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Le migliori cene di natale della Serie A
27 dic 2018
27 dic 2018
Abbiamo recensito i migliori cenoni delle squadre del campionato italiano.
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Uno dei più efficaci indici di misurazione della vostra capacità di gestione dell’ansia natalizia risponde a una domanda semplice: quanto siete usciti indenni dal Beverino Degli Auguri aziendale?

I calciatori, questi soggetti massimamente sociali che tutti gli anni alla vigilia delle Feste si trovano coinvolti in queste bellissime, sontuosissime, elegantissime cene in compagnia di colleghi, membri dello staff, datori di lavoro e sponsor, sembrerebbero averla superata brillantemente.

Prima di affrontare l’ultima impervia prova, la Cena Di Natale In Famiglia, mi è venuta voglia di stilare un power ranking delle Migliori Cene Natalizie delle squadre di Serie A.

Per definire quale sia stata la migliore mi sono fatto guidare da tre criteri di giudizio:

  • la location e il menu.

  • l’outfit degli invitati.

  • lo Spirito Del Natale, quella cosa che scatta quando l’atmosfera ti sembra quella giusta, e che ti fa partire nella testa suoni di campanelli e deck the hall with boughs of holly falalalalà.

Pensateci bene: non sono anche i vostri criteri di giudizio, quelli che utilizzate per capire se ve ne state andando felici o angustiati dopo aver preso il pacco di Natale in azienda?

Ultimo Classificato: BOLOGNA

Location e menù: sv

Outfit invitati: sv

Spirito del Natale: 0

«Sciocchezza il Natale, zio?» chiese il nipote. «Non vorrai certo dir questo».

«Sì che lo dico» ribatté Scrooge. «Lieto Natale! Che diritto hai tu di essere lieto? che ragione hai di essere lieto? Non sei abbastanza povero?».

Sostituite, in questo passaggio di “Canto di Natale” di Dickens, “povero” con “ingarbugliato nella parte bassa della classifica, oltre ad esprimere un gioco noioso e inconcludente” e avrete il motivo per cui quest’anno, al Bologna, hanno deciso di non festeggiare il Natale.

10. FROSINONE

Location e menù: 5

Outfit invitati: 5

Spirito del Natale: 3

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📌 Ieri sera la Guest Area dello stadio 'Benito Stirpe', ha ospitato la cena con gli investitori del progetto Crowdfunding 🎄 #noisiamoilfrosinone #giallazzurri #frosinonecalcio #seriea

Un post condiviso da Frosinone Calcio (@frosinonecalcio) in data: Dic 15, 2018 at 2:07 PST

Quella del Frosinone non è stata proprio una cena tradizionale, però ho deciso di inserirla in questa classifica perché organizzare un catering nella propria sede di lavoro (qua il brindisi si è tenuto nella Guest Area dello stadio Benito Stirpe, dentro ci sono anche dei sedili da panchina), per quanto possa sembrare triste (avete presente quando aprite la vostra casella e trovate la mail con il programma dei lavori del giorno, e c’è scritto che alle 11 ci si sposta tutti nella Sala Del Camino per il consueto brindisi natalizio?), è invece secondo me testimonianza di uno stakanovismo senza pari, da squadra che non ha certo tempo da perdere. Poi gli addobbi sono molto tradizionali e anche il rinfresco non sembra male, pieno di finger food e studenti dell’alberghiero.

C’è anche una foto di Moreno Longo che riceve il panettone, senza garanzie di poterlo anche mangiare (e infatti).

9. EMPOLI

Location e menù: 6

Outfit invitati: 6

Spirito del Natale: 7

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#EmpoliChristmasDinner2018 🎅🎄📸

Un post condiviso da Empoli Fc Official (@empoli_fc_official) in data: Dic 17, 2018 at 10:00 PST

Nonostante la sconfitta nel derby toscano con la Fiorentina, e la situazione di classifica preoccupante, l’Empoli ha comunque deciso di festeggiare tutti insieme, e mi sembra un punto a loro favore. Il posto è molto cozy, ci sono dei bei punti luce, perfetti per scattarsi dei selfie in compagnia del collega al quale ti senti più legato. Certo, la formalità che richiede il contesto sembra essere piovuto un po’ a freddo su alcuni giocatori, che magari non sono abituati a un dress code così elegante, e sembra si siano fatti prestare una giacca da un amico, tipo Zajc.

Non è che tutti hanno in armadio un completo slimfit e un baschetto pied-de-poule da indossare con la nonchalance di Salih Ucan, dopotutto.

8. ex aequo: FIORENTINA e SASSUOLO

FIORENTINA

Location: 8

Outfit invitati: 8

Spirito del Natale: 3

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🎄More 📸 of 2018 Sponsor Christmas Party ✨ #NoiSiamoFirenze ⚜️ #InsiemeSiamoPiùForti

Un post condiviso da ACF Fiorentina (@acffiorentina) in data: Dic 14, 2018 at 6:19 PST

La Certosa di Firenze è uno spettacolo di location, e il completo sociale della Fiorentina, con tutto quel ton sur ton, uno dei più eleganti della Serie A, che sembra quasi concepito per situazioni tipo queste. Eppure manca il tocco di magia, la scintilla, la miccia che accende il Natale. Diciamo che l’esibizione di sand art, e la presenza sullo stesso palco di Carlo Conti e Marco Masini ha reso la cena natalizia dei viola più la serata di gala di una convention, che il momento in cui si celebrano insieme i valori del Bene.

SASSUOLO

Location: 6

Outfit invitati: 5

Spirito del Natale: 8

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Cena di Natale 2018 🎄 🖤💚 #ForzaSasol #Natale2018 #SassuoloCalcio #ChristmasParty #SassuoloCalcioFemminile #RuotedaSogno

Un post condiviso da U.S. Sassuolo Calcio (@sassuolocalcio) in data: Dic 13, 2018 at 4:56 PST

La cena natalizia del Sassuolo ha più o meno lo stesso problema di quella della Fiorentina: sembra una convention, con in più il fatto che si tiene in un grosso spazio aperto, circondato da una miriade di vespette e macchine d’epoca, e quindi finisce per essere pericolosamente simile al vendor day di rappresentanti commerciali del settore automobilistico (indossare l’abito sociale conferisce alla situazione una dimensione decisamente aziendale, in linea con lo spirito di operosa produttività dell’Emilia). Eppure sembra aleggiare un certo senso di armonia, quello dei vendors del settore automobilistico quando si fanno gli auguri di Natale, quindi alla fine della fiera il senso primigenio è salvo, no?

7. TORINO

Location: 8

Outfit degli invitati: 6

Spirito del Natale: 6

Non so, mi pare ci sia troppa luce nella sala durante questa cena. Voglio dire: il Natale è anche nel calore avvolgente della penombra, nei riflessi degli addobbi, nei giochi di illuminazione. Come un Barbera che promette molto al naso, e che in bocca disattende molte premesse, allo stesso modo nella Cena di Natale del Torino, che si è tenuta qualche giorno primo del Derby della Mole e sarebbe dovuta servire anche a cementificare, non regge il confronto tra le illuminazioni stupefacenti sulla facciata del Castello di Montaldo e la cena in sé.

Armando Izzo, comunque, è sempre molto a suo agio in contesti in bilico tra il Party di Gran Galà e la cresima della cugina.

6. NAPOLI

Location: 8

Outfit degli invitati: 6

Spirito del Natale: 8

Come si può trovare un punto di incontro tra il fatto che Napoli sia la capitale presepistica mondiale, roccaforte della tradizione, ma anche sul 41° parallelo, e cioè lo stesso di New York?

Organizzando una cena di Natale in cui sappiano trovare il giusto spazio addobbi classici, gospel e rap. Ok, effettivamente come fa notare qualcuno c’è più doppia acca nelle stories di Ounas e nei suoi outfit Booba che in Anastasio, ma qua stiamo parlando del Natale e il maglione a collo alto rosso di Hysaj ristabilisce l’equilibrio cosmico. Menzione d’onore per la migliore torta a fine serata, comunque, perché ‘o babbà non conosce stagionalità.

5. LAZIO

Location: 8

Outfit degli invitati: 6

Spirito del Natale: 8

La Lazio è l’unica società ad aver portato il proprio animale totem, il proprio simbolo dello stemma, alla cena aziendale: Olympia, che ha sfoggiato per l’occasione un piumaggio dall’eleganza sofisticata, è già alla seconda uscita mondana di questo tipo, e gli animalisti non hanno avuto niente da ridire neppure quest’anno. Jovanotti ha dovuto annullare un concerto a Ladispoli per via di uccelli molto meno nobili, per dire.

Location ineccepibile (anche se la mise en place era un po’ troppo matrimonio, forse), un locale dalle atmosfere tardoimperiali, con luci soffuse celestine, una lunga scalinata, candele accese, una profusa sensazione di celestialità che ha fatto sembrare il cammeo di Tommaso Paradiso una specie di calembour, e il balletto di Bastos, vale proprio la pena di dire, un dono del cielo.

4. JUVENTUS

Location: 7

Outfit degli invitati: 8

Spirito del Natale: 8

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About last night❤️❤️

Un post condiviso da Cristiano Ronaldo (@cristiano) in data: Dic 11, 2018 at 8:31 PST

C’è qualcosa che non mi convince nella maniera in cui la Juventus ha deciso di festeggiare il Natale con i suoi giocatori, e allo stesso tempo qualcosa che mi sussurra che c’è tanta di quella coerenza che invece dovrei sentirmi in colpa, ad essere così accusatorio. La Juventus ha scelto una location piena di legno, sulle mura e nel parquet, in cui la tinta della tappezzeria sarà pure discutibile, ma oh: fa così baita, così Last Christmas Degli Wham.

Quel tipo di situazione in cui non c’è un dress code definito, in cui ognuno sceglie un po’ l’outfit che gli pare (per esempio Khedira e Can, per rendervi difficile il compito di distinguerli, si sono vestiti praticamente uguali), in cui puoi anche cadere nell’errore - come ha prontamente appuntato Marco Borriello, che di stile ne sa a pacchi, a Pjanic - di vestire chiaro anche se è sera.

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Cena ⚪️⚫️ #juventusxmas 🎄

Un post condiviso da Miralem Pjanić (@miralem_pjanic) in data: Dic 11, 2018 at 4:45 PST

L’unico a non dimenticare la bontà connaturata al Natale è stato Bonucci, che ha accompagnato i colleghi in corriera, guidandola.

3. INTER

Location: 8

Outfit degli invitati: 8

Spirito del Natale: 8

Il Christmas Party dell’Inter è stato quello al quale, guardando le stories Instagram, mi è venuta più voglia di partecipare, perché i finti fiocchi di neve che scendono lentamente fuori dalle finte finestre proiettate sulle pareti di una ex fabbrica riconvertita sono quanto di più natalizio mi possa venire in mente in questa era del capitalismo immateriale.

La colonna sonora è notevole e coerente: canti austeri da Santa Messa in Cappella Sistina all’ingresso, l’immancabile Mariah Carey in sottofondo, cantata live, durante la cena. I calciatori tutti elegantissimi, davvero, e tutti in abito scuro; soprattutto Antonio Candreva, capace di rendere un omaggio neppure troppo velato, nel suo total black maoista, alla proprietà cinese. Insomma, tutti i crismi che rendono un beverino aziendale Il Beverino Aziendale.

2. ATALANTA

Location: 9

Outfit degli invitati: 8

Spirito del Natale: 9

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It’s #Christmas time 🎅🏽🎄 #AtalantaXmas 💫 #AtalantaLife 🖤💙

Un post condiviso da Atalanta B.C. (@atalantabc) in data: Dic 13, 2018 at 1:14 PST

Un aspetto che spesso tralasciamo quando ci capitano sotto gli occhi queste foto di festeggiamenti è quanto i partecipanti, realmente, si stiano divertendo. Ovviamente sono professionisti inchiodati a un certo tipo di eventi anche dalla loro stessa professionalità: ma il calcio, più di molti altri contesti lavorativi, è anche un mondo in cui si sviluppano e consolidano legami d’amicizia.

Ecco: la Cena di Natale dell’Atalanta somiglia più alla mia cena di Natale con gli amici d’infanzia di quanto non riesca a farlo la cena di Natale sul mio posto di lavoro. E non è solo una questione di ammennicoli sbarazzini, cravatte da elfi o palchi (si chiamano così, quelli delle renne, non corna!) da Rudolph Dal Naso Rosso; è proprio una questione di come guardano in camera (incluso lo sguardo un po’ avvinazzato di Ilicic con la sua palandrana da sommelier).

Pochi giorni dopo questa cena, di cui non si salva granchéil menu ma che è stata anche inframezzata da uno show di freestyler, che mi sembra più figo della sand art, l’Atalanta ha battuto la Lazio è si è insediata a tre punti dal quarto posto.

Poi dicono che l’alchimia del gruppo non conta. Sarà stata la polverina degli elfi, può darsi.

1. CAGLIARI

Location: 7

Outfit degli invitati: 10

Spirito del Natale: 10

C’è un particolare che differenzia la Cena di Natale del Cagliari da quella di tutte le altre squadre di Serie A. E non è la scelta di una location così fortemente local come la winery di una delle più note cantine dell’isola, o almeno non esclusivamente quello. Nella cena del Cagliari ci sono due tavolate uniche. Nessun tavolo tondo, nessuna divisione in gruppetti: si sta tutti insieme, come nelle migliori famiglie, quando si estraggono da sotto i tavoli le estensioni e si mettono le sedie spaiate per condividere la cena, prima di tirare fuori il Mercante in Fiera.

In più, e non mi pare un dettaglio trascurabile, i giocatori del Cagliari hanno dato vita a una sfida stupenda, anche piuttosto originale: quella del miglior maglione natalizio.

Per la cronaca ha vinto Paolo Faragò con questo trucchetto un po’ scontato, mentre il mio preferito è senza ombra di dubbio Ragnar Klavan. Se avessi un maglione come il suo, affronterei la cena di natale molto più in scioltezza.

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