella del camerunese all’Inter. Eppure i dirigenti nerazzurri hanno optato per una strategia diversa sul mercato: per selezionare il nuovo probabile titolare, Yann Sommer, hanno dato la priorità all’esperienza internazionale e alla qualità nelle caratteristiche più tradizionali, tra i pali, piuttosto che in quelle più moderne, come il gioco con i piedi, in cui il portiere svizzero sembra essere un livello sotto Onana. Per sostituire Handanovic, invece, l’Inter potrebbe aver scelto una scommessa per il futuro: cioè Anatolij Trubin, 2001 ucraino dello Shakhtar.

Sommer è un portiere esperto e di grande reattività. La sua storia inoltre ci parla di una grande perseveranza, essendo arrivato al ruolo di titolare in uno dei migliori club al mondo a 34 anni compiuti. Perseveranza che, da portiere vecchia scuola secondo la quale i piedi servivano solo per lanciare, lo sta portando ora a essere sempre più coinvolto nella costruzione da dietro, ma non con la stessa sicurezza e precisione di Onana soprattutto nel gioco lungo, fondamentale per l’Inter per raggiungere direttamente le punte.

Anche sotto pressione Sommer si è ormai abituato a giocare spesso – ma non sempre – preciso sul corto: in questo caso mandando a vuoto praticamente tre avversari, di cui uno in pressione diretta. I suoi lanci lunghi sono però troppo morbidi e talvolta imprecisi.

Sommer può allora compensare questo aspetto dimostrandosi un upgrade di Onana almeno tra i pali? Il camerunese ha un rendimento di alto livello anche per quanto riguarda le parate classiche, ma è comunque probabile che su questo aspetto Sommer gli sia superiore, come forse potrebbe esserlo anche lo svincolato de Gea, un altro nome tra i papabili per l’Inter – seppur sembri meno probabile. Ciò che non convince però di de Gea è che ha difetti per certi versi simili a quelli di Onana, compiendo interventi che sono solo per pochissimi ad altri in cui sembra perdere lucidità, commettendo errori eclatanti. De Gea arriverebbe a parametro zero, ma l’eventuale differenza sulla cifra spesa per Sommer – circa 6 milioni di euro, vista la clausola sul suo contratto – sarebbe più che compensata da una maggiore affidabilità del portiere svizzero, che sembra più solido e continuo.

Il grande paradosso è che, se dovesse arrivare, molto probabilmente il costo di Trubin o comunque di un secondo portiere di buon livello (si era fatto anche il nome di Mamardashvili, che però è seguito da mezza Europa e ha un prezzo esorbitante), potrebbe rivelarsi più alto di quello del titolare. L’ucraino pare tuttavia aver ricevuto offerte anche dall’Arabia Saudita, per cui resta valido come alternativa, per lo slot di secondo, il possibile arrivo di Audero o anche di Cragno, due nomi usciti negli ultimi giorni. Forse come portiere di riserva, un ruolo in cui si gioca poco ed è fondamentale il bagaglio di esperienza pregressa, i due italiani sembrerebbero perfino più affidabili nell’immediato di Trubin, che però dal canto suo ha un potenziale superiore e potrebbe sostituire Sommer tra qualche anno.

Ma che portiere è Trubin? Sicuramente molto alto – 199 centimetri – e anche già piuttosto strutturato a livello muscolare, per la statura che ha è relativamente agile, seppure lo sia decisamente di meno in senso assoluto rispetto a Sommer e Onana – tanto per fare i confronti diretti. È un portiere più fisico che tecnico, proprio come Onana d'altra parte, anche se con molta meno esplosività: probabilmente la volontà di portarlo ad Appiano risponde al progetto di sgrezzarlo a livello di pulizia tecnica, un’operazione sempre piuttosto efficace quando eseguita attraverso i preparatori dei portieri italiani – Adriano Bonaiuti nel caso dell’Inter.

Le migliori parate della stagione di Trubin. Si notano da un lato la tecnica grezza, dall’altro però la capacità di coprire bene la porta soprattutto grazie alla notevole statura.

Trubin è evidentemente ancora acerbo per difendere la porta – con le responsabilità del titolare – di un club così ambizioso a medio-breve termine come l’Inter: del resto, come esperienza richiesta dal ruolo, i 22 anni dell’ucraino stanno a un portiere come i 19-20 a un attaccante. Essendo un 2001 proveniente da un altro campionato, e avendo eventualmente alle sue spalle come terzo portiere il nuovo arrivo Raffaele Di Gennaro, reduce da quattro stagioni consecutive – seppur ottime – in Serie C e con nessuna presenza in Serie A in carriera, è facile comprendere come la scelta di Sommer risponda all’idea di avere un titolare più affidabile possibile ad alto livello, tra quelli disponibili sul mercato, senza rischiare di ritrovarsi troppo sguarniti a livello di sicurezze nel ruolo che invece in assoluto ne richiede di più.

Con la probabile cessione di Onana l’Inter sta contestualmente sostituendo tutto il terzetto di portieri, aumentando però inevitabilmente qualche insicurezza nel gruppo, almeno inizialmente. Di certo i quasi 60 milioni ricavati dalla vendita del camerunese non saranno per nulla investiti totalmente sui nuovi portieri, per cui l’idea di Marotta e dei suoi colleghi è quella di utilizzare questa cifra per altri ruoli, almeno in parte.

Acquistare Sommer potrebbe portare rischi da un lato e benefici dall’altro. Per quanto appaia integro, stiamo pur parlando di un portiere che va per i 35 anni e con il quale si può fare una programmazione soltanto a breve termine. Per questo l’Inter vorrebbe contestualmente acquistare un giovane in parallelo, per evitare di doversi trovare un’altra volta con l’acqua alla gola sul mercato tra non molto tempo. E se è vero che tatticamente, da un lato, Onana si è rivelato sicuramente un’arma importante per Inzaghi, dall’altro lato Sommer può garantire una qualità e una continuità tra i pali probabilmente superiori a quelle del camerunese, per tentare l’assalto allo scudetto della seconda stella.

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