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Federico Principi
Che succede a Onana?
29 set 2023
29 set 2023
Il portiere camerunese non è partito bene con il Manchester United.
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Federico Principi
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IMAGO / Moritz Müller
(foto) IMAGO / Moritz Müller
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L’8 maggio del 2019, con la clamorosa sconfitta in rimonta per 2-3 contro il Tottenham, si chiudeva la storia di una delle underdog di maggior culto della storia recente del calcio, l’Ajax di ten Hag. La mistica che circondava quella squadra e i suoi giocatori, nonostante lo smantellamento progressivo, però non si è mai dissolta del tutto, e lo abbiamo visto dai giocatori che sembrano ancora vivere dell'onda lunga di quei successi, da de Jong a de Ligt. Forse sotto l'influenza proprio di questa mistica, l'estate appena passata, approfittando della scadenza del contratto di David de Gea, ten Hag ha scelto di portare al suo nuovo club, il Manchester United, uno dei principali leader di quel gruppo, André Onana.

La luna di miele tra Onana e il Manchester United è però durata poche settimane, come succede in maniera inquietante a quasi tutti i nuovi acquisti dei "Red Devils", e sono già uscite voci sul suo possibile successore, per esempio facendo il nome di Jan Oblak dall’Atletico Madrid. Dal canto suo – soprattutto dopo la bella parata iniziale contro il Burnley subito dopo la papera contro il Bayern – ten Hag ha immediatamente protetto Onana, sottolineando che il portiere «ha mostrato personalità, è stato calmo e composto».

Le aspettative

Onana è arrivato a Manchester dopo una Champions League in cui ha messo a referto 8 clean sheet in 13 partite (5 nelle 7 partite a eliminazione diretta), subendo 4 gol nelle 7 partite dagli ottavi compresi in poi, 3 dei quali nella sfida di ritorno contro il Benfica già ampiamente indirizzata. Nella scorsa edizione della Champions, statisticamente, Onana è stato il portiere che ha effettuato sia più parate (49) che più uscite (20). E non è un caso che queste sue prestazioni in Champions abbiano attirato l'attenzione della Premier League, dove il pubblico è interessato più all'Europa che agli altri campionati nazionali. Ancora prima della cessione di Onana allo United la sua partenza sembrava inevitabile e anche qui sull'Ultimo Uomo ragionavamo su come sarebbe stato possibile sostituire un portiere che aveva fatto fare un salto di qualità all'Inter.

Forse lo si poteva vedere anche prima di questo brutto inizio al Manchester United, ma è probabile che Onana all’Inter sia stato più decisivo nel dare sicurezze nella costruzione dal basso che per la sua sicurezza tra i pali. I nerazzurri, dopo la cessione del portiere camerunese, hanno mantenuto praticamente intatta la propria solidità, ma contemporaneamente – come visto ad esempio nella sconfitta contro il Sassuolo che andava a pressare direttamente Sommer – tendono a lanciare più spesso lungo se hanno il portiere sotto pressione, non riuscendo sempre a sviluppare quelle azioni da dietro che poi, a campo aperto, li rendono ancora devastanti. Capisci il valore di una cosa solo quando la perdi, come si dice.

Le aspettative su Onana erano quindi quelle di un portiere capace da un lato di migliorare in maniera netta la costruzione dal basso dello United e dall’altro di aggiungere quel carisma di cui a de Gea si imputava evidentemente una certa mancanza, essendo lo spagnolo un portiere capace di alternare miracoli a errori a volte inspiegabili. Ten Hag, che conosceva del resto la discontinuità che Onana aveva già mostrato all’Ajax, probabilmente presupponeva che la consacrazione in Champions League, unita a un anno di allenamenti con un preparatore dei portieri italiano – Adriano Bonaiuti – potessero avergli fatto fare quel salto di qualità tecnico e di costanza di rendimento che invece, almeno per il momento, non si è visto.

I difetti

Guardando la stagione interista di Onana nella sua totalità, però, si poteva notare come le parate più pesanti le avesse effettuate quasi tutte nelle partite da dentro o fuori, per esempio quella strepitosa su Taremi contro il Porto. In campionato, però, si poteva avere anche un'impressione diversa, in un’Inter che aveva avuto alti e bassi, e aveva ritrovato la compattezza difensiva solo a marzo. Ecco, in questo contesto Onana si è reso protagonista di imprecisioni abbastanza frequenti, e questa forse la cosa più preoccupante, di diversa natura.

Tempo fa Julio Sergio Bertagnoli, ex portiere della Roma, ha detto una cosa molto interessante: «Per un portiere è molto meglio fare una papera enorme, vista da tutto il mondo; i piccoli errori ogni settimana danno molto più fastidio». Onana all’Inter non ha mai fatto un errore così vistoso come quello di pochi giorni fa contro il Bayern, ma le imprecisioni in Serie A non sono state poche e, come detto, sono state di diversa natura: dalla parata a terra mancata contro l’Empoli sul gol di Baldanzi, al piazzamento sul tiro di Kostic a San Siro, alla lettura del cross di Candreva a Salerno, per arrivare a errori magari meno gravi ma che comunque sottintendono una certa mancanza di pulizia tecnica, come le respinte un po’ difettose nei primi gol subiti a Napoli e contro la Fiorentina a San Siro.

Bisogna però anche andarci piano nel condannare i portieri. Questo video, ad esempio, ha la pretesa di essere una compilation di errori di Onana in tutta la sua carriera, ma in alcuni casi mostrati aveva invece compiuto un miracolo.

Differentemente dal suo predecessore de Gea, che a volte dà la sensazione di commettere errori di distrazione, gli errori di Onana sembrano sorgere da presupposti opposti. Quelli in uscita infatti sembrano nascere da un’eccessiva fiducia in se stesso, mentre quelli tra i pali molto spesso da una tecnica troppo rudimentale che non gli permette di essere costante. Onana dà l’impressione di essere un portiere la cui forza si basa quasi disperatamente sulle sue eccezionali doti atletiche, mentre da un punto di vista tecnico dovrebbe fare un grosso salto di qualità, soprattutto nel piazzamento.

Onana è sia molto agile che molto potente, ma i suoi gesti tecnici non sembrano mai perfetti, per esempio nel modo in cui spinge con le gambe o va giù con le braccia. Prendiamo ad esempio una parata e un gol subito, iniziando dalla respinta sul tiro di Raspadori in Inter-Napoli dello scorso gennaio (nel video sotto). Sicuramente Onana ha un ottimo riflesso, ma è anche fortunato che il tiro sia praticamente al corpo perché questo suo atteggiamento con le braccia rigide, a volte in una sorta di bagher pallavolistico, lo può favorire solo nel caso in cui il tiro sia così alla figura.

Nel video sotto, invece, il secondo gol subìto contro l’Arsenal. Molti lo hanno etichettato come papera, secondo me ingiustamente, soprattutto per il fatto che sul tiro di Rice c'è stata una deviazione di Evans. È vero però che una piccola sbavatura c'è: molto spesso, infatti, Onana tiene le braccia rigide e all’indietro proprio come in questo caso, e se il tiro è più lontano dalla figura è molto più difficile da parare in questo modo.

Per fare un esempio: Buffon, abituato a tenere le braccia più avanti, questa palla l’avrebbe presa. Certo, Buffon è Buffon.

Nel primo gol subito dal Nottingham Forest, Onana è caduto all’indietro sulla finta di Awoniyi, anziché protendere il corpo in avanti per chiudere più specchio della porta possibile e provare a forzare la conclusione. In altri casi, compreso nella sua esperienza all’Inter – per esempio sull’autogol di Dumfries a Monza – pur essendo molto dotato di forza esplosiva sulle gambe non è sembrato riuscire a sprigionarla tutta, e questo lo ha fatto a volte arrivare in ritardo sulla palla.

La sensazione che lascia Onana sul campo, in definitiva, è quella di un portiere che grazie al suo grande carisma e alla sua esplosività riesce spesso a trovare una strada nonostante una tecnica tutt'altro che perfetta. Più passa il tempo, però, più questo raffinamento sarà necessario. Abbiamo visto su alcuni portieri, Donnarumma su tutti, quanto pulire la tecnica sia spesso la chiave per eliminare insicurezze e ovviamente errori. D'altra parte, il portiere ha la fortuna di poter disporre di un lavoro settimanale molto più specifico e individuale, a volte perfino simile a quello del pugile o del tennista, e da questo punto di vista il compito a cui sono chiamati ora i due preparatori dello United – Richard Hartis e Craig Mawson – è molto delicato.

Cosa fare?

Certo, c'è da dire che giocare nel Manchester United non è facile, figuriamoci per un portiere. Anche in un momento non facile per la squadra di ten Hag, poi, Onana ha continuato a far vedere buone cose, per esempio nelle due partite a Monaco di Baviera in cui ha compiuto interventi di rilievo, dimostrando una grande reazione. Dopo quel doppio confronto, Onana è stato schierato anche in Coppa di Lega contro il Crystal Palace. Forse ten Hag voleva dargli un’altra chance per recuperare fiducia.

Il ruolo del portiere, su tante dinamiche, ha una natura decisamente diversa dagli altri e lo stesso vale per la pianificazione societaria. Per un club è importante che un numero 1 abbia continuità, non solo nell’arco di una singola stagione ma per più tempo, in modo da avere una pianificazione pluriennale all’interno del gruppo. Per questo motivo l’investimento di quasi 60 milioni costringe ora lo United ad avere fiducia su Onana. Forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo ma, insomma, stiamo parlando della Premier League: bruciare un portiere in così poco tempo non ha senso, nonostante le difficoltà.

Il Manchester United, però, è proprio il club che potrebbe prendere una decisione irrazionale come questa. Stiamo parlando di una squadra che ha dimostrato di non avere problemi a bruciare una spesa, e che d'altra parte non è costretta a rivalutare tutti gli investimenti fatti, per cui quando si fanno i conti con lo United ogni scenario appare possibile, anche quello dell’arrivo di Oblak a gennaio.

Subito dopo la papera contro il Bayern, nonostante lo United avesse incassato altri 3 gol dove non aveva alcuna responsabilità, Onana si è subito preso pubblicamente tutte le colpe della sconfitta, come a dimostrare la sua leadership. Per quanto a volte sia sembrato perfino presuntuoso nei suoi atteggiamenti, Onana dà in realtà l’impressione di essere perfettamente consapevole di se stesso, della sua forza ma anche dei suoi limiti. Qualche difetto tecnico forse sarà impossibile da sradicare, ma l’atteggiamento è quello giusto per superare le difficoltà e tornare tra i migliori portieri del calcio europeo.

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